(segue)
"Einstein Reintroduce l'Immaginazione"
Potrei dire che le teorie di Einstein erano piuttosto folli, ma il suo  credere nell'immaginazione ha fatto un grande servizio alla disciplina  della scienza. Allo scopo di sviluppare le idee e i concetti per la sua  famosa teoria della relatività, Einstein ha eseguito ciò che fu chiamato  "esperimenti concettuali". In uno di questi esperiementi, egli  visualizzò come sarebbe stato cavalcare un raggio di luce, immaginando  che cosa avrebbe visto se lui fosse passato vicino a un oggetto  stazionario a tale velocità. Questo suona folle, ma è l'esperimento che  lui ha eseguito nella sua immaginazione, che poi lui ha poi ricostruito  matematicamente in una serie di equazioni che sarebbero divenute note  come la teoria della relatività. La cosa importante da notare è che lui  ha avuto l'esperienza e poi ha creato l'equazione che spiegasse ciò che  aveva scoperto da questa sua esperienza interiore; lui ha inventato.
Questo non è un esempio isolato. Molte grandi scoperte scientifiche sono  accadute come risultato di un'esperienza visionaria o il flash di  un'intuizione. Consideriamo l'inventore e scienziato Nikola Tesla. Il  padre di Tesla era sicuro che suo figlio avrebbe seguito le sue orme nel  succedergli nell'attività di famiglia un giorno, ma il disegno  universale aveva un piano più grande per il giovane Tesla. Un giorno lui  si ammalò seriamente con una febbre alta che quasi lo distrusse, tanto  che non ci si aspettava che sopravvivesse. Nikola disse a suo padre che  se per caso lui fosse sopravvissuto, non sarebbe subentrato nella ditta  di famiglia ma sarebbe invece andato a scuola per diventare un  ingegnere. Tesla sognava di imbrigliare un giorno l'enorme potere della  Cascate del Niagara convertendolo in energia elettrica utilizzabile.  Effettivamente, una delle molte cose che inventò fu qualcosa chiamato  bobina di Tesla. Questa bobina permetteva la conversione di energia  derivata da acque in corsa, attraverso una turbina potenziata ad acqua,  in forza elettrica. L'energia veniva poi immagazzinata per essere  utilizzata al bisogno.
Tesla sopravvisse alla sua malattia e andò alla scuola di ingegneria,  finendo poi a lavorare per Thomas Edison. Un giorno, mentre dava da  mangiare ai piccioni nel parco al crepuscolo, Tesla ebbe la visione di  un vasto, oscillante universo costituito di frequenze di energia. Lui  sviluppò una di queste frequenze di cui aveva fatto esperienza in quello  stato mistico, imbrigliando quella che vibrava a 60 cicli al secondo,  che potrebbe suonarvi familiare. Dovrebbe, perché quella è la frequenza  della corrente elettrica alternata. Nonostante il nome di Edison e la  sua compagnia, la General Electic, siano tipicamente associati con  l'elettricità, fu in realtà Tesla che riuscì a sfruttare la corrente  alternata per dare energia al nostro mondo.
Un altro esempio famoso di come un sogno o una visione siano stati  tradotti in un progresso scientifico è la scoperta della struttura  dell'anello di benzene, da parte del chimico tedesco F.A. Kekulé. Nelle  parole proprio di Kekulé:
"Girai la mia sedia verso il caminetto e caddi assopito. Di nuovo, gli  atomi su cui stavo ponderando in quel periodo stavano svolazzando  davanti ai miei occhi. Gruppi più piccoli ora modestamente trattenuti  sullo sfondo. Gli occhi della mia mente, acuiti da ripetute visioni di  quel tipo, ora distinguevano strutture più ampie di forma variabile.  Lunghe file frequentemente crescevano assieme, tutte in movimento,  avvolgendosi e girandosi come serpenti: ed ecco! Cos'era quello? Uno dei  serpenti afferrò la sua propria coda e la forma mulinò beffardamente  davanti ai miei occhi. Io mi svegliai come in un lampo. Questa volta  spesi il resto della notte lavorando sulle conseguenze dell'ipotesi."
In altre parole, lui entrò in uno stato alterato, vide una risposta a  ciò su cui si stava scervellando e una volta tornato alla realtà dello  stato di veglia passò il resto della notte rendendo questa sua struttura  chimica o equazione conforme al suo lampo di intuizione. Lui l'ha  inventato! Molte delle scoperte e teorie scientifiche che noi oggi  consideriamo comporre il fondamento del pensiero scientifico sono il  risultato di sogni, visioni o stati alterati di geni che poterono avere  accesso alla mente inconscia.
Ma perfino i geni sono suscettibili alla realtà consensuale. Per quanto  meravigliosi i salti di Einstein nell'immaginazione siano stati, per  esempio, lui fu comunque reticente a lasciare andare certi concetti di  realtà. A Einstein stesso non piaceva la direzione in cui la sua teoria  della relatività e il continuum spazio-temporale stavano puntando.  Sebbene lui contribuì a concetti d'avanguardia, resistette all'idea di  lasciare la presa sui suoi paradigmi di fisica classica per poter  esaminare i postulati del ramo della fisica che emergeva e che sarebbe  stato conosciuto come meccanica quantistica. Con l'avvento della teoria  della relatività di Einstein, il paradigma della fisica classica fu solo  parzialmente modificato per poter tenere in conto le sue osservazioni  concernenti quadri di riferimento mobili.
Con le equazioni di Einstein è venuta l'idea che i parametri fisici  dell'elettrone potevano essere diversi a seconda del metodo utilizzato  per osservarli. L'idea di un universo solido, formato da particelle, non  fu più in questione.
 
 "Fisica Quantistica e Realtà Strana"
 Con la formulazione delle teorie della fisica quantistica, la realtà è  stata in una certa misura ridefinita e le regole sono cambiate nel  momento in cui si ha a che fare con cose della grandezza di un elettrone  o più piccole. A livello di quanto, la percezione di ciò che  costituisce quella che chiamiamo realtà è stata determinata essere  dipendente da chi ne fa esperienza. La realtà, in una certa misura a  questo livello di energia, potrebbe essere detta "relativa agli occhi di  chi guarda". La teoria dei quanti ha prodotto consistenti modelli  matematici che si sono potuti utilizzare per predire sperimentalmente il  comportamento delle particelle e degli stati energetici a livello di  particelle virtuali e fotoni.
 Comunque, devo aggiungere che proprio perché questi modelli sembrano  predire il comportamento delle particelle subatomiche, la teoria della  fisica quantistica non è ancora in grado di spiegare certe paradossi di  base che hanno occupato la mente dei fisici dai tempi di Newton. Per  esempio, nel modello la gravità non trova davvero il suo spazio al  momento e da un po' ormai la teoria della super stringa ha cercato di  spiegare e integrare le forze della natura all'interno di una teoria del  campo unificato, che a tutt'oggi elude spiegazione. Ricordate cosa ho  detto qui, che proprio perché matematicamente è di senso, e si abbiano  delle graziose equazioni che descrivono la vita a un livello quantistico  di esistenza, questo ancora non significa che le teorie siano corrette.  Loro sono semplicemente le migliori ipotesi a cui possiamo arrivare, al  momento.
 Vorrei far notare, riguardo a questi scienziati, che i "fatti" non sono  prestabiliti come esperimenti d'ipotesi. Gli scienziati stanno proprio  "inventando". Infatti, la parola "fatto" deriva dal latino 'factum', che  significa "preparato". Così è grande credere nella scienza se essa  offre una visione della realtà che è utile, ma se non lo fa allora  perché non sentirsi liberi (esattamente come ogni scienziato  d'avanguardia lo è stato) di creare una propria spiegazione della realtà  con la propria immaginazione e intuizione? Se è più utile per noi,  allora che importa ciò che dice la scienza, dato che comunque anche gli  scienziati hanno 'inventato' tutto?