boba74 ha scritto:
Io credo che dipenda soprattutto dal drenaggio del terriccio. Se il terreno drena bene e si evitano ristagni, l'acqua che si da finisce per evaporare con il caldo, anche se non assorbita dalle piante. A questo punto tanto vale non annaffiare, a meno che non sia comunque utile farlo per evitare che il terreno si scaldi troppo (ad es. se si tengono al sole).
Ti assicuro che l'acqua non evapora tanto facilmente... Fai una prova con un vaso vuoto (ovviamente pieno di terriccio) e un vaso con una pianta dentro, o meglio, con una pianta in "estivazione" e una pianta in vegetazione, vedrai che differenza!:fifone2:
Comunque, per farla breve e per ritornare a quanto detto sopra, piante come Ariocarpus, Turbinicarpus e via dicendo, se bagnate nel periodo di maggiore caldo, se ne vanno tranquillamente al creatore.-:-
Il problema dell'estivazione, come ho già detto, deriva principalmente dal fatto che nel periodo più caldo non c'è molto sbalzo termico tra giorno e notte, inoltre le nostre piante soffrono anche per una quasi troppa esposizione al sole. Questo me lo spiegò un mio amico di Vienna, coltivatore di piante grasse da più di cinquant'anni: infatti lui mi disse che da noi l'esposizione giornaliera arriva, in estate, alle 10/12 ore di sole, che ovviamente unito al gran caldo può provocare degli stati di sofferenza sulle nostre piante. Invece nel Messico, essendo quel Paese più vicino all'equatore, le ore totali di sole al giorno sono di meno. Poi appena tramonta il sole in un attimo diventa notte, tipo come da noi in inverno, e la temperatura scende notevolmente.
Discorso diverso per le sudamericane, che crescono principalmente ad alte quote (a parte le Copiapoa che comunque hanno una storia tutta particolare) e che quindi godono di ampi sbalzi termici tra giorno e notte. Chiedete infatti a Bruno, visto dove abita, come gli crescono bene le sue sudamericane!:angue:
Ciauz