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Malasanità: il rovescio della medaglia

RosaeViola

Master Florello
Vi invito a leggere con un pochino di tempo e di pazienza.
E' una lettera inviata da un medico al blog di Grillo.

Per certi versi, pur riconoscendo che la malasanità esista, io capisco bene quel che racconta questo medico.
La sua testimonianza potrebbe servire a tutti a capire che non tutti i medici meritino la gogna e che, anche fra loro, ci sono persone che lottano almeno quanto i pazienti.

...


Un medico mi ha scritto sulla solitudine di chi fa il suo lavoro cercando di salvare ogni giorno delle vite umane.

“Caro Beppe,
ho letto il post sulle morti evitabili. Riprendi direttamente i numeri dati dalla informazione ufficiale e sarebbe utile una interpretazione più che il sensazionalismo.

In Italia lo scaricabarile è uno degli sport più praticati e noi siamo presi in mezzo fra gente che vuole campare oltre l’infinito e società di assicurazione che la girano ai medici in modo da non pagare loro. Un esempio semplice ed efficace: un tizio muore, i parenti aprono un contenzioso, l’ospedale ha una assicurazione che si accorda con i parenti su una cifra relativamente bassa che spessissimo viene accettata subito (si acchiappano 15 20 mila e se ne vanno.
Il problema è che, dal punto di vista penale, il medico viene lasciato a sè stesso perché la denuncia mica si estingue perché l’assicurazione ha dato il contentino (l’azione penale in Italia è obbligatoria) e la sua situazione peggiora perché l’ospedale lo scarica per non affrontare altre spese (di concerto con l’assicurazione che se no si rifiuta di proseguire ad ottemperare il contratto). Risultato: il medico è nella m...a, l’assicurazione ha risparmiato perché non ha rischiato e via dicendo.

La gente che ama i suoi congiunti in modo assolutamente disinteressato è una piccola parte, e purtroppo è davvero così, spesso anche se tutto è andato nel modo più corretto vengono intentate cause a vuoto, nella speranza di fare un po’ di soldi. Negli USA si sta verificando una situazione gravissima: moltissimi medici di area critica si danno a settori più facili o addirittura cambiano lavoro perché le assicurazioni non ne vogliono sapere più niente di loro. In non mi ricordo più in quale stato degli USA sono rimasti 4 gatti disposti ad operare d’urgenza/emergenza... troppi guai.

C’è un comportamento difensivo sempre più diffuso: oltre a stare la notte in piedi e magari anche la mattina dopo, oltre a passare 16 ore filate a prendere decisioni difficilissime e farsi sanguinare addosso, vomitare, urlare, ascoltare matti e cercare posti letto che continuano a ridursi di numero dovrei pure passare il resto della giornata tra avvocati e giudici? No iniziano a dire molti colleghi.

C’è troppa ignoranza e troppa malafede perché qualcuno mi venga a giudicare mentre sto cercando di evitare che crolli la pressione e poi, sistemata quelle, inizia un’aritmia e l’amiodarone che inietto in vena appena in tempo... fa venire una reazione allergica al paziente che così da aritmico diventa uno che ha uno shock anafilattico, diventa rosso e blu, i bronchi iniziano a fischiare e l’aria non passa più... allora cerchi di riparare a quall’altro casino e mentre lo stai facendo il telefono squilla cento volte perché la e qua ci stano altri casini. Cerchi di fare il possibile e sei pieno di caffè, ti brucia lo stomaco ma devi restare concentrato. Ok, va bene, ma poi la mattina finalmente al bar leggi il giornale c’è scritto: “un altro caso di mala sanità” come se fosse un omicidio di camorra, come se fossimo una associazione a delinquere omogenea, come se non fosse un fatto che va analizzato in se, studiato e capito, e presa una decisione... c’è colpa o no!!

Se in Italia deve aumentare la meritocrazia e ridursi il nepotismo, ti posso assicurare che conosco un’infinità di colleghi che si fanno un c..o della madonna e si sentono sempre più stretti fra queste maglie di rompicoglioni ignoranti e cercasoldi, avvocati st...zi e baroni dell’oncologia che fanno la lezioncina a tutti con dati da controllare.
Se il medico deve essere anche un po’ manager e anche un po’ psicologo e anche un po’ fratello... ma perché c..o la gente non prova ad essere 'un po’ medico'? Magari, dopo aver chiuso il loro ufficetto del c...o oppure fra una riunione di marketing e l’altra si fanno una bella corsa sull’autostrada dove c’è un camionista tedesco ubriaco fradicio che ha appena trasformato una punto in un puntino con dentro due fidanzatini mescolati, uno morto e l’altra quasi e i pompieri per radio dicono 'cinque minuti e siamo li' e tu sei li a tagliuzzarti con le lamiere per cercare di prendere una vena a quello che speri sia almeno il braccio giusto.

Dopo due mesi magari con l’epatite C presa dalla tizia che era una tossica e una bella denuncia da sbrigarti perché l’ex marito ha deciso di fare un esposto cautelativo sono sicuro che la gente avrebbe qualche elemento in più per capire come stanno davvero le cose.

E poi le VAP (polmoniti associate al ventilatore) ti assicuro che sono un problema molto più+ complesso (ad esempio lo sapevi che il 40% di tutti i ricoverati in rianimazione, per qualunque causa, sviluppa una immunodepressione più grave dell’aids conclamata entro le prime 24 ore?). Altro che tirare su lo schienale, noi li mettiamo pure a pancia in giù (materasso da circa 18.000 euro) e ci pigliamo botte di radiazioni per fargli l'rx torace con l’apparecchio portatile per non lasciarlo solo.

La realtà è che un buon rompicoglioni oramai ci può tranquillamente tenere sotto scacco anche per mesi, credimi, noi abbiamo sempre torto. E se certe notizie sono sui TG della RAI, fidati, c’è molta approssimazione e molta demagogia probabilmente perché è più facile dare la colpa a chi lavora invece che affrontare problemi di tipo strutturale e culturali. Dio...! questa settimana ho fatto 74 ore di lavoro, me ne pagheranno 38 e poi... mer.da, pure sul tuo sito trovo motivo per sentirmi ancora stressato. Viene voglia di cambiare lavoro e questo di solito non viene in mente a chi ha vantaggio da quello che fa tutti i giorni”.
Marco
 

decky

Florello Senior
Sicuramente ci sono tot di medici che si fanno il cu..,che amano il loro lavoro,chi si impegnano e che si dissanguano per esso con turni estenuanti.Sicuramente esistono,ma è anche vero che li devi cercare col lanternino.Un paziente difficilmente pensa a ciò che sta dietro al mestiere del medico,un paziente al più vuol essere curato,ascoltato,rassicurato, e purtroppo la realtà spessissimo,nelle strutture pubbliche,è totalmente differente.Non ovunque,non tutti i medici,ma capita spesso,probabilmente anche per uno stress che loro si portan dietro,per il troppo poco tempo che hanno a disposizione,ma tant'è e a chi sta male poco importa,si trova solo e con i suoi dolori.
Tutto questo vale sicuramente per le strutture pubbliche,ma capita pure in quelle private,anche gli specialisti che danno un'occhiata ai vari esami,ti chiedono i loro bei 250 euro e ti rispediscono a casa senza darti certezze,senza aiutarti,senza darti nemmeno udienza.
Le mie esperienze,quasi tutte indirette mi hanno fatto vedere entrambi i risvolti della medaglia,da una parte tanta comprensione,tanto amore per il proprio lavoro tale da prendersi a cuore la vita del malato,dall'altra tanto di quel menefreghismo e un'atteggiamento superiore che umanamente è deprimente.
Credo comunque che aldilà di tutto ci siano la personalità e il carattere del medico e il suo modo di approcciarsi con le persone che deve curare.
 

annamanni

Giardinauta Senior
Io studio medicina e qualcosina la vedo.
Al di là della passione, il medico è una persona che lavora. Certo è un lavoro di altissima responsabilità ma è comunque una PERSONA che lavora (una Persona che ha anche una vita privata, che può star male, che può essere triste o arrabbiato o felice). Molte persone, molti pazienti credono che il medico sia un essere simile a Dio, che deve sempre sapere cosa fare. Purtroppo noi non siamo nati col libretto delle istruzioni ed ognuno di noi è diverso dall'altro, ciò che vale per uno non vale per un altro che, magari, ha la stessa malattia.
E' ovvio che la superficialità ed il menefreghismo (più il denaro) si trovino anche negli studi medici e negli ospedali, così come in ogni altro ambiente di lavoro. Però, bisognerebbe sempre cercare di saper distinguere i veri casi di malasanità dai casi in cui sarebbe andata male comunque, anche se nelle migliori condizioni possibili.
Ciao
 

decky

Florello Senior
Molte persone, molti pazienti credono che il medico sia un essere simile a Dio, che deve sempre sapere cosa
Lo sperano,Anna,perchè ci si affidano in toto.

Mi trovo molto d'accordo con ciò che hai scritto,soltanto penso,forse con presunzione,forse pretendendo l'impossibile,che un medico sul posto di lavoro debba necessariamente lasciar da parte i suoi problemi personali,per essere a 360° in grado non solo di operare nel miglior modo possibile,ma anche di ascoltare i propri pazienti,e di rassicurarli.
 

annamanni

Giardinauta Senior
Lo sperano,Anna,perchè ci si affidano in toto.

Mi trovo molto d'accordo con ciò che hai scritto,soltanto penso,forse con presunzione,forse pretendendo l'impossibile,che un medico sul posto di lavoro debba necessariamente lasciar da parte i suoi problemi personali,per essere a 360° in grado non solo di operare nel miglior modo possibile,ma anche di ascoltare i propri pazienti,e di rassicurarli.

Ovviamente, come dici tu, è giusto che un medico sul posto di lavoro debba fare il medico e mettere da parte tutti i problemi personali; solo voglio dire che, quando le cose non vanno come si vorrebbe, prima di giudicare in maniera errata un medico che magari ha fatto davvero il possibile, bisogna accertarsi che quel caso sia andato male perchè è stato commesso davvero un errore. Insomma, bisogna saper valutare caso per caso e "non fare di tutta l'erba una fascio"; ci sono tante e tante persone davvero valide.
Ciao
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Ci sono molti medici capaci, ma sono pochi quelli che hanno la capacità di ascoltare il malato e di educarlo, di rassicurarlo.
L'umanità non si apprende sui testi universitari, e nemmeno sui tavoli operatori e credo che questa sia una delle qualità che manca ad alcuni medici ed anche ad alcuni paramedici.
 

aseret

Florello Senior
In un ospedale è anche importantissimo che gli infermieri e i paramedici siano validi e umani.Nell'ultima esperienza che ho avuto recentemente mi è capitato di pensare che i medici stessero avanzando per tentativi,in quanto non avevano risposte sicure, probabilmente perchè non c'erano, ma l'umanità e la gentilezza del personale infermieristico sono stati tali da infondere fiducia e serenità a una malata difficile e diffidente, tanto da farle desiderare, quando ormai stava meglio, di restare ancora lì per qualche giorno.
 
M

Mary74

Guest
Ovviamente, come dici tu, è giusto che un medico sul posto di lavoro debba fare il medico e mettere da parte tutti i problemi personali; solo voglio dire che, quando le cose non vanno come si vorrebbe, prima di giudicare in maniera errata un medico che magari ha fatto davvero il possibile, bisogna accertarsi che quel caso sia andato male perchè è stato commesso davvero un errore. Insomma, bisogna saper valutare caso per caso e "non fare di tutta l'erba una fascio"; ci sono tante e tante persone davvero valide.
Ciao


Non si può accettare che un medico lavori da solo senza il supporto di una struttura seria . Non si può accettare che nel 2006 esistano delle strutture che non applicano a seconda della problematica le famose "procedure".Manca l'organizzazione.
Ho passato mesi in ospedale con mio fratello e ho potuto constatare quanto da un reparto all'altro le cose siano diverse . Mio fratello ebbe il secondo attacco di sabato pomeriggio , il neurologo di turno capendo la gravità girò come un pazzo per tutto l'ospedale con mio fratello in barella per evitare il peggio. La domenica sarebbe dovuto andare in ferie , non ci andò per seguire mio fratello .
 

pieracd

Guru Giardinauta
il "mestiere" del medico, così come quello dell'infermiere, non sono mestieri normali ( e ce ne sono altri in altri campi: vedi insegnanti, assistenti sociali, pompieri, forza pubblica) Chi sceglie di fare il medico, lo sceglie per passione, non per lo stipendio che sicuramente è necessario e deve essere equo all'attività svolta, non voglio arrivare a dire che è una missione, ma purtroppo devono essere persone speciali, perchè viene loro consegnata in mano la vita di altre persone, e non si scherza. Anche loro possono sbagliare, ma si lavora in equipe, per evitare che succeda, perchè se capita, una vita umana (che sia di una persona di 99 anni, o di un bimbo di 1 anno) verrà stroncata per una negligenza, e questo non è accettabile. E' anche vero che i medici devono essere messi in condizione di lavorare serenamente per poterlo fare bene, e questo è compito dello stato, ma è un mestiere che richiede umiltà, ed invece, purtroppo, spesso (e dico spesso non sempre) molti medici si confrontano con il paziente mettendosi ad un livello superiore, con distacco. Spesso sembra di dar loro disturbo, come se ti facessero un favore a darti udienza. Sarebbe necessaria un po' più di umanità, ognuno di loro quando si trova davanti un malato dovrebbe pensare di agire come se quella persona fosse sua mamma, o suo fratello, o suo figlio. E sono sicura che molti lo fanno, ma dovrebbero essere tutti: :Saluto:
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Mi consola vedere che siamo in molti a pensarla allo stesso modo. :)

Ieri, quando ho scritto non ho usato volutamente la parola "missione", ma sono convinta che quella del medico e, come dice bene Pieracd, anche di molti altri, sia un lavoro molto particolare, anche e soprattutto perchè, lavorano con persone che si trovano in un momento di difficoltà e sono letteralmente nelle loro mani.

Dopo di che nessuno è perfetto e chiunque può commettere errori, ma anche non tutti possiamo vivere in eterno come vorremmo, a volte bisogna anche arrendersi, ma lo si farà più facilmente, se almeno siamo stati supportati da persone.
 
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Emanuela Pit

Apprendista Florello
... dimenticavo di dire, che nutro dei dubbi circa il contenuto della lettera del Blog di Grillo.

Non credo che la maggior parte dei parenti si accontenti di quattro soldi, forse ci sarà qualcuno che lo farà, il cinismo impera, ma io starei molto attenta prima di affermare quanto ha affermato quel medico.

E' troppo comodo spostare sul cinismo dei parenti le responsabilità e le presunte colpe.
 

RosaeViola

Master Florello
Non ho mai pensato che la malasanità non esista, avendo poi lavorato per 20 anni in ospedale, so bene di cosa si parli, ma mi stupisce sempre, in ogni ambito, come tutti sappiano tutto del lavoro degli altri.

E' scontato che il personale medico e paramedico debba avere un certo quid per poter svolgere la professione che svolge, ma la realtà è ben diversa e molto meno romantica dell'idea della missione che ognuno di noi si porta dentro.

Questa mail, a mio avviso, dovrebbe essere letta come una sorta di grido d'aiuto per chi, come questo medico, cerca di svolgere il suo lavoro con professionalità e umanità, ma che si scontra con la macchina, la macchina burocratica e commerciale che sono diventati gli ospedali, pubblici o privati che siano.

Ho visto tanti bravi medici arrivare allo sfinimento morale e mentale, oltre che fisico, proprio a causa di tutto ciò che nella mail viene raccontato.
Ho visto colleghi paramedici smettere di credere nel valore "umanità" proprio a causa della difficoltà di reggere turni massacranti o esigenze assurde, grottesche, anacronistiche e paradossali dell'amministrazione.

Voi direte che non è giusto, il malato viene prima di tutto e di tutti. E' vero, ma cerchiamo di non dimenticare che ognuno di noi ha il suo limite e, una volta raggiunto, non si torna più indietro.

Ci si lamenta tanto della non voglia di assumersi responsabilità diagnostiche se non confortate dagli esami strumentali.
Beh, certo, per alcuni medici poco capaci è un bel paravento, ma sono tantissimi i casi in cui valenti medici hanno pagato amaramente per cause che non avevano ragione d'essere, per il fatto che la difesa dei diritti del malato, per qualcuno (le compagnie assicurative) sono diventate un bel trend, una fonte inesauribile di guadagni.
Sapete che un medico paga circa 10-15.000 euro l'anno per un'assicurazione che gli copra le spalle in caso di denuncia?

Io sono la prima a dire che se c'è un dubbio, un ragionevole dubbio di negligenza o incapacità, si debbano fare i passi giusti, ma qui, cari miei, si parla dell'aver creato un mostro.

Cara Emanuela, tu dubiti della veridicità della mail, io invece che ho anche un'amica medico legale che lavora anche per le compagnie assicuratrici, posso garantirti che di queste situazioni (parenti che sciacallano) se ne vedono a iosa.
Talvolta qualcuno cerca un indennizzo ad una morte che non accetta.
Nella stragrande maggioranza dei casi, invece, poter intentare una causa contro un medico di fronte alla morte di un proprio congiunto, è un bel cavallo di battaglia che rende sempre qualcosa.

Si parla sempre del non dover generalizzare, ma mi sembra che in quest'ambito non solo si generalizzi ma si è anche molto prevenuti e la prevenzione come il pregiudizio, non sono mai buoni consiglieri e non generano mai dinamiche positive.

Con questo, ribadisco, non voglio difendere ad oltranza la categoria, ma vorrei che ogni tanto si riflettesse sul fatto che quel camice bianco che sta di fronte a voi, è anch'esso addosso ad una persona che, come tutti, vive la sua sofferenza, il suo dolore, i suoi travagli, i suoi problemi, la sua stanchezza, i suoi disagi professionali e non e che, difficilmente, certi problemi di lavoro, una certa stanchezza, certi percorsi o certe solitudini interiori si riesce ad evitare di trasferirli, pur sapendo che non si agisce correttamente nei confronti del malato che più di ogni altra cosa, ha bisogno di un sorriso e di calore.

Insomma, ogni medico o paramedico, è anche persona che, oltre alla propria, affronta una quotidianità professionale davvero dura e vivere un rapporto datore di lavoro/dipendente non buono, non sano, non corretto, vivere il mobbing o qualsiasi altra iniquità, non può che generare un decadimento della qualità professionale e umana, come avviene peraltro, in qualsiasi ambito lavorativo.
 
Ultima modifica:

decky

Florello Senior
Insomma, ogni medico o paramedico, è anche persona che, oltre alla propria, affronta una quotidianità professionale davvero dura e vivere un rapporto datore di lavoro/dipendente non buono, non sano, non corretto, vivere il mobbing o qualsiasi altra iniquità, non può che generare un decadimento della qualità professionale e umana, come avviene peraltro, in qualsiasi ambito lavorativo.
Ovviamente è così,a monte è il sistema che non funziona,ma come può un paziente pensare a tutto questo quando è intento a chiedere aiuto e si deve affidare in toto ad un medico?
 

pieracd

Guru Giardinauta
Non ho mai pensato che la malasanità non esista, avendo poi lavorato per 20 anni in ospedale, so bene di cosa si parli, ma mi stupisce sempre, in ogni ambito, come tutti sappiano tutto del lavoro degli altri.
esatto: chi sta al di fuori, non può saperlo, può solo trarre conclusioni a seconda delle proprie esperienze, e purtroppo, un po' troppo spesso sono negative.
E' scontato che il personale medico e paramedico debba avere un certo quid per poter svolgere la professione che svolge, ma la realtà è ben diversa e molto meno romantica dell'idea della missione che ognuno di noi si porta dentro. credo che il romanticismo centro ben poco: si parla di vite umane.
Ho visto tanti bravi medici arrivare allo sfinimento morale e mentale, oltre che fisico, proprio a causa di tutto ciò che nella mail viene raccontato.
infatti non và fatta di tutta l'erba un fascio: d'accordissimo!!
Voi direte che non è giusto, il malato viene prima di tutto e di tutti.sì decisamente E' vero, ma cerchiamo di non dimenticare che ognuno di noi ha il suo limite e, una volta raggiunto, non si torna più indietro.
esatto, quindi lo stato ha l'obbligo di mettere in condizioni i medici e i collaboratori nella situazione di potere sempre offrire il meglio si sè (attenzione non l'onnipotenza)
Si parla sempre del non dover generalizzare, ma mi sembra che in quest'ambito non solo si generalizzi ma si è anche molto prevenuti e la prevenzione come il pregiudizio, non sono mai buoni consiglieri e non generano mai dinamiche positive. io non credo ci sia pregiudizio !

Mi spiace, non voglio essere offensiva, ma io credo che il malato abbia la precedenza, sempre.:love_4:
 

kiwoncello

Master Florello
Brava RosaeViola, brava brava e brava!!!!! Parenti-sciacalli, un'epidemia che si sta estendendo. In questo momento dalle mie parti i parenti che certamente "amano" alla follia una loro anziana congiunta da molto con problemi psichiatrici ed in terapia con antipsicotici, spesso agitata ed incontrollabile e come tale in situazione di emergenza trattata con due iniezioni di un farmaco a base di haloperidolo, efficace in tali evenienze ma che come vari altri antipsicotici alla lunga può provocare una sintomatologia parkinson-simile, è stata colta da "parkinson" immediato. Naturalmente i parenti hanno intentata causa ed ora i tribunali dovranno stabilire inequivocabilmente ciò che scientificamente non è accertabile, se una o due singole iniezioni di antipsicotico possano provocare parkinson. Sono certo che salterà fuori l' "esperto" che dirà di sì e il povero medico pagherà......Postilla, come mai la lobby dei magistrati non paga di tasca o non deve stipularsi un'assicurazione a proprie spese per i (numerosi) errori giudiziari che non sono una novità?????
 

daria

Master Florello
Storia vera, accadutami poco meno di un anno fa, nel bel mezzo di un periodo...per così dire grigio...non so se c'azzecca prendetela come una testimonianza, tutto qui.

24 ore.

Pronto Soccorso ore 14

Dalla mia postazione posso scorgere solo i piedi dell'uomo, che si agitano quanto più le sue stesse domande si fanno incalzanti.
L'anziana donna sdraiata nel lettino, parla senza sosta ma non sembra soddisfare le aspettative del ragazzo.
Un intruglio a base di amuchina l'ha condotta in ospedale, l'interrogatorio al quale il giovane sottopone quella che sembrerebbe essere
una vecchia quanto provvida zia, riguarda i terreni e le proprietà "giù al paese".

Confusione mentale? Niente di strano a giudizio della dottoressa, che qualche ora dopo ne firma la dimissione: 89 anni,
secondo avvelenamento nel breve arco di tempo di due mesi, esami del sangue invidiabili,il tutto accompagnato da uno stato di Alzheimer conclamato
che lascia a bocca asciutta il ragazzo.

Poco dopo mi passano accanto.
L'eccentrica arzilla vecchietta: gonna corta, calzamaglia in lana traforata e pellicciotto
leopardato. Mi lancia un bacio al volo, il ragazzo non mi nota, ha solo l'aria un po sconsolata...



Pronto Soccorso ore 20


Il poliziotto cammina su e giù per il corridoio con inquietudine, c'è agitazione, i toni di voce alterati, ci sono con lui
alcuni giovani di colore.
La ragazza che sta sorvegliando, deve espellere nell'unico modo possibile gli ovuli di cocaina che ha ingerito, compito del
poliziotto è verificare che accada.

L'attesa è lunga il poliziotto diventa sempre più impaziente, l'infermiera gli ripete per l'ennesima volta la procedura, che in verità
non è difficile da comprendere, forse sgradevole, questo si.
Luci soffuse nel corridoio, la mezzanotte è passata da un pezzo, il poliziotto si è messo comodo, la tuta da ginnastica è più
confacente all'incarico del momento.
La camminata è rallentata, la spavalderia a riposo con la divisa, tra le mani al posto dell'arma di ordinanza una padella...



Pronto Soccorso ore 14

Una bella donna l'infermiera bionda che sistema il box accanto al mio, è molto precisa e rapida nei movimenti, cambia in continuazione i guanti
mentre mi racconta, con un gradevole accento del sud, quanto sia preoccupante la situazione sanitaria italiana.
Il pubblico, sostiene, non è al corrente di quanto galoppino le nuove malattie d'importazione, tbc e tifo sono ricomparse alla grande.
Con il passaggio di gente che c'è nel pronto soccorso, prima o poi qualche ricordo ce lo lasciano.

Un campanello suona, con passo rapido si allontana borbottando tra se, seguendo il filo dei suoi pensieri, con un bel sorriso "biondo" stampato sul viso.

24 ore nel pronto soccorso di un grande ospedale milanese.
Se lo paragoniamo ai ritmi di un telefilm americano, si può dire che sia girato con la moviola inserita per tutto il tempo.
Tempi lunghi, calma e ponderatezza che possono trasformarsi in trascuratezza.
Il giro dell'orologio, tuttavia, mi ha consentito di osservare allo stesso modo anche competenza, organizzazione, prontezza
al bisogno e sicuramente una dose apprezzabile di calore umano.
 

polpetta2828

Aspirante Giardinauta
Salve a tutti, potevo mancare da questa discussione uno bello bello-neolaureato come me?
No.
Appunto eccomi qui. Secondo me non dobbiamo perderci nelle esperienze di ognuno, ma cercare di vedere il quadro nel suo insieme, nel complesso insomma delle esperienze negative e poisitve che esistono e che hanno coninvolto ognuno di noi (più o meno).
Secondo me il punto è il segunete: il paziente ha diritto di essere curato al meglio? Certo, lo ha, non v'è dubbio. Questo diritto può essere rispettato? No, non può.

Non è simpatico, ma sono molti i diritti inalienabili dell'uomo che la società al momento non riesce a garantire per tutti i suoi cittadini. E' ovviamente giusto provare ad estendere la quota di persone che hanno accesso alla sanità, ad una buona sanità, così come è giusto tutelare coloro che sono senza casa, lavoro, istruzione, o ancora vittime di una cattiva istruzione-condizioni di lavoro non dignitose ecc... ma questo non sposta il problema.

Limiti strutturali ed economici, entrambi difficilmente modificabili, rendono questo dirittoo non fruibile per tutti. Voi parlate giustamente di inefficenze (o presunte tali - e di questo si potrebbe molto parlare) del sistema, ma non considerate per esempio tutte quelle persone che al sistema non hanno accesso, e sono moltissime. Si pensi ai tiket al Pronto Soccorso, alla cattiva informaizone, agli immigrati e via dicendo, anche questo è un ambito di discusisone piuttosto ampio.

E non si dimentichi che nonostante tutto quello italiano rimane uno dei migliori sistemi sanitari al mondo.
 

polpetta2828

Aspirante Giardinauta
No dai, io non amo motlo il disfattismo all'italiana. Ogni cosa è perfettibile, ma questo non significa certo che sia malvagia in partenza. Un po' come per le piante ;)
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello

Credo di non aver mai coinsiderato tutti i medici e tutti i paramedici allo stesso modo, credo di aver fatto dei distinguo.

Non conosco direttamente il lavoro negli ospedali, in quanto mi sono sempre occupata di altro, ma per mia "fortuna" ho dovuto frequentare molti ospedali, prima con i bimbi, poi con i genitori, le vecchie zie ed anche per me stessa, ho avuto anche la possibilità di entrare in case di riposo, sempre per i suddetti parenti, non ancora per me :)

so che il personale medico e paramedico, lavora con turni massacranti, so che tutto o quasi è peggiorato da quando la Sanità è stata trasformata in Azienda, e tutti sappiamo bene che non è semplice aver cuore per le personbe, quando devi far quadrare un magro bilancio

è per questo che io chiedo ai medici ed al personale paramendico "la capacità di ascoltare il malato e di educarlo, di rassicurarlo"
non chiedo loro miracoli che non possono ovviamente fare.

Per quanto rigarda i parenti assetati di soldi non so che dire, a me è successo di essere stata accusata da una dottoressa del pronto soccorso di voler andare a divertirmi e di volermi loiberare di mia madre, questo solo perchè lei non capiva cosa mia madre avesse :)

E' vero Roberto ed io eravamo vestiti un po' eleganti, c'era stata la Comunione di nostra figlia, ma mia madre purtroppo nel pomeriggio si è sentita male, l'abbiamo9 portata la pronto soccorso, ma ......

per fortuna, poi mia madre ha vomitato anche l'anima sul camice della dottoressa che, solo a quel punto, ha capito che stava male e l'ha ricoverata con gastrite da farmaci, farmaci assegnati dal medico di quell'ospedale.

Che ti posso dire, mia madre aveva l'Alzheimer ed era un'assidua frequentatrice di quell'ospedale, comunque ti assicuro che non ha fatto una bella figura la medica a giudicare così frettolosamente :eek:k07:
 
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