...Mi si deve anche spiegare come mai ne venga consigliato un solo trattamento/anno a differenza di altri sistemici...
Il problema credo nasca dalla
querelle sulla tossicità dei neonicotinoidi verso le api.
Di fatto qualche anno fa è stato emesso un Regolamento U.E. (n°485 del 24 maggio 2013), recepito in Italia con alcuni Decreti, che fissa nuove condizioni di impiego ed etichettatura dei prodotti fitosanitari e limiti per i neonicotinoidi in rapporto al tipo coltura (valutata attrattiva o non attrattiva per le api, con eccezione dell'impiego in serra).
Per effetto di tali disposizioni sono stati revocati per concia clothianidin, thiamethoxam e imidacloprid; inoltre la generalità di quelli che erano i c.d. PPO (Prodotti per Piante Ornamentali) in libera vendita a base appunto di neonicotinoidi (attualmente in argomento sono intervenute ulteriori norme in fase di applicazione, per cui non sono ancora ben disciplinati vendita e impiego dei prodotti fitosanitari per uso non professionale). Per un paio di neonicotinoidi, tiacloprid e acetamiprid, non ci sono state restrizioni in quanto la tossicità verso i pronubi è molto inferiore ai succitati altri.
Non mi risulta esista un limite di legge che consenta un solo trattamento all'anno (il Disciplinare del Trentino 2017 prevede ad es. su ciliegio max due trattamenti con i vari neonicotinoidi), ma generalmente un po' da tutte le parti si legge appunto "si consiglia un solo trattamento all'anno".
Come sai per la mosca dell'olivo in Liguria sono consentiti max 2 trattamenti all'anno solo per il dimetoato, mentre per fosmet e imidacloprid (post-fioritura) uno (però leggo che dalle tue parti in questi giorni non c'è bisogno di interventi insetticidi in quanto tra alte temperature e stato di disidratazione delle drupe praticamente non c'è mosca).