Macrolepiota procera
Questo potrebbe essere considerato come " Il re dei funghi ", infatti, per lo meno alle nostre latitudini è il più grande di tutti i funghi, è il più conosciuto, infatti, chi non lo conosce? se lo si chiama con i suoi più comuni epiteti popolari: "mazza da tamburo" "gamba ad pula" "umbrela" "parasul" .....lo conoscono anche i bambini.... Inotre è quello che con più tranquillità viene raccolto e consumato .....
Che dire di questo fungo che non sia già stato detto e ripetuto...proviamo a vederlo nei suoi macrodettagli più evidenti e distintivi:
La mazza da/di tamburo:
Il motivo di questo appellaivo popolare si capisce da solo: meno si capisce invece "gamba ad pula" (zampa di tacchino)...mah! forse bisognerebbe osservare meglio le zampe di questo non più tanto popolare uccello, che d'altronde viene solitamente venduto già privo di questa sua parte anatomica e quindi difficilmente osservabile.....
Veniamo ai nostri caratteri distintivi:
Gambo: cilindrico, slanciato, cavo, fragile e sopratutto decorato da scaglie che gli conferiscono il caratteristico aspetto "tigrato". Se manca questo aspetto ci si può aspettare che non si tratti di una M.procera, ma di qualche altra varietà di M. lepiota.
Infine il gambo termina con un bulbo a volte meno evidente a volte di più,ma ci deve essere!
Dell'anello parleremo in seguito: qui non si vede.
Cappello: a questo stadio si vede una evidente tassellatura dovuta allo screpolarsi e fessurarsi della pellicola (pileipelle) ce lo ricopre, in seguito darà luogo ad una caratteristica decorazione , come una "pezzatura" a cerchi concentrici, anche questa una caratteristica peculiare della nostra M. procera.
Quando non è ancora "Macro":
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A questo stadio tutti i caratteri distintivi non si vedono ancora, e tutte le Macrolepiota si assomigliano. Ma basterà staccare il gambo dal cappello con un taglio netto. se dopo alcuni secondi la carne non vira al rossastro o all'arancio si potrà stare tranquilli che non si tratti di una varietà tossica, oppure ci si potrà astenere dal raccogliere esemplari talmente immaturi da renderli irriconoscibili.
E subito dopo i caratteri si vedono già quasi tutti:
Raggiunto infine lo stadio adulto
Infine l'anello: Nella M.rocera è doppio, a "ruota dentata", è situato nella parte superiore del gambo, ed è liberamente scorrevole lungo il gambo.
Il fungo è gradevolmente profumato di nocciola fresca, caratteristica che conserva anche nel sapore: se se ne mastica un pezzetto crudo ci si accorgerà subito di questa caratteristica.
Habitat: abbastanza ubiquitario dal fondovalle fino a quote molto elevate, in boschi misti sia di latifoglia che di conifera, dall'inizio estate fino al tardo autunno, mentre il momento di massima fioritura è dai primi di settembre a fine ottobre, in pratica lo stesso periodo dei chiodini per cui, quando si raccolgono solitamente ceste di "Armillaria mellea" questi funghi vengono solitamente lasciati sul terreno, e, per loro è una gran bella fortuna!!
Ancora alcune immagini in habitat:
Bosco planiziale a prevalente Cerro maggiore, Frassino, Pioppo nero, Olmo ...
Famiglia già adulta in una prateria d'alta montagna
Giovani esemplari su fondo asciutto di una lanca morta di bassa valle a Salici, Nocciolo, Robinia, Orniello, Corniolo....
:Saluto: