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Dendrobium nobile e substrato

Stefano De C.

Florello Senior
Una curiosità, siccome in vari garden, Leroy merlin ecc. vedo che il Dendrobium nobile è coltivato in terriccio con meno corteccia rispetto alle phal e ad altri generi di orchidee, questa orchidea vuole un terriccio più ricco dunque?
 

biro46

Maestro Giardinauta
No, dato che il Dendrobium nobile nel periodo di crescita delle nuove canne, primavera - estate, ha bisogno di essere bagnato con abbondanza per portarle a maturazione è meglio una composta di bark medio/grande con una eventuale aggiunta di sfagno o muschio se coltivato in cesto per fare in modo che il substrato dreni velocemente e non ci siano ristagni di acqua ti dico anche che nei miei ci metto anche una parte di pomice grossolana per fare drenare meglio e trattenere anche un discreto grado di umidità. Anche per la fertilizzazione è opportuno o usare un equilibrato o un fertilizzante con un titolo di azoto non troppo elevato perchè stimola la formazione di keiki al posto dei fiori, ovviamente solo nel periodo di crescita
 
Ultima modifica:

Stefano De C.

Florello Senior
Lo ho chiesto perchè nei vasi mi è sembrato di vedere un substrato più tendente al terriccio che al bark rispetto alle altre orchidee.
E' terrestre o epifita in natura?
 

biro46

Maestro Giardinauta
In natura IOSPE lo da come terrestre o litofito su massi ricoperti di muschio. In coltivazione è più malleabile si adatta senza problemi al bark anche se come ti ho detto io aggiungo anche dei pezzi di pomice al substrato
 

kiwoncello

Master Florello
Biro, dal momento che i miei si trovano così bene nella fibra del tronco di Chamaerops, mai provata la fibra di cocco come substrato (ovviamente concimando sistematicamente)?
 

biro46

Maestro Giardinauta
Ciao, io la fibra di cocco e il muschio li sto usando molto nei mix dei substrati delle mie orchidee un po' in tutte con alcuni casi dove uso solo fibra di cocco e muschio come con le coelogyne. Praticamente sto sostituendo lo sfagno con la fibra di cocco e il muschio nei substrati. Ovviamente la fertilizzazione deve essere sistematica.
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Chiedo scusa è stato un lapsus, intendevo il nobile, che ripeto, è epifita e litofita, non terrestre.
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Ha semplicemente preso un abbaglio, può capitare anche ai migliori, il nobile è notoriamente epifita, cresce sui rami alti degli alberi e occasionalmente litofita.
 

biro46

Maestro Giardinauta
certo, che problema c'è, io ho sempre considerato IOSPE affidabile ma forse è meglio verificare anche da qualche altra parte e un grande grazie a @Pietro Puccio per l'informazione
 

cscarfo

Esperto di Orchidee
A mio parere bisogna prendere queste indicazioni in termini relativi.
Anche i Paph sono spesso "terrestri" ma quando si cercano i dettagli si scopre che crescono nei cascami di corteccia, nelle foglie secche e nei primi centimetri di humus.
Quando si legge che sono "litofiti" si scopre che crescono nelle fessure delle rocce piene di residui vegetali. Non sono litofiti come certe Laelie che letteralmente hanno le radici esposte sulle rocce (e nelle fessure).
Il Dend. nobile non è una Laelia e nemmeno un Paph, è una via di mezzo. Dove piove molto e l'aria è molto umida cresce sulle rocce muschiose, dove piove meno cresce dove trova un substrato umido ai piedi di un albero. Ma se trova un bell'albero e umidità sufficiente, non si fa pregare. Ad es. http://ricardogupi.blogspot.it/2015_04_01_archive.html

Detto questo, quali sono le nostre condizioni di coltivazione? Siamo al bordo del Lago di Garda, in una serra climatizzata o su un balcone in città?
Le piante fiorite che troviamo vengono da serre in condizioni perfette. Non è assolutamente detto che il substrato vada bene per la nostra coltivazione.
Inoltre nessun vivaista rinnoverà il substrato prima di vendere la pianta. Anch'io al posto del vivaista non lo farei. Tanto il 99% delle piante finisce nell'immondizai una volta sfiorite.
Perciò trarre indicazioni dal substrato nel quale abbiamo trovato la pianta all'acquisto non ha molto senso.
Se parliamo di piante vendute da N&C o altri vivai specializzati il discorso cambia.

Ciao

Carlo
 

Stefano De C.

Florello Senior
A mio parere bisogna prendere queste indicazioni in termini relativi.
Anche i Paph sono spesso "terrestri" ma quando si cercano i dettagli si scopre che crescono nei cascami di corteccia, nelle foglie secche e nei primi centimetri di humus.
Quando si legge che sono "litofiti" si scopre che crescono nelle fessure delle rocce piene di residui vegetali. Non sono litofiti come certe Laelie che letteralmente hanno le radici esposte sulle rocce (e nelle fessure).
Il Dend. nobile non è una Laelia e nemmeno un Paph, è una via di mezzo. Dove piove molto e l'aria è molto umida cresce sulle rocce muschiose, dove piove meno cresce dove trova un substrato umido ai piedi di un albero. Ma se trova un bell'albero e umidità sufficiente, non si fa pregare. Ad es. http://ricardogupi.blogspot.it/2015_04_01_archive.html

Detto questo, quali sono le nostre condizioni di coltivazione? Siamo al bordo del Lago di Garda, in una serra climatizzata o su un balcone in città?
Le piante fiorite che troviamo vengono da serre in condizioni perfette. Non è assolutamente detto che il substrato vada bene per la nostra coltivazione.
Inoltre nessun vivaista rinnoverà il substrato prima di vendere la pianta. Anch'io al posto del vivaista non lo farei. Tanto il 99% delle piante finisce nell'immondizai una volta sfiorite.
Perciò trarre indicazioni dal substrato nel quale abbiamo trovato la pianta all'acquisto non ha molto senso.
Se parliamo di piante vendute da N&C o altri vivai specializzati il discorso cambia.

Ciao

Carlo
Le phal e le cattleye però, le trovi sempre con substrato di corteccia (talvolta corteccia-sfagno)
 

cscarfo

Esperto di Orchidee
Beh, non è proprio vero, le miniPhal nel grande commercio si trovano spesso in sfagno puro (e infatti fanno spesso una brutta fine).
I cinesi per qualche motivo coltivano tutto o quasi in sfagno.
Se sei andato a Monteporzio 2016 c'era un venditore cinese di Phal e uno di Cattleye (Chantelle mi sembra).
Sia il primo che il secondo tutto in sfagno. Per le Phal nessuna sorpresa, anch'io ho una parte delle mie in sfagno puro.

Ma per le Catt era la prima volta. In vasi di plastica molto piccoli e le radici immerse nello sfagno compatto. Belle piante, tra l'altro, con tre quattro pbulbi belli grandi.
Alcune erano divisioni, altre erano cresciute lì dentro da anni. Erano tutti vecchi ibridi famosi a fiori grandi.
Io ne ho comprate tre e le ho rinvasate tutte in corteccia grossa. C'è voluta la mano santa per districare il pane di radici ed estrarre lo sfagno.
Per i venditori in giro per fiere è una soluzione molto comoda, ma in vivaio bisogna saper dosare esattamente le innaffiature perché se si sbaglia una o due volte le radici marciscono.
Evidentemente hanno fatto molte prove e innaffiano con dosatori a scadenze e con quanità molto precise in condizioni di illuminazione, temperatura e umidità molto più costanti di quelle che possiamo fornire noi poveri amatori. Comunque non è facile, perché negli anni le piante crescono, le radici riempiono il vaso, etc.

Un altro tabù infranto. Dopo le Phal in idroponica pura, le Catt in sfagno.

Ciao

Carlo
 

Stefano De C.

Florello Senior
Beh, non è proprio vero, le miniPhal nel grande commercio si trovano spesso in sfagno puro (e infatti fanno spesso una brutta fine).
I cinesi per qualche motivo coltivano tutto o quasi in sfagno.
Se sei andato a Monteporzio 2016 c'era un venditore cinese di Phal e uno di Cattleye (Chantelle mi sembra).
Sia il primo che il secondo tutto in sfagno. Per le Phal nessuna sorpresa, anch'io ho una parte delle mie in sfagno puro.

Ma per le Catt era la prima volta. In vasi di plastica molto piccoli e le radici immerse nello sfagno compatto. Belle piante, tra l'altro, con tre quattro pbulbi belli grandi.
Alcune erano divisioni, altre erano cresciute lì dentro da anni. Erano tutti vecchi ibridi famosi a fiori grandi.
Io ne ho comprate tre e le ho rinvasate tutte in corteccia grossa. C'è voluta la mano santa per districare il pane di radici ed estrarre lo sfagno.
Per i venditori in giro per fiere è una soluzione molto comoda, ma in vivaio bisogna saper dosare esattamente le innaffiature perché se si sbaglia una o due volte le radici marciscono.
Evidentemente hanno fatto molte prove e innaffiano con dosatori a scadenze e con quanità molto precise in condizioni di illuminazione, temperatura e umidità molto più costanti di quelle che possiamo fornire noi poveri amatori. Comunque non è facile, perché negli anni le piante crescono, le radici riempiono il vaso, etc.

Un altro tabù infranto. Dopo le Phal in idroponica pura, le Catt in sfagno.

Ciao

Carlo
La mia forbesii infatti l'ho presa da un espositore del Brasile, ed è in sfagno pressochè puro, nel weekend conto di rinvasarla (ho comprato il terriccio per orchidee già)
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
per tornare al nobile... :)

io ho cominciato a mischiare la fibra di cocco al substrato da un paio d'anni.. per vedere l'effetto che fa
(a dire il vero anche perché ho visto quelli di kiwo piazzati in qualcosa di molto simile :D)


per parlare dei substrati secondo alcuni anomali.. i mi trovo molto bene con lo sfagno in alcuni contesti
sempre con le piante piccole
molto bene con le phal da recupero, anche in vaso 14, non faccio sfagnoterapia (cioè sacchetto) ma le tengo per qualche anno in sfagno puro
c'è da tenere conto del dettaglio che io sono pigraaaa.. quindi avara in annaffiature

molte volte il substrato è più o meno buono in base alla gestione della pianta

qualche anno fa, chiacchieravo in vacanza con un giardiniere che coltivava orchidee per un club turistico
e ..pensa pensa.... mi ha chiesto.. ma come fate a coltivare le phalaenopsis? che substrato utilizzate??? (a parte il mio stupore.. visto cos'aveva!!)
diceva, a me marciscono!!!
lui le coltivava in bark grossolano
però tenendole all'aperto, all'equatore.. piovendo troppo il substrato non asciugava e quindi marcivano
per cui ha cominciato ad usare sassi mischiati alla corteccia mooolto grossa e sembra che cominciasse ad avere risultati migliori
in compenso andava alla grandissima con D. biggibum vandacee e Cattleye
 
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