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Maldive e Sry Lanka

elleboro

Florello
trovo che l'ultima cosa da fare sia criticare. Sono situazioni così anomale, oltre che terribili, che non possiamo proprio sapere cosa faremmo se fossimo al posto di chi critichiamo.

Per il resto... un bel silenzio e, per chi lo sa fare, una preghiera.
E qualche dito veloce sul telefonino: 48.580.
 

Isotta

Giardinauta Senior
Hai ragione Emanuela sono stata un pò dura ma non intendevo assolutamente colpire la povera gente che lì vive esclusivamente di pesca e deve per forza costruire la propria casa vicino al mare. Questo brutto avvenimento mi ha turbato e mi turba molto, come penso abbia turbato tanta gente.
Per quanto riguarda chi è consapevole dei rischi ma li ignora, so che ci sono molte realtà, quello che mi fa stare male è che poi la gente muore ed è troppo tardi per poter rimediare.
Adesso, al di là dei commenti, i sopravvissuti dovranno lottare molto per tornare a vivere "normalmente" se mai si può dopo tutto quello che hanno perso affettivamente e materialmente.
Mi ha colpito molto il racconto di due coniugi italiani tornati in Italia dopo la tragedia, che hanno detto di essere molto grati alla gente locale, uno di loro li ha accompagnati col pulmino all'ambasciata senza curarsi di cercare i suoi familiari, perchè hanno un grande senso di ospitalità ed amicizia.
 

seya

Master Florello
povere mamme, mi dispiace tantissimo per queste famiglie, e per le persone che stanno soffrendo così tanto.

dico una preghiera per loro, anche se non serve ad aiutarli fisicamente a tirar fuori dalle macerie i loro cari, spero che gli arrivi cmq.
 

Eltuena

Guru Giardinauta
Non ho parole che possano veramente esprimere il mio pensiero. Mi ha toccato nel profondo del mio essere. Alcune immagini sono a dir poco strazianti.Vorrei essere lì per aiutare quella povera gente, anche se... c'è poco da fare, ormai.
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Isotta ha scritto:
Hai ragione Emanuela sono stata un pò dura ma non intendevo assolutamente colpire la povera gente che lì vive esclusivamente di pesca e deve per forza costruire la propria casa vicino al mare. Questo brutto avvenimento mi ha turbato e mi turba molto, come penso abbia turbato tanta gente.
Per quanto riguarda chi è consapevole dei rischi ma li ignora, so che ci sono molte realtà, quello che mi fa stare male è che poi la gente muore ed è troppo tardi per poter rimediare.
Adesso, al di là dei commenti, i sopravvissuti dovranno lottare molto per tornare a vivere "normalmente" se mai si può dopo tutto quello che hanno perso affettivamente e materialmente.
Mi ha colpito molto il racconto di due coniugi italiani tornati in Italia dopo la tragedia, che hanno detto di essere molto grati alla gente locale, uno di loro li ha accompagnati col pulmino all'ambasciata senza curarsi di cercare i suoi familiari, perchè hanno un grande senso di ospitalità ed amicizia.

Tesoro, lo avevo capito, quando siamo sgomenti, lasciamo uscire la nostra rabbia, la nostra disperazione, io ho solo cercato di farti/ci riflettere, anche se in questi momenti non se serva :(
 

Iacopo

Giardinauta Senior
Per aiutare le popolazioni colpite dal maremoto sono già attivi conti correnti di raccolta offerte:

TG5 - CORRIERE DELLA SERA:
Il modo più semplice e più veloce di dare il vostro contributo è spedire subito un sms al numero: 48580, un numero valido per tutti gli utenti, per i telefonini TIM come per quelli VODAFONE, per quelli WIND come per gli abbonati H3G. Potete anche inviare più sms al 48580, sia indicando "Un aiuto subito" TG5-CORIERE DELLA SERA sia senza alcun accompagnamento. Per ogni sms inviato avrete donato 1 euro.
I titolari di CARTASI, MASTER CARD e VISA possono invece effettuare le loro donazioni telefonando a questo NUMERO VERDE: 800 667788. Per le donazioni dall'estero invece il numero è il seguente: 02 34980007. "Un aiuto subito" per le popolazioni dell'Asia, TG5-CORRIERE DELLA SERA.


UNICEF : cc postale 745.000 - cc bancario 000000505010, Banca popolare etica, CIN M, ABI 05018, CAB 12100, causale “emergenza maremoto”. Per donazioni con carta di credito, numero verde 800.745.000 o on line.

CROCE ROSSA :
crocetta2.gif
Conto corrente bancario n. 218020 /o Banca Nazionale del lavoro, Agenzia 1 (6382) Roma-Bissolati (ABI 01005 - CAB 03382)intestato a: " Croce Rossa Italiana, Via Toscana 12 - 00187 Roma"

crocetta2.gif
Conto corrente postale n. 300004 intestato a: " Croce Rossa Italiana, via Toscana 12 - 00187 Roma"
 

mimma69

Maestro Giardinauta
elleboro ha scritto:
trovo che l'ultima cosa da fare sia criticare. Sono situazioni così anomale, oltre che terribili, che non possiamo proprio sapere cosa faremmo se fossimo al posto di chi critichiamo.
Bruna...chissa' xche' mi trovo sempre in accordo con cio' che dici:love_4:
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Secondo l'Unicef almeno un terzo delle vittime sono bambini. Anche Save the Children, specializzata negli aiuti ai minori, è mobilitata per portare soccorso: "La nostra priorità al momento - dice Toby Porter, direttore delle emergenze - è mettere al riparo in rifugi quanti più bambini possibile, farli ricongiungere con le famiglie e assicurare loro cibo e acqua potabile". "In questi paesi le famiglie sono numerose - spiega Filippo Ungaro, portavoce dell'organizzazione - Ogni nucleo conta 5-6 bimbi, e non 1,3 di media come nei paesi europei. Per ogni genitore ucciso dal maremoto ci sono senz'altro minori che restano soli. Ora è presto per fare bilanci. Ma certo sono moltissimi i bambini senza più nessuno".
da http://www.repubblica.it/2004/l/sezioni/esteri/sri5/orfani/orfani.html


la tragedia non è il numero delle vittime, altissimo peraltro, ma i sopravvissuti, che tristezza
 

Isotta

Giardinauta Senior
Grazie Emanuela per il modo comunque gentile con cui mi hai risposto e per avermi capito. Devi essere proprio una brava persona.

Per Elleboro, come ho spiegato la mia non voleva essere assolutamente una critica, le mie sono parole dettate dalla rabbia, tutti quei morti senza poter far niente...
Mi dispiace di aver turbato la sensibilità di qualcuno con le mie parole.
 

Isotta

Giardinauta Senior
Emanuela ams ha scritto:
Ma certo sono moltissimi i bambini senza più nessuno".

la tragedia non è il numero delle vittime, altissimo peraltro, ma i sopravvissuti, che tristezza
Per i sopravvissuti purtroppo, il maremoto è stato solo l'inizio di un lungo calvario, spero che non siano presto dimenticati e lasciati a se stessi.
 

austriaca

Aspirante Giardinauta
Non credere che sia apatica se non scrivo molto.
Questa tragedia mi ha fatto tantissimo impressione.

Ma a volte mi sento incerta dell' uso della lingua e ho paura di essere malintesa.
 

elleboro

Florello
per Isotta,
no, cara, non alludevo particolarmente a te. In questi giorni di ascolto radio e tv (e passeggiate sul Forum), ho sentito DI TUTTO. Capisco che non tutti possono FARE qualcosa, ma almeno rispettare chi lo fa, sia che ci appaia fatto bene o male, dato che non possiamo certo giudicare dalla comodità delle nostre poltrone).
E anche le frasi idiote (se ne sono sentite molte) vanno inserite in una situazione talmente particolare che, noi stessi, se interpellati, davanti alla tv o con domande tendenziose o in momenti di tensione, non possiamo essere certi di non dire castronerie...
A fronte di tanto parlare, gli SMS inviati sono solo 8 milioni. Se tieni conto che c'è sicuramente qualcuno che ne ha spedito 2 o 3 o, magari, anche uno al giorno, il dubbio che ti prende è quante siano in realtà le persone che hanno dato.
Ho cercato di capire se i giovanissimi erano stati sensibilizzati e ne ho tratto un risultato che giudico MOLTO negativo. E ti faccio un esempio di casa mia. Mio figlio è tipo pio e molto attento agli aiuti sociali. Mia nuora sta cercando di sapere se servono volontari, disposta a partire. I miei nipoti, 15 e 17 anni, da me interpellati hanno detto che... non ci avevano neanche pensato!!!! Prima mi hanno detto che la loro mamma era disposta a partire (quasi che l'impegno della mamma assolvesse ogni loro dovere), poi hanno precisato che non sapevano dell'iniziativa (il che è anche possibile perchè nel loro tempo libero non ci sono certo TG o programmi di informazione, ma solo Play station). Certo che i giovani sono sempre senza soldi, ma hanno ammesso che un € era anche alla loro portata.... E pensa che uno dei due è, di sua natura, ragazzo generosissimo. Gli altri giovani interpellati mi sono parsi tutti convinti che l'opportunità di contribuire riguardasse solo gli adulti. Almeno i miei due, hanno velocemente capito e - spero - provveduto.
Insomma, a maggior ragione, avendo in casa l'esempio, trovo che bisognerebbe parlare di meno e - rivolta ai 40 milioni di telefonini - fare di più. Anche in termini di sensibilizzazione dei giovani.
Uffa, sono proprio una vecchia barbogia.
 

ccTy

Giardinauta Senior
Secondo me le persone e soprattutto i giovani (e anche io sono giovane ma qualche sms l'ho inviato) non si rendono conto del fatto gravissimo che sia accaduto e ormai i tg sono pieni di notizie di cronaca che molti ormai non ci fanno più caso (anche se di fronte a un disastro del genere é difficile non farci caso). Molti preferiscono spendere 1 euro in telefonate o messaggini agli amici piuttosto che donarlo a chi ne ha bisogno!
Ormai il mondo si sta deteriorando sempre di più e le unice cose che contano sono il televisore al plasma, il bmw, vestiti, scarpe e occhiali da sole griffati...................
 

Isotta

Giardinauta Senior
Concordo con "meno male ci siano le giovani barbogie" e anche sul fatto che la maggior parte dei giovani è alquanto insensibile alle tragedie che ci sono attorno a noi. Purtroppo molte cose sono cambiate, penso che i ragazzi distinguano poco le vere catastrofi da quelle virtuali dei videogiochi, poi con tutte le brutte notizie che ci bombardano ogni giorno non ci fanno neanche più caso. Non riesco a capire quale possa essere la radice di tale indifferenza, certo è che in queste situazioni ci rendiamo conto che bisogna fare qualcosa perchè diano importanza a certi valori, dal canto nostro cerchiamo di educarli in tal senso, ma si vede che non basta, c'è qualcosa che influenza maggiormente il loro comportamento.
 
P

Piera1

Guest
Questa tragedia mi ha sconvolto tantissimo, tutti quei cadaveri ormai rigidi rinchiusi nei sacchi come spazzatura è questo l'altra faccia della tragedia. Ciò che è accaduto è naturale per la terra, tutti abbiamo studiato la deriva dei continenti ma oggi con la tv che ci sbatte davanti agli occhi queste immaggini apocalittiche sembra che la fine del mondo sia vicina. L'unico aiuto che posso dare per queste popolazioni è il piccolo contributo col telefonino, augurando a questa gente di rimettersi in piedi al più presto e spero tanto in MAI PIù TRAGEDIE COSì.
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Mi sento di condividere con voi, il senso di questo articolo.


PASSAPAROLA/Invia questo articolo
Capodanno senza botti, un silenzio per condividere
In un mondo sempre più globale, quelo che è successo ci tocca
da vicino. E la festa non può trascorrere come se niente fosse

di MAURIZIO CROSETTI

Ci sono momenti in cui il silenzio è una necessità più che un dovere. Momenti in cui non si può chiudere il mondo dietro la porta di casa, lui là fuori, noi qui dentro a festeggiare. Perché questo non è un Capodanno come gli altri. Il mondo, fuori, ci è entrato in casa senza bussare: è così che fa, quando la gente muore. Il mondo sfonda la porta, ci mette davanti agli occhi le tremende fotografie dei giornali, le strazianti immagini della televisione. Non è possibile restare indifferenti a quel mondo che bussa e muore, magari con una bottiglia di spumante in mano e un petardo nell'altra.

Non si tratta di retorica, né di astratta carità mentale. La necessità del silenzio, come momento di riflessione sulla nostra storia e sul nostro destino di uomini - che in un attimo può trasformarsi nel destino di tutti e viceversa (il destino è capriccioso e non si cura dell'indifferenza) - riguarda chiunque abbia occhi e cuore.

E allora pensiamo che stavolta sia giusto non fare rumore, non festeggiare il nuovo anno con i botti e i fuochi: sarebbe come urlare in presenza di chi soffre. Condividere un dolore non vuol dire diventare tristi, ma rispettare quel dolore e chi lo sta vivendo.
Anche se si trova dall'altra parte del mondo: e poi, la tragedia del Sudest asiatico ci ha spiegato che il mondo è diventato proprio piccolo, e che lo si percorre in un attimo. Può accadere di essere turisti in vacanza esotica, e in un istante trasformarsi in vittime o testimoni di un cataclisma.

Dunque, il silenzio di Capodanno è anche un modo per riflettere su di noi, non solo per essere un po' più vicini a "loro", ai lontani, agli sventurati.

Una festa senza fuochi (che, tra parentesi, ogni anno mozzano mani e oscurano occhi, di bambini e ragazzi soprattutto) è un segno di profonda umanità, di semplice ma vissuta partecipazione. Aspettare il secondo che fa scoccare il nuovo anno, e pensare che chi sta male non è solo: proviamoci, stavolta. Sarà una maniera, anche, per augurarci di non essere soli quando potrebbe toccare a noi star male.

Si parla tanto di globalizzazione e di confini più vicini, in questa nostra inquieta modernità, e così viviamo nel mondo che aspetta il nuovo anno.

Proviamo a farlo nel silenzio e nel rispetto del dolore, così anche il nostro pensiero potrà essere un po' più globale, se riuscirà a occuparsi dell'uomo.

Cioè gli altri, cioè noi.


Repubblica (29 dicembre 2004)
 

Piper

Maestro Giardinauta
Sulla scia di questo post, ho aperto un nuovo thread sui botti, che a prescindere da quanto giustamente scritto sopra, io detesto comunque.
 
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