Phil
Esperto Sez. Prato
Sembra buona sì.Ciao a tutti potrebbe andar bene questa
Sembra buona sì.Ciao a tutti potrebbe andar bene questa
Sì rimane secca se il sacco rimane intatto e privo di fori. Meglio comunque per non rischiare, metterlo a riparo quantomeno dalla pioggia. Quella umida non asciuga mai da dentro al sacco.. Non circola aria ed é presente umidità elevata all'interno.Ma rimane essiccata anche se prende l'acqua? (da chiusa ovviemente)
Perché quella non essicata si inumidisce parecchio a seconda delle condizioni esterne, anche senza aprirla.
Veramente interessanteRiprendo la problematica dell'uso dei concimi granulari a lenta cessione e per tentare di acquisire ulteriori informazioni sul comportamento di questi concimi ho contattato direttamente la Landscaper chiedendo indicazioni sulle velocità di rilascio dei principi attivi.
Molto gentilmente il loro ufficio tecnico mi ha risposto fornendomi le indicazioni che riporto nel seguito.
Inoltre mi hanno anche inviato un documento che allego.
I prodotti da Lei utilizzati contengono la tecnologia Poly-S che prevede l’avvolgimento di azoto ureico con due membrane: internamente zolfo, che esplica la funzione principale ed esternamente polimero (un layer decisamente contenuto che ha principalmente la funzione di uniformare lo zolfo).
Tale tecnologia lavora per diffusione e conseguentemente non viene influenzata dalle temperature come invece avviene per altri tipi di fertilizzanti a cessione controllata (PCF – fertilizzanti avvolti con polimeri). A tal riguardo, come potrà vedere nelle slide che allego, il range dichiarato non è quindi correlato all’andamento termico.
In laboratorio in condizioni di umidità 100% la durata del Poly-S è di 2 mesi, viceversa, in condizioni di umidità inferiore, la durata si estende fino a 3 mesi.
Risulta trascurabile, relativamente alla durata del PolyS, l’attività microbica.
Come può comprendere essendo decisamente ampia la casistica di impiego, dobbiamo indicare un range di durata abbastanza ampio. E’ inoltre importante considerare che, a seconda del tipo di impiego della superficie, si debba intervenire con intervalli più o meno lunghi anche in funzione delle quantità di elementi nutritivi da apportare: se operiamo su una superficie sportiva, esempio campo di calcio, effettueremo le concimazioni massimo ogni due mesi, trascurando la quota parte di Azoto che potrebbe ancora essere disponibile; viceversa su un tappeto erboso ornamentale suggeriamo di applicare il fertilizzante ogni 2,5 mesi.
Indica l'influenza della T sulla cessione dell'urea incapsulata. Se come dicono loro non arriva neanche al 5% è davvero trascurabile.non so se interpreto bene il grafico relativo al rilascio di N ma sembrerebbe che nei primi 30 giorni si abbia un rilascio che varia dal 60% all'80% a secondo della curva. quindi il grosso del rilascio avviene nel primo mese.
Invece l'ultimo grafico non capisco cosa rappresenti.
Io, a dire il vero, mi ero concentrato di più sull'altro grafico, quello blu, che è molto più regolare e rilascia il 50 % in 30 giorni e il 95% in 60.non so se interpreto bene il grafico relativo al rilascio di N ma sembrerebbe che nei primi 30 giorni si abbia un rilascio che varia dal 60% all'80% a secondo della curva. quindi il grosso del rilascio avviene nel primo mese.
Invece l'ultimo grafico non capisco cosa rappresenti.
Se non ricordo male c'è scritto nelle schede tecniche dei vari prodotti, se non lo trovate domani provo a vedere se c'è scritto sulle buste che ho a casa.Io, a dire il vero, mi ero concentrato di più sull'altro grafico, quello blu, che è molto più regolare e rilascia il 50 % in 30 giorni e il 95% in 60.
A questo punto diventa cruciale capire se si tratta del polimero 38 o 37.
Ti hanno spiegato qual'è la differenza ? E in quali prodotti usano l'uno e in quali l'altro ?
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no intendevo quello "colorazione durata"Indica l'influenza della T sulla cessione dell'urea incapsulata. Se come dicono loro non arriva neanche al 5% è davvero trascurabile.
@maxz64
Questo facilità il compito dei temerari come noi che si addentrano a loro rischio e pericolo nella jungla dello spoon feeding "granulare"
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Qui si apre un nuovo capitolo.
SF granulare a lenta cessione
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La cruda realtà però deve considerare il fattore irrigazione al pari di quello di temperatura. Se nel periodo primaverale ed autunnale l'acqua disponibile è teoricamente elevata (perturbazioni continue ed elevata umidita' nel primo cm del top soil), è altresì vero che nel periodo estivo l'acqua disposizione è minore mentre il fattore dominante è la temperatura media.Ormai il morbo sta dilagando : ne è prova il fatto che mi sono preso la briga di andare a vedere le differenze tecnologiche tra: "Lenta Cessione" e "Cessione Controllata", scoprendo con mia sorpresa che la differenza è abissale. Mentra la prima (ad esempio Poly-S di Scotts-Everris) ha una cessione che dipende poco dalla temperatura e molto dal tasso di umidità (come da posto precedenti), la seconda (es. Polyon di Bottos) è il contrario, cioè agendo per via diffusiva legata alla pressione osmotica, dipende quasi solo dalla temperatura e per nulla dalla salinità, umidità, condizioni di irrigazione e carica microbica.
Vi allego questo grafico di un cessione controllata Polymer Coated Urea (PCU):
Vedi l'allegato 410008
fatto a 10, 20 e 30 °C che dimostra la buona linearità fino almeno ai due mesi (per tutte le temperature) e dipendente in velocità di rilascio solo dalla temperatura.
La considerazione interessante è quindi che se si usa un concime granulare a rilascio controllato (e non uno a lento rilascio come il Poly-S), il concime "sposa" in pieno la filosofia del GP, il quale è praticamente solo dipendente dalla temperatura secondo la formula esponenziale seguente:
Vedi l'allegato 410012
dove per le microterme si ha:
t0 = 68 °F -> 20 °C
var = 10
Ovvero, il concime così configurato con il polimero (tipo Bottos), automaticamente risulta adattivo secondo i principi dello MLSN (se dosato come nei post precedenti) nonché del GP o GPlight, essendo autoregolante sulla temperatura.
A questo punto, gradirei i commenti
Tu hai altri punti di forza..... Don't worry , your time is comingMannaggia ammè e quando ho studiato materie umanistiche
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Onestamente no, almeno per quanto mi riguarda.....un tentativo di esprimere gli stessi concetti in soldoni ?La cruda realtà però deve considerare il fattore irrigazione al pari di quello di temperatura. Se nel periodo primaverale ed autunnale l'acqua disponibile è teoricamente elevata (perturbazioni continue ed elevata umidita' nel primo cm del top soil), è altresì vero che nel periodo estivo l'acqua disposizione è minore mentre il fattore dominante è la temperatura media.
Ne risulta perciò che entrambi i concimi non sono perfettamente allineati per dare il meglio in tutte le stagioni.
Servirebbe una differenziazione delle due fonti di azoto sulla base del susseguirsi delle stagioni.
La cosa si rende complicata perché non tiene conto del fattore anomalia climatica e non tiene tantomeno conto del potenziale scatenante dell'insorgere di malattie durante tali anomalie.
Esiste la cosiddetta " fuga e recupero " dalle malattie, ma essa deve essere correlata alla capacità di recupero dell'erba stessa.
Forse mi sono spiegato.... Mah
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