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Evoluzione vs. Creazione

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
E

elicriso

Guest
Avevo semplicemente preso "Sono individualista" come una di quelle tante etichette che si sono viste in questa discussione. Siccome mi sembravano e sembrano ancora un po'..vuote di significato, ho messo quella canzone di Gaber.

Nikkus, sei un 16 enne già adulto, hai sbagliato a definirti ragazzo (non ricordo in quale 3d).
Mi sono rispecchiata (con amarezza) nel testo della canzone, è così facile cadere nei luoghi comuni e nel sentito dire.
Bravo, mi è piaciuto l'intervento che ridimensiona di molto parecchi post, il mio in primis.
(Mannaggia, ce l'ho fatta ad usare una'allocuzione latina...e pure la parola allocuzione non è male, ahahahah)

@Pollice blu,io non esprimo giudizi ma opinioni tese a sollecitare pareri differenti, scopo confronto:)
Salviamo l'individualismo che ci accomuna, quello teso a tutelare la propria privacy ed interessi, ma come tu stessa dici lo moderi con l'interesse sociale.
Io ti parlo invece di coloro che non si informano, non si prestano per gli altri, non vivono bendisposti verso il prossimo...per farti un esempio: quelli che non donerebbero mai il sangue, non farebbero la spesa al vicino nemmeno fosse in punto di morte, che col vicino neppure ci parlano, chi evade le tasse, chi non presta ascolto alle persone ch han bisogno di parlare, chi non assiste nemmeno i genitori figuriamoci gli anziani, chi assiste ad un reato e non denuncia, chi assiste ad un'ingiustizia e non interviene, chi si omologa al pensare comune senza ragionare.....cose così.
@ Daria Gli atteggiamenti che contraddistinguono questa società, che è quella nella quale vivo e lavoro:)
 

paolaas

Guru Giardinauta
giudicare la Chiesa e i suoi servitori...e non preoccuparti che pagheranno anche loro...

Ecco, sta frase mi fa pensare.

Ma se proprio loro che più di ogni altra persona sono vicini alla parola di Dio fanno queste cose orribili a dei bambini, noi cosa dobbiamo pensare?
Che Dio perdona tutti enche se fanno queste cose orribili?
O che loro le fanno sapendo di andare all'inferno?
E' un bel dubbio...
Mi farebbe piacere saperlo da loro...
 

paolaas

Guru Giardinauta
Buonasera, sono stata assente un paio di giorni durante i quali vi sietre prodigati in un centinaio abbondante di messaggi assolutamente fuori tema nonchè vietatissimi dal Regolamento :squint:, quindi rientrate nei ranghi o chiudo, grassie.

Hitler_manifesto_obama.gif

Scusa, stavo leggendo gli arretrati del w-e e non ero arrivata qui... chiedo scusa per gli interventi fatti sopra....
 

pollice blu

Giardinauta Senior
Io sono contro la pena di morte...ma in questo caso firmerei la loro condanna...
Dopo... facciano pure i conti, con chi di dovere, con tranquilità.....

Per fortuna non sta a me decidere.....

Una mela marcia (..purtroppo più di una...) non fa marcire tutto l'albero.

Quanta gente onesta, buona e laboriosa compie opere di bene in nome di Dio al pari di tante ottime associazioni umanitarie laiche?

La Chiesa è fatta dagli uomini e sono loro che dobbiamo giudicare.

Il male, come il bene non mi piace etichettarlo.
 

daria

Master Florello
Nikkus, sei un 16 enne già adulto, hai sbagliato a definirti ragazzo (non ricordo in quale 3d).
Mi sono rispecchiata (con amarezza) nel testo della canzone, è così facile cadere nei luoghi comuni e nel sentito dire.
Bravo, mi è piaciuto l'intervento che ridimensiona di molto parecchi post, il mio in primis.
(Mannaggia, ce l'ho fatta ad usare una'allocuzione latina...e pure la parola allocuzione non è male, ahahahah)

@Pollice blu,io non esprimo giudizi ma opinioni tese a sollecitare pareri differenti, scopo confronto:)
Salviamo l'individualismo che ci accomuna, quello teso a tutelare la propria privacy ed interessi, ma come tu stessa dici lo moderi con l'interesse sociale.
Io ti parlo invece di coloro che non si informano, non si prestano per gli altri, non vivono bendisposti verso il prossimo...per farti un esempio: quelli che non donerebbero mai il sangue, non farebbero la spesa al vicino nemmeno fosse in punto di morte, che col vicino neppure ci parlano, chi evade le tasse, chi non presta ascolto alle persone ch han bisogno di parlare, chi non assiste nemmeno i genitori figuriamoci gli anziani, chi assiste ad un reato e non denuncia, chi assiste ad un'ingiustizia e non interviene, chi si omologa al pensare comune senza ragionare.....cose così.
@ Daria Gli atteggiamenti che contraddistinguono questa società, che è quella nella quale vivo e lavoro:)

naturalmente...
Mi rendo conto che il termine individualista puo' prestarsi ad una accezione negativa, tuttavia, mi ritengo persona dotata di una piu' che accettabile carica umanitaria. La mia scarsa propensione ad accogliere ingerenze nei miei affari personali, mi porta ad avere un concezione individualista.
Mi rendo altresi' conto di essere un animale scarsamente sociale :D ma tant'e' :eek:k07: :)
 

Fabio-7417

Aspirante Giardinauta
salve ragazzi! a quanto pare l'intervento di elebar ha fatto un po' di paura :p
in più di un mese nessuno ha avuto da ribattere qualcosa (me compreso); allora approfitto per scusarmi con il forum se in questa discussione si è usciti fuori tema o si è violato il regolamento (cosa si è detto fuori dai ranghi??).
d'altro canto l'argomento si è mostrato molto interessante e aperto a varie sfaccettature.
io proverei a tirare delle conclusioni:
-chi crede nella creazione in genere (se non sempre) rifiuta l'evoluzione
-chi riconosce l'evoluzione non è detto che non creda anche nella creazione
-l'evoluzione è un fenomeno scientifico, in quanto dimostrabile (e dimostrato) e confutabile; mentre la creazione è un credo religioso (nè dimostrabile nè confutabile)
-l'intera discussione poteva quindi chiamarsi benissimo Scienza vs. Religione.

tutti sappiamo che questo confronto esiste da sempre ed esisterà per sempre, perchè riguarda due mondi non confrontabili. è come dire: "casa al mare vs. casa in montagna", entrambe sono utili ma non a tutti :)

allora, secondo me, chi crede nella creazione ha le sue buone ragioni per farlo, ma rimarranno sempre ragioni infondate (secondo me) perchè non potranno dimostrare mai la veridicità della loro tesi.
neanche col viaggio nel tempo perchè è irrealizzabile :froggie_r

:Saluto::Saluto:
 

elena_11293

Master Florello
ciò che dici suona estremamente logico, ma alle mie orecchie manca di qualcosa di imprescindibile che è anche ciò che tiene te qui a parlarne: la vita. la scienza che spiega tanto non ha ancora spiegato nulla in realtà se non ciò che è riuscita a mettere dentro una scatola che in un determinato periodo storico ai più è parsa rispondere bene a dubbi e apparenze.
sull'irrealizzabilità di tante cose, be', a una delle prime lezioni di fisica quando ero a matematica ricordo bene che il professore ci disse che perfino il viaggio nel tempo a loro non suona assolutamente irrealizzabile. che non lo si sia (forse) ancora realizzato è un altra cosa, che non inficia la possibilità.
perché ti piace vedere il mondo e la vita così limitati, fabio? non senti anche tu che c'è qualcosa di più che la scienza non sta riuscendo a cogliere ma che è più reale di qualsiasi teoria prodotta finora?
 

Fabio-7417

Aspirante Giardinauta
certo, elena, il fatto stesso che stiamo qui a parlarne è segno che la vita è qualcosa di stupefacente, per questo così raro nell'universo, che la scienza non è ancora (ancora) riuscita a spiegare. il bello della scienza è che non si ferma mai! dicono che stanno per scoprire la teoria del tutto in fisica (stringhe e compagnia) e che poi non avranno altro da fare. tu ci credi? una volta raggiunta una vetta più alta si vede altro paesaggio inesplorato, non si finisce mai. a me la spiegazione data della vita dalla creazione sembra troppo facile; accettandola azzererei la mia curiosità sulla vita stessa! finirebbe tutto! la vita è questa, l'ha fatta Dio in questo modo, funziona così ecc.. dove sta il senso di vivere?

ma anche qui ci stiamo allargando :)

discorso viaggio nel tempo (forse interesserà scardan), appoggio un'argomentazione posta da non so chi: se il viaggio nel tempo fosse possibile, dobbiamo dare per scontato che fra noi ci siano dei viaggiatori che tornano indietro dal futuro, e particolari eventi importanti dovrebbero essere stati molto affollati di questi "turisti temporali", per esempio la nascita di Gesù, invece tutte queste persone non c'erano. ne deduciamo che quelli del futuro non hanno scoperto la macchina del tempo :D
discorso molto..atemporale:ciglione:
 

scardan2

Maestro Giardinauta
ciò che dici suona estremamente logico, ma alle mie orecchie manca di qualcosa di imprescindibile che è anche ciò che tiene te qui a parlarne: la vita. la scienza che spiega tanto non ha ancora spiegato nulla

Mah, non direi proprio!
Dagli esperimenti di miller-urey di strada ne è stata fatta. La scienza non è che prepara una bella favoletta e poi la propina come dogma al mondo, ma procede invece pian piano osservando, sperimentando, raccogliendo dati, sviluppando teorie che poi migliora man mano che raccoglie nuovi dati, etc.
Sulla vita oggi ne sappiamo enormemente di più che 100 anni fa, ad esempio. Non vedi che progresso di conoscenze c'è stato in campi come la genetica ad esempio, che 100 anni fa nemmeno esistevano?

Certo oggi non sappiamo ancora di preciso come è nata la vita, ma questo non vuol dire che allora lo si deve chiamare dio o ci si debba inventare un dio per spiegare magicamente quello che non sappiamo.
E tra 100 anni ne sapremo più di oggi. Non sono cose che si fanno in un giorno.
 

elena_11293

Master Florello
certo, elena, il fatto stesso che stiamo qui a parlarne è segno che la vita è qualcosa di stupefacente, per questo così raro nell'universo, che la scienza non è ancora (ancora) riuscita a spiegare. il bello della scienza è che non si ferma mai! dicono che stanno per scoprire la teoria del tutto in fisica (stringhe e compagnia) e che poi non avranno altro da fare. tu ci credi? una volta raggiunta una vetta più alta si vede altro paesaggio inesplorato, non si finisce mai. a me la spiegazione data della vita dalla creazione sembra troppo facile; accettandola azzererei la mia curiosità sulla vita stessa! finirebbe tutto! la vita è questa, l'ha fatta Dio in questo modo, funziona così ecc.. dove sta il senso di vivere?

ma anche qui ci stiamo allargando
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discorso viaggio nel tempo (forse interesserà scardan), appoggio un'argomentazione posta da non so chi: se il viaggio nel tempo fosse possibile, dobbiamo dare per scontato che fra noi ci siano dei viaggiatori che tornano indietro dal futuro, e particolari eventi importanti dovrebbero essere stati molto affollati di questi "turisti temporali", per esempio la nascita di Gesù, invece tutte queste persone non c'erano. ne deduciamo che quelli del futuro non hanno scoperto la macchina del tempo
denti.gif

discorso molto..atemporale
13.gif


eheh, suona, sì, per il viaggio nel tempo....a meno che, i viaggiatori temporali non siano pure così scaltri da aver 'inventato' anche l'invisibilità!

ad ogni modo, concordo con te in questo che dici qui sopra, vivo anch'io come riduttiva pure l'altra spiegazione. e sono della tua stessa idea anche sul fatto che giunti a un confine si apre un altro mondo. frustrantissimo!!!!!!!!!, per chi esplora e ricerca, ma al contempo, come dici tu, sai che noia altrimenti............ ;)

se riesco poi traduco qualche pagina che stavo giusto leggendo sui 'limiti' della scienza, parlano anche della teoria del campo unificato...
 
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elena_11293

Master Florello
Mah, non direi proprio!
Dagli esperimenti di miller-urey di strada ne è stata fatta. La scienza non è che prepara una bella favoletta e poi la propina come dogma al mondo, ma procede invece pian piano osservando, sperimentando, raccogliendo dati, sviluppando teorie che poi migliora man mano che raccoglie nuovi dati, etc.
Sulla vita oggi ne sappiamo enormemente di più che 100 anni fa, ad esempio. Non vedi che progresso di conoscenze c'è stato in campi come la genetica ad esempio, che 100 anni fa nemmeno esistevano?

Certo oggi non sappiamo ancora di preciso come è nata la vita, ma questo non vuol dire che allora lo si deve chiamare dio o ci si debba inventare un dio per spiegare magicamente quello che non sappiamo.
E tra 100 anni ne sapremo più di oggi. Non sono cose che si fanno in un giorno.

eh, capisco il punto, davvero. come dicevo sono stata un po' a matematica e quindi non è che mi pongo di fronte a tutto questo come persona che non ha mai considerato la scienza. continuo ad amarne molti aspetti in realtà...

eppure nel tempo ho trovato che la cosiddetta tecnologica interiore (ora la chiamano così ma è sempre esistita) sia estremamente più avanzata di qualsiasi cosa stiamo discutendo e utilizzando ora noi occidentali perfino nei più avanzati centri di ricerca. una ruota di medicina dei nativi americani nella sua semplicissima eleganza risponde a più domande sull'esistenza di quante siano per ora state risolte dalla ns scienza.
ad ogni modo, a costo di suonare assurda (non è un problema, cmq)(per me, intendo), trovo sì che ogni teoria che ha soddisfatto la ns voglia di sapere non sia diversa da una favola, perché ha limiti, è parziale, non descrive tutto, cioè: osserva solo quanto sa s/piegare alla coscienza del momento, non riesce ad andar oltre. tant'è che ogni salto innovativo immaginato da singole menti ha sempre necessitato che la coscienza generale del mondo potesse riceverlo, prima di diventare un assunto e risultare 'reale' per tutti.

ma, okay, nulla voglio togliere a ciò che di utile vien fatto: trovo che qualsiasi cosa serva ancora a qualcuno vada più che bene!!! (che sia solo un gioco per la mente di chi ama ricercare in quel modo o una cura efficace per chi soffre di una malattia o strumenti per vivere meglio il quotidiano :))
 

elena_11293

Master Florello
ecco, ho fatto: ho finito ora di tradurre quei brani di cui dicevo più su. se avrai voglia, fabio, leggili, son scritti da un medico che a un certo punto ha deciso di non basare la sua pratica su un'idea di limite o impossibilità. io concordo in toto perché è reale nella mia esperienza.
:Saluto:


ps: mi sa che dovrò dividere e postarlo in più parti. è scorrevole, ma decisamente lunghetto!
________________________


"Spirito e Scienza"
Descartes ha fatto circolare alcuni dei concetti chiave che sono stati identificati con la filosofia della mentalità occidentale. Meglio, le idee di Descartes sono state influenzanti nella formazione del campo della medicina. Lui ha fatto circolare la nozione che l'essere umano, almeno fisicamente, potesse essere comparato a un orologio ben fatto. Da questo punto di vista un uomo in salute era un orologio funzionante e una persona malata era come un orologio rotto. All'interno del contesto di questa affermazione si può vedere il fondamento razionale dell'approccio filosofico della moderna medicina.
Anche la dottrina religiosa all'epoca del Rinascimento ha voluto mantenere il controllo sulle cose dello Spirito e non ha voluto che gli scienziati risistemassero la struttura delle sue credenze. Questo ha causato alcuni problemi per un grande astronomo, Galileo, che identificò le qualità primarie della materia e conseguentemente rinforzò la divisione tra scienza e spirito. Galileo provò a dire che la Terra non era il centro dell'unverso. La speculazione scientifica fu vista come eresia dalle autorità della chiesa, per cui la loro risposta fu di premere affinché lo sfortunato scienziato ritrattasse la propria affermazione.
Per evitare di cadere in disgrazia e al contempo salvare la propria pelle, Galileo definì le qualità primarie della materia come cose che potevano essere osservate e misurate. Saggiamente, lui non cercò di commentare sulle qualità secondarie della materia, ritenendole essere il terreno intellettuale e morale della chiesa e della sovranità regale. Nel definire le cose in questo modo, Galileo sperava di evitare di assumere posizioni controverse che l'avrebbero messo nei guai, o perfino ucciso per i sforzi. Così questo è dove è cominciata la divisione tra ciò che era considerato spirituale o intangibile e il mondo 'materiale' reale.
Questo approccio a come la realtà è definita ci rende, in un certo senso, frammentati nella nostra consapevolezza, scindendo emozione e fede dalle cosiddette discipline scientifiche, così che abbiamo cominciato a mettere in dubbio e non credere a qualsiasi cosa non possa essere da noi provata attraverso evidenza certa e scoperte fattuali. E' con la marginalizzazione di quelle esperienze che sono al di fuori ciò che può essere provato e dimostrato scientificamente che abbiamo iniziato a 'morire' un po' nel mondo dello spirito.

"Modelli di Realtà nella Fisica Newtoniana Classica"
D'accordo col pensiero newtoniano, in un sistema chiuso ci sono un numero finito di forze. Se si sommano queste forze assieme mentre si comprendono le leggi di base che governano le loro interazioni a base particellare, si dovrebbe alla fine essere in grado di predire e analizzare ogni cosa nell'universo conosciuto. Nella fisica classica noi viviamo in un mondo materiale. Tutte le cose in natura sono costruite e risultano dalla somma delle loro parti, e sono costituite di particelle fisiche. Non c'è intelligenza animata o forza vitale che risieda in queste particelle.
Ogni cosa può essere compresa perché essa può essere divisa nelle sue parti e ogni cosa obbedisce a una serie di leggi sia sulla Terra che nel cosmo.
C'è stabilità e affidabilità in un mondo costruito in questo modo. Questa visione scientifica riduzionista è perfettamente illustrata in un segmento della serie televisiva Cosmos in cui Carl Sagan (divulgatore scientifico) mescola un gigantesco calderone di molecole e si chiede perché esse non abbiano ancora creato vita.

"La Scienza Sta Ancora Provando a Spiegare"
Poiché l'approccio scientifico è così frammentato, la scienza deve continuare a rivedere le sue teorie per tenere in considerazione le variabili che erano andate perse in principio. Ogni tentativo riuscito di descrivere le leggi dell'esistenza fisica richiede una nuova formula matematica. Poi, quando qualche audace scienziato esegue un esperimento e i risultati non si accordano con i concetti stabiliti di ciò che gli scienziati fino a quel momento hanno creduto essere vero e provato riguardo al modo in cui le cose funzionano, una nuova premessa sorge.
Quando questi risultati sperimentali vengono riprodotti perfino a dispettodi ciò che era stato assunto esser vero fino a quel momento, allora deve essere sviluppata una nuova teoria o equazione che spieghi matematicamente, o almeno offra una struttura teorica da cui spiegare, come la nuova scoperta "contraddittoria" possa effettivamente essere valida/corretta. Se la matematica che è stata sviluppata fornisce una base teorica per spiegare lo sconcertante nuovo dato di laboratorio, allora --dopo che molti esperimenti siano stati eseguiti confermando la nuova ipotesi-- la teoria viene assunta come corretta, almeno per i risultati specifici relativi ai fenomeni che sta descrivendo. Ma proprio perché le equazioni matematiche funzionano, non significa che noi si abbia un'accurata descrizione di come il mondo funziona.
 
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elena_11293

Master Florello
(segue)



"Einstein Reintroduce l'Immaginazione"
Potrei dire che le teorie di Einstein erano piuttosto folli, ma il suo credere nell'immaginazione ha fatto un grande servizio alla disciplina della scienza. Allo scopo di sviluppare le idee e i concetti per la sua famosa teoria della relatività, Einstein ha eseguito ciò che fu chiamato "esperimenti concettuali". In uno di questi esperiementi, egli visualizzò come sarebbe stato cavalcare un raggio di luce, immaginando che cosa avrebbe visto se lui fosse passato vicino a un oggetto stazionario a tale velocità. Questo suona folle, ma è l'esperimento che lui ha eseguito nella sua immaginazione, che poi lui ha poi ricostruito matematicamente in una serie di equazioni che sarebbero divenute note come la teoria della relatività. La cosa importante da notare è che lui ha avuto l'esperienza e poi ha creato l'equazione che spiegasse ciò che aveva scoperto da questa sua esperienza interiore; lui ha inventato.
Questo non è un esempio isolato. Molte grandi scoperte scientifiche sono accadute come risultato di un'esperienza visionaria o il flash di un'intuizione. Consideriamo l'inventore e scienziato Nikola Tesla. Il padre di Tesla era sicuro che suo figlio avrebbe seguito le sue orme nel succedergli nell'attività di famiglia un giorno, ma il disegno universale aveva un piano più grande per il giovane Tesla. Un giorno lui si ammalò seriamente con una febbre alta che quasi lo distrusse, tanto che non ci si aspettava che sopravvivesse. Nikola disse a suo padre che se per caso lui fosse sopravvissuto, non sarebbe subentrato nella ditta di famiglia ma sarebbe invece andato a scuola per diventare un ingegnere. Tesla sognava di imbrigliare un giorno l'enorme potere della Cascate del Niagara convertendolo in energia elettrica utilizzabile. Effettivamente, una delle molte cose che inventò fu qualcosa chiamato bobina di Tesla. Questa bobina permetteva la conversione di energia derivata da acque in corsa, attraverso una turbina potenziata ad acqua, in forza elettrica. L'energia veniva poi immagazzinata per essere utilizzata al bisogno.
Tesla sopravvisse alla sua malattia e andò alla scuola di ingegneria, finendo poi a lavorare per Thomas Edison. Un giorno, mentre dava da mangiare ai piccioni nel parco al crepuscolo, Tesla ebbe la visione di un vasto, oscillante universo costituito di frequenze di energia. Lui sviluppò una di queste frequenze di cui aveva fatto esperienza in quello stato mistico, imbrigliando quella che vibrava a 60 cicli al secondo, che potrebbe suonarvi familiare. Dovrebbe, perché quella è la frequenza della corrente elettrica alternata. Nonostante il nome di Edison e la sua compagnia, la General Electic, siano tipicamente associati con l'elettricità, fu in realtà Tesla che riuscì a sfruttare la corrente alternata per dare energia al nostro mondo.
Un altro esempio famoso di come un sogno o una visione siano stati tradotti in un progresso scientifico è la scoperta della struttura dell'anello di benzene, da parte del chimico tedesco F.A. Kekulé. Nelle parole proprio di Kekulé:
"Girai la mia sedia verso il caminetto e caddi assopito. Di nuovo, gli atomi su cui stavo ponderando in quel periodo stavano svolazzando davanti ai miei occhi. Gruppi più piccoli ora modestamente trattenuti sullo sfondo. Gli occhi della mia mente, acuiti da ripetute visioni di quel tipo, ora distinguevano strutture più ampie di forma variabile. Lunghe file frequentemente crescevano assieme, tutte in movimento, avvolgendosi e girandosi come serpenti: ed ecco! Cos'era quello? Uno dei serpenti afferrò la sua propria coda e la forma mulinò beffardamente davanti ai miei occhi. Io mi svegliai come in un lampo. Questa volta spesi il resto della notte lavorando sulle conseguenze dell'ipotesi."
In altre parole, lui entrò in uno stato alterato, vide una risposta a ciò su cui si stava scervellando e una volta tornato alla realtà dello stato di veglia passò il resto della notte rendendo questa sua struttura chimica o equazione conforme al suo lampo di intuizione. Lui l'ha inventato! Molte delle scoperte e teorie scientifiche che noi oggi consideriamo comporre il fondamento del pensiero scientifico sono il risultato di sogni, visioni o stati alterati di geni che poterono avere accesso alla mente inconscia.
Ma perfino i geni sono suscettibili alla realtà consensuale. Per quanto meravigliosi i salti di Einstein nell'immaginazione siano stati, per esempio, lui fu comunque reticente a lasciare andare certi concetti di realtà. A Einstein stesso non piaceva la direzione in cui la sua teoria della relatività e il continuum spazio-temporale stavano puntando. Sebbene lui contribuì a concetti d'avanguardia, resistette all'idea di lasciare la presa sui suoi paradigmi di fisica classica per poter esaminare i postulati del ramo della fisica che emergeva e che sarebbe stato conosciuto come meccanica quantistica. Con l'avvento della teoria della relatività di Einstein, il paradigma della fisica classica fu solo parzialmente modificato per poter tenere in conto le sue osservazioni concernenti quadri di riferimento mobili.
Con le equazioni di Einstein è venuta l'idea che i parametri fisici dell'elettrone potevano essere diversi a seconda del metodo utilizzato per osservarli. L'idea di un universo solido, formato da particelle, non fu più in questione.



"Fisica Quantistica e Realtà Strana"
Con la formulazione delle teorie della fisica quantistica, la realtà è stata in una certa misura ridefinita e le regole sono cambiate nel momento in cui si ha a che fare con cose della grandezza di un elettrone o più piccole. A livello di quanto, la percezione di ciò che costituisce quella che chiamiamo realtà è stata determinata essere dipendente da chi ne fa esperienza. La realtà, in una certa misura a questo livello di energia, potrebbe essere detta "relativa agli occhi di chi guarda". La teoria dei quanti ha prodotto consistenti modelli matematici che si sono potuti utilizzare per predire sperimentalmente il comportamento delle particelle e degli stati energetici a livello di particelle virtuali e fotoni.
Comunque, devo aggiungere che proprio perché questi modelli sembrano predire il comportamento delle particelle subatomiche, la teoria della fisica quantistica non è ancora in grado di spiegare certe paradossi di base che hanno occupato la mente dei fisici dai tempi di Newton. Per esempio, nel modello la gravità non trova davvero il suo spazio al momento e da un po' ormai la teoria della super stringa ha cercato di spiegare e integrare le forze della natura all'interno di una teoria del campo unificato, che a tutt'oggi elude spiegazione. Ricordate cosa ho detto qui, che proprio perché matematicamente è di senso, e si abbiano delle graziose equazioni che descrivono la vita a un livello quantistico di esistenza, questo ancora non significa che le teorie siano corrette. Loro sono semplicemente le migliori ipotesi a cui possiamo arrivare, al momento.
Vorrei far notare, riguardo a questi scienziati, che i "fatti" non sono prestabiliti come esperimenti d'ipotesi. Gli scienziati stanno proprio "inventando". Infatti, la parola "fatto" deriva dal latino 'factum', che significa "preparato". Così è grande credere nella scienza se essa offre una visione della realtà che è utile, ma se non lo fa allora perché non sentirsi liberi (esattamente come ogni scienziato d'avanguardia lo è stato) di creare una propria spiegazione della realtà con la propria immaginazione e intuizione? Se è più utile per noi, allora che importa ciò che dice la scienza, dato che comunque anche gli scienziati hanno 'inventato' tutto?
 

elena_11293

Master Florello
(segue e finisce)



"Matematica come Misticismo"
La matematica nelle sue più alte forme è un linguaggio altamente astratto che rende omaggio più al regno dell'arte o del sognatore che non rappresenti il freddo, rigido reame dei fatti scientifici. L'abilità di sognare, o di entrare -e raccogliere idee- in stati diversi da quello riconosciuto ordinario di veglia, è una capacità cruciale che molti geniali scienziati e inventori hanno manifestato in forma altamente sviluppata. Ricordo che se basiamo le nostre valutazioni di ciò che è reale solo su quello che gli altri hanno 'dimostrato' (e che è diventato fatto accettato e quindi in qualche modo un dogma), allora noi proveremo semplicemente ciò che i nostri predecessori hanno immaginato fosse possibile. Non scopriremo alcun nuovo territorio scientifico.
Abbiamo invece bisogno di ciò che la regina dice in "Alice nel Paese delle Meraviglie": abbiamo bisogno di "credere almeno in 66 cose impossibili prima di colazione". Se lo facciamo come abitudine quotidiana cominceremo ad avere esperienze e pensieri che mantengono puramente la linea di pensiero della normale, consensuale realtà. Invece, (come accaduto a molti scienziati) cominceremo a risiedere, all'interno del dominio dei nostri pensieri, in un regno di possibilità meravigliose e in qualche modo magiche.
Così, quando gli scienziati hanno visioni trasformative, devono poi prenderle e tradurle in linguaggio matematico. Altri sceinziati potrebbero poi studiare le loro teorie e giungere un qualche tipo di accordo riguardo la loro forza quali postulati scientifici. Ma nel fare questo, c'è sempre la possibilità che qualcosa resti oscurato o venga perso nella traduzione.
Perfino con intuizioni e sogni brillanti, ci sono sempre parti che non si accordano mai perfettamente. Cosa fare di questi pezzi? Si deve sviluppare dell'altro linguaggio matematico che si occupi delle circostanze o dei fenomeni speciali che non si conformano completamente all'interpretazione letterale e alla matematica della teoria, come per esempio quella fastidiosa forza di gravità. Einstein, come molti altri, stava cercando il santo graal della scienza: la Teoria del campo Unificato. Lui ha dovuto inventarsi la teoria generale della relatività per indirizzare il problema "gravità" e alla fine della sua vita stava ancora cercando un modo per mettere assieme tutti i pezzi in una singola, omnicomprensiva teoria. Secondo i suoi propri commenti pubblicati, lui fallì di raggiungere questo obiettivo.
Così forse la gravità è qualcosa che noi abbiamo giusto 'inventato' per spiegare altre cose che non potevamo spiegare. E se tutte le nostre teorie scientifiche avessero in esse fatali pecche e noi semplicemente non potessimo vedere quali sono? E se da qualche parte nella nostra esposizione delle leggi della fisica avessimo completamente errato? E se invece di accontentarci di afferrare una singola semplice verità abbiamo optato per una complessa spiegazione con un sacco di matematica e tutti l'hanno accettata come vera perché tutti i numeri apparivano avere senso. Non è che potremmo aver fatto l'errore di fare un'equazione tra precisione matematica (e teorie ammirabili) e una descrizione effettiva delle proprietà fisiche del nostro universo?
Ma, come potrebbero le nostre supposizioni essere sbagliate quando possono prevedere così precisamente il risultato di forze e fenomeni fisici? Consideriamo per un momento che la nostra scienza dia ancora ascolto indietro a Descartes e Galileo. Se noi non possiamo spiegare qualcosa, allora non ne parleremo; noi perfino procederemo a inventare le equazioni matematiche senza prendere in considerazione quel pezzo che ci sta dando problemi.
L'ESP (percezioni extra-sensoriali) sono uno degli esempi che viene in mente. E' stato scientificamente studiato ormai per un secolo o più e a un certo punto nella nostra storia fu perfino sviluppato e considerato come un'abilità riproducibile che poteva essere utilizzata per portare i servizi segreti militari nel programma Remote Viewers Stargate. (Non si pensi nemmeno per un momento che l'esercito abbia studiato questo se non potevano produrre dati credibili riguardo al suo uso con precisione e chiarezza.)
E nonostante questo, ogni qualvolta si parla di ESP o strane imprese della mente, qualcuno sempre tira in ballo l'Amazing Randi, il cui unico talento sembra essere uno scetticismo così ostinato da avvicinarsi alla cecità virtuale: se non è nel suo paradigma non può esistere, e quindi deve esserci uno scaltro trucco o semplicemente esser frutto di allucinazione. Randi ha offerto un milione di dollari di ricompensa a chiunque possa con successo provare l'esistenza del soprannaturale: cioè di qualcosa che va oltre l'evidenza dei suoi 5 sensi. Quali sono i criteri di Randi, vi potreste chiedere? Se lui non accetta che si è dimostrato qualcosa che non può essere spiegato, non esiste. A tutt'oggi nessuno ha rivendicato il premio. Comunque, secondo voi, Randi era altamente motivato a scoprire qualcosa al di fuori dei suoi parametri di credenza? Io scommetto un milione contro uno su questo!
Io credo che anche i nostri scienziati operino all'interno di una struttura di cecità filosofica. Riuscite a immaginare una teoria di tutto ciò che va contro le accettate convenzionali teorie di Nezton e Einstein? Perfino se la logica e le equazioni di uno scienziato potessero essere impeccabilmente dimostrare che la teroria della relatività è fallace o, peggio, del tutto sbagliata, pensate che molte persone sarebbero al momento inclini ad ascoltarlo, per non dire a crederci? Quanta pressione inconscia da parte dell'ambiente di pari serve per determinare ciò che siamo in grado di accettare come possibile, se va contro la tradizione scientifica stabilita i pilastri della logica occidentale?
A me piace credere che se qualcosa accade una volta ed è riproducibile, allora c'è probabilmente una legge che opera all'interno della cornice di quella manifestazione. Poiché è al di fuori della nostre aspettative quotidiane l'essere in grado di fare esperienza di un miracolo, credo che la nostra mente conscia editi informazioni ed energie che potrebbero permetterci di richiamare quelle esperienze a piacimento.

"Osservando Particelle di Luce con Lenti Quantiche"
Gli scienziati hanno scoperto che la luce poteva mostrare le qualità sia di una particella che di un'onda. In un esperimento classico del fisico inglese Thomas Young dei primi dell'800, un raggio di elettroni della dimensione di un solo elettrone venne sparato attraverso la stanza su un muro con due fessure. Quando una fessura o l'altra erano coperte, l'elettrone colpiva il muro dopo esser passato attraverso la singola fessura e ne risultava un'impronta su lastra fotografica. La distribuzione dello schema risultante suggerì che l'elettrone si comportava come una particella.
Se entrambe le fessure erano scoperte e il fascio di elettroni veniva nuovamente sparato attraverso il muro, il singolo elettrone appariva in qualche modo dividersi e attraversare simultaneamente entrambe le fessure. Questo creava sulla pellicola fotografica uno schema di interferenza che assomigliava a linee orizzontali bianche e scure alternate. Questo schema era simile a quello che ci si può aspettare quando una serie di onde si sommano.
Qualche volta lo schema risultante creava un'immagine più grande sullo sfondo e qualche volta le 'onde' di elettroni apparivano cnacellarsi l'un l'altra, creando uno schema di interferenza che era visto essere più piccolo o meno denso di quanto ci si poteva aspettare dalla somma degli schemi d'onda. Ciò che fu davvero strano riguardo a questo è che quando i percorsi degli elettroni sparati dal fascio vennero misurati o osservati, lo schema risultava mostrava una distribuzione sulla lastra fotografica che era quella che ci si poteva aspettare da una particella. Ma, quando nessuno stava guardando o misurando, produceva degli schemi che erano simili a onde. Così, l'inevitabile conclusione fu che al livello del mondo dell'elettrone o del fotone, l'atto di osservare il percorso dell'elettrone gli causava di comportarsi in modo differente di quanto faceva quando nessuno lo 'guardava'. Per questa ragione, il carattere fisico della luce venne detto essere "dipendente dall'osservatore".
 

elena_11293

Master Florello
mi hai annientato... ho le palle sotto la scrivania e non riesco più a trovarle....

...com'è che ti è successo?.. :fischio:

cmq, no panic!, se non è accaduto quel che ipotizzava elena, basta che non le guardi, o potrebbero dividersi e prendere l'andamento delle onde....poi diventa difficile ripigliarle!!
(cit. ultimo capitolo, sul comportamento delle particelle)


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