riflessione
Riprendo il topic, perchè i giorni passano ma in TV e nella mente le immagini terrificanti restano.
Vorrei dare uno spunto di riflessione.
Chiaccherando, un po' ovunque si sentono spesso critiche verso persone che hanno prenotato le loro vacanze e che imperterrite ora sono decise a portarle avanti.
Sono d'accordo, non può essere una vacanza di quelle che normalmente chiamiamo tali, se si pensa che a pochi km o peggio a poche centinaia di metri o addirittura lì dove prendiamo il sole in riva al mare si sono spente tantissime vite umane...
Però pensiamoci... erano posti che vivevano di turismo.
Ok gli aiuti, cosa buona e giusta, un dovere civile e morale e tutto quel che volete... però non dimentichiamo che il vero aiuto lo diamo noi con il nostro consumismo.
Sicuramente il turismo subirà un disastrosissimo tracollo, poco da fare... ma non peggioriamo le cose facendo opera di sensibilizzazione in negativo... non critichiamo coloro che hanno deciso di andarci lo stesso, a prescindere dalla loro motivazione.
Primo: fosse anche solo per non perdere la caparra, con le loro mance o semplicemente con la loro presenza avranno contribuito a far avere la paga ad alcuni inservienti maldiviani o thai o cingalesi che siano.
Secondo: chi vi dice che non ci vadano comunque, coscienti di aver prenotato un viaggio sperando in una settimana in paradiso, ma consapevoli di trovare un'esperienza che ricorderanno tutta la vita e che sicuramente insegnerà anche qualcosa di buono?
Ok, ammetto che andare adesso, subito, può essere troppo per molti di noi... ma non escludiamoli dai nostri pensieri quando tra sei mesi forse non se ne parlerà quasi più.
Aiutiamoli nel modo più commerciale che esista!
Quale migliore incentivo alla ricostruzione?