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Esposizione ottimale Ginepro Cinese

zell23

Giardinauta
Ciao a tutti.
Come molti (se non tutti) evinceranno dal titolo, ho una richiesta da farvi.. :ciglione:
Durante l'inverno mi è stato regalato un bell'esemplare di ginepro cinese.. Mi sono informato (non conoscevo molto i ginepri, ancor meno come bonsai..ho una carmona macrophylla che sopravvive ormai da un anno, prospera e generosa nelle infiorescenze, ma un ginepro è un'altro paio di maniche) e ho scoperto che è un bonsai da esterno. Per fargli passare l'inverno allora ho deciso di interrare il vaso in un aiuola che ho sul retro di casa, ho poi coperto la base della pinata con foglie secche e gli ho costruito una microserretta intorno. Dato che durante l'inverno (a quanto ho sentito) va più o meno in una sorta di letargo, non mi sono occupato di bagnare (tanto più che l'umidita era mantenuta dallo strato fogliare e comunque sotto il nailon era umidiccio inevitabilmente).

risultato: sembra stare molto bene, e sono spuntati dei butti nuovi con l'arrivo della primavera. Da un po ho tolto il nailon ma l'ho ancora lasciata con il suo strato protettivo di foglie. Giunti ormai ad aprile ho preso coraggio e l'ho "dissepellito", lasciandolo sempre però nella stessa aiuola.

la mia domanda è la seguente: l'aiuola è esposta ad ovest. Prende sole dall'ora di pranzo circa fino al tramonto. Ho letto in giro che il ginepro va in PIENO SOLE, ma ho il timore che sia troppo pieno quel sole che va a prendere in questo modo. Soprattutto d'estate li il sole batte forte...è il luogo giusto dove collocarlo?
In alternativa ho l'opportunità di mettere il gineprino dalla parte opposta, cioè in un balcone esposto ad est, dove prenderebbe sole dall'alba all'ora di pranzo.

Quale giudicate migliore??

Grazie mille di tutti i vostri consigli...

Ecco un paio di foto del pupo "capellone" (stile insolito per un ginepro m'è parso di capire) :love::love:

http://img231.imageshack.us/img231/7062/img3858n.jpg
http://img532.imageshack.us/img532/3995/img3859r.jpg
http://img708.imageshack.us/img708/4451/img3860q.jpg

Ps...nell'ultima foto non so cosa abbia messo a fuoco, ma era per avere una visuale della ramificazione...

:fischio:
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
i ginepri non hanno assolutamente paura del freddo, anzi
cambiano colore un pò diventando sul marroncino, ma poi riprendono colore.
quindi il prossimo anno lascia pure fuori tutto, al limite riparando un pò il vaso con foglie secche.
cme hai già capito, non è la forma tipica del ginepro, la scopa rovesciata non è decisamente uno stile adatto.
però mi sa che, a parte di ...decisioni drastiche, è un pò difficile cambiare stile e poi da qui da delle foto si rischia di fare dei pocci.

al limite si potrebbe selezionare qualche ramo, però non secmplice da dirti senza la pianta sotto mano
 

zell23

Giardinauta
Si si, sul fatto che non tema il freddo ne sono e ne ero consapevole. Ho interrato il vaso e coperto con foglie, e poi dato che mi avanzava del nailon ho fatto una microserretta più per scrupolo che per altro.
Ma, se posso fare un appunto, non hai risposto alla domanda per la quale ho aperto il thread :)

da adesso in poi, è adatto ad essere posto in una posizione tale (verso ovest) per cui prenda sole da ora di pranzo fino a quasi il tramonto? Non è troppo il sole pomeridiano estivo ??
E' meglio optare per una posizione esposta ad est, cioè in cui prenda la luce del sole del mattino fino a circa ora di pranzo?

grazie delle dritte
 

GORLA

Florello Senior
Famiglia Cupresacee. Il genere comprende circa 60 specie di conifere sempreverdi. Il Juniperus Communis è una conifera sempreverde abbastanza resistente al gelo. Il più conosciuto è il Ginepro cinese (Juniperus Chinensis).
La denominazione Juniperus, che tradotta significa rude o aspro, coniata in un primo momento per indicare un’unica specie, divenne successivamente il nome di un genere appartenente alla famiglia delle Cupressaceae, cui attualmente si attribuiscono circa settanta specie, largamente diffuse nelle regioni temperate e fredde dell’emisfero boreale. In Italia tra i 100 e i 3.500 metri di altitudine è presente lo Juniperus communis; dalla Liguria in giù per tutta la penisola cresce spontaneo lo Juniperus oxycedrus. Alto fino a 20m, originario ovviamente della Cina, con le foglie giovani acuminate e staccate dal ramo, mentre quelle adulte sono invece arrotondate ed aggiunte al rametto. I coni sono inferiori al cm. Si tratta di alberi o arbusti resinosi sempreverdi, i cui rami si sviluppano in ogni direzione, sono abbastanza flessibili. Hanno foglie aghiformi o squamiformi: le prime sono tipiche delle piante più giovani, mentre le seconde prevalgono su quelle più adulte. I Ginepri sono soprattutto dioici, solo raramente monoici. Gli strobili di colore giallino sono provvisti di numerosi stami, ciascuno dei quali ha da 4 a 6 sacche polliniche contenenti non più di cinque semi. Il frutto è carnoso, a forma di bacca, e prende il nome di coccola.
Sicuramente nell’arte bonsai i Ginepri sono tra le piante maggiormente utilizzate: in Giappone e in Cina, lo Juniperus rigida e lo Juniperus chinensis, costituiscono addirittura gruppi a sé stanti nelle esposizioni e nelle collezioni e questo sia per il gran numero di esemplari esposti, sia per la bellezza che li distingue. E' un Bonsai che permette di creare forme ardite e particolari, sconosciute alle altre essenze. Inoltre, la resistenza alle avversità climatiche e di coltivazione, la rendono una pianta facile da mantenere, senza il timore dei “colpi .
Potatura: bisogna distinguere due tipi di potatura: quella di formazione e quella di mantenimento. Nel primo caso la potatura serve per eliminare tutte le crescite indesiderate, per mantenere uno sviluppo ed un equilibrio armonico delle diverse parti, in base alla forma che si intende raggiungere. La potatura drastica dei rami primari si può effettuare durante i mesi di riposo vegetativo, soprattutto tra febbraio e marzo del terzo o quarto anno di vita della pianta. Alla potatura drastica è comunque sempre preferibile quella graduale e progressiva. La potatura di mantenimento di un Ginepro ben formato consiste essenzialmente nell’eliminare tutti i germogli che nascono sul tronco e nell’accorciare quelli sui rami principali. Quando si vuole ringiovanire una parte della pianta, si mantengono uno o più germogli nuovi. I Ginepri vegetano continuamente dall’inizio della primavera fino all’autunno, pertanto bisogna pinzare durante tutta la stagione di crescita. Si prende tra le dita ciascun ciuffetto di vegetazione e si spezzano delicatamente le scaglie nuove che fuoriescono dal profilo a forma di ventaglio. Questa pinzatura favorisce lo sviluppo di germogli laterali, per cui occorrerà ripetere varie volte la stessa operazione. Dirigendo il vigore dell’albero verso l’interno, si ottengono palchi folti di vegetazione in breve tempo. A seguito delle potature drastiche del fogliame o dell’avvolgimento, l’albero può produrre foglie a forma di ago. L’albero recupererà la sua forma naturale, se non si interviene eliminando questi germogli ad aghi, quindi si seguirà il normale ritmo di coltivazione, fino a che non riappariranno germogli a forma di scaglie; non bisogna cedere alla tentazione di eliminarli perché se ne favorirebbe l’ulteriore sviluppo. Come per la maggior parte dei bonsai, il periodo migliore per effettuare la potatura è l’inverno: stagione di riposo vegetativo. Inoltre, per far sì che la pianta si riprenda velocemente dal trauma della potatura, conviene effettuare l’operazione quando è ancora nel vaso da coltivazione, rimandando il trapianto nel vaso definitivo all’anno successivo. L’operazione si effettua con la tronchese concava. La scelta delle branche da accorciare o da eliminare dipende dallo stile del bonsai; in ogni caso vanno eliminati i rami che sviluppano in senso verticale, quelli che si incrociano, o che crescono verso l’interno e quelli che nascono sotto la base di un’altro ramo; inoltre, in presenza di rami contrapposti o paralleli, uno dei due va tagliato. Dopo aver effettuato la potatura, ricordarsi di medicare i tagli nei casi più rilevanti.
Rinvaso: ogni 2-3 anni. L’epoca ideale per trapiantare i Ginepri è la metà primavera, nel momento in cui le gemme iniziano a gonfiarsi. Le piante giovani, in fase di crescita, si trapiantano ogni 2 anni, mentre quelle già formate ogni 4/5 anni. In entrambi i casi, durante la potatura delle radici bisogna intervenire con molta cura su quelle fini per non comprometterne il loro importantissimo sviluppo. L’apparato radicale deve essere ridotto di 1/3 eliminando le radici grosse e viceversa, mantenendo le radici capillari, le quali vanno solo leggermente accorciate. L’intervento va realizzato nel minor tempo possibile, in un ambiente fresco e senza vento; questo per evitare il disseccamento dei capillari che, come gia detto, sono da preservare accuratamente. Il substrato deve avere un perfetto drenaggio, perciò, si può utilizzare la terra Akadama. Ricordarsi di rinvasare solo piante in buona salute e, se l’inverno è particolarmente rigido, proteggere dal gelo i bonsai appena rinvasati.
Problematiche: cocciniglia, ragnetto rosso. I Ginepri sono piante generalmente forti, non particolarmente soggette ad attacchi parassitari. Bisogna in ogni caso fare attenzione ad afidi, cocciniglia e ragnetto rosso, cercando di prevenire eventuali attacchi attraverso una collocazione ottimale (luminosa e ventilata) e con frequenti nebulizzazioni della vegetazione.
Concimazione: le concimazioni devono essere costanti per tutto il periodo vegetativo (marzo-giugno e metà agosto-metà ottobre). Fare attenzione a non esagerare con le dosi e usare preferibilmente fertilizzanti a lenta cessione.
 

GORLA

Florello Senior
.
Terriccio: 40% sabbia, 30% argilla, 30% T.U. L’akadama può sicuramente essere considerata come il terriccio migliore per questa specie.
Innaffiatura: la terra deve rimanere sempre leggermente umida, evitando sia di annaffiare eccessivamente, sia di far mancare l’acqua. È utile applicare anche una vaporizzazione quotidiana sugli aghi e sui rami, preferibilmente nelle prime ore della giornata, o verso mezzogiorno in inverno. Attenzione a non lasciarsi ingannare dal fatto che in natura vivano in terreni quasi aridi, i Ginepri hanno sempre bisogno di una certa umidità per crescere in modo vigoroso. L’annaffiatura va eseguita con cura e spirito di osservazione; il terriccio va irrigato abbondantemente con un annaffiatoio provvisto di soffione a fori sottili, quando si presenta quasi asciutto, ripetendo l’operazione due o tre volte a distanza di qualche minuto, per fare in modo che il substrato assorba completamente l’acqua versata. Inoltre, come gia detto, sono molto salutari le spruzzature sulla chioma effettuate con un nebulizzatore, soprattutto se la pianta vive in un luogo coperto. Naturalmente, al fine di eliminare la schiavitù derivante dal dover nebulizzare spesso il bonsai, si può optare per la collocazione in un sottovaso riempito di ghiaia mantenuta umida.
Esposizone: la collocazione ideale, come facilmente intuibile, è esterna, in luogo ben ventilato e soleggiato. Va protetto unicamente dagli eccessi di calore e dal freddo molto intenso. Difficilmente queste piante presenteranno problemi dovuti alle condizioni atmosferiche, poiché in natura si sviluppano anche in zone particolarmente impervie, sottoposte alle più avverse condizioni climatiche, che anziché danneggiarle, ne esaltano il loro particolare carattere forte e maturo; leggera ombra in estate. Come per tutte le conifere (Pini, Cedri, Abeti, ecc.) è buona norma collocare il Ginepro a cielo aperto, in modo che la rugiada notturna inumidisca la chioma; se l’ambiente invece è coperto, si dovranno effettuare delle nebulizzazioni con acqua sulla vegetazione. Un fattore importante, da tener presente per avere uno sviluppo sano e armonioso di questa pianta, e che l’ambiente sia luminoso e ben ventilato.
In primavera, periodo in cui spunta la nuova vegetazione, è conveniente tenere il bonsai in pieno sole: un’adeguata illuminazione permette alla pianta di allignare con vigore, producendo rami robusti, scaglie (foglie) piccole, vegetazione compatta ed uniforme.
In estate, come per gli altri bonsai, è preferibile collocarlo in una posizione semiombreggiata, oppure, si può continuare a tenerlo esposto al sole, a patto di coprire i vasi per non far surriscaldare l’apparato radicale, il quale, a differenza della chioma, non sopporta il caldo; infatti, se la temperatura del terreno supera i 40 gradi, si rischia un blocco delle funzioni a livello delle radici, con il pericolo concreto di andare incontro ad un marciume radicale.
In autunno, ci si può regolare come in primavera, esponendo il bonsai in pieno sole così da permettergli di vivere in salute il periodo vegetativo che, nelle regioni del centro-sud si protrae da settembre a novembre.
In inverno, i Ginepri, possono essere tenuti tranquillamente all’esterno; avendo l’accortezza, se si vive nelle regioni del nord, di proteggere il vaso dalle gelate, poiché come già detto, la radice è la parte più sensibile agli sbalzi di temperatura
 

zell23

Giardinauta
Accidenti Gorla....
Altro che una semplice risposta...un trattato proprio!
Sei stato più che esauriente...grazie mille davvero ^^...

Lo terrò li dov'è fino a quando comincia a picchiare davvero il sole, poi lo sposterò in posizione più ombreggiata, dove prende sole il mattino ed è comunque luminoso.

Vi farò sapere :)
 

GORLA

Florello Senior
prego,io li adoro tutte le conifere ma non riesco mi seccano in breve tempo,diciamo come mi vedono,ora sto provando con le talee ,quella parte lo saltata ,visto che tu hai gia un bel esemplare in vaso bonsai.ciao anna
 

zell23

Giardinauta
prego,io li adoro tutte le conifere ma non riesco mi seccano in breve tempo,diciamo come mi vedono,ora sto provando con le talee ,quella parte lo saltata ,visto che tu hai gia un bel esemplare in vaso bonsai.ciao anna

Tieni duro...vedrai che presto si accorgeranno del tuo amore e ricambieranno ^^
E grazie ancora ^^
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
io li rinvaso in pomice pura o al limite miscelata con lapillo o akadama dipende.
quindi non concordo con la miscela indicata da Anna, perchè non capisco cosa sii intende per sabbia, e poi sto moooolto lontano da quel famigerato T.U., dove, purtroppo, sotto alla dicitura Terriccio Universale si apre un modo di cose....spesso brutte.
preferisco terricci sicuri
esposizione sole

sulle varietà di ginepri si potrebbe aprire un poema da tante sono.
di sicuro il tuo non è un communis, per tua fortuna.
 

GORLA

Florello Senior
franco,non e mio il testo ,ma di un noto sito di bonsai che tu conosci,poi sai che quando si parla di miscele di terreni ,si va a parlare al infinito, e de uno dei miei problemi principali della perdita di molte piante,ora sono due giorni che setaccio terreno ,e sto ripartendo con altri esperimenti ,molti inerti,e poca terra,ciao anna
 

zell23

Giardinauta
giusto per la cronaca.... e per imparare qualcosa...
Oggi mi sono accorto che dai fori di drenaggio fanno capolino delle simpaticissime radicine... immagino sia il caso di rinvasare... me lo confermate?
In caso, è anche cosa buona e giusta "disciplinare le radici" eliminandone alcune selezionate?

Riuserei lo stesso vasetto per il rinvaso... e avrei 2 alternative come substrato:

1. terriccio universale (ho letto che molti non si fidano di questo "universale") + sabbia di fiume (diciamo 50 e 50)
2. akadama pura (che però devo comprare)

che dite?
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
se io dovessi votare, senza dubbio aka al 100.
è più che o.k. anche la pomice, che costa pure un botto meno.
al limite aggiungi un 15% di ottima torba neutra, per non avere carenze idriche, non sapendo come innaffi tu.
 

zell23

Giardinauta
se io dovessi votare, senza dubbio aka al 100.
è più che o.k. anche la pomice, che costa pure un botto meno.
al limite aggiungi un 15% di ottima torba neutra, per non avere carenze idriche, non sapendo come innaffi tu.

beh, io innaffio a pioggia con acqua piovana fino a fare uscire dai fori di drenaggio...poi attendo che il substrato si asciughi prima di annaffiare di nuovo... se piove lascio fare alla pioggia (dato che ovviam è all'aperto)...
Io al momento a casa ho del TU, della sabbia di fiume. Un sacco di akadama mi costerebbe tra 3.50 e 4 euro, una spesa che potrei affrontare per una volta (certo se avessi uno sterminio di piante andrei sulla pomice sicuro)...
Quindi...volendo proprio fare economia, TU+sabbia di fiume (50%+50%) potrebbe essere una soluzione o me la sconsigli a causa del famigerato TU?

Dalla tua risposta sembra che reputi il rinvaso essenziale...è cosi? E' una regola rinvasare sempre quando le radici mi cominciano ad uscire dai fori di drenaggio? :)
(lo so che sono domande banali forse per chi ne sa molto di iù..ma dopotutto sono qui per imparare... :) )

La domanda in primis c
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
dipende da quante radici devi tagliare.
ma mi sono perso un attimo...
l'acqua drena bene o è un pastone infame?

se non hai problemi, lascialo così fino al prossimo anno, perchè siamo un pochino avanti per i rinvasi.
dovresti, se riduci le radici, ridurre pure la chioma per aiutare a diminuire la traspirazione.
 

zell23

Giardinauta
mmm no non è un pastone infame direi...
Quindi te lasceresti stare? Il periodo dei rinvasi è l'inizio della primavera giusto? diciamo inizio marzo?
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
si inizio marzo, dipende un pò dal tempo.
io quest'anno, causa prima neve, tanta neve, poi bel tempo mi sono "scappati" dei rinvasi.
pazienza li farò poi il prossimo anno, non voglio rischiare di perdere una pianta.
 

zell23

Giardinauta
si inizio marzo, dipende un pò dal tempo.
io quest'anno, causa prima neve, tanta neve, poi bel tempo mi sono "scappati" dei rinvasi.
pazienza li farò poi il prossimo anno, non voglio rischiare di perdere una pianta.

Capito...tanto più che il mio gineprino ha un sacco di buttini nuovi...quindi direi che mi sembra in salute... credo che opterò anche io per l'aspettare il prossimo anno :)
 

zell23

Giardinauta
L'unica cosa che mi lascia perplesso però è la consistenza del substrato al tatto. Se lo premo con un polpastrello si deforma ma in una maniera che ricorda un nilon teso...quasi plastico. La cosa che più si avvicina a ciò per quel che riguarda i substrati credo che sia l'argilla o un suo parente. Sicuramente non c'è akadama nel substrato... il mio timore è che questo possa alla lunga non dare abbastanza aria alle radici e soffocarle...per quello soprattutto che mi chiedevo se un rinvaso fosse conveniente..
 
Ultima modifica:

zell23

Giardinauta
Piccola update dopo tanto tempo. Alla fine ho rivasato mesi fa. Il terriccio del vao in superficie era una porcheria assurda mentre in profondità era notevolmente migliore. Le radici uscivano di poco dal foro di drenaggio ma none rano sviluppate come mi sarei aspettato. Per non avere problemi ho aggiunto un po del terriccio vecchio alla nuova miscela in cui l'ho messo (un vaso piu grande con TU, un po di torba e sabbia di fiume) a causa delle micorizie...
beh dopo mesi ora sta esposto ad est - sud est prende sole dall'alba fino a circa le 2 del pomeriggio. Lo bagno abbondantemente con questi caldi e lo nebulizzo spesso (serve a poco o a niente lo so..ma rilassa me XD). Il vaso sta in un sottovaso con dell'argilla in modo da avere sempre uno sfogo per i fori di drenaggioe un ambiente piu fresco che non il vaso poggiato sulle roventi piastrelle. Sembra stare bene, ha dei nuovi buttini e non ha perso in colore ne si son seccati alcuni rametti
 
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