Ti ringrazio, ma sto pensando che non mi piace mettere sul fondo dei vasi delle pietre calcaree, soprattutto per piante acidofile... Ho anche del granulato chiamato verde alpi, che qualcuno ha nominato senza troppi chiarimenti in qualche forum dedicato agli acquari, ma che a me al test del viakal (acido cloridrico) dà reazione sulle pietre più chiare, per cui neanche questo mi ispira... Non ho voglia di spendere tanto per dei sassi in fondo al vaso... già basta aver acquistato ghiaia e ghiaietto al quarzo di diversa grammatura per acquari... Dai fornitori edili non sto trovando... per cui mi sa che darò una chance al lapillo vulcanico, giusto perché leggermente più pesante dell'argilla espansa (ma ancora troppo leggero comunque per il fondo, per i miei gusti). Ho capito che non è poi tanto utile aumentare la granulometria al fondo, quanto preoccuparmi di quella di tutta la composta... Non sono più tanto sicuro del fatto che materiali idrofobi al fondo come le pietre drenino meglio di un materiale "attivo" come il lapillo... Leggo che al fondo servirebbe qualcosa che non trattenga umidità. Il lapillo assorbe proprio quantità d'acqua (come la terra del resto) e credo che questa sua capacità non sia da considerarsi come qualcosa che andrà a mantenere uno strato bagnato là dove sarebbe stato asciutto in sua assenza, come si critica... ma lo vedo come un materiale attivo che prende acqua quando può prenderla e che la rilascia quando il pane di terra la chiede perché più asciutto... Per altro non è che della terra compattata su delle pietre incapaci di assorbire parte di acqua e "strizzarne" l'eccesso, mi convinca di più... Sì le pietre le troveremo sempre asciutte, ma perché l'acqua o è defluita o è rimasta nel pane di terra, non l'ha certo assorbita la pietra... Mettere delle pietre al fondo mi suona quasi come "accorciare" il vaso in profondità... la terra sulle pietre è come la terra sul fondo inerte di un vaso con buoni fori di drenaggio... la terra sul lapillo invece mi sa che ha qualche chance di essere regolata in idratazione/disidratazione in maniera attiva tra una irrigazione e l'altra. Voglio dire che il lapillo piuttosto che essere pensato come una riserva d'acqua pericolosa per il marciume, sia una specie di spugna capace di regolare le esigenze del pane di terra per "osmosi". Forse è scontato pensare che un materiale totalmente inerte al fondo sia da preferire, ma ho l'impressione che non sia esattamente così. Forse mi sbaglio.
Il polistirolo che usa Kiwoncello, sono sicuro di non volerlo usare... è un materiale che non mi è piace trovare nella terra.