occhidigrano
Giardinauta Senior
Ciao.
Vorrei raccontare in questo post un'esperienza di sfagnoterapia con l'utilizzo di sfagno vivo.
Torniamo indietro nel tempo:
Ho svasato e la situazione che ho trovato non era affatto simpatica: rimaneva una sola radice e abbastanza compromessa (probabilmente troppa umidità, data dallo sfagno). Non ho foto della situazione che trovai, però non mi sono data per persa ed ho pensato ad una sfagnoetrapia, nella speranza di salvare il ciccino.
Ho comprato dello sfagno, ho costruito un incubatrice con una bottiglia di plastica tagliata a metà ed ho messo il ciccino a dimora: lo sfagno era molto umido già appena comprato (era vivo, ma io non lo sapevo) quindi non l'ho inumidito.
Purtroppo non ho foto.
Per farla breve, cosa è successo?
LO sfagno, che era VIVO, ha continuato a crescere grazie all'umidità autoprodotta e il piccolo keiki vive da allora in questa incubatrice che si alimenta da sè; praticamente non è necessario fare nulla: l'umidità è sempre molto alta e il ciccino ha dimostrato di trarre beneficio da questa situazione, cacciando ben 4 radicine nuove e nuove foglie.
Questa estate sono stata via 3 settimane e l'ho lasciato così com'era e al ritorno era bello pimpante.
Devo dire che ogni tanto tolgo il tappo alla bottiglia e soffio nell'incubatrice, per mantenere alta l'umidità, tuttavia credo che l'ambiente sia sufficientemente autonomo nella produzione di umido.
Ecco un po' di foto che mostrano la situazione:
l'incubatrice con lo sfagno vivo, in crescita
l'incubatrice aperta
vista dall'alto
il ciccino nel suo morbido lettino: si possono notare 2 piccole radici rivolte verso l'alto
qui l'ho tolto per qualche minuto per fargli due foto, fronte e retro. La lunga radice marrone era l'unica superstite prima della sfagnoterapia.
Questa è la condensa che naturalmente è sempre presente nell'ambiente:
Vi terrò aggiornati sullo sviluppo della situazione e se qualcuno ha esperienze analoghe mi piacerebbe confrontarmi.
In particolare vedo che lo sfagno cresce, ma tende a "filare" (poca luce?) per cui non so come si evolverà l'ambiente.
Inoltre stavo meditando sul fatto che un simile "ambaradan" potrebbe essere usato da chi (come me) non ha una serretta per mettere a dimora le zatterine nei periodi di vacanza: mi immagino di usare quei grossi "boccioni" di plastica che dispensano acqua negli uffici, trasformandoli in grosse incubatrici con sfagno vivo che possano contenere diverse zatterine.
Qualche giorno fa mi sono procurata due di questi boccioni: appena mi viene l'ispirazione provo a sperimentare (magari con l'aiuto della congrega) una mega-incubatrice e poi vi farò sapere come va
Alla prossima.
Vorrei raccontare in questo post un'esperienza di sfagnoterapia con l'utilizzo di sfagno vivo.
Torniamo indietro nel tempo:
- nel giugno 2008 ho acquistato su ebay dalla germania alcuni keiki fra cui un ibrido primario di phalaenopsis "tetraspis x gigantea".
Eccolo all'arrivo, un piccolo microbo:
- L'ho trapiantato in un vasetto con sfagno e bark a pezzatura fine e il ciccino sembrava aver gradito: eccolo un anno dopo, nel settembre 2009 (preciso che non ho nè una serra nè un orchidario: il piccolo viveva con gli altri fratellini sul mio scaffale ikea).
- Questa estate ho notato che, non solo il ciccino stentava a crescere, ma mostrava sofferenza: le foglie erano diminuite rispetto all'anno precedente e una di esse mostrava segni di disidratazione
Ho svasato e la situazione che ho trovato non era affatto simpatica: rimaneva una sola radice e abbastanza compromessa (probabilmente troppa umidità, data dallo sfagno). Non ho foto della situazione che trovai, però non mi sono data per persa ed ho pensato ad una sfagnoetrapia, nella speranza di salvare il ciccino.
Ho comprato dello sfagno, ho costruito un incubatrice con una bottiglia di plastica tagliata a metà ed ho messo il ciccino a dimora: lo sfagno era molto umido già appena comprato (era vivo, ma io non lo sapevo) quindi non l'ho inumidito.
Purtroppo non ho foto.
Per farla breve, cosa è successo?
LO sfagno, che era VIVO, ha continuato a crescere grazie all'umidità autoprodotta e il piccolo keiki vive da allora in questa incubatrice che si alimenta da sè; praticamente non è necessario fare nulla: l'umidità è sempre molto alta e il ciccino ha dimostrato di trarre beneficio da questa situazione, cacciando ben 4 radicine nuove e nuove foglie.
Questa estate sono stata via 3 settimane e l'ho lasciato così com'era e al ritorno era bello pimpante.
Devo dire che ogni tanto tolgo il tappo alla bottiglia e soffio nell'incubatrice, per mantenere alta l'umidità, tuttavia credo che l'ambiente sia sufficientemente autonomo nella produzione di umido.
Ecco un po' di foto che mostrano la situazione:
l'incubatrice con lo sfagno vivo, in crescita
l'incubatrice aperta
vista dall'alto
il ciccino nel suo morbido lettino: si possono notare 2 piccole radici rivolte verso l'alto
qui l'ho tolto per qualche minuto per fargli due foto, fronte e retro. La lunga radice marrone era l'unica superstite prima della sfagnoterapia.
Questa è la condensa che naturalmente è sempre presente nell'ambiente:
Vi terrò aggiornati sullo sviluppo della situazione e se qualcuno ha esperienze analoghe mi piacerebbe confrontarmi.
In particolare vedo che lo sfagno cresce, ma tende a "filare" (poca luce?) per cui non so come si evolverà l'ambiente.
Inoltre stavo meditando sul fatto che un simile "ambaradan" potrebbe essere usato da chi (come me) non ha una serretta per mettere a dimora le zatterine nei periodi di vacanza: mi immagino di usare quei grossi "boccioni" di plastica che dispensano acqua negli uffici, trasformandoli in grosse incubatrici con sfagno vivo che possano contenere diverse zatterine.
Qualche giorno fa mi sono procurata due di questi boccioni: appena mi viene l'ispirazione provo a sperimentare (magari con l'aiuto della congrega) una mega-incubatrice e poi vi farò sapere come va
Alla prossima.
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