Guarda, 400 metri in Lombardia non sono le montagne del Pamir o il deserto del Gobi. In sintesi non è un ambiente proibitivo per il mirtillo.
Tieni anche conto che sono state selezionate numerosissime cultivar di mirtillo, vuoi per adattarsi ai climi più freddi (resistono fino a -35°C), vuoi per adattarsi a climi più caldi, vuoi per avere una fioritura tarda che consenta di evitare le gelate primaverili. In sintesi basta scegliere la varietà giusta: personalmente per le tue esigenze propenderei per Duke, Blue Ray o Early Blue. Tutte cultivar commerciali coltivate in Italia e quindi facilmente reperibili.
Per quanto riguarda la coltivazione questa pianta ha principalmente bisogno di due cose: terreno acido e una buona irrigazione. E' una pianta che non tollera la siccità e stenta nei terreni alcalini.
Per l'impianto in terra è buona prassi mescolare al terreno abbondante torba. Visto che il mirtillo ha un apparato radicale poco profondo, generalmente la terra si prepara in un cerchio di circa un metro di diametro e 30cm di profondità. E' buona pratica applicare pacciamatura per trattenere l'umidità e tenere le infestanti sotto controllo.
La potatura non va fatta finché la pianta non è stabilita, il che significa fin quando la pianta non ha 4/5 anni (il che non equivale al tempo che è in terra). Dopo bisogna intervenire pesantemente nel corso dell'inverno: è una pianta che beneficia molto di interventi drastici.
Per la concimazione si interviene due volte: all'inizio della primavera e di nuovo nella seconda metà di maggio. E' buona prassi usare un concime per piante acidofile.
Direi che è tutto!