Per non entrare in una discussione botanica eccessiva le radici delle orchidee epifite (molto ben evidenti nelle
Phalaenopsis e nelle
Vanda) e litofite sono fatte in questo modo:
Vedi l'allegato 791499
1.
Velamen. È uno strato superficiale permeabile che protegge la radice e permette alla pianta di assorbire l’acqua sia dall’atmosfera, sia dal contatto diretto con le gocce, è composto da cellule morte e vuote e si comporta un po' come una spugna. Lo spessore del velamen dipende dalla specie. Può essere molto spesso 17-19 cellule o molto sottile 3-6 cellule o anche meno nelle terrestri.
2.
Esoderma. Ha due tipi di cellule: lunghe e corte. Quelle corte fanno passare l’acqua all’interno.
3.
Corteccia. La corteccia radicale di orchidee epifite e litofite contiene i cloroplasti che conducono la fotosintesi, mancano nelle orchidee terrestri e semiterrestri. Quando le radici sono umide diventano verdi per effetto dei cloroplasti che si intravedono
4.
Endoderma. È uno strato costituito da cellule con proprietà impermeabili, responsabile del controllo di sostanze e fluidi che entrano nel cilindro centrale. È indispensabile per evitare che il sistema di conduzione venga invaso da liquidi eccessivi o non appropriati.
5.
Cilindro centrale. Porta sostanze nutritive alle foglie e fiori che è la vera radice della pianta
In alcuni casi, dovuti di solito a condizioni climatiche particolari come ho detto, tra la parte apicale della radice (cuffia) ed il resto della radice a volte si formano dei piccoli ciuffi di peli radicali che poi morendo vengono integrati nel velamen della radice