Da "Le mie piante grasse" di Giuseppe Lodi:
Dove e come vivono le piante grasse
Le piante grasse vivono generalmente in luoghi nei quali a periodi di pioggia più o meno abbondante si alternano con una certa regolarità periodi di siccità. Nella stagione piovosa le piante vegetano, assorbono l'acqua e costituiscono una riserva da utilizzare nella stagione secca, che può durare anche parecchi mesi.
Non si trovano piante grasse nei veri deserti (Sahara, o simili) nei quali possono anche passare anni senza che piova: le piante non potrebbero farsi una provvista d'acqua sufficiente per tanto tempo.
In questi deserti possono vivono solo piante con radici lunghissime, che arrivano a trovare l'acqua a grande profondità, e con la parte sopra terra ridottissima, a ciuffo compatto, che disperde poca acqua; oppure "piante effimere", che nascono dopo la pioggia, crescono, fioriscono, fruttificano in pochi giorni e muoiono, lasciando i semi che germineranno alla pioggia successiva, magari dopo anni.
Ne vivono nei cosiddetti "deserti nebbiosi", in prossimità delle coste del Perù, del Cile, del Sudafrica occidentale, anche questi senza pioggia per anni, ma coperti per mesi da fitte nebbie umide, causate da correnti marine fredde, parallele alla costa. Senza arrivare alla vera pioggia, le goccioline della nebbia inumidiscono le piante e gli strati superficiali del terreno, permettendo la vita alle piante.
Altre piante vivono “epifite” in poco terriccio raccolto sugli alberi della foresta equatoriale sempreverde, specialmente in America: hanno per lo più il fusto molto sottile o appiattito come una foglia (i fillocactus, la Rhipsalis, le meno grasse fra le cactee: possono vivere perché il terriccio è sempre umido).
La patria della maggior parte delle piante grasse è il “subdeserto”, nel quale a periodi di siccità di mesi, che richiedono una notevole riserva di acqua per essere superati, si alternano più o meno regolarmente periodi piovosi, che permettono di fare la riserva.
Il clima migliore è il subtropicale caldotemperato, con minime invernali non inferiori a 5-6 gradi e con notevoli escursioni di temperatura fra l’estate e l’inverno e fra il giorno e la notte.
…
Le piante assorbono tanto l'acqua che penetra nel suolo in seguito a precipitazioni quanto quella che risale per capillarità assieme ai sali che vi sono disciolti, necessari per la nutrizione. Quando le piogge sono finite e il sottosuolo é asciutto, le piante "fanno economia".
…
Più che la quantità di acqua che cade in un anno, influisce la lunghezza del periodo di siccità (moltissima pioggia concentrata in un brevissimo arco di tempo, seguito da lunghissimo periodo di siccità, n.d.r.).
…
Le piante grasse abbondano specialmente in America e in Africa. Le cactee sono tutte americane. In certe località dell’America settentrionale (Messico e parte occidentale degli Stati Uniti: California, Arizona) i grandi Cereus possono essere tanto fitti da formare boschi … Le cactee basse (Mammillaria, Echinocereus, ecc.) si trovano specialmente nelle zone desertiche settentrionali del Messico, e nei monti anche più a Sud. Le Opuntia cilindriche sono più delle parti settentrionali; le appiattite delle parti centro-meridionali del Messico e degli Stati Uniti. Quasi tutte del Messico sono fra le piante a foglie grasse, le Agavi, le Echeverie, molti Sedum, ecc.
Nell’America Meridionale, oltre le molte Opuntia, cilindriche e appiattite, si trovano, sulle Ande, gli Oreocereus, più o meno pelosi, Opuntia basse ad articoli brevi, globosi (sottogenere Tephrocactus). In Brasile, Uruguay, Argentina, Bolivia orientale le grandi cactee colonnari: Cereus jamacaru, Cereus peruvianus (che è del Brasile, non del Perù) e molte piccole cactee globose: Gymnocalycium, Notocactus, Parodia, ecc. Nella foresta sempreverde, specialmente del Brasile, vivono molte epifite (Epiphyllum, Rhipsalis etc.).
In Africa, nelle Canarie, nell'Arabia meridionale, nel Madagascar vivono, talvolta in grandi quantità, centinaia di specie di Euphorbia grasse, nei cui fusti si rivedono quasi tutte le forme delle cactee. Altre piante a fusto grasso sono le Stapelia. Fra le piante a foglie grasse, le Aloe e i generi affini (come Haworthia) e specialmente le centinaia di specie di mesembriantemi, quasi tutte dell'Africa meridionale, specialmente occidentale.
L'Asia (se si esclude l'Arabia) e l'Oceania hanno poche piante grasse.
Piante grasse nostrane sono i Sedum e i Sempervivum, con decine di specie e varietà, diffuse dalla pianura alla montagna. Il terreno nel quale vivono (fessure e piccoli incavi delle rocce, muri a secco, pendii argillosi nei quali le piogge brevi scorrono senza penetrare) si prosciuga rapidamente e le piante debbono fare provvista d'acqua per sostituire quella che il sole e il vento, sempre forti in montagna, asportano. D'inverno, poi, il terreno è gelato, ed è come se fosse secco, perché le piante non possono assorbire l’acqua.
Persino nei terreni paludosi salmastri, per esempio attorno alle valli di Comacchio, abbondano piante grasse: Salicornia, e altre. L’acqua nel terreno c’è sempre o quasi sempre, ma la pianta la deve portare via alla soluzione salina, che la cede molto difficilmente: anche l’acqua che gonfia le piante è salata, più che quella del terreno.
Se le piante grasse spontanee da noi sono poche, il clima della Riviera e dell’Italia centrale e meridionale permette di coltivarne molte anche all'aperto: Agavi, Aloe, Opuntie, Cereus, Mesembriantemi ecc. Qualcuna vi si è naturalizzata, cioè vi si trova come a casa propria: fico d'India (Opuntia maxima, n.d.r.), Agavi, il fico degli ottentotti (Carpobrotus acinaciformis, n.d.r.) hanno in certi punti sostituito la flora mediterranea originaria.
…
Ma non ci si deve fidare troppo delle affinità di clima fra le zone nostre e i paesi d’origine. In questi il periodo delle piogge, breve o lungo che sia, cade generalmente nell’estate; il periodo asciutto comprende il resto dell’estate e la stagione fredda. Da noi è l’inverso: il periodo più piovoso va dall’ottobre all’aprile.
Negli altipiani del Messico, delle Ande, del Sudafrica la temperatura può scendere fino a zero o anche sotto; può venire anche la neve, ma quando le piante sono in riposo da mesi, - cioè retratte, le piccole seminascoste nel terreno, con all’interno succhi concentrati, qualcuna con una fitta pelliccia che l’isola dalla neve – e soffrono relativamente poco.
Da noi, il freddo accompagnato dalla umidità le coglierebbe gonfie d’acqua e le farebbe marcire. I danni provocati dal freddo, come le scottature da sole, sono tanto più gravi, quanto maggiore e la quantità d’acqua nei tessuti della pianta.
In Riviera le piante, d’inverno, vanno difese più dall’umidità che dal freddo.
(immagini tratte dal libro "Piante Grasse" di Mariella Pizzetti, Orsa Maggiore Editrice)
(immagine tratta dal sito http://www.southafricaholiday.org.uk/)
Dove e come vivono le piante grasse
Le piante grasse vivono generalmente in luoghi nei quali a periodi di pioggia più o meno abbondante si alternano con una certa regolarità periodi di siccità. Nella stagione piovosa le piante vegetano, assorbono l'acqua e costituiscono una riserva da utilizzare nella stagione secca, che può durare anche parecchi mesi.
Non si trovano piante grasse nei veri deserti (Sahara, o simili) nei quali possono anche passare anni senza che piova: le piante non potrebbero farsi una provvista d'acqua sufficiente per tanto tempo.
In questi deserti possono vivono solo piante con radici lunghissime, che arrivano a trovare l'acqua a grande profondità, e con la parte sopra terra ridottissima, a ciuffo compatto, che disperde poca acqua; oppure "piante effimere", che nascono dopo la pioggia, crescono, fioriscono, fruttificano in pochi giorni e muoiono, lasciando i semi che germineranno alla pioggia successiva, magari dopo anni.
Ne vivono nei cosiddetti "deserti nebbiosi", in prossimità delle coste del Perù, del Cile, del Sudafrica occidentale, anche questi senza pioggia per anni, ma coperti per mesi da fitte nebbie umide, causate da correnti marine fredde, parallele alla costa. Senza arrivare alla vera pioggia, le goccioline della nebbia inumidiscono le piante e gli strati superficiali del terreno, permettendo la vita alle piante.
Altre piante vivono “epifite” in poco terriccio raccolto sugli alberi della foresta equatoriale sempreverde, specialmente in America: hanno per lo più il fusto molto sottile o appiattito come una foglia (i fillocactus, la Rhipsalis, le meno grasse fra le cactee: possono vivere perché il terriccio è sempre umido).
La patria della maggior parte delle piante grasse è il “subdeserto”, nel quale a periodi di siccità di mesi, che richiedono una notevole riserva di acqua per essere superati, si alternano più o meno regolarmente periodi piovosi, che permettono di fare la riserva.
Il clima migliore è il subtropicale caldotemperato, con minime invernali non inferiori a 5-6 gradi e con notevoli escursioni di temperatura fra l’estate e l’inverno e fra il giorno e la notte.
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Le piante assorbono tanto l'acqua che penetra nel suolo in seguito a precipitazioni quanto quella che risale per capillarità assieme ai sali che vi sono disciolti, necessari per la nutrizione. Quando le piogge sono finite e il sottosuolo é asciutto, le piante "fanno economia".
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Più che la quantità di acqua che cade in un anno, influisce la lunghezza del periodo di siccità (moltissima pioggia concentrata in un brevissimo arco di tempo, seguito da lunghissimo periodo di siccità, n.d.r.).
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Le piante grasse abbondano specialmente in America e in Africa. Le cactee sono tutte americane. In certe località dell’America settentrionale (Messico e parte occidentale degli Stati Uniti: California, Arizona) i grandi Cereus possono essere tanto fitti da formare boschi … Le cactee basse (Mammillaria, Echinocereus, ecc.) si trovano specialmente nelle zone desertiche settentrionali del Messico, e nei monti anche più a Sud. Le Opuntia cilindriche sono più delle parti settentrionali; le appiattite delle parti centro-meridionali del Messico e degli Stati Uniti. Quasi tutte del Messico sono fra le piante a foglie grasse, le Agavi, le Echeverie, molti Sedum, ecc.
Nell’America Meridionale, oltre le molte Opuntia, cilindriche e appiattite, si trovano, sulle Ande, gli Oreocereus, più o meno pelosi, Opuntia basse ad articoli brevi, globosi (sottogenere Tephrocactus). In Brasile, Uruguay, Argentina, Bolivia orientale le grandi cactee colonnari: Cereus jamacaru, Cereus peruvianus (che è del Brasile, non del Perù) e molte piccole cactee globose: Gymnocalycium, Notocactus, Parodia, ecc. Nella foresta sempreverde, specialmente del Brasile, vivono molte epifite (Epiphyllum, Rhipsalis etc.).
In Africa, nelle Canarie, nell'Arabia meridionale, nel Madagascar vivono, talvolta in grandi quantità, centinaia di specie di Euphorbia grasse, nei cui fusti si rivedono quasi tutte le forme delle cactee. Altre piante a fusto grasso sono le Stapelia. Fra le piante a foglie grasse, le Aloe e i generi affini (come Haworthia) e specialmente le centinaia di specie di mesembriantemi, quasi tutte dell'Africa meridionale, specialmente occidentale.
L'Asia (se si esclude l'Arabia) e l'Oceania hanno poche piante grasse.
Piante grasse nostrane sono i Sedum e i Sempervivum, con decine di specie e varietà, diffuse dalla pianura alla montagna. Il terreno nel quale vivono (fessure e piccoli incavi delle rocce, muri a secco, pendii argillosi nei quali le piogge brevi scorrono senza penetrare) si prosciuga rapidamente e le piante debbono fare provvista d'acqua per sostituire quella che il sole e il vento, sempre forti in montagna, asportano. D'inverno, poi, il terreno è gelato, ed è come se fosse secco, perché le piante non possono assorbire l’acqua.
Persino nei terreni paludosi salmastri, per esempio attorno alle valli di Comacchio, abbondano piante grasse: Salicornia, e altre. L’acqua nel terreno c’è sempre o quasi sempre, ma la pianta la deve portare via alla soluzione salina, che la cede molto difficilmente: anche l’acqua che gonfia le piante è salata, più che quella del terreno.
Se le piante grasse spontanee da noi sono poche, il clima della Riviera e dell’Italia centrale e meridionale permette di coltivarne molte anche all'aperto: Agavi, Aloe, Opuntie, Cereus, Mesembriantemi ecc. Qualcuna vi si è naturalizzata, cioè vi si trova come a casa propria: fico d'India (Opuntia maxima, n.d.r.), Agavi, il fico degli ottentotti (Carpobrotus acinaciformis, n.d.r.) hanno in certi punti sostituito la flora mediterranea originaria.
…
Ma non ci si deve fidare troppo delle affinità di clima fra le zone nostre e i paesi d’origine. In questi il periodo delle piogge, breve o lungo che sia, cade generalmente nell’estate; il periodo asciutto comprende il resto dell’estate e la stagione fredda. Da noi è l’inverso: il periodo più piovoso va dall’ottobre all’aprile.
Negli altipiani del Messico, delle Ande, del Sudafrica la temperatura può scendere fino a zero o anche sotto; può venire anche la neve, ma quando le piante sono in riposo da mesi, - cioè retratte, le piccole seminascoste nel terreno, con all’interno succhi concentrati, qualcuna con una fitta pelliccia che l’isola dalla neve – e soffrono relativamente poco.
Da noi, il freddo accompagnato dalla umidità le coglierebbe gonfie d’acqua e le farebbe marcire. I danni provocati dal freddo, come le scottature da sole, sono tanto più gravi, quanto maggiore e la quantità d’acqua nei tessuti della pianta.
In Riviera le piante, d’inverno, vanno difese più dall’umidità che dal freddo.


(immagini tratte dal libro "Piante Grasse" di Mariella Pizzetti, Orsa Maggiore Editrice)

(immagine tratta dal sito http://www.southafricaholiday.org.uk/)
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