io ci lavoro coi "rEgazzini", ma non sono ancora madre e penso che volenti o nolenti siano sempre frutti del proprio albero...
I problemi sorgono quando un giorno l'albero si solleva il tronco come fosse un lungo abito barocco e decide che si vuole spostare dal lungo in cui si è radicato perchè... "più in là è bello, l'ha detto in tv licia colò".... allora viene da me e mi domanda:
-"ma com'è che mia figlia è timida con gli altri , ma a casa è aggressiva, maleducata? "
-e io:"maleducata? l'ha detto lei!"
-"Com'è che è disinteressato alla scuola, non legge, non si impegna?"
Mi spiego fuor di metafora:
Sembra come se un bel giorno i signori genitori si sveglino e decidano che per i figli è arrivato il momento di leggere, di maturare, di essere educati , rispettosi e blablabla..............così da un giorno all'altro decidono che è bello leggere, che non si gettano le carte per terra, che non è bello urlare, solo perchè si è finalmente accesa la lampadina e qualcuno l'ha fatto notare, (cioè magari in concomitanza con l'inizio della scuola medianel migliore dei casi oppure serio l'hanno sentito in tv)
Si ritrovano questi mostri per casa e se ne stupiscono poveretti!
ma la domanda è: cosa si è fatto gli undici anni prima per questi loro frutti?
Cosa pretendono di avere ora Pollyanna e Remy come figli?
Io queste lagnanze proprio non le reggo, stesso e identico caso di quelle donne che si lamentano degli uomini che sposano pur avendoli conosciuti a priori e avendo interagito con loro ignorando i punti sui quali lavorare....
ma se...."gli uomini nn cambiano"...i figli si, potrebbero, ma bisogna fare presto , non che un genitore decide di cambiare visione quando potrebbe essere troppo tardi, aspettandosi che tutto cada dal cielo!