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Nuovo progetto ... ULIVO su ROCCIA ...
- Creatore Discussione massimo1952
- Data di inizio
massimo1952
Esperto in bonsai
ecco esatto 
e quindi quando scrissi in passato questo è quello che vorrei fare ....poi vediamo che cosa trovo .... si è avverato inesorabilmente
e quindi quando scrissi in passato questo è quello che vorrei fare ....poi vediamo che cosa trovo .... si è avverato inesorabilmente
massimo1952
Esperto in bonsai
Ecco la sorpresa ricevuta, ho cercato di evidenziarla nella foto qui di seguito. Come dicevo la pianticina era stata margottata ( a mia insaputa ) e margottata anche malamente in quanto la margotta era stata fatta su una sezione di almeno 9 cm quindi:
io mi sono trovato un tronchetto sotto terra di 9 cm dal quale partivano a vari livelli le radici con un lato abbastanza marciulento. Il mio primo pensiero è stato di risolvere facendo un taglio longitudinale col seghetto, aprire in due lo spacco dolcemente fino ad allargarlo a V rovesciata ed incastrarvi la pietra.
Ma come al solito il diavolo ci mette la coda.... la marcescenza latente ed il fatto che certe operazioni di fino vanno fatte a 4 mani ci hanno messo il resto !
Morale avevo fasciato con del cerotto la zona che dovevo piegare e sforzare per aprire la V, ho cercato di essere il più possibile preciso col taglio ma come dicevo il marcio mi ha fregato e...... crak !
Il lato sinistro se ne era andato.
Come un chirurgo alle prese con una operazione difficile ho cercato di fare mente locale... ho mantenuto con calma umide le radici e le radichette e mi sono fermato a riflettere.
Era evidente la pianta non poteva più essere messa su quella roccia e su quella sella .... DOVEVO cambiare strategia.
... e quindi avendo cura di non far mai seccare le radici ho deciso per una nuova impostazione che appena pronte le foto vi racconterò.
io mi sono trovato un tronchetto sotto terra di 9 cm dal quale partivano a vari livelli le radici con un lato abbastanza marciulento. Il mio primo pensiero è stato di risolvere facendo un taglio longitudinale col seghetto, aprire in due lo spacco dolcemente fino ad allargarlo a V rovesciata ed incastrarvi la pietra.
Ma come al solito il diavolo ci mette la coda.... la marcescenza latente ed il fatto che certe operazioni di fino vanno fatte a 4 mani ci hanno messo il resto !
Morale avevo fasciato con del cerotto la zona che dovevo piegare e sforzare per aprire la V, ho cercato di essere il più possibile preciso col taglio ma come dicevo il marcio mi ha fregato e...... crak !
Il lato sinistro se ne era andato.
Come un chirurgo alle prese con una operazione difficile ho cercato di fare mente locale... ho mantenuto con calma umide le radici e le radichette e mi sono fermato a riflettere.
Era evidente la pianta non poteva più essere messa su quella roccia e su quella sella .... DOVEVO cambiare strategia.
... e quindi avendo cura di non far mai seccare le radici ho deciso per una nuova impostazione che appena pronte le foto vi racconterò.
aurex
Esperto di Bonsai
se questa pianta sopravvive mi devi fare una promessa .....lo chiamerai mandrake !!!!.....
in effetti sarebbe bastato fare un bel taglio netto e ricoprire lo stesso con della pasta cicatrizzante o un prodotto tipo cortex per proteggere il taglio....io cmq lo defoglierei un pò...per alleggerire la pianta dallo stress subito....
.....in effetti sarebbe bastato fare un bel taglio netto e ricoprire lo stesso con della pasta cicatrizzante o un prodotto tipo cortex per proteggere il taglio....io cmq lo defoglierei un pò...per alleggerire la pianta dallo stress subito....
massimo1952
Esperto in bonsai
assolutamente si a tutte e due le tue osservazioni , alla prima la promessa te la faccio si chiama gia mandrakina, alla seconda si aspetta il seguito 
che ti racconto.
che ti racconto.
massimo1952
Esperto in bonsai
Segue ......
Ecco come si presentava la pianticina dopo il crack.......
Superato lo shock iniziale
è proprio quello che ho fatto ( sentivo gli occhi di aurex sulle spalle ) taglio netto pulizia della parte e pasta cicratizzante...
Poi ormai conscio di dover cambiare strategia ho riesumato la seconda pietra che aveva una base di appoggio larga ed ampia e una sola cresta di roccia,
e... ho cominciato a studiare una giusta posizione della pianticina (monca
); trovato l'accoppiamento ideale con la roccia ho disteso accuratamente le radici rimaste cry e districato dolcemente le radichette.
con un elastometro ho protetto il fusto della pianta e lo ho bloccato alla roccia per mezzo di uno stringicavi elettrici in plastica senza ovviamente inchiodarlo ma abbastanza saldamente da non permettere movimenti e frizioni.
Tutto è stato fatto avendo cura di non lasciare mai seccare le radici e le radichette.
..... segue appena posso, devo caricare le foto e.... anche lavorare
Ecco come si presentava la pianticina dopo il crack.......
Superato lo shock iniziale
è proprio quello che ho fatto ( sentivo gli occhi di aurex sulle spalle
) taglio netto pulizia della parte e pasta cicratizzante...Poi ormai conscio di dover cambiare strategia ho riesumato la seconda pietra che aveva una base di appoggio larga ed ampia e una sola cresta di roccia,
e... ho cominciato a studiare una giusta posizione della pianticina (monca
); trovato l'accoppiamento ideale con la roccia ho disteso accuratamente le radici rimaste cry e districato dolcemente le radichette.
con un elastometro ho protetto il fusto della pianta e lo ho bloccato alla roccia per mezzo di uno stringicavi elettrici in plastica senza ovviamente inchiodarlo ma abbastanza saldamente da non permettere movimenti e frizioni.
Tutto è stato fatto avendo cura di non lasciare mai seccare le radici e le radichette.
..... segue appena posso, devo caricare le foto e.... anche lavorare
massimo1952
Esperto in bonsai
segue......
Dopo aver preso un vaso largo e profondo anche se in ceramica ( era un riciclo) ovviamente con grossi fori di drenaggio ho cosparso il fondo di "agriperlite" e "Akadama a grana grossa" 50%/50% e ho posizionato profondamente l'accoppiata pianta e roccia ormai solidamente unite per la vita
Usando i fori di ancoraggio fatti precedentemente nella roccia ho fissato il tutto ben bene al vaso in modo da rendere solidale vaso - roccia - pianta.
col bastoncino ho disteso radici e radichette a ventaglio ( il più possibile ) compatibilmente con le resistenze naturali della loro conformazione e sucessivamente trovata quella che ho ritenuto la sua posizione più giusta ho cosparso le stesse di polvere fitostimolante radicale:
fatto questo dolcemente ho ricoperto; avendo cura di far penetrare dolcemente (aiutato dal bastoncino) il mix di terriccio tutto attorno e in mezzo al pane radicale e eliminando per quanto possibile eventuali sacche di aria.
In questa fase il mix era domposto di acadama di grana più fine e agriperlite.
Giunto un dito sotto il bordo del vaso ho realizzato che buona parte del fusto, tutto il pane radicale e la maggior parte della pietra erano sepolti dal terriccio:
Questa constatazione mi ha fatto desistere all'applicazione del rialzo precedentemente preparato che aveva lo scopo originario di permettere una applicazione suplementare di terriccio per coprire roccia e pane radicale. Rialzo e terriccio destinati a essere tolti col tempo.....
A questo punto era necessario, imperativo e non più procrastinabile ridurre la chioma !
La drastica riduzione del pane radicale avrebbe prodotto uno shock osmotico importante se non fosse stato seguito da una altrettanto drastica riduzione della chioma.
Ho quindi filato i rami principali senza arrivare ai rametti terziari destinati alla potatura.
Ho dato una vaga impostazione seguendo lo stile di " spazzato dal vento" e ho tagliato di brutto !!:ros:
Ultimo atto una bella bagnata e poi tranquilla per molto molto molto tempo riparata dal gelo ora e poi al sole da primavera in poi....
A primavera un bel po di concime e poi si vedrà. Farò delle foto di "mandrakina" con cadenza fissa per verificare gli sviluppi e le posterò (ovviamente)
:inc:
Dopo aver preso un vaso largo e profondo anche se in ceramica ( era un riciclo
) ovviamente con grossi fori di drenaggio ho cosparso il fondo di "agriperlite" e "Akadama a grana grossa" 50%/50% e ho posizionato profondamente l'accoppiata pianta e roccia ormai solidamente unite per la vita Usando i fori di ancoraggio fatti precedentemente nella roccia ho fissato il tutto ben bene al vaso in modo da rendere solidale vaso - roccia - pianta.
col bastoncino ho disteso radici e radichette a ventaglio ( il più possibile ) compatibilmente con le resistenze naturali della loro conformazione e sucessivamente trovata quella che ho ritenuto la sua posizione più giusta ho cosparso le stesse di polvere fitostimolante radicale:
fatto questo dolcemente ho ricoperto; avendo cura di far penetrare dolcemente (aiutato dal bastoncino) il mix di terriccio tutto attorno e in mezzo al pane radicale e eliminando per quanto possibile eventuali sacche di aria.
In questa fase il mix era domposto di acadama di grana più fine e agriperlite.
Giunto un dito sotto il bordo del vaso ho realizzato che buona parte del fusto, tutto il pane radicale e la maggior parte della pietra erano sepolti dal terriccio:
Questa constatazione mi ha fatto desistere all'applicazione del rialzo precedentemente preparato che aveva lo scopo originario di permettere una applicazione suplementare di terriccio per coprire roccia e pane radicale. Rialzo e terriccio destinati a essere tolti col tempo.....
A questo punto era necessario, imperativo e non più procrastinabile ridurre la chioma !
La drastica riduzione del pane radicale avrebbe prodotto uno shock osmotico importante se non fosse stato seguito da una altrettanto drastica riduzione della chioma.
Ho quindi filato i rami principali senza arrivare ai rametti terziari destinati alla potatura.
Ho dato una vaga impostazione seguendo lo stile di " spazzato dal vento" e ho tagliato di brutto !!:ros:
Ultimo atto una bella bagnata e poi tranquilla per molto molto molto tempo riparata dal gelo ora e poi al sole da primavera in poi....
A primavera un bel po di concime e poi si vedrà. Farò delle foto di "mandrakina" con cadenza fissa per verificare gli sviluppi e le posterò (ovviamente)
:inc:
aurex
Esperto di Bonsai
:confuso:..hummm!!!!...non mi chiamare saputone...ma il vaso non è quello ideale per questo tipo di lavoro....dovevi prendere di quei comunissimi vasi di coltivazione lunghi e stretti...aperto sopra e sotto....posizionare la pianta su roccia dentro in modo tale da avere poco spazio per uno sviluppo orizzontale a favore di uno sviluppo verticale...volto a far scendere le radici verso il basso. Sotto al vaso di cui sopra...opportunamente aperto da sotto...devi mettere un'altro vaso da coltivazione più largo del primo è più basso..
In questo modo all'inizio innaffierai direttamente nel primo vaso..poi successivamente solo nel secondo vaso...costringendo le radici a scendere per cercarsi l'acqua...nel tempo poi si taglia piano piano la parte superiore del primo vasetto scoprendo a poco a poco le radici sulla roccia fino alla totale eliminazione del vaso nr. 1. Ovviamente tra il dire ed il fare ......
In questo modo all'inizio innaffierai direttamente nel primo vaso..poi successivamente solo nel secondo vaso...costringendo le radici a scendere per cercarsi l'acqua...nel tempo poi si taglia piano piano la parte superiore del primo vasetto scoprendo a poco a poco le radici sulla roccia fino alla totale eliminazione del vaso nr. 1. Ovviamente tra il dire ed il fare ......
massimo1952
Esperto in bonsai
Concordo assolutamente con la tua esposiziome che è teoricamente la più corretta e se ben ricordi avevo preparato un anello e/o falso vaso senza fondo per operare come da te suggerito ma... gli eventi mi hanno portato a modificare la strategia.
Il vaso è molto ampio e lascerà libero spazio al misero apparato radicale di espandersi. Poi nella primavera 2014 la tirerò di nuovo fuori operando gli eventuali aggiustamenti del caso anche in funzione di come e quanto le radici si saranno sviluppate. Non devo ricordarti perche lo sai meglio di me che le radici dell'ulivo sono tendenzialmente molto superficiali e poco avvezze ad andare in profondità se non vi sono forzatamente costrette. Forzatura che volevo evitare in questa fase.
Per ora e per il forte trauma subito penso sia meglio lasciarla in pace ... sempre che non si trasformi in una pace eterna quindi per ora sono portato a non toccarla più e a dagli solo aria sole e concime a lenta cessione fino ad allora.
Il vaso è molto ampio e lascerà libero spazio al misero apparato radicale di espandersi. Poi nella primavera 2014 la tirerò di nuovo fuori operando gli eventuali aggiustamenti del caso anche in funzione di come e quanto le radici si saranno sviluppate. Non devo ricordarti perche lo sai meglio di me che le radici dell'ulivo sono tendenzialmente molto superficiali e poco avvezze ad andare in profondità se non vi sono forzatamente costrette. Forzatura che volevo evitare in questa fase.
Per ora e per il forte trauma subito penso sia meglio lasciarla in pace ... sempre che non si trasformi in una pace eterna
quindi per ora sono portato a non toccarla più e a dagli solo aria sole e concime a lenta cessione fino ad allora.
Ultima modifica:
massimo1952
Esperto in bonsai
crepi
massimo1952
Esperto in bonsai
In queste cose un po di fortuna ci vuole sempre e la fortuna bacia gli audaci comunque ho fatto il possibile per rispettare le regole principali ma.... sai, bisogna anche improvvisare ! .... a volte va bene, a volte va male.
.... e comunque è sempre un'esperienza comunque vada.
Nessuno è nato Maestro e molti Maestri hanno alle spalle un cimitero di tentativi non riusciti
.... e comunque è sempre un'esperienza comunque vada.
Nessuno è nato Maestro e molti Maestri hanno alle spalle un cimitero di tentativi non riusciti
massimo1952
Esperto in bonsai
Ecco lo stato della pianticina alla data del 10 novembre 2012 ore 16,24
fronte --------- da SX ------------ retro -------------- da DX
fronte --------- da SX ------------ retro -------------- da DX
Ultima modifica:
ciao massimo, devo dire che ottimo l'impegno!!!
a parte che io avrei atteso, il periodo non è quello giusto, io avrei fatto diversamente.
avrei messo in un vaso alto,bucato sotto, posizionando la pianta sulla roccia ( non importa se avevi poche radici) e sotto una ciotolina larga e bassa.
pian piano le radici arrivavano sotto ( complice il fatto di innaffiare molto di più quella parte ) e dopo potevi tagliare fasce di vaso ed eiliminare le radici fini, lasciando solo quelle grossolane
a parte che io avrei atteso, il periodo non è quello giusto, io avrei fatto diversamente.
avrei messo in un vaso alto,bucato sotto, posizionando la pianta sulla roccia ( non importa se avevi poche radici) e sotto una ciotolina larga e bassa.
pian piano le radici arrivavano sotto ( complice il fatto di innaffiare molto di più quella parte ) e dopo potevi tagliare fasce di vaso ed eiliminare le radici fini, lasciando solo quelle grossolane
massimo1952
Esperto in bonsai
Ne prendo atto per il futuro ma al momento colto di sorpresa mi sono aggiustato così, ( anche se in vero quella era la mia idea iniziale e per quella idea mi ero attrezzato in partenza ) ora la lascio in pace eventualmente correggerò il tiro fra un annetto. Gia mi sembra stressata abbastanza
massimo1952
Esperto in bonsai
La roccia è commisurata alla pianta le ultime foto lo evidenziano. Le roccie le avevo immerse in acido muriatico concentrato..... occhio alle mani, occhi e vestiti
massimo1952
Esperto in bonsai
AGGIORNAMENTO:
Ecco lo stato della pianticina alla data del 19 novembre 2012 ore 14,53
fronte ------ da SX ------- retro ------- da DX
Ecco lo stato della pianticina alla data del 19 novembre 2012 ore 14,53
fronte ------ da SX ------- retro ------- da DX