ok,io ciò una pianta che mi è rimasto solamente il tronco perchè è seccato ma sotto ho visto k ha cacciato delle radici nuove k sono sottili e bianche e vorrei fare l'innesto su quel tronco.....secondo lei potrebbe riprendere facendo l'innesto???ma la saldatura con quale materiale va fatto??
Prima di tutto per favore dammi del tu, come facciamo tutti, anche se ho apprezzato la forma del "lei" considerandola una gentilezza speciale.
Poi sappi che non sono l'esperto che forse credi, ma che forse proprio per questo può rispondere a domande terra terra, come quelle che noi principianti spesso ci rivolgiamo.
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L'innesto si può eseguire solo su parti "vive", quindi se quel tronco fosse davvero secco non ci sarebbe più niente da fare.
Se invece asportando un pezzettino di corteccia con un'unghia si vede del verde, potrebbe esserci qualche possibilità che sia ancora vivo, ma purtroppo se "caccia" da sotto, credo che sia la pianta stessa a non contare più su quel tronco, altrimenti (credo) che avrebbe "cacciato" da sopra come preferibilmente fanno, ma perquanto probabile è solo una ipotesi.
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Non correggo quanto scritto sopra, ma mi accorgo che quando scrivi cacciato, io pensavo a nuovi getti di gemme, mentre invece tu alludi alle radici.
Come mai vedi le radici? E' insolito vederle! Hai scavato un pochettino oppure le radici fuoriescono dal terriccio, oppure ancora la pianta è instabile e rischia di "cappottare"?
Se non è ben fissata al vaso e di conseguenza al terriccio, ogni piccolo spostamento (anche d'aria) facendola traballare distrugge quel po' di radici che faticosamente ricostruisce.
Diventa anche difficoltoso fissare la pianta al vaso, perché questa operazione comporta dei movimenti che proprio non andrebbero fatti.
Riassumendo però non capisco bene: ti trovi un tronco apparentemente secco, ma che produce piccole radici bianche alla base, quindi non è del tutto perso.
Premesso che dovresti solo far di tutto per salvare il salvabile, l'innesto lo potresti realizzare solamente con parti vive e decisamente sane, senza carenza di forza.
Ammettiamo che tu riuscissi a garantire in qualche modo stabilità alla pianta e lasciare che le radici si riformino, si rinforzino, ben presto getterebbe foglie prevalentemente dal punto vivo più in alto e dovresti attendere una solida ripresa. Forse solo il prossimo anno potresti pensare ad un innesto.
Ma forse tu pensavi all'innesto come mezzo per salvare la pianta: se è così devo purtroppo deluderti.
Avrebbe potuto funzionare come per i trapianti umani, se per coincidenza ti capitassero fra le mani due mezze piante, tagliate (alto/basso) nelle stesse 24 ore: in questo caso, potresti avvicinare le parti tagliate (opportunamente) e stringerle per migliorare il contatto e lo scambio di linfe, coprire il punto di unione con uno dei siglillanti-disinfettanti (esempio il bitume o nastro) ed attendere per qualche mese almeno la loro unione definitiva.
L'ho chiamata "saldatura" perché ero metalmeccanico e questa parola per me rende l'idea, ma non va eseguita da te nessuna saldatura e non serve un "saldatore", bensì lo fa la pianta stessa, lasciando alla fine una vistosa e spesso antiestetica cicatrice.
Nello specifico, il tuo cosiddetto ginseng, è (nel 100% dei casi che conosco) una "radice aerea" di un ficus ginseng, a cui sono innestati uno o più rametti (in genere una quindicina) di un ficus microcarpa. Il primo ha solide e vistose radici, il secondo delle belle foglioline.
Dovresti vedere la cicatrice fra la sommità delle radici aereee del ginseng e la base dei rametti del microcarpa.
Se i rametti di microcarpa morissero tutti, il povero ginseng che aveva affidato al microcarpa le funzioni clorofilliane, si troverebbe con un grosso handicap e dovrebbe fare grandi sforzi per ripristinare da se dei nuovi rami, ma i residui del microcarpa forse lo ostacolano un po'.
Fammi capire bene se quello che chiami tronco sono le grosse radici aeree del ginseng (la base o portainnesti) oppure i rametti molto cresciuti del microcarpa (la marza).
Ciao