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Le olive

Paradiso

Aspirante Giardinauta
La gastronomia della Calabria eccelle nelle conserve

Così si preparano le olive in base allo stadio di maturazione:

Olive acerbe: alla prima luna mancante di settembre si raccolgono ancora verdi direttamente dall’albero e si leva il nocciolo spaccandole una per una usando ceppo e pietra. Quindi si mettono a bagno ad addolcire per una settimana cambiando l’acqua ogni giorno, poi si strizzano e si mettono 24 ore sotto peso. Dopodiché si mescolano a rametti di finocchio selvatico, spicchi d’aglio in camicia, peperoncini interi e un pizzico di sale e così conditi si fanno riposare in una terrina mescolando spesso. Dopo 24 ore si spremono delicatamente e si invasano, si coprono con olio ed un peso leggero (un disco di legno con su una pietra questa è la copertura. Vanno consumati a breve perché si rammolliscono. Si chiamano semplicemente “Ulive rotte”.

Olive quasi mature: si conservano in salamoia, sono raccolte ancora verdi con qualche rara traccia nera alla prima luna mancante di ottobre, si mettono in una terrina con spicchi d’aglio in camicia, peperoncino fresco a pezzetti, rametti di finocchio ed un filo d’olio, si mescola bene, si invasa e si copre tutto con la salamoia. Salamoia: 300 g. di sale in 1 l. acqua bollita o comunque non calcarea, far raffreddare bene. Le olive si coprono con dei rametti di finocchio selvatico perché non vengano a galla. Si conservano a lungo e si chiamano “ulive cumbitè”.

Olive mature: olive nere belle sode al punto giusto di maturazione, si fa qualche buchino con una forchetta, si lavano bene e si mettono sotto sale per 24 ore, quindi si scolano, si spruzzano con aceto. Dopo messa giornata si scola via il liquido e s’invasa con peperoncino ed aglio, coprire con olio e queste sono per l’appunto le olive sott’olio.

Olive secche: si usano le olive nere avanzate dalle altre preparazioni, si intaccano in due o tre punti e si tengono a bagno tre giorni cambiando l’acqua due volte al giorno. Quindi si scolano e si tuffano un attimo in acqua pungente. Far raffreddare ed asciugare bene, aggiustare di sale, aglio, peperoncino e origano. Far riposare tre gg. quindi mettere ad asciugare al sole sul traliccio (o su della carta assorbente). Quando danno chiari segni di avvizzimento sono pronte da mangiare. Non si conservano a lungo. Si chiamano “Ulive morte” perchè qui di mezzi termini pergente delicata no ne conosciamo.
 

francoises

Giardinauta Senior
grazie per questo post, cercavo vari modi di fare le olive, visto che quest'anno ne ho pochissime e non posso fare l'olio!!
 
G

giadox

Guest
grazie della ricetta, da mè le olive vanno a fiumi, le mangia anche il mio gatto:)
 
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