La difesa chimica contro l'oidio si effettua tradizionalmente con trattamenti a base di zolfo in polvere. Lo zolfo agisce sublimando allo stato di vapore e interferisce con la funzionalità delle membrane e della catena respiratoria devitalizzando le conidiospore al momento della loro germinazione bloccando perciò l'inizio dell'infezione.
Lo zolfo agisce perciò per contatto come prodotto di copertura. Il trattamento deve coprire uniformemente e completamente la superficie da proteggere ed ha scopo esclusivamente preventivo. Infatti, con infestazioni in atto, lo zolfo non ha alcun effetto curativo e tanto meno eradicante.
Per il suo meccanismo d'azione, l'efficacia dello zolfo è strettamente condizionata dalla temperatura e dal grado di finezza della polvere. Per questo motivo si tende sempre più ad abbandonare i trattamenti in polvere, basati su zolfi grossolani, a favore dei trattamenti liquidi, basati su zolfi ventilati o micronizzati. Le temperature minime, sotto la quali lo zolfo non ha efficacia, sono di 18-20 °C per i trattamenti con zolfi grossolani e 10-12 °C per quelli con zolfi fini. Oltre i 30 °C, inoltre, lo zolfo ha in genere effetti fitotossici.
Il pregio dello zolfo consiste nella tossicità virtualmente nulla nei confronti dei mammiferi e di avere un impatto ambientale bassissimo. Non avendo capacità di penetrazione, inoltre, si rimuove facilmente dalla frutta e dagli ortaggi con il semplice lavaggio. Per contro, ha il difetto di essere fitotossico nei confronti di diverse piante agrarie, di non avere efficacia in determinate condizioni e di non avere capacità eradicante. In questi casi si ricorre all'impiego di antioidici di sintesi ad azione sistemica o citotropica, in grado quindi di bloccare le infestazioni in atto e devitalizzare i miceli insediati. Nell'ottica di una difesa sostenibile, a basso impatto ambientale e sanitario, l'uso di questi antioidici deve essere moderato e limitato ai casi di effettiva necessità, al fine di prevenire l'insorgenza di fenomeni di resistenza, l'accumulo di residui nei prodotti, l'impatto nei confronti degli organismi utili, in particolare i fitoseidi predatori.