Ciao a tutti.
le mie due gardenie jasminoides sono in vaso da tre anni. Le ho poste alla base di una ampia cassetta contenente due piante di trachelospermum jasminoides.
Ovviamente, data la collocazione, non le ho mai portate all'interno, ma devo dire che sono le uniche a non avermi mai dato problemi di sorta, mai una malattia, nulla di nulla.
Anche le mie sono in fioritura da circa un mese.
Ho sempre pensato che i buoni risultati fossero imputabili al fatto che le coltivo in ombra o, meglio, che ricevano sole esclusivamente nelle primissime ore del mattino. Ma, leggendo che si ottengono analoghi risultati coltivandole al sole, comincio a ricredermi.
Verissimo quanto detto da Claudia e Lucia sulla relativa importanza dell'acqua, almeno per le gardenie. Purtroppo, anche l'acqua di Milano è classificata come "durissima" e lo vedo tutti i giorni dal calcare che intasa i filtri dei miei rubinetti di casa. Penso che, peraltro, il problema sia facilmente risolvibile cambiando ogni anno il terriccio superficiale o anche solo irrorando periodicamente con il sequestrene. Confesso che, per le mie camelie, nei cui vasi ogni anno si riproduce spontaneamente una miriade di violette, da molto tempo non cambio il terreno e le piante non ne risentono affatto.
In sintesi, si rafforza la mia sensazione che le gardenie siano molto meno delicate di quanto possiamo pensare noi.
L'unico fattore che mi pare veramente essenziale, come per tutte le acidofile, è il corretto drenaggio.
Un'ultima considerazione (che vale anche per la sottoscritta): a mio parere forse dovremmo andarci cauti nell'affermare categoricamente che una pianta viva meglio con una certa esposizione piuttosto che con un'altra. Qualche anno fa, parlando con un fitopatologo che lavora da Ingegnoli, e chiedendo numi su una kalmia che vedevo crescere così bene su un terrazzo al primo piano del mio Condominio (e non altrettanto sul mio), questi mi spiegò che l'intensità della luce solare varia moltissimo a seconda delle diverse altezze ed esposizioni (anche da un piano all'altro). Mi consigliò altresì di fotografe il terrazzo da diverse angolazioni, per valutare le varie intensità dell'illuminazione (consiglio che, per pigrizia, non ho mai seguito).
Io abito al sesto piano e il sole, quando arriva, soprattutto da maggio in poi, "picchia" mica male, anche se è limitato a poche ore.
Quindi, quantomeno per certe piante sufficientemente rustiche, ho come la sensazione che non ci sia una regola precisa. La miglior regola che si possa seguire è, a mio parere, quella di "sorvegliarle" attentamente nei primi mesi dopo l'acquisto, per vedere come e se si sono ambientate.
Non è capitato anche a Voi di acquistare certe piante e scontrarVi, poco dopo, con tutta una serie di problemi (tipo mal bianco e crittogame varie), combatterli inutilmente con veleni vari per un pò di tempo, e poi verificarne la risoluzione con un semplice spostamento dal sole all'ombra o viceversa?
In definitiva, a mio parere, sono ottimi i consigli altrui, soprattutto quando provengono da persone che hanno già maturato una certa esperienza in materia, ma vanno sempre comparati ed adattati con la propria situazione di fatto. Alla fin fine, sono proprio le piante a suggerirci (spesso in modo vistoso) come ci dobbiamo comportare. Il problema è che non sempre (io per prima) riusciamo ad ascoltarle e capirle.
Ciao. Stefania.