. . . Straquoto. . .sono convinta che nella vita di coppia, con figli o no, quando si arriva ad usare la parola sacrificio, si è nella discesa che porta alla fine.
Il tempo però metterà in risalto questa imperfezione che se è leggera non lesionerà il rapporto altrimenti lo incrinerà sempre di più fino a farlo rompere. ... se c'è una convivenza i sacrifici e gli adattamenti sono inevitabili se non si ha trovato quella persona perfetta al 100% ma non per questo la vedo come l'inizio della fine di un rapporto.
scusa ma ti contraddici: se le differenze/imperfezioni sono lievi la relazione non viene compromessa, se sono molto marcate invece diventa un sacrificio reciproco e la relazzione è destinata a finire.
dunque se c'è amore non c'è sacrificio e se c'è sacrificio non è + amore....
se il termine è ambiguo possiamo definirlo con compromessi, il tutto sta nel fatto che se il gioco ne vale la candela!
se la tua lei ti chiede di rinunciare a una cosa che ti appaga e che ti rende felice ( tentando quindi di cambiarti e tarpandoti le ali) non ti ama , perchè non ti ha scelto per come sei ma per come vorrebbe tu fossi. . .ergo è meglio che rimanga single. un uomo non soddisfatto diventa un frustrato. e io un frustrato francamente a dividere la sua vita con me non ce lo vorrei. . .se la mia eventuale lei mi chiedesse come talvolta accade di lasciar perdere le moto, o la musica, o le attività che seppur "rubandomi" tempo mi appagano molto... beh credo che rimarrebbe single.
alla fine ci è venuto in mente che sarebbe carino andare a esplorare una vallata dell'entroterra con degli splendidi laghetti in cui è possibile tuffarsi.... e questa cosa è sembrata appagante a entrambi :froggie_r
e meno male: su un motorino potrei morire di vecchiaia credoPs: preciso che era una battuta :ciglione:
ps su ultimi commenti (non che li voglia commentare, è solo quello a cui mi han fatta pensare poi): 'sacrificio' (che tra l'altro ha person completamente nel tempo il suo senso di "rendere sacro") e 'compromesso' suonan male perché li usiamo per descrivere cose che in realtà (anche se solo in parte) non vorremmo fare, che facciamo perché sentiamo di 'doverle' fare.. il che già parla di conseguenze probabilmente non proprio fantastiche, sul lungo tempo almeno. se facessimo davvero solo quel che ci va, useremmo termini diversi, parleremmo di 'piacere' nel dare all'altro i suoi spazi, prenderci i nostri, condividere, ecc ecc..
Siccome nel linguaggio comune non usiamo la parola sacrificio come rendere sacro, ma appunto come qualcosa che pesa, ho detto che quando si inizia a usare questa parola si è alla fine.
Il compromesso, o il venirci incontro, è per come la vedo io arrivare a quel punto di incontro che va bene a tutti e due. Non tarpa le ali, non c'è predominanza, c'è l'individuo singolo e c'è la coppia.
Certo non ci deve essere un singolo che si allarga troppo a scapito della coppia o a scapito dell'altra metà.
Siccome nel linguaggio comune non usiamo la parola sacrificio come rendere sacro, ma appunto come qualcosa che pesa, ho detto che quando si inizia a usare questa parola si è alla fine.
Il compromesso, o il venirci incontro, è per come la vedo io arrivare a quel punto di incontro che va bene a tutti e due. Non tarpa le ali, non c'è predominanza, c'è l'individuo singolo e c'è la coppia.
Certo non ci deve essere un singolo che si allarga troppo a scapito della coppia o a scapito dell'altra metà.
Il compromesso, o il venirci incontro, è per come la vedo io arrivare a quel punto di incontro che va bene a tutti e due. Non tarpa le ali, non c'è predominanza, c'è l'individuo singolo e c'è la coppia.
Certo non ci deve essere un singolo che si allarga troppo a scapito della coppia o a scapito dell'altra metà.