Ti dico quello che farei io, che sono già abbastanza esperto nell'accoppare delle piante.
Una operazione che credo nessuno ti consiglierebbe, perché esporrebbe la pianta ai rischi maggiori.
Dunque secondo me il tuo terriccio è un pantano avvelenato dal concime e da qualche inizio di macrescenza radicale.
Io toglierei tutto dal vaso e poi delicatamente tutta la terra che è attorno alle radici (aiutati col doccino in bagno).
Sgocciolate le radici ed eliminate almeno le punte più marce e nere, metti tutto in piena terra e lasciacelo ameno fino alla prossima primavera.
Vorrei indicarti una composizione di terriccio adatta a conservare la pianta in un vaso, ma ripeto che secondo me sei al punto che si rischia di più continuando così o con nuovi errori (involontari ovviamente) piuttosto che riaffidando alla natura uno dei suoi figli.
Secondo me se è possibile il miracolo, non saremo noi a farlo bensì forse la natura.
L'identità della tua pianta per me è ancora ignota, quindi tutto ciò che ho scritto è stato pensando ad una pianta autoctona, o comunque né tropicale né sub tropicale.
Viceversa se si trattasse di una pianta che non resiste alle temperature invernali di Randazzo, dovresti regolarti tu, ma anche in tal caso io sono convinto che il calore della terra sarebbe già un grande aiuto, e magari delle foglie che tu potresti ammucchiare alla base lo completerebbero.