ciao floretta!
questo racconto lungo di cui scrivi con tanto entusiasmo, fa parte di una raccolta o e' un single?
k07:
Voglio metterlo nella mia lista
è single, edito da Rizzoli, io l'ho preso in biblioteca, ma vorrei leggere anche l'ultimo che non ha avuto fortuna al premio Strega....
questa la trama di "La sartoria"
C'è tutta la provincia del dopoguerra in questo lungo racconto di Severini. E' qui che un bambino convalescente, alle soglie dell'adolescenza, trascorre un intero anno nella frequentatissima sartoria dello zio, a "studiare l'umanità". Da questo osservatorio privilegiato seguirà le vicende del signor Aldino, un "vero nobile", ospite assiduo della sartoria, che preferisce la compagnia dei ragazzi a quella dei notabili del luogo. Ma questi sono argomenti un po' scabrosi che di solito i grandi preferiscono non trattare mai in sua presenza. Lui, allora, si rifugia in un mondo immaginario, tra ipotesi e piccoli misteri che non riesce a spiegarsi.
" A cosa servono gli amori infelici"
Alla vigilia del nuovo millennio, un uomo si ammala e deve subire un delicato intervento chirurgico rinviato per un esame preliminare andato male. Nella lunga attesa decide di non ricevere visite. Preferisce passare il tempo leggendo e prendendo appunti per un ipotetico libro che non ha mai trovato il tempo o la voglia di scrivere. Scrive anche tre lettere fondamentali. A un suo collega d’ufficio. A un sacerdote che lo ha amato e da cui è scappato. A un misterioso personaggio senza nome, una specie di alter ego, vero o inventato, con cui ha creduto di parlare per tutta la vita. In queste tre lettere l’uomo racconta incontri ed eventi fondamentali nella propria esistenza, svela retroscena, e allo stesso tempo riflette sulla storia del proprio paese: il mitico e mancato ’68, il lavoro odiato, le contestazioni al teatro di parola alla fine degli anni Settanta, i desideri fuggiti, gli amori infelici vissuti e suscitati, la rivoluzione tecnologica. Un percorso accidentato, ironico, doloroso accompagnato da un dubbio: “Ho trascurato davvero la parte migliore della vita?”