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Macchie marroni Monstera

sasiks

Giardinauta
Ciao,
Appena rinvasate le piante vanno innaffiate abbondantemente (se la dimensione del vaso è adatta) e poi non toccate più finché la terra non è asciugata (lo si può verificare inserendo un dito nel terreno in profondità).
Le Monstere sono solite avere macchie nere anche solo per una innaffiatura di troppo, figuriamoci in presenza di radici marce come in questo caso...
È anche normale che eliminato il problema la pianta si stabilizzi

Tra qualche settimana, se lo si preferisce esteticamente, si potranno tagliare le foglie più colpite
 

tortilio

Aspirante Giardinauta
Ciao a te e grazie, al solito, per il contributo.
So che la prassi sarebbe quella, avendo però ricevuto il consiglio (nei post precedenti) di attendere per lasciarla asciugare bene, mi sono mosso a metà fra le due opzioni (in considerazione di come, essendo rimasta scoperta per giorni, terriccio e radici si supponevano già discretamente asciutte).
Al momento continuo ad andarci piuttosto cauto con le innaffiature, intravedendo pure una certa fiacchezza delle foglie, verosimilmente indice di sotto approvvigionamento, ma preferisco evitare questa via che il rischio dell'eccesso. Alcune delle giovani foglie macchiate si stanno seccando ed accartocciando, il resto parrebbe stabile anche se ho notato degli accenni di marrone su una foglia che in precedenza mi pareva sana. Farò delle foto per poterne meglio monitorare l'evoluzione nelle settimane, nella speranza che la "marea marrone" sia stata arrestata, e non giunga progressivamente a reclamare il fogliame sino ad oggi sopravvissuto.
 

tortilio

Aspirante Giardinauta
Ad un semestre di distanza giungo per relazionare sull'evoluzione clinica della pianta che, dopo il travaso fuori stagione e gli ultimi post, si presentava così alla fine di gennaio:

Monstera (Gennaio 22).jpg

Nel bimestre successivo (nonostante scarsissime innaffiature) purtroppo ha continuato a passarsela maluccio, con molte foglie che in successione sono finite ammorbate dalle macchie.
Giunta la primavera ho messo in atto un ventaglio di iniziative differenti, alle quali non saprei bene quale porzione di merito assegnare, ma con apparente buon esito finale. Per la precisione, ho:

- controllato le radici e rimosso un (singolo) troncone che mi appariva un po' troppo brunito;
- estratto e "lavato" il pane di terra con un getto d'acqua, così asportando tutta la terra perimetrale ed un poca di quella tra le radici al centro;
- lasciato asciugare bene il tutto (senza rimettere in vaso per alcuni giorni);
- rinvasato con miscela di terriccio ancor più drenante (perché nel mio vano scale la terra appare rimanere umida per ere);
- usato un fungicida sistemico (tale Duaxo PPO) da spruzzare sulle foglie e lasciare assorbire, ripetendo per tre volte il trattamento (con distanza di un paio di settimane tra le applicazioni);
- addizionato dell'acqua ossigenata alle innaffiature (mi pare che la dose consigliata, che ho comunque prudenzialmente rivisto al ribasso, fosse di un cucchiaino per litro);
- per circa un mese, tenuto la pianta all'aperto durante il giorno (con l'auspicio che la terra potesse arieggiarsi e seccare meglio);
- infine, tagliato le parti annerite delle foglie e riposizionato nel vano scale.

Questo lo stato odierno, a distanza di un paio di mesi dal termine delle operazioni descritte:

Monstera (Luglio 22).jpg

Come si può notare dal confronto diretto, il tributo in termini di fogliame è stato abbastanza severo, ed inizialmente tutto sembrava statico (con pure l'impressione di nuovi annerimenti nelle zone basse dei fusti), ma alla fine la pianta sembrerebbe (sembrerebbe...) essere ritornata sulla retta via, con un tris di nuove foglie spuntate, visibili in foto, ed in attesa di srotolamento. Nel mentre, continuo ad annaffiarla con grande parsimonia e con conseguente lentissimo accrescimento, ma non oltre pretendo.

Come accennato in incipit, non sono in grado di valutare cosa e quanto abbia potuto contribuire all'attuale, apparente buono stato di salute, ma se altri alle prese con simili problemi di monstera (che non sembravano così isolati fra gli acquirenti Ikea) volessero provare a replicare la gamma completa delle iniziative, analogo lieto fine potrebbe non essere da escludersi.

P.S.: Mi impegno ad ulteriori, futuri aggiornamenti in caso di eventi degni di nota.
 
Ultima modifica:

Greenpower00

Aspirante Giardinauta
Propendo per il terriccio drenante, quale chiave in positivo.
Ho rimosso, a fine inverno, metà del pane di torba in cui si trovava la mia, sostituendo il tutto con pomice. Terriccio, dunque, iper drenante. La pianta sta ora molto meglio, e sono scomparse le macchie marroni/nere sulle nuove foglie.
 

Amy

Guru Giardinauta
Propendo per il terriccio drenante, quale chiave in positivo.
Ho rimosso, a fine inverno, metà del pane di torba in cui si trovava la mia, sostituendo il tutto con pomice. Terriccio, dunque, iper drenante. La pianta sta ora molto meglio, e sono scomparse le macchie marroni/nere sulle nuove foglie.
Vero, hai ragione.
In natura la monstera è una pianta epifita cioè (da wikipedia) "Le piante epifite sono tutte quelle specie di piante che vivono su altre piante, di solito usate come semplice sostegno e non per procurarsi il nutrimento".
Il nutrimento comunque serve e, mentre in natura comunque lo trova fra le 'rughe' delle cortecce, in cattività dobbiamo darglielo noi; un po' di terriccio non fa male (a mio parere)
 

Annika Putignano

Aspirante Giardinauta
Un saluto a tutti.
Mi accodo a questa discussione per un caso del tutto analogo, con marea marrone in espansione e macchie in allarmante moltiplicazione, anche su foglie giovani ed apparentemente indipendenti da quelle precedentemente bersagliate dal supplizio. Analoghe anche le circostanze biografiche e la condotte sino ad oggi messe in atto: acquisto da Ikea con terriccio evidentemente troppo bagnato, progressivo decremento delle innaffiature dato l'apparente contributo all'espansione/insorgenza di macchie (al momento è a stecchetto da un paio di settimane, però di macchie nuove ne continuano a comparire), perplessità sul da farsi. Aggiungo di aver tagliato un piccolo lembo di radice letteralmente fradicio che sbucava dai fori sotto al vaso (che deve essersi goduto tutti i ristagni precedenti) e di aver perso fra le mani quella che appariva essere una radice superficiale, anch'essa di colore ed aspetto lugubre. Allego tutto in fondo

Sul piano pratico, quale il male minore: tentare un rinvaso nonostante la stagione tutt'altro che ideale, aggravata dai cambiamenti ambientali cui la pianta è stata sottoposta (dall'Ikea ad un vano scale illuminato ma non troppo, con circa 15°), o attendere mettendo in conto una morte progressiva, lenta quanto inesorabile, per poi sperare in una resurrezione primaverile?

Nel caso la causa del flagello fosse l'eccessiva umidità contratta dal terriccio, mi era venuta in mente la (forse malsana) ipotesi di tenere per un poco il vaso sopra ad un termosifone appena tiepido, così da accelerarne, ma senza eccessi, l'asciugatura.
In seconda, e forse ancor più rovinosa, battuta mi domando se immergere il vaso in una soluzione di acqua con un pizzico di bircarbonato (fors'anche una punta di aceto?) possa sortire taumaturgici effetti funghicidi, indirizzando la pianta a guarigione, o al contrario...

Allego dovizia di documentazione fotografica, anticipatamente ringraziando per qualsiasi contributo.

FOGLIE:
Vedi l'allegato 685521 Vedi l'allegato 685527 Vedi l'allegato 685530 Vedi l'allegato 685533

RADICI:
Vedi l'allegato 685536 Vedi l'allegato 685539 Vedi l'allegato 685542 io le cambierei il vaso di almeno 2/3 taglie più grandi
 
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