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Io al tuo posto...

hermioneat

Florello
Io al tuo posto avrei detto...avrei fatto.... se fossi stata al tuo posto...
Quante volte ci si sente dire questa frase! E quante volte, diciamocelo sinceramente, magari l'avremo detta anche noi. Magari, non sempre. Magari, non tutti. Però... almeno una volta nella vita credo sia capitato a chiunque. E pensare che è una delle frasi più meschine che si possano dire. Al tuo posto.... ma io non sono al tuo posto così come tu non sei al mio. Ecco il problema! Siamo tutti esseri umani senzienti, capaci di gioire e soffrire, ma questa è l'unica cosa che ci accomuna. Per il resto ognuno ha la sua indole, il suo carattere, le sue capacità. Ognuno affronta la vita e le sue varie situazioni in maniera diversa. Con coraggio, con rabbia, rassegnazione, indignazione, stupore....
Non siamo anime gemelle. Siamo persone e basta. Con la propria individualità. Ognuno a suo modo, come era scritto sul campanile della chiesetta di Coazze.
Ecco! Volevo chiedervi: a voi è capitato di sentirvi dire la frase incriminata? O di dirla? E non mi riferisco all'acquisto di un abito ma bensì di cose veramente importanti. Di fatti più o meno gravi, dolorosi. E come vi siete sentiti? Quale è stata la vostra reazione?
Io l'ho detta quella frase negli anni passati poi però ho capito che stavo sbagliando. Che non è giusto! Ero giovane ma non so se è una scusante. Adesso, invece, avendo superato il mezzo secolo, posso dire che le esperienze della vita mi hanno insegnato tante, troppe cose, lasciandomi cicatrici indelebili sia fisiche che non e che la mia visione sugli avvenimenti personali è molto diversa. Posso provare empatia, no, forse la parola è troppo forte... diciamo che posso provare solidarietà per una persona, simpatia... posso provare a scuoterla perchè non si abbatta. Ma non riesco più a giudicarla nelle sue scelte. Riesco a starle vicino anche quando non sono d'accordo, ma non giudico più.
E quanto a me, al sentirmi dire tale frase, rispondo con rabbia. Peccato che al mio posto ci sia io e non tu! Ecco la prima cosa che rispondo. Come feci per la prima volta nel 1986, il 12 di luglio quando morì mio padre. Cancro al pancreas e calvario indicibile. Mentre lo portavano nella camera mortuaria dell'ospedale, una conoscente mi disse ma su, dai, che poi ti passa! Tanto moriamo tutti! Al tuo posto adesso andrei via qualche giorno... Io... e mia madre? Tenni per quindici giorni sul braccio destro due lividi rotondi. Erano i segni delle ditate di mio marito che mi aveva presa per il braccio e trascinata via per paura che le dicessi di andare a quel paese. Glielo dissi, è vero, ma ormai era tra le braccia del mio consorte. A piangere, non a organizzare le ferie.
Non so! Forse la mia reazione alla frase è dovuta ad un macigno che ho sullo stomaco, un groviglio di rabbie passate e presenti che sono lì, latenti, ma che se trovassero una via di sfogo sarebbero come l'esplosione atomica di Hiroshima. Forse, è dovuta al fatto non voglio più essere giudicata e quindi evito di farlo. Poi, bisogna sempre vedere chi ti dice una simile frase. La maggior parte delle volte, chi la dice, se è a proposito di figli, non ne ha.... se è a proposito del coniuge magari è vedova/o o separata/o.... se è a proposito di soldi magari guadagna 20 mila euro al mese confronto al tuo stipendio che non è nemmeno la decima parte.
Voi cosa ne pensate? Questa frase....questo se fossi al tuo posto.... vi irrita? Vi lascia indifferenti? Come vi comportate? Soprattutto, è giusto giudicare il comportamento degli altri quando si tratta di avvenimenti strettamente personali?
Patri
 

MaryFlowers

Fiorin Florello
Eh si cara,siam un miscuglio di difetti e pregi. . .io lo dicevo . . .e di ricambio in altre situazioni me lo ricambiano. . .certe volte come han fatto con te in quella circostanza triste era una forma per consolarti e incoraggiarti . .inopportuno e fuori luogo. . E antipatico .altre volte lo dico anche in modo diverso :- mettiti nei miei panni. . .che faresti tu eh?e come battuta mi rispondevano ma nei tuoi panni io non ci entro . . .e io alla mia volta :- allora che n'è parliam a far?. . .
 

Hamster

Aspirante Giardinauta
é sicuramente difficile dire quel che ci farebbe o si dovrebbe fare in una situazione quando non la vivi direttamente o quando quantomeno riesci ad essere razionale perchè la cosa ti tocca ma fino ad un certo punto. La frase che ti hanno detto al momento della morte di papà sicuramente era detta con fini positivi (probabilmente hai passato un periodo pazzesco assistendolo e andando avanti indietro tra casa e ospedale avendo anche una tua famiglia da gestire e la persona voleva solo dirti che avevi fatto tutto quel che potevi e che era "giusto" ti prendessi un pò di tempo per te, per metabolizzare la situazione e riprendere il filo della "normalità") ma capisco che ti abbia fatto arrabbiare come un'ape.
Giudicare qualcuno non è mai corretto e tendo a non dare consigli su come agire se non espressamente richiesti e anche quando lo faccio rispondo che probabilmente farei così ma che bisognerebbe trovarcisi per sapere esattamente come risponderei o cosa farei visto che oltre a tutto sono anche abbastanza istintiva.
Qualche volta però ripensando a delle cose dette/fatte mi sono cazziata da sola perchè avrei dovuto dire/fare qualcosa di diverso e allora mi dico "ti serva di lezione per la prossima volta!!"
Quando qualcuno dice a me io al tuo posto .... tendenzialmente ascolto quel che mi dicono e medito su quanto mi è stato detto soprattutto se arriva da persone che stimo ma la decisione finale rimane comunque la mia perchè mi prendo da sempre onori e oneri delle mie scelte e allora voglio sbagliare con la mia testa e non con quella di qualcun altro.
E' vero però che ci sono persone che hanno la tendenza a farti la morale su cose di cui evidentemente non sanno niente (memorabile fu una mia collega andata in pensione qualche anno fa che disquisiva con le altre su come si deve comportare una donna in un matrimonio per farlo durare a lungo ....peccato che lei non solo non si è mai sposata ma non ha mai nemmeno vissuto con un compagno :fischio::lol:; però aveva ritenuto di dover dire la sua come se avesse chissà che esperienza :boh:)
 

Andrea!

Giardinauta Senior
Non mi è mai capitato di dire questa frase in situazioni del genere. Però quando me la dicono rimango indifferente. Mi è capitato si di dirla ma a un amico quando ad esempio si deve riparare un auto. Come dite dici tu siamo liberi di fare quello che ci pare e devo ammettere che un po questa frase mi condiziona anche.. Non potrei dire " se fossi in te sceglierei lei"
 

ikkyusan

Aspirante Giardinauta
Io al tuo posto avrei scritto diversamente...scherzo.

Di frasi 'offensive' ne sentiamo tante ogni giorno, e, bada bene, nessuno è immune, e nello stesso tranello ci caschiamo anche noi, dicendo cose che feriscono altri.
Ogni tanto mi stupisco nel sentire frasi 'ma sai che mi ha detto ?' da persone che magari un paio di giorni prima avevano detto la stessa cosa a me.
Io cerco sempre di non dare troppo peso alle parole. Preferisco valutare di più i gesti e le attenzioni di una persona e sorvolare magari su una frase infelice. Perché l'errore di buttare al vento anni di attenzioni e cure per una sola frase é imperdonabile e della stessa gravità della frase stessa.

Questo non vuol dire che non mi incavoli per frasi sbagliate (secondo la mia visione).

[aggiungo]
bellissima e calzante è la frase di una canzone molto nota che dice:
"si sa che la gente da buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente da buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio"
 

elena_11293

Master Florello
hermionet, hai individuato una delle cosiddette "barriere alla comunicazione", soprattutto quando si tratta di relazioni d'aiuto (ad esempio i counselor le studiano per evitare reazioni di difesa e chiusura nell'interlocutore). per dirti, sì, per me non c'è dubbio che sia una di quelle frasi che in tanti siamo abituati a dire ma che non ottiene proprio un buon effetto sull'altro, a meno che non ci sia stato esplicitamente chiesto "tu cosa faresti al posto mio?" e la risposta poi sia attenta, non buttata là alla cavolo via..
certo, non che quanto ora ti viene spontaneo dire, di rimando alle persone che se ne escono con quello, sia di miglior aiuto alla comunicazione, ma trovo comprensibile reagire così e in qualche modo ha il vantaggio che le avrai rimesse a distanza.
sul giudicare, in generale, non posso che dirti che a quanto ormai vedo sempre e sempre, non aiuta mai in nulla. avere un punto di vista, una preferenza specifica e delle opinioni è normale, ma è qualcosa di diverso dal giudizio che non fa che mettere limiti alla nostra esperienza e separarci dagli altri, ponendo noi e loro su livelli diversi.
ciao!
 

Datura rosa

Guru Master Florello
C’è molta gente che dovrebbe contare fino a un milione prima di aprire bocca o che ha la sensibilità di un caprone (scusandomi con i caproni) e la conoscente di Hermioneat è una di queste. Ci sono situazioni nelle quali per me si deve tacere perché non ci sono parole nell’immediato che possano aiutare. Io penso che si debba solo essere presenti e disponibili.
Quanto, poi, alla domanda specifica, qualche volta mi è capitato di sentirmi chiedere Se tu fossi al mio posto che faresti? Ed io ho risposto con quello che avrei fatto io precisando, però, che era quello che mi dettava il mio carattere, la mia situazione (familiare, economica, ecc.) e che sarei stata io a subire le conseguenze delle mie azioni o a esserne soddisfatta e che quel che andava bene per me non necessariamente sarebbe stato ottimale per l’altra persona.
Personalmente cerco di evitare di dare consigli ma cerco di dare degli spunti di riflessione che possano aiutare ad individuare bene sia il problema che le possibili soluzioni. Questo non perché ritenga di avere delle capacità che l’altra persona non ha ma perché al momento ho una maggiore lucidità non essendo coinvolta in prima persona. Dall’esterno posso cogliere particolari che l’altra persona, in preda a dolore, rabbia, sconforto o altri agenti di inquinamento della realtà oggettiva non è in grado di valutare con la necessaria freddezza. Lungi da me “pretendere” che ciò che dico sia fatto proprio dagli altri o recriminare successivamente con se avessi fatto come ti avevo detto.
Dobbiamo vivere ciascuno la nostra vita per come siamo, con le nostre priorità, le nostre convinzioni etiche e religiose, con il nostro senso di giustizia, con la nostra soglia del dolore e della sopportazione.
Essere al posto di qualcun altro può essere solo un gioco delle parti, una recita a teatro ma, come dicono a Napoli, si vulimm parlà parlamm la vita è un’altra cosa.
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
quando me lo dicono, in particolare al lavoro, rispondo " ma non lo sei, per mia fortuna "
 

_ortensia_

Master Florello
Io al tuo posto avrei detto...avrei fatto.... se fossi stata al tuo posto...
Quante volte ci si sente dire questa frase! E quante volte, diciamocelo sinceramente, magari l'avremo detta anche noi. Magari, non sempre. Magari, non tutti. Però... almeno una volta nella vita credo sia capitato a chiunque. E pensare che è una delle frasi più meschine che si possano dire. Al tuo posto.... ma io non sono al tuo posto così come tu non sei al mio. Ecco il problema! Siamo tutti esseri umani senzienti, capaci di gioire e soffrire, ma questa è l'unica cosa che ci accomuna. Per il resto ognuno ha la sua indole, il suo carattere, le sue capacità. Ognuno affronta la vita e le sue varie situazioni in maniera diversa. Con coraggio, con rabbia, rassegnazione, indignazione, stupore....
Non siamo anime gemelle. Siamo persone e basta. Con la propria individualità. Ognuno a suo modo, come era scritto sul campanile della chiesetta di Coazze.
Ecco! Volevo chiedervi: a voi è capitato di sentirvi dire la frase incriminata? O di dirla? E non mi riferisco all'acquisto di un abito ma bensì di cose veramente importanti. Di fatti più o meno gravi, dolorosi. E come vi siete sentiti? Quale è stata la vostra reazione?
Io l'ho detta quella frase negli anni passati poi però ho capito che stavo sbagliando. Che non è giusto! Ero giovane ma non so se è una scusante. Adesso, invece, avendo superato il mezzo secolo, posso dire che le esperienze della vita mi hanno insegnato tante, troppe cose, lasciandomi cicatrici indelebili sia fisiche che non e che la mia visione sugli avvenimenti personali è molto diversa. Posso provare empatia, no, forse la parola è troppo forte... diciamo che posso provare solidarietà per una persona, simpatia... posso provare a scuoterla perchè non si abbatta. Ma non riesco più a giudicarla nelle sue scelte. Riesco a starle vicino anche quando non sono d'accordo, ma non giudico più.
E quanto a me, al sentirmi dire tale frase, rispondo con rabbia. Peccato che al mio posto ci sia io e non tu! Ecco la prima cosa che rispondo. Come feci per la prima volta nel 1986, il 12 di luglio quando morì mio padre. Cancro al pancreas e calvario indicibile. Mentre lo portavano nella camera mortuaria dell'ospedale, una conoscente mi disse ma su, dai, che poi ti passa! Tanto moriamo tutti! Al tuo posto adesso andrei via qualche giorno... Io... e mia madre? Tenni per quindici giorni sul braccio destro due lividi rotondi. Erano i segni delle ditate di mio marito che mi aveva presa per il braccio e trascinata via per paura che le dicessi di andare a quel paese. Glielo dissi, è vero, ma ormai era tra le braccia del mio consorte. A piangere, non a organizzare le ferie.
Non so! Forse la mia reazione alla frase è dovuta ad un macigno che ho sullo stomaco, un groviglio di rabbie passate e presenti che sono lì, latenti, ma che se trovassero una via di sfogo sarebbero come l'esplosione atomica di Hiroshima. Forse, è dovuta al fatto non voglio più essere giudicata e quindi evito di farlo. Poi, bisogna sempre vedere chi ti dice una simile frase. La maggior parte delle volte, chi la dice, se è a proposito di figli, non ne ha.... se è a proposito del coniuge magari è vedova/o o separata/o.... se è a proposito di soldi magari guadagna 20 mila euro al mese confronto al tuo stipendio che non è nemmeno la decima parte.
Voi cosa ne pensate? Questa frase....questo se fossi al tuo posto.... vi irrita? Vi lascia indifferenti? Come vi comportate? Soprattutto, è giusto giudicare il comportamento degli altri quando si tratta di avvenimenti strettamente personali?
Patri

:ros::ros::ros:eek:ps
 

catacateta

Giardinauta Senior
questa frase e' una rottura...me la son sentita dire come madre di un figlio nato troppissimo presto per svariate cose ma ormai me ne frego....per fortuna di me ci sono solo io e avanzo
 

belvedere

Giardinauta Senior
.... forse talvolta dovremmo dire a chi ci rivolge certe frasi "io al tuo posto terrei la bocca chiusa"!

"io al tuo posto..." sottintende un consiglio, anzi più velatamente una critica a quanto stiamo facendo...
di solito non ho mai desiderato ricevere consigli, nel senso che per ogni cosa ho la mia idea personale di come fare e difficilmente coincide col pensiero altrui.
il consiglio non richiesto è insopportabile e spesso equivale ad una critica.

troppo tardi ho capito che, se proprio devo sbagliare, mille volte meglio farlo di testa mia piuttosto che per aver seguito pareri altrui!
 

daria

Master Florello
Ne sentiamo tante, non terremo in conto tutti allo stesso modo, giusto? E quelli che perdono l'ennesima occasione per tacere si possono anche mandare tranquillamente a quel paese senza pensarci piu' di tanto. per quanto possibile io cerco di prevenire i disastri di questo genere, paletti ben piantati, distanza di sicurezza e scossa elettrica per chi oltrepassa il limite :D
 

francoises

Giardinauta Senior
Patri, prima di aprire bocca bisognerebbe accendere il cervello, ed è quello che avrebbe dovuto fare quel conoscente il giorno del funerale di tuo papà.
però tu parti dal presupposto che dicendo: "Io al posto tuo avrei fatto.." ci si erga su di un piedistallo a giudizio del malcapitato di turno.
Io non credo sia così, o almeno non sempre. Immaginare possibili reazioni diverse ad una stessa situazione non credo voglia sempre dire ti sto giudicando. Credo sia un consiglio espresso male. A volte anche invidia. A volte anche sostegno.
 

hermioneat

Florello
Concordo con tutti quanti, per un motivo e l'altro. A volte la frase io al tuo posto vuol solo significare un parere anche ragionevole ma mal espresso, mal impostato. E' il tono di voce che fa e scrivendo non si può sentire.
E' anche giusto avere opinioni e idee personali, però bisogna saperle esprimere nel modo e al momento giusto. Dialogare poi è importantissimo per capirsi. Il silenzio sarà anche d'oro ma non spiega, non permette a due o più persone di comprendersi pur restando magari di idee diverse. di trovare quel punto d contatto che può comunque unire anche nella diversità.
La persona di cui ho parlato io è adatta all thread di Pin.....Black and Decker! Ho avute mille altre occasioni per notarlo. E comunque quello era solo un esempio, diciamo l'input che mi ha fatto scattare quella molla che mi fa dire "eh, no!". Se ho bisogno di un consiglio, sono la prima a chiederlo ma lo chiedo a chi ritengo possa darmi una risposta valida. Se parlo di figli non chiedo a chi non ne ha... se parlo di malati non chiedo a chi ha una salute di ferro...
Il mio discorso voleva essere molto più ampio. Volevo parlare di quelli ai quali magari per sbaglio ti lasci sfuggire pentendotene subito una confidenza, una lamentela e che, senza tua richiesta, si prodigano in consigli spassionati partendo proprio da quella frase.... e magari non hanno mai avuto problemi del genere. Tante volte dal loro tono di voce ti rendi conto che ti stanno giudicando una incapace come madre, moglie,figlia, donna.
E' questo che mi fa arrabbiare. Neanche la generosità nel dare consigli ma bensì la scarsa e comunque falsa disponibilità che dimostrano di avere. Come se parlassero più che altro per ascoltarsi, come se volessero dimostrarti che loro arrivano dove tu, povera tapina non arrivi....
Comunque scusate lo sfogo. grazie di avermi ascoltato :love_4:
 

Olmo60

Guru Master Florello
secondo me va valutato il contesto oltre che la persona. Sono d'accordo con francoise quando dice che "io al tuo posto" non sempre è una critica ma può essere letto come cento cose diverse. Certo l'episodio che apre il 3D fa pensare a una frase poco felice da qualsiasi punto di vista si legga, visto appunto il contesto, ma in generale sarei possibilista: siamo noi che ascoltiamo che diamo valore alle parole dette, quindi è possibile che le intenzioni vere di chi parla siano completamente diverse da quello che abbiamo percepito noi. Per questo a me non piace giudicare, a meno di non avere la certezza delle intenzioni dell'altro. Una parola può scappare a tutti, innocentemente. Spesso mi sono sentita dire "io al tuo posto": non mi ha infastidito, ma ho ascoltato con interesse, anche quando non mi sono trovata d'accordo. Spesso ho detto "io al tuo posto" se l'insieme della conversazione portava (me) a percepirla come una richiesta di parere personale, ma ci sta anche che l'altra parte l'abbia presa come "invadenza" o chissà che. Peccato per chi non ha capito.
 

Picantina

Fiorin Florello
Sì, l'ho detto e me lo son sentito dire quando si conversa e scappa un "tu che faresti?" E' chiedere un consiglio , valutare la situazione e poi decidere se o se non seguire il consiglio.

In questo periodo di merenda che sto vivendo credo che me lo abbiano detto in molti anche senza anteporre la citata frasetta.....dico credo perché molto probabilmente da una parte mi è entrato e dall'altra mi è uscito.


Ricordo di averlo detto l'anno scorso ad una amica/collega quando, a seguito della chiamata in ruolo nella scuola dell'infanzia, mi disse che non sapeva se accettare perché preferiva la primaria.

"Al tuo posto accettei, fai un anno e poi chiedi il passaggio di ruolo o l'utilizzo, almeno sei di ruolo"
"Ma mio marito ha detto che non siamo alla canna del gas"
"E se le cose cambiano e il ruolo alla primaria non arriva più"
"Ehm, boh? Vado avanti con le supplenze"

Dentro di me mi son detta.....Beh, visto che non sei alla canna del gas fai bene. Lasci il posto ad un'altra che di sicuro su uno stipendio fisso non sputa sopra in questo periodo di magrissima.


Voi cosa avreste fatto al mio posto?
 

Pin

Master Florello
Se richiesto, o anche no il mio, al posto tuo farei, è sempre seguito - col mio carattere -
Frase che si dice non sempre in modo negativo ma spesso con partecipazione.
Mi viene + da dire tu che faresti se la situazione si ribaltasse.
 

hermioneat

Florello
E ridò ragione a tutte quante!
L'accettazione della frase "incriminata" dipende anche dal carattere della persona che l'ascolta (il mio è brutto brutto tendente al prepotente :ciglione:) e soprattutto dal momento che sta vivendo. Sarà che, ripeto, sono piena di rabbia latente, di voglia di prendere certe persone e scrollarle fino a farmi spiegare alcune cose, però in questo momento mi da proprio fastidio. Forse dipende anche dal fatto di non aver avuto una vita troppo facile (come tanti altri, credo!) ma sentirmelo dire da persone che, appunto, non hanno mai avuto per vari motivi lo stesso problema o problemi simili mi fa alzare immediatamente la pressione. Normalmente, mi piace scambiare opinioni, pareri, dialogare di qualunque cosa. Posso essere d'accordo oppure no. Posso cambiare poco o del tutto idea confrontandomi con altri. Non cambiarla affatto Però mi piace il dialogo, il confronto. Aiuta a vedere più chiaro. A crescere. Quello che proprio non mi va giù è la supponenza di certi individui. IO so tutto. tu che vuoi capire?
E' vero che al mondo c'è posto per tutti, ma se certi individui sapessero stare al loro di posto.... se capissero quando parlare e quando tacere....
Utopia!
 

Pin

Master Florello
La non supponenza, apparente, mi ma ancora più fastidio. Quando ti viene detto "io non sono nessuno per parlare ma avrei fatto così, in fondo un po' di esperienza ce l'ho" è ancora peggio perchè si vuol far passare umiltà, che non c'è, e un voler dire senza dire, facendo finta di non essere all'altezza.
Il parlare chiaro mai!
E ti dovrebbero portare a dire che le loro parole sono oro, col cavolo.
 

hermioneat

Florello
E' verissimo! La falsa modestia irrita come se non più della supponenza. Poi, una cosa che purtroppo per scritto non possiamo rendere come si deve, è proprio il tono di voce. Da una parte, sottomesso, mellifluo e dall'altra piuttosto prepotente.
 
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