Comunque non è tutto oro quel che luccica, proviamo ad analizzare cosa può essere accaduto negli ultimi giorni (dal 4 nov in poi). Tra i vari fattori limitanti proviamo ad analizzare luce e acqua, dalle mie parti le condizioni da inizio novembre sono state queste:
Luce
Come ben sappiamo la pianta produce cibo con la fotosintesi, in una giornata estiva completamente soleggiata la quantità di luce usabile dalla pianta può arrivare fino a 50-60 mol, le microterme sono al massimo in grado di usarne ca 1/3 ovvero ca 20 mol. Studi reletivamente recenti hanno mostrato che ad esempio il loietto, una delle microtrme pià avida di "luce", richiede un minimo di ca 10mol per una crescita soddisfacente. Come si può notare dal dato in tabella, negli ultimi giorni siamo costantemente rimasti sotto questo valore, l'erba quindi, per sostentarsi, ha probabilmente dovuto attingere alle riserve (bilancio netto: fotosintesi-respirazione<0 ovvero cibo prodotto-cibo consumato<0 ==> -riserve)
Acqua
Sotto questo aspetto va fatta una netta distinzione, chi possiede un top fatto a regola d'arte non ha avuto problemi, chi invece ha un top con meno del 50% di sabbia probabilmente si.
Nel grafico qui sotto è rappresentato il tasso di infiltrazione di diversi tipi di suolo, T1, T3, T4 e T5 sono suoli fatti come dio comanda, il T2 invece è un suolo naturale composto da 46% sabbia fine, 48% limo e 6% argilla.
Come si può notare da grafico sotto il topsoil naturale (T2) ha un tasso di infiltrazione misero rispetto agli altri e, col passare del tempo (dall'insediamento de manto erboso), va sempre più riducendosi (a causa della compattazione e dell'accumulazione di sostanza organica)
Perchè quindi gli ultimi giorni possono essere stati un problema per i suoli naturali? Semplice, è molto probabile che per diveso tempo ci siano stati dei ristagni (non necessariamente visibili a occhio nudo, il suolo saturo di per sè è già un fattore limitante) che hanno ridotto l'ossigenazione dell'apparato radicale (l'ossigeno in acqua si diffonde meno velocemente) e trattenuto dei gas tossici per l'apparato radicale e la pianta (gas prodotti dalla respirazione radicale e dalla decomposizione della materia organica in ambiente anaerobico).
Che ripercussioni può avere una simile situazione sull'erba? Dare una risposta certa è difficile ma per farci un'idea può esserci d'aiuto uno studio sui ristagni fatto su poa pratensis. Come si può notare, dal punto di vista qualitativo, finchè la situazione si protrae per pochi giorni, le ripercussioni ci sono ma sono limitate
Quello che più preoccupa sono invece le possibili ripercussioni di medio termine (purtroppo non analizzate nello studio), come si può notare dalla tabella qui sotto, dopo 10gg di ristagno la massa radicale (colonna RWD) può ridursi fino a quasi il 40%!
Conclusione
Se da un lato è vero che le temperature sono risalite fino a valori prossimi alla sufficienza (il GP analizza solo questo, seppur rilevante, aspetto) è altrettanto vero che l'irraggiamento e in molti casi anche il drenaggio sono stati insufficienti.
Infine ecco l'aggiornamento della situazione e le previsioni del GP per i prossimi giorni.
cigolo