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Geostuoia, scarpata e presentazione

dataware

Aspirante Giardinauta
Ciao a tutti, mi chiamo Francesco e vivo in provincia di Alessandria.
Ho appena intrapreso un "percorso", che per scaramanzia non riporto :), che dovrebbe portarmi, tra due anni, ad essere il proprietario della vecchia cascina che fu di mio nonno. Una cascina nelle colline del monferrato.

In questi due anni devo rimettere un po' d'ordine e fare pulizia nel giardino, ma, appena cominciato, mi trovo un po' in difficoltà. Ho incominicato a leggere qualche post su questo forum e mi rendo conto che, dal punto zero in cui mi trovo, le nozioni da conoscere sono tantissime. Cerco di spiegarmi con il poco vocabolario in mio possesso, cercando di esporre la richiesta di aiuto affrotando un problema per volta. la casa è stata quasi abbandonata per quasi 5 anni. E' costruita su un terreno scosceso, all'interno di un "tornante" la cui strada è di proprietà della provincia. Spero si capisca dalla foto:

2099920669_15e7d9e563.jpg


Il primo lavoro che ho iniziato a fare è stato quello di liberare una "riva" prospicente la strada dalle canne (le ho sempre chiamate così, spero sia corretto), ecco l'ingrandimento della zona prima del lavoro:

2100690558_37ab5924e8.jpg


Non so se si capisce, ma, nella foto, sulla sinistra, ci sono due gruppi di canne: il primo con le canne più gialle ed alte, il secondo con un gruppo di canne verdi più basse.

Negli anni passati sono sempre state tagliate alla base e sono sempre ricresciute. Questa volta, ho voluto fare un bel lavoro ed ho iniziato a zappare (che fatica!) tutto il pezzetto. In un pezzetto che sarà stato lungo 10 metri e largo 50 centimetri, ho tolto una montagna di radici di canne. Tutti pezzi lunghi circa 50 cm con diametro intorno ai 3 o 5 cm

La riva adesso è costituita di terriccio di un bel colore, lavorato a dovere, ma ha perso l'azione di, passatemi il termine, contenimento superficiale costituito da queste radici di canna. Non tende a cedere ma a franare in superficie.

Leggendo nel post http://forum.giardinaggio.it/progettazione-giardino-terrazzi/35658-siepe-tutto.html ho trovato alcune indicazioni di Alchemilla che parlavano di una "geostuoia".

Su internet ho trovato il sito web di una grande azienda (Seic, gruppo Harpo) che vende geostuoie sia in fibre naturali che in materie plastiche e, ad occhio, mi sembrerebbero una ottima soluzione: poserei una di queste stuoie sulla riva appena "zappata" e, dopo averla ricoperta di terreno, ci semino dell'erba (o aspetto che cresca l'onnipresente erba che qui chiamano gramigna).

Io sarei più orientato ad una stuoia in materiale plastico per questioni di durata del lavoro, ma parlo da ignorante. Leggo sul foglio di presentazione della geostuoia:

L’intervento tipo che qui consideriamo prevede la protezione delle scarpate dall’azione erosiva esercitata
dalla pioggia e dal vento posando e picchettando la geostuoia Enkamat su una superficie opportunamente
regolarizzata; successivamente la geostuoia viene intasata con terreno vegetale e seminata con essenze
erbacee adeguate di tipo autoctono.


I miei quesiti sono, ammesso che la geostuoia sia indicata:

-Sintetica o naturale?
-Con cosa la picchetto?
-Sapete chi vende queste geostuoie?
-Con quale terreno la "intaso"? Compro dei sacchi di buon terreno o scavo vicino a casa?
-Cosa si intende con essenze erbacee di tipo autoctono?

Grazie per la pazienza :)
 

Gionny08

Aspirante Giardinauta
Ciao dataware,
innanzitutto ti faccio i complimenti se sei riuscito davvero ad eliminare le canne, perchè è quasi impossibile.
Secondo me una geostuoia è troppo per quella ripa. Al massimo metterei una biostuoia, cioè l'equivalente naturale della geostuoia. Io cmq lascerei che la gramigna faccia da sola. Del resto le essenze erbacee autoctone sono quelle tipiche del posto, e se tu mi dici che la gramigna è onnipresente...
ciao dataware!
 
M

margherita51

Guest
Io invece ti do solo un caloroso benvenuto, anche perchè non ho esperienza di questi materiali
 

roverella virgiliana

Aspirante Giardinauta
ottimo suggrimento gionny08.

scusami ma non capisco il comportamento di molte persone che si fanno prendere da foghe e manie di pulizia ed eliminano ogni essere vivente che esista per poi piantarne altri o addirittura per poi intervenire con sistemi naturali o pseudonaturali che di naturale alla fine non hanno tanto.

fai fare alle graminacee, ma perchè hai eliminato completamente le canne?

spero per tenche qualcosa riesca fuori, lasciala per piacere che è meglio, poi a settembre le puoi tagliare alla base ed usarle per accendere il fuoco e per pali tra orto e giardino. un tempo le piantavano ovunque aper tutti questi motivi. poi pianta alcuni alberi ed arbussti sulla scarpata. poi pensandoci bene, se tu lasciassi crescer le canne (le dovresti solo controllare) assieme a qualche albero - arbusto (subito dietro) serve per isolarti dalla strada prospiciente, ne guadagni in privacy, e spezzi i rumori e gli scarichi delle auto che passano. poi sarebbe più facile x te poter ammire vari animaletti se li vuoi.
 

dataware

Aspirante Giardinauta
Grazie Gionny, ho iniziato a cercare la biostuoia ma con poco successo. Grazie per il benvenuto a tutti e grazie per avermi risposto.

Roverella grazie anche a te per i consigli ma a me le canne proprio non piacciono, sarà perchè le ho sempre viste li e mi hanno un po' stufato, mi danno un senso di disordine, come la miriade di alberi di fico che ho all'interno: ne toglierò sicuramente la maggior parte per lasciarne due, quelli che mi bastano e fare un po' di spazio per i bambini, per giocare.

All'interno ho anche qualche albero da frutto, ma talmente vecchio e maltenuto che fa dei frutti immangiabili, uno addirittura, poverino, si è completamente abbattuto su un fianco ed un'altro, ormai, ha tutti i rami solo sulla strada perchè anche lui si è inclinato parecchio. Una pianta di caco, poi, tocca pericolosamente i fili della linea dell'Enel.

Su quella riva, a 3 metri dal fosso, dovrebbe sorgere una palificata, ma non inizierò i lavori prima del 2010, quindi, per ora, ripulisco: alberi pregiati non ce ne sono.
 

dataware

Aspirante Giardinauta
[...]
scusami ma non capisco il comportamento di molte persone che si fanno prendere da foghe e manie di pulizia ed eliminano ogni essere vivente che esista per poi piantarne altri o addirittura per poi intervenire con sistemi naturali o pseudonaturali che di naturale alla fine non hanno tanto.
[...]

Ho pensato in questi giorni a quale potesse essere la risposta a questa domanda. Effettivamente molte persone, me compreso, tendono a voler modificare l'ambiente che li circonda "contro natura".

Penso che l'unica risposta plausibile risieda nel fatto che l'essere umano, a differenza di tutti gli altri animali che popolano il pianeta terra, tende a materializzare e solidificare il proprio pensiero. Guarda l'orizzonte e non ci vede solo, come accade alla scimmia, un panorama, ma ci vede una città, con case e palazzi e si adopera per modificare l'ambiente e realizzare ciò che ha visto nella propria mente.

Io, nella mia casa, nel giardino e nella mia famiglia ci vedo una materializzazione di una mia idea, che esisteva solo nela mia mente, la natura non lo aveva realizzato per me. Io ho modificato il mio ambiente, la natura, per materializzare tutti questi pensieri in un modo socialmente accettabile.

Non ci vedo niente di male, solo attitudine :)
 
M

margherita51

Guest
Qui ci sono diverse scuole di pensiero ed ognuno si esprime educatamente ma in libertà. Roverella sicuramente le avrebbe lasciate, io di certo le avrei tolte perchè non piacciono neanche a me e comunque spesso crescono dove già la natura è stata profondamente modificata e poi magari abbandonata. La riva è tua, fa parte del tuo giardino, mi sembra sacrosanto che ne fai quel che vuoi. Fare poi in modo che non frani è un altro discorso.
 

roverella virgiliana

Aspirante Giardinauta
purtoppo quello che dici non è sbagliato e certo non aggredirei te e i tuoi diritti nè quelli di nessun'altro per questo. è solo uno spunto su cui riflettere.

il fatto è che quelle risposte mi porterebbero ad affrontare una questione enorme, molto più grande di noi, della quale mi occupo in ambito accademico da tempo. ho dovuto pensare molto sul se rispondere o no, perchè si rischia di aprire un dibattito infinito su una storia della quale è difficile parlarne, discutere e spiegare, in questo modo, senza rischiare di banalizzarla troppo e rendera incomprensibile o inefficace.

ma la logica che tu dici, che purtroppo è molto diffusa e non è accettabile, perchè è quella che ci ha portato a città che sono grigie e tedianti gabbie di cemento e asfalto con grande disagio sociale. Dalle quali per l'appunto molte persone fuggono o vorrebbero fuggirne, senza contare che questo comportamento ci porterà sicuramente all'estinzione, perchè la natura dipende da noi fino ad un certo punto, dal quale in poi non possiamo farne a meno. l'uomo cerca sempre di estraniarsene, spesso per interessi di breve termine che poi a lungo termine ci procurano catastrofi.

da buon non comunista, ora io non metto in dubbio la proprietà privata, e il libero arbitrio su di essa (fino ad un certo punto). non dico che il nostro pianeta morirà per un canneto tagliato, ma quell' atto, scaturisce e sottolinea proprio quello che dici ed è proprio ciò che va cambiato. quel pensiero utilitarista, sconsiderato e di spreco. Perchè non è un pensiero che effettivamente paga e regge,
primo perchè non credo e non voglio credere che quel comportamento autolesionista sia insito nell'uomo, altrimenti vol dire che non ci importa niente dei nostri discendenti, dei nostri figli e dei loro figli...

adesso pensamo al cenno delle canne o tanti altri esempi più grandi, come cave, costruzioni e disboscamenbti, che possono dare vantagginell'immediato, (economici, in questo caso) ma può essere che dopo un giorno arrivi una frana o un'alluvione che ci costa infinitamente di più.
anche se in scala diversa, la logica è la stessa, adesso lì, il propietario non ha più le canne, è contento e soddifatto perchè ha "pulito", ma ha speso soldi e faticha per poi accorgersi che frana tutto, allora deve spendere altri soldi e fatica per mettere a posto, con sistemi comunque non naturali.

non era meglio aggiustare assecondando il più possibile la natura?

quali vantaggi ha tratto eliminando degli esseri viventi, che avrebbe comunque potuto sfruttare a suo vantaggio, per installare dell opere artificiali, più brutte, che costano e non gli renderebbero come le canne.
ora io mi domando a fronte di tutti i soldi e la fatica spesa, se il propietario ci ha guadagnato davvero? se adesso sia veramente meglio?

è questo quello che si dovrebbe cambiare, bisognerebbe affrontare la natura con più criterio e più sintonia, invadendola il meno possibile, allora si, che avremo possibilità che l'umanità possa arivare a vedere lo spegnimento del sole... (mertaforicamente parlando).

questo non è un discorso esagerato, forse non potete immaginarvi a che punto siamo arrivati, che siamo sull'orlo del bararto, di come la natura (intesa come "la nostra casa") sia sofferente, e non sia garantita come si seve, neanche nei nostri parchi, che da soli servirebbero comunque a poco. bisogna cominciare subito a cambiere rotta, perchè anche se non fosse l'ultimo giorno, prima cominciamo e prima finiremo e con meno sforzo e mono conseguenze negative.

scusatemi lo sproloquio e la banalizzazione di concetti complessi, anche se dovesse essere stato tutto inutile. poi è normale che a parte alcuni casi l'uomo si comporta come vuole, e se sbaglia lo fà inconsapevolmente, ma è ora di renderci consapovevoli, anche nel piccolo delle nostre azioni quotidiane.

d'altra parte sono migliaia di gocce a fare il mare no?
 
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M

margherita51

Guest
Per Roverella
Se mi parli di mancanza di rispetto per la natura, di parchi che non hanno finanziamenti adeguati e subiscono la prepotenza dei vandali ma anche la pressione di turisti sconsiderati, se osservi che viviamo in città invivibili per la cementificazione non posso che essere d'accordo ma qui stiamo parlando di un po' di pulizia in un giardino privato abbandonato per lungo tempo. Se guardo la foto notodei terrazzamenti, il che vuol dire che la natura fu a suo tempo già piegata alla volontà dell'uomo che sicuramente lì coltivava. Nel terrazzamento superiore c'è un gran macchione di vegetazione, in quel groviglio come dice Dataware il frutteto s'è perduto, lasciar tutto com'è mi sembra privo di significato. Io abito abbastanza vicino ai colli Euganei per andarci a spasso con il mio cane, soprattutto in inverno o agli inizi della primavera quando ancora fa freddo e non trovi un'anima. Sui Colli trovi aziende agricole ma anche boschi di faggi e di castagni, c'è anche un parco naturale ma anni fa qualche dissennato ha introdotto dei cinghiali che privi di antagonisti si stanno riproducendo fuor di misura e cominciano a far danno, mi è capitato di incontrarne uno ma per fortuna ho acchiappato il cane prima che si scontrassero. In alcuni luoghi i campi sono stati abbandonati ed il bosco ha preso il sopravvento ma te ne accorgi subito: niente faggi, catagni e roverelle, niente auruncus, epimedium, eritronium, hepatica e bucaneve a far da sottobosco.Vi cresce solo un intrico di acacie, sambuchi e rovi, impenetrabile ed anche brutto da vedere, anche pericoloso perchè ci abbiamo preso le zecche sia io che il cane ma ci è andata bene. Con la collega di scienze (io insegno italiano) nel bosco del M. Venda porto tutti gli anni i ragazzi di prima cercando di insegnar loro un nuovo modo di guardare la natura. Lei spiega come son fatti gli alberi e le piante del sottobosco e quanta vita c'è anche sotto allo strato di foglie morte. Vicino ad una radura di castagni centenari in primavera si forma uno stagno: guardiamo le rane, ascoltiamo l'ululone ma anche ad occhi chiusi ci godiamo il silenzio ed il sole sulla pelle e quando a far lezione tocca a me scriviamo poesie. Detta così sembra un'idea da dementi ma invece poi i ragazzi ci pensano sù e ti assicuro che qualcosa resta. Ognuno fa quel che può e come può.
In tutto questo che ho detto non c'è alcuna volontà di far polemica solo di mettere a confronto qualche idea, magari in modo un po' bislacco perchè è tardi e la giornata è stata faticosa.

per Dataware
scusa se ho aprofittato dell'ospitalità...
 
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roverella virgiliana

Aspirante Giardinauta
immaginavo che così il mio discorso non sarebbe stato capito, era troppo riduttivo.

sono contento di quello che fai e che ti piaccia la natura, il discorso era un' altro ma è inutile parlarne xchè senno' non si finirebbe più.

l'importante, al quale ci terrei è che fosse chiaro che un terreno abbandonato con della vegetazione che non ci piace non è da bistrattare, ad esempio lei mi citava terreni incolti dove cresce solo un intrico di acacie, sambuchi e rovi, impenetrabile ed anche brutto da vedere, anche pericoloso perchè ci abbiamo preso le zecche.

quei terreni dove prima c'era sicuramente un bosco, ora sono in successione secondaria e se vengono lasciati così tornerebbero il più vicino possibile a quei boschi che ci sono intorno, magari con l'auruncus, epimedium, eritronium, hepatica e bucaneve a far da sottobosco. (se non per l'acacia che è un po' quello che lei mi dice sui cinghiali):embarrass

se qualcuno andasse li, e "ripulirebbe tutto", (es. taglio o incendio) magari perchè convinto di fare bene, o per incidente, allungherebbe il tempo che ci vuole per il ritorno del bosco e l'anno dopo otterrebbe un qualcosa di più intricato di prima. ad esempio in quel caso l'abbandono non è da vedersi negativamente, ma positivamente, perchè sicuramente non conviene più coltivare quei terreni e la natura, con i suoi lunghi ritmi si sta riappropiando di spazi che gli erano stati sottratti, basta solo avere pazienza e dargli il tempo dovuto. quell'intrico evolverà piano piano in un bosco...

poi la natura non è solo boschi o prati, ci sono anche luoghi pregiati ma forse brutti da vedere...
...sono discorsi lunghi, troppo lunghi e complicati da poter essere affrontati in questo modo...
...fate finta di niente vi prego...

nel caso di dataweare non c'è da aspettarsi che faccia inselvare la sua tenuta, se vuole abitarci la renderà come più si confà alle sue esigenze e nessuno vuole sindacargli questo. è l'approccio a queste problematiche che può essere sbagliato, anche perchè non si conoscono molti aspetti, o li conosciamo superficialmene o erratamente.

speriamo di aver concluso questa soria, altrimenti entreremo nel ginepraio che volevo evitare.
Un giorno magari ci incontreremo e... ... mi piacerebbe poterne parlare in maniera migliore, si sarebbe bello, sicucaremente meglio, ma preventivate una mesata libera... ::confused::lingua:...

tipo, che fate st'estate? eh ?:lol: :ciglione:

per dataware, mi scuso anch'io per averele occupato "abusivamente" il suo spazio avendo divagato troppo dal tema che lei aveva proposto in origine, con cose che poi non c'entrano nulla con i consigli che richiedeva, ma d'altra parte si fa per chiacchierare...:lol:

tanti saluti a tutti
 
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dataware

Aspirante Giardinauta
Ma non ci si dava del tu?

Comunque le canne le ho tolte, ho comprato un pezzo di rete di Juta (biodegradabile, grazie al consiglio di Gionny, altrimenti ci avrei messo della plastica).

Ci metto la rete e aspetto che l'erba cresca grazie al fatto che questa rete, oltre a trattenere superficialmente il terreno, dovrebbe trattenere l'umidità necessaria a far crescere l'erba.

La tosatura è offerta dalla provincia visto che passano periodicamente con il tosaerba. Tra due o tre anni, della juta non dovrebbe rimanere traccia e al suo posto dovrei trovarci solo dei fili d'erba.

Romperò ancora le scatole con altri quesiti :slow:
 

Gio72

Aspirante Giardinauta
Ho pensato in questi giorni a quale potesse essere la risposta a questa domanda. Effettivamente molte persone, me compreso, tendono a voler modificare l'ambiente che li circonda "contro natura".

Penso che l'unica risposta plausibile risieda nel fatto che l'essere umano, a differenza di tutti gli altri animali che popolano il pianeta terra, tende a materializzare e solidificare il proprio pensiero. Guarda l'orizzonte e non ci vede solo, come accade alla scimmia, un panorama, ma ci vede una città, con case e palazzi e si adopera per modificare l'ambiente e realizzare ciò che ha visto nella propria mente.

Io, nella mia casa, nel giardino e nella mia famiglia ci vedo una materializzazione di una mia idea, che esisteva solo nela mia mente, la natura non lo aveva realizzato per me. Io ho modificato il mio ambiente, la natura, per materializzare tutti questi pensieri in un modo socialmente accettabile.

Non ci vedo niente di male, solo attitudine :)

Solo per dirti che questa risposta mi piace; l'abilità sta nel creare armonia tra i nostri sogni e l'ambiente naturale.
Ciao!
 

roverella virgiliana

Aspirante Giardinauta
Ma non ci si dava del tu? :

hai ragione solo che per abitudine do sempre del lei allora poi mi capita di cambiare persona, (quasi come gli schizofrenici :martello::martello::martello:)

per il resto preferisco un no comment, per finrla qui, l'importante è che st'armonia non degeneri e non lecitizzi tutto, senno stiamo punto e a capo. altrimenti con sta scusa si potrebbe antropizzare sempre più qualsiai ambiente. cioè tutto tende a diventare città cave e zone industriali. come purtoppo fatto in passato e in presente. la natura non è solo nei parchi.
 
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Gio72

Aspirante Giardinauta
hai ragione solo che per abitudine do sempre del lei allora poi mi capita di cambiare persona, (quasi come gli schizofrenici :martello::martello::martello:)

per il resto preferisco un no comment, per finrla qui, l'importante è che st'armonia non degeneri e non lecitizzi tutto, senno stiamo punto e a capo. altrimenti con sta scusa si potrebbe antropizzare sempre più qualsiai ambiente. cioè tutto tende a diventare città cave e zone industriali. come purtoppo fatto in passato e in presente. la natura non è solo nei parchi.

???
Non è chiaro il nesso tra la ricerca di armonia e "tutto tende a diventare città cave e zone industriali. come purtoppo fatto in passato e in presente. la natura non è solo nei parchi"Per il resto: buon 2008 a tutti!
 
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