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Oidio su acero

Rammit

Aspirante Giardinauta
Questa primavera ho raccolto un acero in natura e l'ho posto in un vaso, purtroppo durante l'estate ha avuto problemi di oidio, ho pazientemente e costantemente ripulito le foglie con del cotone e sembrava debellato.. ora invece mi accorgo che dopo mesi è ricomparso su alcune foglie.. so che in commercio ci sono prodotti chimici anti-oidio ma qualcuno di voi conosce qualche rimedio naturale?
 

Rammit

Aspirante Giardinauta
E si acquistano in un qualsiasi vivaio? non avendoci mai avuto a che fare come si presentano, sono soluzioni che vanno nebulizzate o è la sostanza pure che devo poi diluire io in acqua?
 

di mauro rosario

Master Florello
Ciao lo trovi in tutti i garden lo zolfo lo puoi dare cosi in polvere come si trova mentre il rame va diluito in acqua ,per un litro un cucchiaio da tavola raso
 

Rammit

Aspirante Giardinauta
Zolfo trovato grazie mille, però leggendo le indicazioni sulla scatola dice di diluirlo in acqua e spruzzarlo su tutta la parte aerea della pianta.. in polvere come dovrei fare, spolverarlo sulle foglie?
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
assolutamente da somministrare diluito per odio.
ma ora è tardi, le foglie ormai non ci sono più.
l'odio è un fungo Ascomycota della famiglia delle Erysiphaceae, le cui spore sono latenti in aria.
quando il clima lo favorisce, ( cioè alte temperature e umidità alta)si deposita sulle foglie e si sviluppa.
un ottimo rimedio è una buona aereazione della pianta, assolutamente non innaffiare la chioma, e sole.

in caso di attacco, zolfo diluito in acqua e somministrare la chioma, mettendo la pianta in ombra ( se in vaso ) se no somministrare alla sera.
ricordatevi però che il trattamento non fa sparire il fungo, ormai le foglie attaccate sono compromesse, ma farà nascere quelle nuove sane .
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
La difesa chimica contro l'oidio si effettua tradizionalmente con trattamenti a base di zolfo in polvere. Lo zolfo agisce sublimando allo stato di vapore e interferisce con la funzionalità delle membrane e della catena respiratoria devitalizzando le conidiospore al momento della loro germinazione bloccando perciò l'inizio dell'infezione.

Lo zolfo agisce perciò per contatto come prodotto di copertura. Il trattamento deve coprire uniformemente e completamente la superficie da proteggere ed ha scopo esclusivamente preventivo. Infatti, con infestazioni in atto, lo zolfo non ha alcun effetto curativo e tanto meno eradicante.

Per il suo meccanismo d'azione, l'efficacia dello zolfo è strettamente condizionata dalla temperatura e dal grado di finezza della polvere. Per questo motivo si tende sempre più ad abbandonare i trattamenti in polvere, basati su zolfi grossolani, a favore dei trattamenti liquidi, basati su zolfi ventilati o micronizzati. Le temperature minime, sotto la quali lo zolfo non ha efficacia, sono di 18-20 °C per i trattamenti con zolfi grossolani e 10-12 °C per quelli con zolfi fini. Oltre i 30 °C, inoltre, lo zolfo ha in genere effetti fitotossici.

Il pregio dello zolfo consiste nella tossicità virtualmente nulla nei confronti dei mammiferi e di avere un impatto ambientale bassissimo. Non avendo capacità di penetrazione, inoltre, si rimuove facilmente dalla frutta e dagli ortaggi con il semplice lavaggio. Per contro, ha il difetto di essere fitotossico nei confronti di diverse piante agrarie, di non avere efficacia in determinate condizioni e di non avere capacità eradicante. In questi casi si ricorre all'impiego di antioidici di sintesi ad azione sistemica o citotropica, in grado quindi di bloccare le infestazioni in atto e devitalizzare i miceli insediati. Nell'ottica di una difesa sostenibile, a basso impatto ambientale e sanitario, l'uso di questi antioidici deve essere moderato e limitato ai casi di effettiva necessità, al fine di prevenire l'insorgenza di fenomeni di resistenza, l'accumulo di residui nei prodotti, l'impatto nei confronti degli organismi utili, in particolare i fitoseidi predatori.
 

Rammit

Aspirante Giardinauta
Unica precisazione che mi pare di non aver letto, trattamento da farsi a primavera al risveglio vegetativo proprio per avere nuove foglie sane
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
io non l'ho detto perchè io non la faccio, in quanto non la ritengo utile in fase preventiva, poiche le spore non sono ancora latenti.
quest'anno, sebbene il tempo infame, non ho avuto bisogno di fare trattamenti con zolfo, per una buona e corretta coltivazione delle mie piante ( parlo dei bonsai ma anche delle rose ed i lillà in giardino ).
 

Zenais

Giardinauta Senior
Lo zolfo in polvere si diluisce sempre in acqua! comunque per le piante ornamentali è meglio usare funghicidi sistemici ad ampio spettro... mentre su piante destinate alla consumazione lo zolfo è necessario.
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
a volte si usa pure in polvere da dare sulle piante, però ormai si usa solo quello bagnabile

La lotta chimica all’Oidio, come per le altre patologie, può contare su un elevato numero di principi attivi che possono essere preventivi o curativi, di copertura o endotropici. Ogni viticoltore deve decidere personalmente o insieme al tecnico se intervenire o meno, a secondo della pressione della malattia nel proprio vigneto. Inoltre la scelta dei diversi tipi di prodotti da utilizzare viene fatta in base alle previsioni meterologiche, al pericolo d’infezione e allo stadio vegetativo della vite.
Il metodo chimico tradizionale da sempre utilizzato per la lotta contro l’oidio è quello della somministrazione alla vite di zolfo in polvere o bagnabili. Per una corretta applicazione vanno fatte alcune considerazioni:

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Lo zolfo oltre una certa temperatura (+30°C circa) risulta fitotossico;
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Per avere una buona efficacia d’azione, la temperatura deve essere di almeno +20°C(con temperature inferiori ai +18°C si riduce notevolmente la sublimazione);
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Gli eccessi di zolfo possono provocare ustioni e risultare tossici per gli afidi fitosseidi;
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L’efficacia nel tempo non va oltre i sei giorni;
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Lo zolfo non crea ceppi resistenti di oidio;
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L’effetto dello zolfo diminuisce con l’umidità elevata;
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Il trattamento polverulente ha la particolarità di penetrare minuziosamente nella massa vegetativa della pianta.
 
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