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Emergenza – Gattile di Ferrara

*ALE*

Apprendista Florello
Dopo mesi di assenza sono qui per chiedervi un favore grande, vi chiedo di leggere.
Questa e’ la lettera di una persona comune che ha visitato il NOSTRO gattile dopo il cambio di gestione….
E’ nato un Comitato che sta facendo di tutto per tutelare la salute degli 80 gatti ospiti, per chi e’ su face book questo e’ il gruppo (http://www.facebook.com/profile.php?id=100002148613307 ), ci serve forza, tanta forza perche’ in questo caso il nemico e’ il Comune di Ferrara, stiamo dando fastidio, tanto fastidio pero’ la strada e’ ancora lunga.
I gatti sono spesso senza cibo e acqua, in piu’ nei giorni scorsi un cancello e’ stato chiuso male e 2 mici sono scappati, questi sono inetti, incapaci e anche maleducati, leggete vi prego:

Visita al Gattile Comunale 24/03/2011

pubblicata da Valentina Spettoli il giorno sabato 26 marzo 2011 alle ore 0.59
Eccomi qui a parlare della mia esperienza. Prima però è necessaria una breve introduzione.
Io sono originaria di Bondeno, ma non abito più coi miei genitori, bensì a Bologna col mio ragazzo e altri coinquilini. Abitiamo in una bella casa con un terrazzo e sto cercando in tutti i modi di convincere gli altri coinquilini a prendere un gatto perché io lo vorrei davvero, non è un capriccio. Però dopo l'esperienza di ieri temo che la parte più difficile sarà convincere gli operatori del gattile a lasciarmi un gatto, non i coinquilini a prenderne uno. E ora vi spiego perché.
Siamo arrivati al Gattile alle ore 15:00. Abbiamo suonato due volte prima di veder l'operatore Samuele uscire per aprirci. La prima cosa che ha detto è stata: "Che cosa volete?". Questa domanda mi ha spiazzata, pensavo che tutto mi avrebbero potuto chiedere tranno questo. Se sono al gattile, secondo loro che cosa posso volere? Ho risposto che eravamo lì perché ci sarebbe piaciuto adottare un gatto, ho risposto un po' titubante, incredula. Ho chiesto se potevamo vederli. Lui ha risposto che era da solo e non sapeva se sarebbe riuscito a farceli vedere. Ci ha aperto e fatto accomodare nel cortile esterno, chiedendoci di attendere un quarto d'ora. Ci ha anche chiesto se eravamo di Ferrara e che tipo di gatto volevamo. Sentito questo interesse per la zona di residenza, ho deciso di mentire, temendo che l'abitare a Bologna avesse potuto costituire una discriminante. Ho così risposto che abitiamo a Ferrara, in appartamento, e perciò ci serviva un gatto che fosse adatto alla vita di casa, non uno da cortile che volesse sempre stare fuori. Ho anche specificato che non avevamo preferenze, cucciolo o adulto andava bene. Lui ha detto che di gatti da appartamento al momento non ne aveva e che se proprio lo volevamo, dovevamo garantirgli che il gatto non sarebbe uscito o comunque che lo avremmo tenuto un certo periodo di tempo (qui non ci è molto chiaro il senso del discorso, i nostri ricordi sono diversi, forse lui non è stato chiaro e siamo giunti a conclusioni differenti). E' tornato dentro alla casetta e parlava ad alta voce con qualcuno. Ci siamo accorti che non era da solo, bensì in compagnia di una giovane donna, alta, magra, capelli ricci scuri di media lunghezza, occhiali. Mai vista. Qualcuno la conosce? Parlavano di gatti, ad alta voce, belli tranquilli.
Non sono stata molto ad ascoltare perché cercavo i gatti. Giravamo avanti e indietro, ne abbiamo visti pochissimi. Nelle gabbie a sinistra della cisterna del gas ce n'erano 4: due grigi tigrati, uno bianco chiazzato di grigio a pelo semi-lungo e uno nascosto in una casetta di legno. Nei recinti che danno sul parcheggio, c'erano due bianchi con chiazze tigrate e uno nero. Nel recinto più lontano, quello dietro la casetta, il mio ragazzo ne ha visto uno rosso. Tutti gli altri non ho assolutamente idea di dove potevano essere.
Abbiamo continuato ad aspettare. Intanto scattavo foto e ho notato che nei recinti non c'erano ciotole per il cibo e nemmeno scodelle per l'acqua, come non c'erano lettiere. Nel recinto dove c'è la cuccia aerea di Itta è comparso un trasportino gigante. I cortili comunque erano puliti, non c'erano escrementi né altre schifezze. In un carrello davanti alla casetta c'erano bottiglie di candeggina vuote e sacchi di lettiera vuoti. Ad un certo punto, dalla casetta esce questa donna riccia. Ci passa davanti senza un cenno, parlava al telefono sempre dei gatti e pareva affermare qualcosa, rassicurando l'interlocutore. Non ho capito a cosa si riferisse perché ha voluto non farlo capire, evidentemente era a disagio. E' tornata dentro senza presentarsi, senza salutare, ci ha letteralmente ignorati.
Si fanno le 15:15, Samuele esce dalla casetta e ci dice che oggi proprio non ce l'avrebbe fatta a farci vedere i gatti. Ci chiede se abbiamo problemi di orari, nel caso volessimo tornare. Dico che siamo liberi al pomeriggio, e lui ci chiede di tornare lunedì che sicuramente sarebbe stato possibile farci fare il giro della struttura. Ci informa anche che entraranno in vigore i nuovi orari pomeridiani, quindi il gattile dal 28 marzo è aperto dalle 16:00 alle 18:00. Ci accompagna al cancello, ci salutiamo e lo ringraziamo per la "disponibilità", e sicuramente ci saremmo rivisti lunedì.
Siamo usciti e siamo stati un altro po' lì a vedere questi recinti disabitati. Guardavamo tra le maglie della rete per vedere se qualche gatto era magari nascosto dentro i trasportini. Non ne abbiamo visti altri. Ho notato che il cancello del recinto dove c'è Itta era aperto e dava su una zona "boschetto" che però non ho capito se è un altro recinto.
Siamo tornati a casa delusi. Ci siamo sentiti presi in giro perché la nostra richiesta di vedere i gatti, per poterne poi adottare uno, non ci sembrava così gravosa da dover richiedere chissà quale dispendio di tempo ed energie, contando poi che le persone in struttura erano due! Non so davvero cosa fare, se tornare lunedì o lasciare perdere. Un trattamento del genere di sicuro non incoraggia e non dà fiducia circa la possibilità di riuscire ad adottare un gatto.
Se questa nuova gestione sta lavorando per rendere davvero il gattile una struttura encomiabile, allora le mie pretese e i miei standard sono troppo alti.
Valentina,
cittadina non ferrarese ma comunque amante dei gatti.
 
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