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Fotoreportage salute radici

simonepaoli

Aspirante Giardinauta
Ciao a tutti.

Dopo che vari appassionati di succulente mi hanno consigliato l'uso dei vasi di plastica, ho deciso di rinvasare le mie piante utilizzando questo materiale e, soprattutto, pulendo bene le radici dalla torba in cui erano inglobate e utilizzando composte più adatte (cose che, per ignoranza, non avevo fatto il mese scorso, quando le ho rinvasate quasi tutte dai loro originari vasetti di plastica in più ampli vasi di terracotta).

Ne ho approfittato per controllare la salute delle radici e per fare qualche foto, al fine di mostrarvela e chiedere il vostro parere. Essendo un neofita, infatti, mi piacerebbe sapere quali sono le caratteristiche che contraddistinguono un apparato radicale sano da uno sofferente, per capire meglio lo stato di salute delle mie piante.
A grandi linee penso di saperlo, ma a volte non riesco a capire quanto una caratteristica – ad es. lo spessore o foltezza delle radici – sia determinata dalla salute della radice o proprio dalla morfologia di quel tipo di pianta e sul web non sempre è facile trovare informazioni dettagliate per ogni specie.

Mi sembra, tuttavia, che qualche pianta abbia un po' sofferto la compattezza del terriccio in cui era piantata (addirittura, in alcuni casi, ho dovuto passare sotto l'acqua – rigorosamente a temperatura ambiente – il blocco di torba, poiché con le mani era impossibile scalfirlo).
Infatti alcune presentano apparati radicali esigui, a fronte della dimensione della pianta. Il caso più emblematico è il Gymnocalycium mihanovichii cv. Hibotan innestato su Hylocereus [12] , quasi sprovvisto di apparato radicale.

Ne approfitto per chiedere anche un parere sull'Aloe juvenna [1]: da un mese la tengo in serra fredda e ho notato che ha perso un po' il suo colore verde brillante, alcune estremità si stanno leggermente scurendo e mi sembra meno turgida al tatto. È un normale cambio di colorazione dovuto alla temperatura – come avviene in altre piante – o è un sintomo di sofferenza? Specifico che era in una composta totalmente asciutta e che la tengo a casa mia a Finale Ligure (SV), dove non si scende mai a 0°C. Avevo letto tempo fa che che le Aloe in generale soffrono molto il freddo.

Grazie a tutti per l'aiuto!

PS ai Moderatori
Alcune piante sono ancora senza nome o con un nome in attesa di riscontri: è meglio concentrare tutte le domande in una sola discussione o è meglio aprirne un'altra nella sezione "Identificazioni" ricaricando le stesse immagini? Grazie!



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miky80

Maestro Giardinauta
anzitutto ti avviso che sono una nuova collezionista di piante grasse ma l'idea generale guardando le tue piante è che stiamo tutte bene o tutto sommato bene:)...e proprio per questo non mi spiego il perchè hai effettuato il lavaggio radicale ora che teoricamente le nostre piante succulente sono in riposo vegetativo:confuso:...senza contare che avranno bisogno di notevole tempo per cicatrizzare le ferite delle radici(più o meno inevitabili) viste le temperature poco favorevoli...io forse fossi stata in te avrei aspettato primavera...anzi io stessa sto aspettando di rinvasare alcune piante che sono state acquistate in un terriccio poco idoneo ...ma aspetto appunto il momento più opportuno....:D

io credo inoltre che i vasi in coccio siano migliori per la coltivazione delle succulente poichè permettono non surriscaldandosi notevolmente un corretto sviluppo delle radici....forse mi sbaglio ma io seguo questo principio...ma dipende anche da quante piante hai perchè i vasi di coccio occupano più spazio e in caso di esemplari grandi aumentano di molto il peso generale della pianta sopratutto se devi spostarla
 
Ultima modifica:

simonepaoli

Aspirante Giardinauta
Anch'io lo credevo (infatti il primo rinvaso l''ho fatto in terracotta), ma poi, vedendo che moltissimi appassionati utilizzavano la plastica, ho chiesto spiegazioni. Mi hanno risposto che:
- la terracotta disperde molta più umidità e quindi le piante vanno annaffiate più frequentemente;
- il deflusso dell'acqua nel vaso di terracotta non avviene solo dal basso (come per la plastica), ma molta acqua se ne va via dalle pareti laterali: ciò fa sì che le radici, per "inseguire" l'acqua, si sviluppino molto in orizzontale e meno in verticale;
- le radici, quando arrivano ai bordi del vaso, si ancorano alla terracotta, seccandosi (la terracotta non è un buon conduttore, ma un po' di freddo lo conduce sempre). Un successivo rinvaso potrebbe richiedere di rompere il vaso e di spezzare un buon numero di radici laterali;
- i vasi di plastica, essendo anche di forma quadrata, ottimizzano lo spazio, consentendoti di tenere molte più piante, a parità di spazio occupato.

Insomma, ci sono i pro e i contro per entrambi i materiali.

Per quanto riguarda il periodo, avevo letto che era meglio approfittare di questo periodo proprio perché le piante sono in riposo vegetativo. Inoltre, quando si fa un rinvaso, ho letto che è comunque necessario liberare le radici dalla torba vecchia, poiché hanno bisogno di aria per "respirare" ed espandersi (ed è per questo che le composte per succulente hanno di norma una percentuale maggioritaria di inerte granulare).
 

miky80

Maestro Giardinauta
Anch'io lo credevo (infatti il primo rinvaso l''ho fatto in terracotta), ma poi, vedendo che moltissimi appassionati utilizzavano la plastica, ho chiesto spiegazioni. Mi hanno risposto che:
- la terracotta disperde molta più umidità e quindi le piante vanno annaffiate più frequentemente;
- il deflusso dell'acqua nel vaso di terracotta non avviene solo dal basso (come per la plastica), ma molta acqua se ne va via dalle pareti laterali: ciò fa sì che le radici, per "inseguire" l'acqua, si sviluppino molto in orizzontale e meno in verticale;
- le radici, quando arrivano ai bordi del vaso, si ancorano alla terracotta, seccandosi (la terracotta non è un buon conduttore, ma un po' di freddo lo conduce sempre). Un successivo rinvaso potrebbe richiedere di rompere il vaso e di spezzare un buon numero di radici laterali;
- i vasi di plastica, essendo anche di forma quadrata, ottimizzano lo spazio, consentendoti di tenere molte più piante, a parità di spazio occupato.

Insomma, ci sono i pro e i contro per entrambi i materiali.

Per quanto riguarda il periodo, avevo letto che era meglio approfittare di questo periodo proprio perché le piante sono in riposo vegetativo. Inoltre, quando si fa un rinvaso, ho letto che è comunque necessario liberare le radici dalla torba vecchia, poiché hanno bisogno di aria per "respirare" ed espandersi (ed è per questo che le composte per succulente hanno di norma una percentuale maggioritaria di inerte granulare).

beh, io credo che in ogni caso la scelta sia soggettiva io preferisco bagnare meno per evitare ristragni idrici e muffe ed essere sicura che le radici non cuociano(i vasi di plastica tendono a scaldarsi troppo).....certo, è una scelta personale....
cmq no, il lavaggio radicale per questioni di temperature favorevoli di solito si effettua ad inizio primavera in modo che la pianta abbia meno stress da rinvaso dovendo rimanere a cicatrizzare le ferite a radice nuda meno tempo ed essendo poi favorita la ripresa vegetativa.....
 

Mor@

Moderatrice Sez. Cactacee e Succulente
Membro dello Staff
Ciao Simone, per le identificazioni ti suggerisco di aprire un nuovo 3d nella sezione apposita, inserendo solo le piante che vuoi identificare, dal momento che alcune le conosci già.

Per quanto riguarda le radici, a me sembrano tutte in buono stato, se ce ne sono, togli quelle secche o marcescenti.

Per l'aloe juvenna, le foglie marroni non sono un buon segno per me, forse ha preso troppo freddo o addirittura il gelo?

Riguardo i rinvasi, si possono fare in questo periodo in cui sono in riposo vegetativo, ma il lavaggio delle radici è secondo me un po' azzardato, infatti personalmente quelle che devo lavare le rinvaserò in primavera. In ogni caso fai asciugare in un posto non troppo freddo, ma neanche troppo caldo.

Le piante 4 e 11 sono delle euphorbiacee, per cui eviterei di tenerle in serra fredda, o almeno, io le tengo in casa. Stessa cosa per la 12, in cui la pianta più delicata è proprio il portainnesto.

Infine, ti dò il mio punto di vista sui vasi: quoto quanto ti hanno detto sui vasi di plastica, la praticità è il loro forte, anch'io li preferisco; ho anche alcune piante nei vasi di coccio, in quanto ero momentaneamente sprovvista di quelli di plastica, ma personalmente non mi ci trovo bene. Non riesco a regolarmi con le innaffiature, per cui le piante che vi si trovano sembrano crescere meno rispetto alle altre e con più difficoltà, ma probabilmente è una mia difficoltà; in ogni caso, come mi disse un noto vivaista, meglio avere i vasi tutti di plastica o tutti di coccio, proprio per regolare meglio il ritmo delle annaffiature.
È ovvio poi che alcune piante, tipo le colonnari, preferisco metterle in vasi di coccio per dare loro maggior stabilità.

Sentiamo anche gli altri come la pensano, ciao :)
 

simonepaoli

Aspirante Giardinauta
Grazie per i preziosi consigli.
Ma con "lavaggio delle radici" intendete lavaggio liquido? Se sì, vorrei fare una precisazione: io non ho "lavato" le radici. Solo in due casi ho dovuto ammorbidire la torba con l'acqua per sgretolarla meglio con le mani, poiché era dura come legno. In tutti gli altri casi la torba è stata tolta a mani nude con l'ausilio di uno stuzzicadenti, senza inumidirla in nessun modo. Infatti sono tutte sporche di terra e completamente asciutte.
Ora la juvenna la terrò in casa, non voglio rischiare di perderla. Stessa cosa per le euphorbiacee (non sapevo che fosse meglio tenerle dentro). Strano però, qua raramente si scende sotto i 5°C. In più la serra fredda dovrebbe essere più riparata.
 
S

stabinheart

Guest
Parto dal rinvaso: non esiste un momento giusto ma è buona norma sostituire il substrato in fase di ripresa vegetativa quando eventuali danni all'apparato radicale (oltre allo stress) possono essere facilmente superati. Personalmente un lavaggio radici in periodo di riposo mi sembra alquanto azzardato. Circa la vecchia disputa vasi in coccio o in plastica credo che non cambi nulla tranne una maggiore praticità di quelli in plastica e la frequenza delle innaffiature che indubbiamente deve essere maggior per i vasi in terracotta vista la loro capacità ad asciugarsi prima. Se poi si suole essere selettivi (sarebbe buona norma differenziare le innaffiature in relazione alla piante...) si possono benissimo coltivare le specie che vogliono essere irrigate più frequentemente in vasi di terracotta e le altre in vasi di plastica.
 

cactucolo

Aspirante Giardinauta
Sulla coltivazione delle piante grasse ho sentito dire tutto e il contrario di tutto (coccio o non coccio compreso). Negli anni in cui ho coltivato queste piante ho capito che bisogna considerare quello che dicono gli altri e ciò che trovi scritto nei libri, ma soprattutto bisogna sperimentare, perchè molte delle cose scritte vanno sicuramente bene ma non sono l'unica via. Io posseggo molte piante alcune in vasi di plastica altre in coccio (diverse in piena terra), e non ho avuto mai problemi particolari con i diversi contenitori.
Per quanto riguarda il periodo del lavaggio delle radici, non lo reputo il più adatto, sopratutto alle tue latitudini, in particolare non so se il lithops gradirà, non si può certo dire che sia in riposo vegetativo, ma anche su questo argomento ne ho sentite di tutte.
L'unico tuo pericolo adesso è l'umidità segui i consigli di mora, tieni le piantine qualche giorno in un ambiente asciutto a non più di 18°C al riparo della luce del sole, e poi piantale in composta poco grassa senza bagnare fino alla ripresa vegetativa, probabilmente salverai tutte le piante, comunque vada avrai fatto la tua esperienza e potrebbe diventare il periodo migliore per te. Ciao e in bocca al lupo
 
S

stabinheart

Guest
Concordo con quanto affermato sopra, in 20 anni quasi che frequento questo mondo di catus:D, ho avuto modo di discutere con grandi botanici, vivaisti e collezionisti vari, ognuno portatore delle proprie idee (per non parlare di proprie convinzioni tassonomiche che spesso conducono a vere guerre all'ultima spina...) ed aldilà di dispute e contrasti (in verità molto frequenti e che spesso rasentano l'ilarità: ricordo ancora molti anni fa la "lite" tra un botanico italiano ed uno slavo circa i tempi di crescita di, se ricordo bene una particolare opuntia, il tutto in un inglese di per se incomprensibile!:)) resta il fatto certo che, oltre quanto accade alle piante in natura, il resto è esperienza empirica soggettiva!:D
 

simonepaoli

Aspirante Giardinauta
Ma con "lavaggio delle radici" intendete lavaggio liquido? Se sì, vorrei fare una precisazione: io non ho "lavato" le radici. Solo in due casi ho dovuto ammorbidire la torba con l'acqua per sgretolarla meglio con le mani, poiché era dura come legno. In tutti gli altri casi la torba è stata tolta a mani nude con l'ausilio di uno stuzzicadenti, senza inumidirla in nessun modo.

Oltre a questa mia precedente precisazione, aggiungo che le piante a cui ho bagnato la torba per poterla sgretolare (solo due), già il giorno dopo erano asciutte (le sto controllando più volte al giorno), in quanto le ho tenute (insieme a tutte le altre) in una stanza senza riscaldamento, con una temperatura di circa 15°C e molto secca.
Il problema è che ormai sono un po' di giorni che sono lì con le radici all'aria: è da prima di Natale che sono chiuso in casa con la febbre. Spero non ne soffrano troppo: ho notato che la Faucaria, a poco a poco, sta diventando sempre meno turgida.
 
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