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Le Vanda, possibile coltivazione sempre all'aperto in...

Stefano De C.

Florello Senior
..climi a inverni non troppo freddi?
Mi riferisco in particolare alla Vanda cristata, Vanda cerulea e Vanda cerueolensis, che reggono anche punte vicine a 0°C (qualcuno ha documentato brevi periodi anche sotto) che nelle loro zone di origine possono accadere.
Si potrebbero coltivare sempre all'esterno nelle zone mediterranee che ne dite?
 

peppeorchid

Apprendista Florello
il fatto che reggano i 0° non significa che li amino, sono sempre piante tropicali, l' ideale x non fermare lo sviluppo delle stesse sarebbe non scendere sotto i 10°
ciao
 

biro46

Maestro Giardinauta
dipende molto dalla zona di origine della pianta "madre" ad esempio per la Vanda coerulescens a seconda della zona di origine si può andare da un minimo di 4° a un minimo di 15° e questo vale un po' per tutte le botaniche che hanno una variazione importante di altitudine e di zona. Tieni anche presente che ormai tutte queste orchidee arrivano dalle serre per cui sono coltivate in un clima diciamo intermedio o intermedio caldo e al di sotto dei 10-12° si fermano o addirittura possono presentare sintomi di sofferenza poi difficilmente recuperabili
 

Stefano De C.

Florello Senior
il fatto che reggano i 0° non significa che li amino, sono sempre piante tropicali, l' ideale x non fermare lo sviluppo delle stesse sarebbe non scendere sotto i 10°
ciao
Nelle zone dove vivono, qualche volta cade pure la neve, a 3000 m in Birmania, Himalaya ecc. infatti in inverno fa freddo, talvolta anche parecchio.
I cymbidium sono originari di zone simili, e qui infatti crescono sempre all'aperto (ci ha nevicato anche sopra senza che ne risentissero)
 

cscarfo

Esperto di Orchidee
Ciao,
le temperature sono solo una delle limitazioni alla coltivazione delle piante.
Ti faccio un esempio banale: il ciclamino. E' una pianta adattata al clima di Roma? Assolutamente, lo trovi in tutti i boschi qui intorno a bizzeffe.
Però se cerchi di coltivarlo sul tuo balcone in città avrai le tue difficoltà. E'una pianta del sottobosco e in estate sta all'ombra densa degli alberi decidui e campicchia con l'umidità che trova e grazie all'aria umida a livello del suolo. Appena le foglie degli alberi cadono e inizia a piovere fiorisce e fa rapidamernte il suo ciclo riproduttivo. Poi in inverno e primavera vegeta quando c'è un po' di caldo.
Puoi riprodurre queste esigenze su un balcone a Roma? Forse sì, ma in estate devi tenerlo all'ombra, umido ma non bagnato altrimenti marcisce e così via. Potrebbe essere difficile, perché in un vaso non è come nel suolo di un bosco, perché l'umidità dell'aria ad agosto scende anche al 20%, etc. etc.

Anch'io ho fatto qualche prova con una Neofinetia falcata su zattera che ho da anni. L'anno scorso l'ho lasciata fuori quasi sempre ed è sopravvisuta. Ma ha perso molte radici. Quest'anno a primavera sembrava un po' asciutta ma pensavo che ce l'avesse fatta. La minima è stata 1°C. Poi sono venuti a marzo due o tre giorni di vento freddo e secco e non ho pensato di ritirarla, tanto le temperature minime erano ben sopra lo zero. Beh, sta morendo, con tutte le radici secche. Non so se è morta per il vento, ma non credo che ripeterò la prova anche con una pianta in vaso. Da dicembre a marzo la metterò nella serretta fredda, in condizioni di umidità più simili ai boschi dai quali proviene.

Ciao

Carlo
 

biro46

Maestro Giardinauta
purtroppo ho fatto anch'io la stessa prova con una Neofinetia falcata su zattera non tenendola fuori ovviamente, è andato parecchio sotto zero da me, ma in una serretta fredda esterna con umidità mediamente intorno al 70-75% invece che nella serra fredda normale dove le temperature quest'anno pensavo fossero troppo alte per lei, risultato radici seccate e orchidea nell'umido. Se la riprenderò è certo che se ne starà in serra fredda normale anche se le temperature saranno come quest'anno alte.

Altra prova fatta con le Coelogyne cristata, visto che un amico vivaista me ne aveva regalato regalate una decina di piante non proprio messe bene e di cui mi aspettavo alcuna fioritura, sette le ho messe in serra fredda e tre all'aperto dato che dalla letteratura in natura molte volte stanno anche sotto la neve. Risultato le 7 in serra si sono riprese benissimo con l'emissione di nuovi pseudo e pronte per la fioritura mentre delle tre esterne due sono morte e una non spero con un trattamento intensivo di recuperarla.

Penso proprio che le botaniche mantengano si di base le caratteristiche delle piante in natura ma che anni di coltivazione e di propagazione in serra abbiano alterato alcune delle caratteristiche quali la resistenza della pianta rispetto alle temperature ambientali per cui quanto viene scritto in molti libri sono informazioni legate al loro habitat in natura mentre nella realtà della nostra coltivazione sono molto legate all'ambiente di coltivazione che riusciamo a creare nelle nostre case o serre
 

Stefano De C.

Florello Senior
purtroppo ho fatto anch'io la stessa prova con una Neofinetia falcata su zattera non tenendola fuori ovviamente, è andato parecchio sotto zero da me, ma in una serretta fredda esterna con umidità mediamente intorno al 70-75% invece che nella serra fredda normale dove le temperature quest'anno pensavo fossero troppo alte per lei, risultato radici seccate e orchidea nell'umido. Se la riprenderò è certo che se ne starà in serra fredda normale anche se le temperature saranno come quest'anno alte.

Altra prova fatta con le Coelogyne cristata, visto che un amico vivaista me ne aveva regalato regalate una decina di piante non proprio messe bene e di cui mi aspettavo alcuna fioritura, sette le ho messe in serra fredda e tre all'aperto dato che dalla letteratura in natura molte volte stanno anche sotto la neve. Risultato le 7 in serra si sono riprese benissimo con l'emissione di nuovi pseudo e pronte per la fioritura mentre delle tre esterne due sono morte e una non spero con un trattamento intensivo di recuperarla.

Penso proprio che le botaniche mantengano si di base le caratteristiche delle piante in natura ma che anni di coltivazione e di propagazione in serra abbiano alterato alcune delle caratteristiche quali la resistenza della pianta rispetto alle temperature ambientali per cui quanto viene scritto in molti libri sono informazioni legate al loro habitat in natura mentre nella realtà della nostra coltivazione sono molto legate all'ambiente di coltivazione che riusciamo a creare nelle nostre case o serre
Sì, però aspetta, il vostro inverno è più freddo di quello di qui.
Ho posto il quesito poichè il cymbidum qui vive tranquillamente fuori.
Penso che in posizione riparata anche la Celogyne cristata ci starebbe
 

cscarfo

Esperto di Orchidee
Sì, coltivo la mia Coelogyne cristata in balcone da due anni. Il primo anno ha fiorito bene, quest'anno no ma penso a causa dell'estate molto calda. Malgrado le molte innaffiature non ha vegetato bene.
Negli ultimi due inverni ho registrato una minima di -0,3°C per pochi minuti all'alba.
Certo, se fosse arrivata una tempesta artica di quelle che fanno scendere le minime decisamente sotto zero, l'avrei messa nella sera fredda con termostato a 5°C, e anche i Cymbidium.
Magari la vegetazione supera la prova, me i non fiori.

Ciao

Carlo
 

biro46

Maestro Giardinauta
considerando la letteratura e la mia esperienza ultima in merito direi che dalle tue parti la Coelogyne cristata sul balcone esposto a sud in inverno ci può stare anche con temperature anche intorno allo 0° senza problemi se asciutta, io le terrò ovviamente in serra fredda assieme ai Cymbidium e Dendrobium amanti del freddo, ecc.
 
Ultima modifica:

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
in base alla mia esperienza.. spesso i libri scrivono cose non proprio vere
cioè, fanno grande un fatto occasionale, senza però andare a verificare sul terreno quante piante siano sopravvissute dopo quell'evento, senza precisare che probabilmente in quell'occasione la popolazione delle piante si è notevolmente ridotta, e che le sopravvissute o erano esemplari particolarmente sviluppati oppure erano collocate in posizioni favorevoli.

da lì a farne una condizione adeguata alla coltivazione.. ce ne passa un po'
in effetti avevamo già approfondito questo aspetto.

Un mio amico ha dei cymbidium, hanno fiorito pure nel 2012 (il terrazzo però sta al piano terra), ma non è l'unico caso


dici che il tuo amico coltiva su un terrazzo, quindi si all'aperto ma in qualche modo non all'aperto, non a terra, sono dettagli che quando devi posizionare una pianta fanno la differenza
poi non sappiano che lati ha protetti dai venti, quanto calore rilasciano i muri di questo terrazzo, se mi cambiano 2 gradi, fa tanta differenza, quant'acqua prendono in inverno, se la prendono...

sono moltissime le variabili da considerare nel momento in cui decidi di coltivare una pianta ai limiti della sua sopportazione, quindi è necessario essere molto precisi nella descrizione della localizzazione non basta dire si possono tranquillamente coltivare all'aperto :D


p.s. c'è un altro particolare che nelle varie opzioni di coltivazioni portate ad esempio da biro e cscarfo manca, i picchi bassi delle zone d'origine sono spesso solo picchi, poi in giornata le temp salgono comunque molto, mentre da noi tendono spesso a rimanere basse per tempi abbastanza lunghi, il che non da modo alla pianta di poter recuperare lo stress del momento, e quando diventa uno stress a lungo termine.. risulta complicato per la pianta poter recuperare
 
Ultima modifica:

biro46

Maestro Giardinauta
correttissime ulteriori informazioni da parte di Spulky, aggiungerei anche una ulteriore informazione ad esempio per la cristata dove nell'habitat nel periodo invernale ha mediamente punte basse con dei leggeri rialzi durante la giornata passando da 2° a circa 11-12° ma da tenere presente anche la quantità di acqua che nel periodo invernale è bassissimo e con umidità basse cosa che dalle mie parti sul lago in inverno è decisamente il contrario di quanto avviene in natura, si hanno temperature basse costanti durante tutta la giornata con alti livelli di umidità e anche di pioggia e sopratutto bassi livelli di luce, esattamente al contrario di quanto avviene in natura.
 

Stefano De C.

Florello Senior
Le temperature che hai riportato per la cristata (la Vanda o la Celogyne?), biro, sono una giornata tipo in inverno nella Capitale
 

Stefano De C.

Florello Senior
in base alla mia esperienza.. spesso i libri scrivono cose non proprio vere
cioè, fanno grande un fatto occasionale, senza però andare a verificare sul terreno quante piante siano sopravvissute dopo quell'evento, senza precisare che probabilmente in quell'occasione la popolazione delle piante si è notevolmente ridotta, e che le sopravvissute o erano esemplari particolarmente sviluppati oppure erano collocate in posizioni favorevoli.

da lì a farne una condizione adeguata alla coltivazione.. ce ne passa un po'
in effetti avevamo già approfondito questo aspetto.




dici che il tuo amico coltiva su un terrazzo, quindi si all'aperto ma in qualche modo non all'aperto, non a terra, sono dettagli che quando devi posizionare una pianta fanno la differenza
poi non sappiano che lati ha protetti dai venti, quanto calore rilasciano i muri di questo terrazzo, se mi cambiano 2 gradi, fa tanta differenza, quant'acqua prendono in inverno, se la prendono...

sono moltissime le variabili da considerare nel momento in cui decidi di coltivare una pianta ai limiti della sua sopportazione, quindi è necessario essere molto precisi nella descrizione della localizzazione non basta dire si possono tranquillamente coltivare all'aperto :D


p.s. c'è un altro particolare che nelle varie opzioni di coltivazioni portate ad esempio da biro e cscarfo manca, i picchi bassi delle zone d'origine sono spesso solo picchi, poi in giornata le temp salgono comunque molto, mentre da noi tendono spesso a rimanere basse per tempi abbastanza lunghi, il che non da modo alla pianta di poter recuperare lo stress del momento, e quando diventa uno stress a lungo termine.. risulta complicato per la pianta poter recuperare
Spulky nel 2012 le temeprature sono scese tantissimo per giorni e sono rimaste vicine allo 0°C anche in pieno giorno (la neve nelle zone d'ombra è rimasta al suolo anche fino a fine mese di febbraio).
Le zone dove vive la Celogyne cristata sono simili, a livello termico in inverno, a quelle di Roma, piove solo molto molto meno (la poca che scende spesso è in forma nevosa), per cui era sottinteso che la pianta va riparata dalla pioggia (mentre i cymbidium li vedo sui balconi e anche in piena terra come già detto, senza alcun problema)
 

biro46

Maestro Giardinauta
scusa @Stefano De C. intendevo la Coelogyne. Un amico che abitava a Cerveteri coltivava i Cymbidium ibridi in giardino in piena terra sotto gli alberi
 
Ultima modifica:

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
scusa @Stefano De C. intendevo la Coelogyne. Un amico che abitava a Cerveteri coltivava i Cymbidium ibridi in giardino in piena terra sotto gli alberi

appunto sotto gli alberi
basta osservare anche le coltivazioni di Kiwo
le piante vivono all'esterno, nel suo caso in liguria, quasi sempre su alberi, quindi lontano dal terreno
protetti da foglie e vorrei anche verificare la posizione sul fianco montagna
i cymbidium di Kiwo crescono all'aperto piantati a terra, non so bene le condizioni di esposizione
coltivati in vaso probabilmente necessitano di maggiore attenzione, le radici non sono protette dal freddo dalla terra nella parte laterale come succede invece se sono piantati direttamente nel terreno.

stefano, io non sto dicendo che non possono resistere
sto dicendo che non la possiamo utilizzare come regola "vivono tranquillamente" perché c'è gente che a roma s'è giocata i cymbidium lasciandoli fuori seguendo i consigli superficiali di qualcuno o male interpretando le indicazioni

a roma stanno fuori se si seguono alcune accortezze
non riesco a capire se vuoi indicazioni di come poterle coltivare fuori o se vuoi solo affermare che a roma possono stare fuori perché dai paralleli che hai fatto con il tuo libro secondo te devono resistere fuori, perché questo sembra,

ma probabilmente sono solo troppo apprensiva, che quel che viene scritto venga letto troppo superficialmente da neofiti e poi succede qualche disastro.. e mi dicono,, ma era scritto sul forum di giardinaggio!!!
 

cscarfo

Esperto di Orchidee
Quoto interamente quanto scritto da Spulky.
Basta un periodo di forte vento, freddo e secco, un abbassamento improvviso o peggio ancora una tempesta artica come quella di alcuni anni fa a febbraio, e ti giochi tutto.

Riguardo ai Cymb bisognerebbe conoscere le loro componenti genetiche. Alcune specie resistono di più al freddo, altre meno, non si può generalizzare. Ci sono i Cymb hymalaiani e quelli australiani negli ibridi e oggi in quelli nani ci saranno anchi i cinesi terrestri, che campano bene con minime -8°C in inverno.
Delle specie si sa abbastanza quanto resistono al freddo, degli ibridi no. Per questi bisogna provare, ma per evitare brutte sorprese generalmente è meglio non esporli a temperature sotto zero. La vegetazione forse resiste, i fiori certamente no. Se non scende sotto i 5°C stanno meglio e al sicuro.

La mia esperienza su un balcone esposto a nord a Roma est è che una sola volta negli ultimi cinque anni ho avuto danni. Successe quando mi sembra a dicembre 2011 la temperatura scese a -1°C dopo due settimane di relativo caldo. Due piante grandi di Cymb ibridi furono bruciate per metà dal lato esterno. Le parti restanti non si ripresero mai pienamente.
Poi quando ci furono le settimane di neve e sotto zero nel febbraio 2012, le ho ritirate tutte in casa.
Insomma, come primo approccio i Cymb possono stare all'aperto a Roma, anche in posizione esposta, ma bisogna tenere un occhio sulle previsioni del tempo. In terra, esposte a sud, sarà sicuramente meglio.

Ma, di nuovo, dire Cymbidium è come dire Prunus. Sono Prunus il ciliegio, il prugno, il pesco, l'albicocco, il mandorlo ma non sono uguali.
Il ciliegio è selvatico in Inghilterra, il mandorlo non sopravviverebbe all'inverno. L'albicocco forse resisterebbe per alcuni anni se esposto a sud, ma prima o poi prenderebbe una gelata e morirebbe. Di frutti nemmeno parlarne. E così via. Forse le varietà tardive di pesco potrebbero fare qualche frutticino....

Ciao

Carlo
 

Stefano De C.

Florello Senior
Io cmq non ho detto che sui 2 libri di orchidee c'è scritto che i cimby possono essere coltivati fuori.
"orchidee che passione!" di G. Pozzi dice che dove gli inverni sono miti, i cymbi a fioritura primaverile possono svernare fuori, ed è quello che da anni ho notato (il mio amico li ha da 15-20 anni e non li ha mai ne coperti ne ritirati).
Io mi riferisco alle specie himalayane (che hanno la stessa provenienza della Coelogyne cristata)
 

kiwoncello

Master Florello
Interessante discussione! I miei cymbi sono sia in piena terra (bark) che vasoni di cui alcuni quasi enormi: le piante dopo anni hanno ampiamente debordato dai limiti del vaso anche perché per alcuni non ho mai avuto il coraggio di operare drastiche divisioni col seghetto. In definitiva li considero come piante molto resistenti e definitivamente da esterno perenne. Coelogyne cristata? Di facile naturalizzazione mentre con le Vanda ho finora fallito come pure con Cambria varie......
 
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