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Che nome ha

pluteus

Esperto di piante spontanee
Si direbbero vecchi esemplari di Armillaria mellea se i gambi sono muniti di anello o A.tabescens qualora ne siano privi.
In queste condizioni non sono più commestibili, mentre nel loro stato giovanile
sono considerati dei discreti commestibili se cucinati con le dovute precauzioni.:ciao:
 

euganeo

Moderatore Sez. Bulbi
Membro dello Staff
Una mia curiosità a proposito di Armillaria,ci sono alcune specie molto simili,io l' ho sempre chiamato chiodino si tratta di A. ostoyae,A. solidipes e A. gallica, dalle mie parti sono gli ultimi ad uscire,come posso riconoscere di quale specie si tratta
 

pluteus

Esperto di piante spontanee
Non c'è una vera tecnica per riconoscere le varie specie di Armillaria, bisogna conoscerle,
anche perchè le eventuali differenze intraspecifiche sono molto labili e soggette a cambiare,
anche sensibilmente durante le varie fasi dello sviluppo e anche a seconda delle specie arboree sulle
quali si sviluppano.
A grandi linee l'A.Ostoyae è più scura dell'A.mellea e cresce di preferenza su legno di conifere
220px-Armillaria_ostoyae.jpg
A.Ostoyae
Ha la peculiarità di svilupparsi molto nel sottosuolo e di sbucare all'improvviso "già adulta".
E' considerata la meno buona delle varie Armillarie dal punto di vista del sapore.
L'A.gallica conosciuta anche come A.bulbosa si distingue dall'A.mellea per la forma clavata o bulbosa dello
stipite, e per l'abitudine di crescere a piccoli gruppi di pochi esemplari o anche a individui solitari che solitamente
raggiungono anche grandi dimensioni.
220px-Armillaria_gallica_IT.JPG
A.gallica
images
A.gallica
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A.gallica
armillaria_gallica_wo_md_20141031_biechele_01.jpg
A.gallica

L'A.solidipes non esiste, è un taxon attribuito nel 19oo alla A.Ostoyae da un micologo dell'Oregon un certo Charles
Horton Peck che la ritenne erroneamente una specie a se stante. Il taxon ufficiale fu descritto e depositato legalmente dal micologo francese Henry Romagnesi nel 1970 il che fece decadere il vecchio taxon di A.solidipes.
220px-Armillaria_ostoyae_MO.jpg
A.gallica:ciao:
 

euganeo

Moderatore Sez. Bulbi
Membro dello Staff
Grazie,penso che quella che cresce nella mia zona sia la gallica,la base dello stipite è rigonfia,appena ne ho l'occasione di trovare degli esemplari posto le foto,la ostoyae mi sembra improbabile visto l'ambiente rurale di pianura,sempre non si tratti du un'altra specie
 

euganeo

Moderatore Sez. Bulbi
Membro dello Staff
Non è andata bene,il clima asciutto di questi giorni ha bloccato lo sviluppo dei funghi ho trovato alcuni esemplari, ma non come li volevo
armillarea.JPG Armillarea1.JPG armillarea2.JPG
 

pluteus

Esperto di piante spontanee
Questi esemplari si riconoscono benissimo come Armillaria gallica per l'evidente anello
giallo, dello stesso colore del micelio di questa varietà di Armillaria che la distingue da tutte le altre
varietà che hanno micelio ed anello bianchi.

Armillaria gallica
Armillaria%20gallica%20C.JPG_20071122194733_Armillaria%20gallica%20C.JPG

:ciao:
 

pluteus

Esperto di piante spontanee
Potrebbe, ma potrebbe essere anche una quantità di altri funghi simili, alcuni dei quali molto velenosi,
non lo si potrà mai sapere senza poter vedere gambo, anello se c'è, lamelle o tubuli e volva eventuale.:ciao:
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Io mi posso inserire per l'aspetto fitopatologico.
In Europa sono state identificate sette specie di Armillaria (A. ostoyae, A. mellea, A. borealis, A. cepistipes, A. gallica, A. tabescens, A. ectypae). In generale si tratta di funghi con adattamento alla vita saprofitaria, ma possono comportarsi anche da parassiti (da debolezza ma anche primari): possono risultare dannose in particolare le prime due specie, rispettivamente su conifere e su latifoglie; le successive tre specie sono debolmente patogene, A. tabescens è generalmente saprofita e solo occasionalmente un parassita opportunista, infine l'ultima specie menzionata è considerata non comune e di scarso interesse patologico. Tranne A. borealis (sembra però sia stata trovata su Alpi orientali) e A. ectypae le altre cinque sono presenti in Italia.
Dal punto di vista micologico il genere presenta specie eterotalliche e omotalliche (quelle africane); solo in anni relativamente recenti sono stati intrapresi studi cariologici e genetici. Per la differenziazione delle specie vengono impiegati i seguenti criteri:
- patologia ed ecologia (piante ospiti, distribuzione geografica)
- morfologia carpofori (è il criterio tradizionale ma a causa della complessità delle forme non fornisce risultati sicuri)
- coltura in vitro (si osserva la crescita e l'aspetto del micelio e delle rizomorfe, modificando le condizioni, formazione di basidiocarpi: ad es. A. mellea raramente fruttifica, mentre A. ostoyae quasi sempre)
- test di interfertilità (ad es. quello aploide di A. mellea in coltura è bianco e cotonoso mentre quello diploide è crostoso, perciò se si ibridano due miceli bianchi e si ottiene quello crostoso si assume trattasi di specie sessualmente compatibili)
- metodi biochimici e vari (sierologici come ELISA, elettroforesi per il profilo proteinico, gascromatografia).

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Negli USA le specie sono invece nove e più sotto riporto il link della chiave proposta per la determinazione morfologica delle specie (io dubito molto saprei mai usarla; come si può notare nella identificazione non è secondario il criterio geografico): http://www.mushroomexpert.com/armillaria.html
 
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