njnye
Florello Senior
Ormai 8 anni fa ero alla ricerca di un micio da affiancare al mio che si stava deprimendo nel restare troppo a lungo a casa da solo. Per vari motivi abbiamo preferito prendere un gatto adulto, suo coetaneo, ed è iniziata la ricerca.
Tramite gli annunci abbiamo trovato un gatto cieco che ci sarebbe piaciuto adottare e siamo finiti da una "gattara" (non so come definirla altrimenti) che più che pensare alle adozioni pensava ad ammassare gatti. Li curava, niente da dire, ma erano in condizioni abbastanza al limite, senza quasi spazio vitale. Quello che però mi aveva lasciato più perplessa era l'atteggiamento. Il gatto cieco ha detto che era giovane (e ho abbastanza esperienza per accorgermi che no, non lo era, era anziano, molto anziano) e si è rifiutata di darcelo perché aggressivo (ci è venuto incontro quando ha sentito le nostre voci e si è fatto accarezzare a lungo, meno aggressivo di così...). Ci ha fatto vedere i micini - che a noi non interessavano - cercando di convincerci a prenderli. Con noi c'era un'altra coppia. A un certo punto suona il telefono, strappa in malo modo i micini di mano, li sbatte in gabbietta e ci dice "devo correre che c'è una gatta incinta in mezzo alla strada". Ok, però sei al limite della capienza, hai strappato di mano dei cuccioli a una coppia che - secondo me - non metterà mai più piede qui e andrà in un rifugio più serio per correre a prenderne un'altra manciata? Sei di fretta, lo capisco, ma prendere i micini in modo corretto, senza farli miagolare di dolore e invitarci alla porta senza essere scortese quanto tempo può rubare? Due minuti? Non ci siamo mai più tornati, mi dispiace ancora per quel gatto anziano, mi sarebbe piaciuto fargli passare gli ultimi anni in un ambiente più sereno.
Siamo poi andati all'enpa, richiamati da un micio che ci piaceva ma che abbiamo scoperto non essere più disponibile. E poi lì abbiamo trovato il nostro gatto. Volontari adorabili, gatti tenuti benissimo e vaccinati, totalmente un altro livello rispetto al precedente. Però una volta usciti da là sono fatti tuoi.
Il mio gatto non era mai stato visitato da un comportamentista e avevano toppato pesantemente sul suo carattere. Non faceva le fusa, ad esempio, perché era coccolone, faceva le fusa perché era tremendamente sotto stress. Tralascio tutti i problemi dell'inserimento, dico solo che una coppia meno motivata lo avrebbe riportato indietro, e si sarebbe sentita criticare perché il gatto è coccolone. Il gatto invece era in post-traumatico per l'incidente che aveva subito e completamente fuori controllo dopo 4 mesi di gabbia. Una corretta valutazione prima avrebbe evitato uno stress per il gatto in caso di restituzione. Perché tante volte si legge "questa creaturina è stata riportata indietro da gente senza cuore che pensava di aver preso un peluche". E il fatto che ogni volta io mi chieda "ma è davvero così o c'è stato un errore di valutazione/minimizzazione a monte?" mi fa capire che ho un po' perso fiducia.
L'ultimo gatto l'ho adottato di recente al gattile di Milano. In quel caso si preannunciava un'adozione tutta in salita perché non era mai stato in una casa e non si faceva toccare dall'uomo. E' stata in salita ma ci avevano preparato e sono stati disponibili anche col supporto del comportamentista. Soprattutto l'identikit del gatto era corretto e ci avevano visto giusto sull'inserimento. Fatica sì ma il supporto anche solo per dire "è normale, fate così" è stato impagabile e ci sarebbe servito anche nella precedente esperienza.
Quindi mi chiedo, voi come vi siete trovati? Questa riflessione la faccio perché sono fermamente convinta che i gattili siano utilissimi ed è giusto prendervi i gatti (soprattutto adulti), ma mi piacerebbe capire quante sono le esperienze soddisfacenti e invece quante volte capita che l'adottante si senta un po' "abbandonato", come se l'obiettivo fosse piazzarli e poi una volta depennati dalla lista non siano più un problema...
Tramite gli annunci abbiamo trovato un gatto cieco che ci sarebbe piaciuto adottare e siamo finiti da una "gattara" (non so come definirla altrimenti) che più che pensare alle adozioni pensava ad ammassare gatti. Li curava, niente da dire, ma erano in condizioni abbastanza al limite, senza quasi spazio vitale. Quello che però mi aveva lasciato più perplessa era l'atteggiamento. Il gatto cieco ha detto che era giovane (e ho abbastanza esperienza per accorgermi che no, non lo era, era anziano, molto anziano) e si è rifiutata di darcelo perché aggressivo (ci è venuto incontro quando ha sentito le nostre voci e si è fatto accarezzare a lungo, meno aggressivo di così...). Ci ha fatto vedere i micini - che a noi non interessavano - cercando di convincerci a prenderli. Con noi c'era un'altra coppia. A un certo punto suona il telefono, strappa in malo modo i micini di mano, li sbatte in gabbietta e ci dice "devo correre che c'è una gatta incinta in mezzo alla strada". Ok, però sei al limite della capienza, hai strappato di mano dei cuccioli a una coppia che - secondo me - non metterà mai più piede qui e andrà in un rifugio più serio per correre a prenderne un'altra manciata? Sei di fretta, lo capisco, ma prendere i micini in modo corretto, senza farli miagolare di dolore e invitarci alla porta senza essere scortese quanto tempo può rubare? Due minuti? Non ci siamo mai più tornati, mi dispiace ancora per quel gatto anziano, mi sarebbe piaciuto fargli passare gli ultimi anni in un ambiente più sereno.
Siamo poi andati all'enpa, richiamati da un micio che ci piaceva ma che abbiamo scoperto non essere più disponibile. E poi lì abbiamo trovato il nostro gatto. Volontari adorabili, gatti tenuti benissimo e vaccinati, totalmente un altro livello rispetto al precedente. Però una volta usciti da là sono fatti tuoi.
Il mio gatto non era mai stato visitato da un comportamentista e avevano toppato pesantemente sul suo carattere. Non faceva le fusa, ad esempio, perché era coccolone, faceva le fusa perché era tremendamente sotto stress. Tralascio tutti i problemi dell'inserimento, dico solo che una coppia meno motivata lo avrebbe riportato indietro, e si sarebbe sentita criticare perché il gatto è coccolone. Il gatto invece era in post-traumatico per l'incidente che aveva subito e completamente fuori controllo dopo 4 mesi di gabbia. Una corretta valutazione prima avrebbe evitato uno stress per il gatto in caso di restituzione. Perché tante volte si legge "questa creaturina è stata riportata indietro da gente senza cuore che pensava di aver preso un peluche". E il fatto che ogni volta io mi chieda "ma è davvero così o c'è stato un errore di valutazione/minimizzazione a monte?" mi fa capire che ho un po' perso fiducia.
L'ultimo gatto l'ho adottato di recente al gattile di Milano. In quel caso si preannunciava un'adozione tutta in salita perché non era mai stato in una casa e non si faceva toccare dall'uomo. E' stata in salita ma ci avevano preparato e sono stati disponibili anche col supporto del comportamentista. Soprattutto l'identikit del gatto era corretto e ci avevano visto giusto sull'inserimento. Fatica sì ma il supporto anche solo per dire "è normale, fate così" è stato impagabile e ci sarebbe servito anche nella precedente esperienza.
Quindi mi chiedo, voi come vi siete trovati? Questa riflessione la faccio perché sono fermamente convinta che i gattili siano utilissimi ed è giusto prendervi i gatti (soprattutto adulti), ma mi piacerebbe capire quante sono le esperienze soddisfacenti e invece quante volte capita che l'adottante si senta un po' "abbandonato", come se l'obiettivo fosse piazzarli e poi una volta depennati dalla lista non siano più un problema...