Ecco un Sardo DOCG!
Allora.... il Mirto. Questa pianta molto attraente è alla base di molti piatti tipici della cucina sarda. Se ne utilizzano le bacche, per la preparazione del famoso liquore (e quello che vendono non è quasi mai di ottima qualità, bisogna farlo da sè!
), e le foglie: il famoso "porceddu" viene servito in un tagliere ricavato da un pezzo unico di sughero, rivestito da un denso strato di profumate foglioline, la gallina lessa (talvolta ripiena), invece, viene messa, ancora calda, in un contenitore contenente sempre foglie di mirto, con le quali viene ricoperta, dopo aver abbondantemente cosparso di sale. Si tiene al fresco per 2 giorni: si mangia fredda.
Ed infine le "grive": preparazione simile alla precedente, nella quale però uccelletti tipo tordi, merli, ma anche le ben più economiche quaglie (quelle grandi, "ovaiole), nei periodi in cui si presentano ben grassi, dopo essersi nutriti di bacche di Ginepro e Mirto, vengono lessati in acqua, sale e foglie di mirto, dopodiché fanno la stessa fine della gallina, ma solitamente si tengono un po' più tempo sotto alle foglie. Sono squisiti.
Ora che i vegetariani avranno mandato numerose "mazzine" al mio domicilio.... passiamo all'oggetto dell'argomento.
Per la preparazione del Liquore di Mirto occorrono quattro cose:
Bacche di Mirto
Alcool per liquori a 95°
Zucchero
Acqua.
Il problema, come potete ben immaginare, è l'approvvigionamento di una quantità di bacche sufficiente, sia perché queste non si trovano in vendita (tranne che da queste parti) per il semplice motivo che le stesse sono immangiabili o quasi (sono molto "allappanti", come un Kaki acerbo), e sia perché sarebbe necessario quindi prenderle dalla propria pianta e questa è sensibile ai forti geli, tanto più che le bacche maturano a Dicembre.
Comunque, il procedimento è semplicissimo: si mettono le bacche in un vaso o in una bottiglia da 1 l e si coprono completamente con l'alcool (che sarà quindi un po' meno di 1 l). Dopo unasettimana, si controlla il livello dell'alcool, che verrà assorbito dalle bacche, e se ne ripristina il livello. Si tiene in luogo fresco e buio per 2 - 3 mesi.
Passato questo periodo di tempo, si estrae l'infuso di bacche dalla bottiglia (lasciando le bacche dentro) e lo si ripone in un altro contenitore di vetro, aggiungendo altro alcool sino ad arrivare a 1 l. Le bacche rimaste nella bottiglia si coprono con acqua semplice, e si lasciano per 2-3 giorni, in modo tale che rilascino l'alcool trattenuto.
Quindi, fatto ciò, si filtra il liquido (non pressate, né schiacciate le bacche, mi raccomando!!!) e si aggiunge tanta acqua quanta ne serve per arrivare a 1 l. Poi si prepara uno sciroppo mettendo con il liquido 600 g di zucchero per litro, e riscaldando leggermente finché non sarà disciolto. Una volta freddo, si prende un contenitore e si miscelano l'infuso alcoolico di bacche con lo sciroppo in proporzione di uno ad uno, e si imbottiglia. Si ottiene un liquore a circa 40°, per cui se dovesse essere troppo alcoolico, per il vostro gusto, potete aggiungere altro sciroppo, sino ad ottenere la gradazione voluta (solitamente il rapporto massimo alcool - sciroppo è di 1 : 1,5 ). Si beve freddo ghiacciato: mettete la bottiglia nel freezer.... e......"a sa saluri"
!!
Ciao!