Stavo giusto studiandomi l'ulivo per vedere se fosse il caso di effettuare una potatura di allevamento a uno che ho messo a dimora due anni fa (però già ben sviluppato e in zona vocata) ed ecco che mi imbatto in questo post, e vorrei dire un paio di cose.
A me francamente disturba questa moda di piantare olivi al nord, come 'arredo' nei giardini; non c'è vivaio qui nel torinese che non esibisca olivi più o meno secolari in contenitori, "rubati" al luogo di orgine (costano migliaia di euro...ogni tanto però ne vedo qualcuno secco). Pure nella palazzina dove abito, nel giardinetto di un alloggio a piano terra, hanno piantato un alberello di ulivo (nonostante la non felice esposizione è comunque sopravvissuto senza ch'io abbia visto pacciamature o protezioni di sorta).
L'ulivo è pianta che sopporta bene la siccità del suolo e dell'aria, i terreni argillosi e rocciosi, ma, anche se per certi versi merita l'appellativo di 'immortale' e riesce persino a resistere a temperature di alcuni gradi sottozero, è eliofila e non tollera gli sbalzi termici e i duraturi abbassamenti di temperatura. Ho ancora vivo il ricordo (ho una memoria un po' speciale per gli alberi) di una visita in una azienda agricola in Toscana appena dopo che ci fu un inverno gelido (ho invece pessima memoria per le date, ma siamo anni '80; la gelata primaverile del 1956 so che fu ancora più tremenda per l'olivicoltura italiana) e mi si strinse il cuore nel vedere così tanti ulivi uccisi dal gelo.
Ciao a tutti/e (...con questi nick non ci prendo mai!)