Salita è femminile quindi secondo me si.Erta, come giustamente riporta Treccani, è femminile sostantivato di erto, per cui l'uso come solo aggettivo femminile dovrebbe essermi consentito anche accostato a salita, giusto?
perché?P.S. Noto con estremo dispiacere che l'accento di érto/a è acuto, quindi chiuso!
"No piace me questo", per niente proprio!
In un caso come questo, ho il dubbio che sia per le amiche invidiose che per i partner gelosi e traditori valga la seguente considerazione:parlo di due mie amiche che sono gelosissime, oserei dire patologiche, e sono delle traditrici: sanno che cosa combinano loro e quindi giudicano gli altri di conseguenza. Ho comunque conosciuto uomini e donne super gelosi e sempre erano traditori, tutti, nessuno escluso.
Dico ancora questo e poi stop se no non va bene: loro che sono gelose, si mettono con uomini gelosi a loro volta e che sapevano benissimo essere dei traditori (vuoi mica metterti con un bravo ragazzo, sono noiosi)....insomma Dio li fa e poi lo accoppia.In un caso come questo, ho il dubbio che sia per le amiche invidiose che per i partner gelosi e traditori valga la seguente considerazione:
"io penso che gli altri siano portati a fare quello che istintivamente faccio io." Parafrasando: "mi aspetto dagli altri quello che faccio io"
Quindi il partner1 è geloso perché pensa che il partner2 si comporti come lui, cioè che tradisca.
E per le 'amiche' @cri1401 stessa dice che 'sanno cosa combinano loro e giudicano gli altri di conseguenza' quindi giudicano che gli altri possano fare le stesse loro azioni.
Intanto che cercavo di imparare una cosa nuova ho trovato ertano (abitante di Erto PN) ed ertezza (ripidezza di una salita)Mi piace molto l'aggettivo impervio, semplice ma utilizzato non tanto.
Mi sono trovata ad usarlo mentre scendevo i gradini di una scalinata che portava al mare.... ed era super impervia, appunto :LOL: (infatti sono tornata indietro, terribilissima)
Invece quando cammino su strade in fortissima salita (di quelle in cui polpacci e caviglie "tirano" come se fossero ingabbiati in una morsa) spesso dico "com'è erta questa salita" ma forse dovrei dire "com'è erta questa strada"?
Erta, come giustamente riporta Treccani, è femminile sostantivato di erto, per cui l'uso come solo aggettivo femminile dovrebbe essermi consentito anche accostato a salita, giusto?
Insomma, da brava ignorantina che sono, ancora ho dubbi sul fatto che si possa definire impervia una salita (che pur magari non essendo accidentata... cmq difficile da percorrere lo è eccome!)
P.S. Noto con estremo dispiacere che l'accento di érto/a è acuto, quindi chiuso!
"No piace me questo", per niente proprio!
Grande DeloChe le parole vERTANO sulle città o sulle salite, @Amy è una cERTEZZA
Perché suona malissimoSalita è femminile quindi secondo me si.
perché?
a me piace il suono della parola ... tuttavia i goliardi, a volte, nella loro spontaneità, sono un po' irritanti.Invece io detesto, da qualche anno, goliardìa e quindi pure goliardico (diciamo non del tutto, ma per certi versi, non chiedetemi perché) :LOL:
io, nonostante rilegga ogni volta il significato della parola, non riesco a focalizzarne in maniera opportuna il significato effettivo quindi non riesco a ricordarlo.Beh, se passiamo ai termini odiosi, io ODIO resilienza. Un sostantivo di cui non se ne sentiva proprio il bisogno, ma gli inglesi lo avevano, quindi ...
E in men che non si dica è diventato IL sostantivo. Non c'è convegno, lavoro di ricerca o decreto del PdC che non abbia la sua bella resilienza. Una lingua viva evolve, d'accordo, ma essere in balia delle mode del momento non è evoluzione.
Abbasso la resilienza e chi la usa!
Beh, se passiamo ai termini odiosi, io ODIO resilienza. Un sostantivo di cui non se ne sentiva proprio il bisogno, ma gli inglesi lo avevano, quindi ...
E in men che non si dica è diventato IL sostantivo. Non c'è convegno, lavoro di ricerca o decreto del PdC che non abbia la sua bella resilienza. Una lingua viva evolve, d'accordo, ma essere in balia delle mode del momento non è evoluzione.
Abbasso la resilienza e chi la usa!
Non mi prendete in giro... Ma io gli accenti li sbaglio praticamente tutti!!! Pensate che da piccola ero sicura che si dicesse "Pàvia", e anche adesso ho sempre dubbi su come si dice "erede" o "atterrito"...e di solito quando ho il dubbio li sbaglio, con mia grande frustrazione! :LOL: :LOL: :LOL: :LOL:erta non mi piace con quell'accento (ma io sono un po' fissata con gli accenti, non farci caso) :LOL:
Resilienza esisteva in italiano ben prima dell'ultima (e già stancante) moda. Io ho studiato a scuola, in tempi non sospetti e abbastanza distanti, la resilienza dei metalli e delle leghe. È un termine tecnico\meccanico che qualcuno ha voluto trasformare in Psico-attitudinale. I soliti che adorano riempirsi la bocca di anglicismi (spesso anche abbastanza inappropriati) o modi di dire veramente ridicoli {leggi: -buttare il cuore oltre l'ostacolo- solo per vendere un frigorifero in più -per fare budget-) perché fa figo! Dimostrando solo una immensa povertà lessicale... Ho discusso con uno di questi manager anglofili da strapazzo e l'ho sfidato a dirmi tutti i termini "intraducibili dall'inglese". Davo almeno 2 sinonimi per ogni "intraducibilità". Alla sesta o settima, rosso come un peperone, disse che si perdeva tempo -o reputazione?- chiesi io che sono uno sBronzo quando voglio...Beh, se passiamo ai termini odiosi, io ODIO resilienza. Un sostantivo di cui non se ne sentiva proprio il bisogno, ma gli inglesi lo avevano, quindi ...
E in men che non si dica è diventato IL sostantivo. Non c'è convegno, lavoro di ricerca o decreto del PdC che non abbia la sua bella resilienza. Una lingua viva evolve, d'accordo, ma essere in balia delle mode del momento non è evoluzione.
Abbasso la resilienza e chi la usa!
io credevo che buttare il cuore oltre l'ostacolo avesse a che fare con la speranza di superare un cattivo momento o almeno io lo parafrasereri in questo modo; mi manca il collegamento alla vendita dei frigoriferi (una pubblicità che non ho visto?) e con gli anglicismi.eggi: -buttare il cuore oltre l'ostacolo- solo per vendere un frigorifero in più -per fare budget-
idiosincraṡìa s. f. 2. estens., letter. Incompatibilità, avversione, ripugnanza verso determinati oggetti, per lo più astratti, verso situazioni o anche persone.Questa discussione non mi piace. Ho una certa idiosincrasia verso queste chiacchierate forbite.