Oh Esmy, sei grande!!!!!!!!!!
Come faremmo senza di te, eh? Spero che ci saranno anche delle foto per accompagnare il testo, sarebbe l'ideale! Ma vedo che abbiamo una nuova entrata: ciao Maria A., anche tu appassionata di Rose?... bene, sei venuta nel manicomio giusto
!! E grazie per i complimenti!
Bene bene...
Parliamo della potatura delle
Rose Antiche II e delle
Rose Ibride di Moschata o Pemberton. Nel primo gruppo sono inserite tutte le varietà di Rose create per lo più tra il XIX secolo ed i primi anni del XX. Sono varietà appartenenti a Classi con caratteristiche morfologiche talvolta assai marcate, ma tutte, chi più chi meno, capaci di rifiorire: Bourbon, Portland, Ibridi Perenni (o Perpetui) e Ibridi di Cinesi. Tutte hanno nel proprio sangue geni di R. chinensis, che conferiscono loro la rifiorenza, caratteristica assente (eccetto che per R. damascena "Bifera") nelle Rose Antiche europee. Poiché tale gene è recessivo rispetto a quello della fioritura unica, capita spesso che, incrociando una varietà rifiorente con una non rifiorente, le nuove pianticelle non siano rifiorenti: è il caso della splendida "Fantin Latour" e di "Juno", spesso classificate tra le Centifolie, ma in realtà appartenenti all'esigua classe delle Ibride di Cinesi. Al secondo gruppo, invece, appartengono varietà create dal Rev. John Pemberton intorno ai primi anni del XX secolo. Hanno caratteristiche particolari e pertanto vale la pena di trattarle come sezione a sé.
Le Rose di questi due gruppi hanno fogliame e crescita che si differenziano sempre più da quelli delle Rose Antiche I, proprio a causa dell'influenza delle nuove varietà importate dall'Oriente. Il loro diverso comportamento vegetativo influenza di conseguenza le pratiche di potatura.
Sempre tenendo presenti le regole generali viste sopra, possiamo dire che, rispetto alle Rose Antiche I, le Rose Antiche II necessitano di potature più decise, mirate ad ottenere non solo una bella fioritura primaverile, ma tendenti ad assicurare la rifiorenza e che stimolino il rinnovamento della vegetazione, particolarmente importante per queste Rose. Una volta effettuata la potatura generale, possiamo operare nel seguente modo: per tutte le Classi, si procede con l'accorciamento a 3-4 gemme dei rametti che hanno portato fiori la stagione precedente (a seconda della vigoria di questi), mentre i nuovi getti prodotti dalla base della pianta possono essere accorciati di 1/3 o 1/2 per incoraggiarne la ramificazione e stimolare la produzione di getti fioriferi, ma solo nel caso delle Portland e degli Ibridi Perenni a bassa vegetazione ("Empereur du Maroc", ad esempio), mentre nel caso delle Bourbon e degli I. Perpetui più vigorosi tali ramificazioni andranno accuratamente conservate e trattate (con maggior profitto!
) secondo la tecnica del Pegging Down, che spiegheremo più avanti.
Le Portland sono solitamente cespugli eretti compatti e con ramificazioni abbastanza robuste, e questa loro tendenza naturale deve essere incoraggiata, cercando di non eliminare troppi rametti laterali e potando piuttosto corto i rametti laterali, e ponendo molta cura nel rinnovamento della vegetazione. Specie nelle piante vecchie, che tendono a diradare le proprie fioriture: cosa che si riscontra in particolar modo nella varietà"Rose de Rescht". Un'attenzione particolare va posta nell'eliminazione delle corolle sfiorite: infatti nellle componenti di questa Classe le foglie arrivano a ridosso delle corolle, dove si trova sovente una "coroncina" formata da tre o più foglie di dimensioni normali proprio sotto al calice. Il mio consiglio è di tagliare i fiori con un minimo di peduncolo, lasciando intatta la rosetta di foglie, se la pianta è giovane o debilitata, così da non asportare una quantità eccessiva di fogliame. Su piante adulte e forti è meglio invece tagliare al di sotto di tale rosetta, sopra una buona gemma che garantisca una più rapida ripresa della crescita ed una pronta rifiorenza (resterebbero altrimenti le2-4 gemme della "corona" apicale che anche se si sviluppassero darebbero origine a getti deboli).
Le Bourbon invece possono essere divise, dal punto di vista dello sviluppo, in due sottogruppi. Il primo comprende piante molto vigorose, spesso poco o per nulla rifiorenti, che possono essere trattate alla stregua delle Antiche propriamente dette: come "Bourbon Queen", ad esempio. Sono le varietà che più mostrano, nel loro aspetto e comportamento, l'influenza della R. damascena "Bifera" da cui discendono.
Il secondo gruppo, invece, comprende piante d'aspetto assai più delicato, con foglie di tipo spiccatamente "moderno", fusti più sottili e crescita spesso arcuata, come "Louise Odier", "La Reine Victoria", "Mme Pierre Oger". Mostrano tutta l'influenza della R. chinensis, specie nella forma più a coppa delle corolle e nel modo in cui queste sono portate dagli steli. Occorre una potatura che non elimini troppo legno sottile, che in queste piante è sempre abbondante: devono essere più sfoltite che accorciate. Molte sono perfette come rampicanti di piccole o medie dimensioni, o trattate col Pegging Down. Nelle rappresentanti di questo sottogruppo la rifiorenza è spesso una questione assai elusiva. Per alcuni autori sono rifiorenti, per altri lo sono poco o per nulla. A parte le dovute pratiche colturali - di irrigazione, concimazione, ecc- che possono essere di grande aiuto nell'incoraggiare la formazione di nuovi getti da fiore, sembra avere gran peso nella faccenda la modalità di eliminazione delle corolle appassite. Diversamente da quanto detto prima per le Portland, infatti sembra che in queste bourbon le gemme migliori per assicurare un pronta rifiorenza siano proprio quelle che si trovano immediatamente al di sotto del fiore, probabilmente appunto perché più deboli rispetto alle sottostanti. Quindi più "propense" alla formazione di nuovi fiori. Sarà dunque più che sufficiente limitarsi all'eliminazione del solo fiore col calice, lasciando la base del peduncolo che cadrà da sé. Potare più in basso sembra invece stimolare la sola crescita di getti ciechi, che fioriranno al più la stagione successiva.
Le Ibride Perenni sono invece piante con una crescita tipicamente sgraziata e piuttosto rozza: hanno una forte tendenza a svilupparsi molto in altezza e formano ogni estate numerosi getti dal piede. Questa loro scarsa qualità da punto di vista del portamento è attribuibile soprattutto al fatto che tali Rose erano essenzialmente piante selezionate e coltivate per le Esposizioni, in cui ciò che contava più di tutto erano la grandezza e la perfezione delle corolle, non certo l'armoniosità dell'arbusto. Probabilmente è anche per questo che molte non sono sopravvissute alla loro epoca, nella quale erano tuttavia assai apprezzate e per le quali si studiarono una gran varietà di sostegni e di sistemi per incoraggiarne ed incrementarne la fioritura, tra i quali appunto il Pegging Down, come vedremo.
Le Ibride di Moschata sono delle creature assai affascinanti e con una spiccata personalità. Derivano essenzialmente da incroci di "Trier", che aveva come lontana parente la R. moschata, con varie cultivar di Rose Ibride di Tè, di Polyantha, di Tè e di altre. Sono caratterizzare da una crescita ampia ed aggraziata, con lunghi rami arcuati che portano grandi mazzi di fiori. Questi rami, una volta adulti, producono fiori per tutta la loro lunghezza, mentre i rami nuovi che si sviluppano nel corso della stagione portano fiori in cima a fusti lunghetti. Cosa che non sempre risulta gradevole a tutti. Non ci si può fare niente. Questa è la loro natura. Ricordando che le Moschata sono comunque creature un poco selvagge (e talvolta feroci... vedeste la mia "Buff Beauty"...) non si può pretendere da loro che siano ordinate e accondiscendenti come altre. Per Orietta Sala "...Le Pemberton non sono piante compatte ed ordinate, da aiuola, dove sembrerebbero giraffe in un pollaio". Possono, certo, ricevere potature drastiche al piede, come fossero Floribunde o Ibride di tè destinate alle aiuole, ed in questo caso produrranno dalla base lunghi rami che porteranno grandi mazzi, ma è certamente preferibile applicare modalità di potatura che ne esaltino le peculiarità, invece di snaturarle. Come vedremo ampiamente quando si parlerà di sostegni, sono perfette per il Pegging Down o per essere trattate in modo tale che i rami, sorretti alla base, possano poi ricadere con grazia all'esterno, coprendosi di fiori su tutta la lunghezza. In queste rose i rametti laterali vanno accorciati come nelle Classi precedenti, mentre non conviene potare i lunghi rami nuovi accorciandoli, in quanto si formano facilmente degli "scopazzi" sotto al punto di recisione: è meglio lasciare ai più forti tutta la loro lunghezza (sopprimendo quelli più sottili che ingombrano il centro dell'arbusto) e sostituendo via via quelli più maturi e sfruttati.
Ciao!