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Le poesie che mi invento

Angil

Guru Master Florello
Machebbella questa rubrica! :)
Allora mi butto anch'io...


Dentr'ar museo

Ho visto 'no sgorbio de donnetta:
la testa spelacchiata, piccoletta,
l'occhiali grossi co' le lenti spesse,
le gambe corte corte e le cavije...
come du' soppresse.

La prole sua da presso se portava
e all'universo mondo l'esibbiva:
du' bambinette sfortunate,
una diec'anni, l'altra forse sette,
che, come mamma, parevano sgorbiette.

Se le magnava intere coi baci più amorosi
mentre che, nelle sale der museo,
in faccia a li capolavori più famosi,
se divertiva a raccontà
dell'ideale de' bellezza
'sto fatto de la relatività.

"Fijette mie," pure diceva "m'è capitato ne la vita mia
de fa' li conti con un'amara verità:
esistono la ggente, su 'sta téra, molesti più de n'arofaggía,
che se dilettano de fatte tanto male
sortanto per er gusto che je da.

Tipi eleganti, de bell'aspetto e tutto er resto
co' quell'atteggiamento sprezzante e disonesto
de chi se crede ar centro der creato
mentre che, invece, dar buco nero de 'sto monno è scivolato.
Uomini o donne, nun c'è diversità :
la cattiveria è doppia.
Generarmente er diavolo li fa
e dio l'accoppia. "

A 'ste parole me la sò immagginata giovanetta,
a sopportà sfottò de certi stronzi da burletta,
pe' le cavije grosse, i pochi capelli e i fondi de bbottija,
che a raffica sparavano
"ma a te, sgorbiaccio, chi tte pija?"

E lei se nasconneva, anima santa,
co' la tristezza dentro ar core,
così affranta...!
Co' la certezza de esse mai amata da nessuno
e che quello avrebbe esse stato er suo destino.

E mò? Che dímo?
Mò che l'amore de n'omo onesto e bono
j'ha regalato 'n questo monno
er favoloso e lo piú mejo dono?
Du fijarelle sgorbiarelle, èvvero,
ma così ddorci, gentili e rispettose
da mette' nvidia a le gardenie più bbelle e più odorose....

(voglio precisare che è un romanesco inventato. Anzi, se passa da qui qualcuno di Roma o dintorni, mi può dire se è abbastanza attendibile?) :ciao:
Benvenuta Giulecter.
Mi piace molto quello che hai scritto e anche il tuo romanesco :su::ciao:
 

Waves

Master Florello
Machebbella questa rubrica! :)
Allora mi butto anch'io...


Dentr'ar museo

Ho visto 'no sgorbio de donnetta:
la testa spelacchiata, piccoletta,
l'occhiali grossi co' le lenti spesse,
le gambe corte corte e le cavije...
come du' soppresse.

La prole sua da presso se portava
e all'universo mondo l'esibbiva:
du' bambinette sfortunate,
una diec'anni, l'altra forse sette,
che, come mamma, parevano sgorbiette.

Se le magnava intere coi baci più amorosi
mentre che, nelle sale der museo,
in faccia a li capolavori più famosi,
se divertiva a raccontà
dell'ideale de' bellezza
'sto fatto de la relatività.

"Fijette mie," pure diceva "m'è capitato ne la vita mia
de fa' li conti con un'amara verità:
esistono la ggente, su 'sta téra, molesti più de n'arofaggía,
che se dilettano de fatte tanto male
sortanto per er gusto che je da.

Tipi eleganti, de bell'aspetto e tutto er resto
co' quell'atteggiamento sprezzante e disonesto
de chi se crede ar centro der creato
mentre che, invece, dar buco nero de 'sto monno è scivolato.
Uomini o donne, nun c'è diversità :
la cattiveria è doppia.
Generarmente er diavolo li fa
e dio l'accoppia. "

A 'ste parole me la sò immagginata giovanetta,
a sopportà sfottò de certi stronzi da burletta,
pe' le cavije grosse, i pochi capelli e i fondi de bbottija,
che a raffica sparavano
"ma a te, sgorbiaccio, chi tte pija?"

E lei se nasconneva, anima santa,
co' la tristezza dentro ar core,
così affranta...!
Co' la certezza de esse mai amata da nessuno
e che quello avrebbe esse stato er suo destino.

E mò? Che dímo?
Mò che l'amore de n'omo onesto e bono
j'ha regalato 'n questo monno
er favoloso e lo piú mejo dono?
Du fijarelle sgorbiarelle, èvvero,
ma così ddorci, gentili e rispettose
da mette' nvidia a le gardenie più bbelle e più odorose....

(voglio precisare che è un romanesco inventato. Anzi, se passa da qui qualcuno di Roma o dintorni, mi può dire se è abbastanza attendibile?) :ciao:

Carinissima!! ne hai altre? :) :) :)
 

giulecter

Aspirante Giardinauta
Carinissima!! ne hai altre? :) :) :)
Grazie :tupitupi::)
Sei pronta a qualcosa di trucido? Eccolo...



POLVERE DI PELLE

Mi gratto mi gratto mi gratto.
Questo prurito mi viene dal fatto
Che non mi lavo da circa un annetto.
E dopo che gratto assorta un orecchio
Sul dito mi trovo schiacciato un pidocchio.
Che faccio, lo appoggio?
Coraggio, lo assaggio.
Da che ho cominciato con l'accattonaggio
Ogni tre giorni succede che mangio!
Sarebbe un peccato lasciare
Non approfittare
di un pasto gratuito
Dal buon Dio elargito,
Seppure frugale....
Così lo introduco nel mio cavo orale
Ed un pensiero lieto mi assale:
Non è neanche male!
Adesso di lena mi gratto la coccia
Ché ai miei pidocchi sto dando la caccia
E se davvero d'impegno mi metto
In pochi minuti ci riempio anche un piatto.
Li gusterò, questo è chiaro e lampante
Col condimento così stuzzicante
Che, mentre mi gratto con fare appagante,
A pioggia precipita tanto abbondante.
Forfora e croste sui miei pidocchi
Vera e golosa festa per gli occhi.

Mi gratto mi gratto mi gratto
Ma questa volta no
Non li butto.
Copiosi cadon frammenti di pelle
Che a ben guardare fa rima con stelle...

(Renzo Arbore docet :D)
:ciao:
 
Ultima modifica:

Olmo60

Guru Master Florello
Grazie :tupitupi::)
Sei pronta a qualcosa di trucido? Eccolo...



POLVERE DI PELLE

Mi gratto mi gratto mi gratto.
Questo prurito mi viene dal fatto
Che non mi lavo da circa un annetto.
E dopo che gratto assorta un orecchio
Sul dito mi trovo schiacciato un pidocchio.
Che faccio, lo appoggio?
Coraggio, lo assaggio.
Da che ho cominciato con l'accattonaggio
Ogni tre giorni succede che mangio!
Sarebbe un peccato lasciare
Non approfittare
di un pasto gratuito
Dal buon Dio elargito,
Seppure frugale....
Così lo introduco nel mio cavo orale
Ed un pensiero lieto mi assale:
Non è neanche male!
Adesso di lena mi gratto la coccia
Ché ai miei pidocchi sto dando la caccia
E se davvero d'impegno mi metto
In pochi minuti ci riempio anche un piatto.
Li gusterò, questo è chiaro e lampante
Col condimento così stuzzicante
Che, mentre mi gratto con fare appagante,
A pioggia precipita tanto abbondante.
Forfora e croste sui miei pidocchi
Vera e golosa festa per gli occhi.

Mi gratto mi gratto mi gratto
Ma questa volta no
Non li butto.
Copiosi cadon frammenti di pelle
Che a ben guardare fa rima con stelle...

(Renzo Arbore docet :D)
:ciao:
:LOL::LOL::LOL: schifosina ma fantaaaaastica! :su::su::su::tupitupi:
 

giulecter

Aspirante Giardinauta
Se la poesia deve dare sensazione... o va bene anche fare senso?
Mi dispiace che tu non gradisca... e sono cosciente che a pubblicare cose del genere si va incontro a rischi. Purtroppo al mondo non esistono solo sensazioni positive, o lievi o estatiche, e a me piace esplorare a 360 gradi gli aspetti della vita, anche in forma scherzosa. Hai sperimentato la sensazione di disgusto, perdona se ti ho infastidito...
Ho lavorato 17 anni in casa di riposo... Non c'è quasi più niente che mi faccia senso.

Ma io non sono solo così, spero che tu abbia letto anche l'altra che ho pubblicato :)
 
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Delonix

Florello Senior
Mi dispiace che tu non gradisca... e sono cosciente che a pubblicare cose del genere si va incontro a rischi. Purtroppo al mondo non esistono solo sensazioni positive, o lievi o estatiche, e a me piace esplorare a 360 gradi gli aspetti della vita, anche in forma scherzosa. Hai sperimentato la sensazione di disgusto, perdona se ti ho infastidito...
Ho lavorato 17 anni in casa di riposo... Non c'è quasi più niente che mi faccia senso.

Ma io non sono solo così, spero che tu abbia letto anche l'altra che ho pubblicato :)
La mia era una risposta al post di @Olmo60 e voleva essere una battuta, scherziamo sempre tra noi facendo gioco di parole, in questo caso tra "sensazione" e "fare senso". In fondo hai tu stessa descritto il tuo componimento come trucido e non poco splatter. Detto questo, battute a parte, ritengo sia ben scritto e moderno, nonostante l'argomento non sia gradevole e possa risvegliare una delle emozioni primarie.
 

giulecter

Aspirante Giardinauta
La mia era una risposta al post di @Olmo60 e voleva essere una battuta, scherziamo sempre tra noi facendo gioco di parole, in questo caso tra "sensazione" e "fare senso". In fondo hai tu stessa descritto il tuo componimento come trucido e non poco splatter. Detto questo, battute a parte, ritengo sia ben scritto e moderno, nonostante l'argomento non sia gradevole e possa risvegliare una delle emozioni primarie.
Ti chiedo scusa per il frainteso... Io non vi conosco, ma capisco che fra voi intercorre un bel rapporto che deriva da anni di esperienze comuni, e tante cose mi possono sfuggire :V:V:V
 

Angil

Guru Master Florello
Inchiostro

L'Amor che arde non brucia,
è da spento che avidamente ti consuma.
E ti consumano i ricordi,
macchiati dal suo indelebile inchiostro.
E scivolano su quei tasti
le mani fiduciose
che non s'arrendono all'ultima carezza,
come non s'arrende il cuore
per ciò che non comprende.

Angil 27.07.2012
 

Sevi

Fiorin Florello
Quando i lampioni gocciolano
piangono addosso ai muri
dell'intemperanza,
stretti da notte ispida,
cappotto nero dell'indifferenza.

E avranno freddo sempre
di mostrare la propria debolezza,
pur se nascosti da una fitta nebbia,
versano luce in lacrime di rabbia.
 

Sevi

Fiorin Florello
(2010, a J.)


Un'altra volta. La quinta.
E ho visto il giorno più invivibile.

"Quanto ti amo"… la luce e il buio sono alleati ormai.
Con questo amore nulla può succedere.

Però non me lo scordo quel ritorno.
Gli amici intorno. E uno strapiombo dentro.

Ma poi sorrido. È un altro mattino.
Quella sorta di limbo illusorio a far da scudo.

Che tempo è?
Io non mi accorgo adesso se c'è il sole.
Dici che piove? Ah già, è vero… se provo a farci caso sento il rumore.
Ma non pensarci… è troppo presto ora per partire.
Mai e poi mai ti lascerò partire.

Ho preso tutto.
Ho perso un po' la testa ma mi organizzo.
Sai che io voglio prevedere ogni possibile ostacolo
per non trovarmi impreparata all'improvviso.

Mi porto anche lo zucchero.
Ogni minima cosa portata da casa, così mi rassicuro.
E porto gli occhi che vorrei aver spenti, tranne che per guardarti.
Le orecchie troppo tese verso quelle parole che avrei bisogno di dimenticare.

Non voglio prevedere nient'altro.
Ti guardo soltanto e provo a non pensare.

"Quanto ti amo…" ti dico.
"Quanto ti amo…" diciamo.
 

giulecter

Aspirante Giardinauta
NON È LA NOTTE...

Amo i miei fantasmi
Che di soppiatto penetrano
Danzando
Sui fili di polvere
Invasi dal sole.

Sono loro che vegliano
Il mio sonno. Loro
Che mi svegliano, non
La luce che inonda il mattino.
Ancora loro
Che mi regalano un po'
Di silenzio.

Mi avvolgono eterei
Come pallide ali di
Farfalle notturne.

E la luna non c'entra,
Stavolta non c'entra. Perché
È il giorno che è vita; il sole
Che è forza, e
Che fuga paure o timori.

I fantasmi non cercano il buio:
Vogliono vivere.
 
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