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Cactus e palloncino

xst84

Giardinauta Senior
Ciao
avete visto quella pubblicità che associa cose assurde culminando nell'abbraccio festoso tra un cactus e un palloncino ?
che ne pensate ? vi sembra poetico, forzato, volontaristico o cosa ? e per chi parteggiate ? per il soggetto debole che dovrebbe normalmente scoppiare o per quello forte e pieno di risorse che dovrebbe ritrarsi di più ?
 

decky

Florello Senior
Non ho visto la pubblicità alla quale ti riferisci,in genere non le guardo proprio:rolleyes: ,che prodotto reclamizza?
 

Elyass86

Guru Giardinauta
Simpatico post...Cercare di fare della filosofia sulla pubblicità.
In effetti ,sinceramente, lo trovo un pò patetico perchè poco lascia al pensiero il discorso commerciale,magari agisce prettamente sul non pensiero, sul subliminale.Ma è comunque "Simpatico" cercare di rivalutarla in questo modo.
Per questo rispondo:

poco di poesia c'è in quell'immagine, magari colpisce perchè ti salta subito i mente la parola !!!BOOM!!! ma dovendo scegliere tra le tue definizioni lo trovo senza dubbio forzato.

Bello invece il discorso del "per chi parteggiate"
io senza dubbio per il cactus.
Proprio ultimamente ho scoperto di non riuscire a sopportare le persone deboli,quelle che han bisogno di essere protette.E' bello proteggere un bimbo, un animale,è NATURALE.E' brutto trovarsi di fronte un adulto o comunque una persona matura, che piange,è spiazzante, è INNATURALE.Senza tirarmi nessuna ira addosso, cerco di spiegarmi meglio.Sono dell'idea che tutti abbiamo unghia e denti e tutti dovremmo essere in grado di usarle per proteggerci dalla realtà che ci circonda.Alcune persone ci riescono.Bene.Altre meno.Male.Male per il semplice fatto che non sempre avranno qualcuno a dirgli che fare nei momenti di difficooltà; inevitabilmernte ci si trova ad affrontare situazioni o scelte che dipendono solo da noi, che non possiamo scaricare su nessuno.Ed è giusto saperlo fare nel migliore dei modi.Da soli.
tirndo fuori tutte le nostre spine.
 

daria

Master Florello
Elyass86 ha scritto:
Simpatico post...Cercare di fare della filosofia sulla pubblicità.
In effetti ,sinceramente, lo trovo un pò patetico perchè poco lascia al pensiero il discorso commerciale,magari agisce prettamente sul non pensiero, sul subliminale.Ma è comunque "Simpatico" cercare di rivalutarla in questo modo.
Per questo rispondo:

poco di poesia c'è in quell'immagine, magari colpisce perchè ti salta subito i mente la parola !!!BOOM!!! ma dovendo scegliere tra le tue definizioni lo trovo senza dubbio forzato.

Bello invece il discorso del "per chi parteggiate"
io senza dubbio per il cactus.
Proprio ultimamente ho scoperto di non riuscire a sopportare le persone deboli,quelle che han bisogno di essere protette.E' bello proteggere un bimbo, un animale,è NATURALE.E' brutto trovarsi di fronte un adulto o comunque una persona matura, che piange,è spiazzante, è INNATURALE.Senza tirarmi nessuna ira addosso, cerco di spiegarmi meglio.Sono dell'idea che tutti abbiamo unghia e denti e tutti dovremmo essere in grado di usarle per proteggerci dalla realtà che ci circonda.Alcune persone ci riescono.Bene.Altre meno.Male.Male per il semplice fatto che non sempre avranno qualcuno a dirgli che fare nei momenti di difficooltà; inevitabilmernte ci si trova ad affrontare situazioni o scelte che dipendono solo da noi, che non possiamo scaricare su nessuno.Ed è giusto saperlo fare nel migliore dei modi.Da soli.
tirndo fuori tutte le nostre spine.


Ulla peppa :azz:
 

cyberjack

Aspirante Giardinauta
Elyass86 ha scritto:
Proprio ultimamente ho scoperto di non riuscire a sopportare le persone deboli,quelle che han bisogno di essere protette.E' bello proteggere un bimbo, un animale,è NATURALE.E' brutto trovarsi di fronte un adulto o comunque una persona matura, che piange,è spiazzante, è INNATURALE.Senza tirarmi nessuna ira addosso, cerco di spiegarmi meglio.Sono dell'idea che tutti abbiamo unghia e denti e tutti dovremmo essere in grado di usarle per proteggerci dalla realtà che ci circonda.Alcune persone ci riescono.Bene.Altre meno.Male.Male per il semplice fatto che non sempre avranno qualcuno a dirgli che fare nei momenti di difficooltà; inevitabilmernte ci si trova ad affrontare situazioni o scelte che dipendono solo da noi, che non possiamo scaricare su nessuno.Ed è giusto saperlo fare nel migliore dei modi.Da soli.
tirndo fuori tutte le nostre spine.

Elyass, trovo che il tuo discorso sia un po' incompleto ;)
il lutto lo si elabora in diverse fasi, da quella dell'atterrimento e del pianto a quella del farsi forza e rialzarsi ;) Escludere uno di questi due entremi non è sintomo nè di maturità, nè di forza, ma solo di non saper vivere le proprie emozioni.

Un adulto non è chi non piange, ma chi sa quando smettere di piangere :)
 

daria

Master Florello
:) Nulla di che, facendo due conti (anagrafici, e qui mi tirerò addosso le tue ire) consideravo una certa rigidità di pensiero.
Chiedo venia, Elyass86 è stata un'esclamazione innocente:)... che ho dimenticato di riportare: "ulla peppa"
 
Ultima modifica:

luckybamboo

Florello Senior
Elyass86 ha scritto:
è INNATURALE.Senza tirarmi nessuna ira addosso, cerco di spiegarmi meglio.Sono dell'idea che tutti abbiamo unghia e denti e tutti dovremmo essere in grado di usarle per proteggerci dalla realtà che ci circonda.Alcune persone ci riescono.Bene.Altre meno.Male.Male per il semplice fatto che non sempre avranno qualcuno a dirgli che fare nei momenti di difficooltà; inevitabilmernte ci si trova ad affrontare situazioni o scelte che dipendono solo da noi, che non possiamo scaricare su nessuno.Ed è giusto saperlo fare nel migliore dei modi.Da soli.
tirndo fuori tutte le nostre spine.

certo, lottare è giusto.
ma ricordati che la vera intelligenza di una persona sta nel distinguere quando può farcela da sola e quando invece è il momento di chiedere aiuto :eek:k07:
 

cyberjack

Aspirante Giardinauta
luckybamboo ha scritto:
certo, lottare è giusto.
ma ricordati che la vera intelligenza di una persona sta nel distinguere quando può farcela da sola e quando invece è il momento di chiedere aiuto :eek:k07:

Non credo che sia solo questo... cioè... la persona che sa valutare di potercela fare da solo/a, deve comunque affrontare uno shock emotivo, e la reazione che il nostro corpo ha di fronte a determinate situazioni è la produzione di pianto, con il conseguente rilascio di endorfine, di dopamina...

Il pianto è il primo rapporto non verbale che l'uomo ha nel mondo, ed in quest'ottica il pianto nell'adulto (che ha raggiunto la maturità verbale) ha uno scopo di regressione psicologica e di frammentazione del pensiero, che viene scomposto in singoli frammenti ed elaborati, quindi, più velocemente...

Anzi, il profondo dolore senza pianto è sintomo di una forte depressione endogena che andrebbe sicuramente analizzata...

L'uomo ha bisogno del proprio pianto, anche la persona che poi si rimboccherà le maniche e fronteggerà stoicamente il proprio problema...
rifiutarlo a priori fa sicuramente parte del processo evolutivo, ma poi si riesce a trovare al pianto una propria nicchia di necessità...
Con questo non voglio dire che tutti dovremmo versare laghi di lacrime! :D ma sempicemente che esistono dolori, lutti, separazioni estremamente più forti di noi e della nostra razionalità, ed in quelle specifiche occasioni il pianto è la cosa migliore che il nostro corpo ci suggerisce di applicare :)
 

celeste

Giardinauta Senior
Quoto cyber: viva il pianto. Per tutti, grandi e piccoli, maschi e femmine. Di dolore ma anche di gioia, di commozione, di paura, d'amore .. Sono tante le occasioni per piangere, almeno quante quelle per ridere.
Saper accettare ed esprimere le proprie emozioni non è un'espressione di debolezza, ma casomai di consapevolezza.
Il che non vuole naturalmente dire piagnucolarsi addosso per ogni sciocchezza.
 

Elyass86

Guru Giardinauta
daria ha scritto:
:) Nulla di che, facendo due conti (anagrafici, e qui mi tirerò addosso le tue ire) consideravo una certa rigidità di pensiero.
Chiedo venia, Elyass86 è stata un'esclamazione innocente:)... che ho dimenticato di riportare: "ulla peppa"

Non sono affatto irato.Non avevo solo capito il senso delle tue parole :D.
Per quanto riguarda la mia rigidezza....Ti sbagli alla grande.Forse solo non sono riuscito a spiegarmi alla grande.Cercherò di chiarire il senso del mio post. ;)
 
R

riverviolet

Guest
cyberjack ha scritto:
Non credo che sia solo questo... cioè... la persona che sa valutare di potercela fare da solo/a, deve comunque affrontare uno shock emotivo, e la reazione che il nostro corpo ha di fronte a determinate situazioni è la produzione di pianto, con il conseguente rilascio di endorfine, di dopamina...

Il pianto è il primo rapporto non verbale che l'uomo ha nel mondo, ed in quest'ottica il pianto nell'adulto (che ha raggiunto la maturità verbale) ha uno scopo di regressione psicologica e di frammentazione del pensiero, che viene scomposto in singoli frammenti ed elaborati, quindi, più velocemente...

Anzi, il profondo dolore senza pianto è sintomo di una forte depressione endogena che andrebbe sicuramente analizzata...

L'uomo ha bisogno del proprio pianto, anche la persona che poi si rimboccherà le maniche e fronteggerà stoicamente il proprio problema...
rifiutarlo a priori fa sicuramente parte del processo evolutivo, ma poi si riesce a trovare al pianto una propria nicchia di necessità...
Con questo non voglio dire che tutti dovremmo versare laghi di lacrime! :D ma sempicemente che esistono dolori, lutti, separazioni estremamente più forti di noi e della nostra razionalità, ed in quelle specifiche occasioni il pianto è la cosa migliore che il nostro corpo ci suggerisce di applicare :)
WOW! Ti ho letto con sorpresa e stima. :)
 

Elyass86

Guru Giardinauta
:surp: Un attimo :surp: un attimo.:azz: State portando il discorso fuori tema.

La mia non voleva essere una crociata contro il pianto, il pianto era solo un esempio.
Cerco di spiegarmi meglio perchè prima nella fretta ho trascurato alcune importanti precisazioni.
Anche io sono dell'idea che esistano momenti in cui il pianto è inevitabile.Ci sono attimi in cui tutto sembra andare storto o in cui ci sentiamo infinitamente deboli.In quei momenti diventa di fondamentale importanza avere accanto qualcuno che ci dia una mano a rialzarci.Concordo in tutto..
La mia era piuttosto una critica alle persone che nel loro infinito dolore non riescono ad afferrare quelle poche mani protese,pronte ad aiutarle ,e che NON vogliono rialzarsi dopo una batosta.Per me quella è la vera debolezza.Non il fatto di fermarsi a piangere.Ma il fatto di vedere il pianto come un momento ultimo ,come una sconfitta.Bene quelle persone mi infastidiscono.Adoro le persone che sanno lottare così come adoro quelle che sanno incassare una sconfitta e...riprovarci.Credo che sia la differenza fondamentale tra il vivere ed il sopravvivere.
 

Elyass86

Guru Giardinauta
L'uomo ha bisogno del proprio pianto, anche la persona che poi si rimboccherà le maniche e fronteggerà stoicamente il proprio problema...
rifiutarlo a priori fa sicuramente parte del processo evolutivo, ma poi si riesce a trovare al pianto una propria nicchia di necessità...
Con questo non voglio dire che tutti dovremmo versare laghi di lacrime! ma sempicemente che esistono dolori, lutti, separazioni estremamente più forti di noi e della nostra razionalità, ed in quelle specifiche occasioni il pianto è la cosa migliore che il nostro corpo ci suggerisce di applicare

Ti quoto.Sono perfettamente in accordo con le tue parole.Per me però la reazione stoica non è un eventuale sequel...è una necessaria reazione.
Baci.
 

daria

Master Florello
Elyass86 ha scritto:
Non sono affatto irato.Non avevo solo capito il senso delle tue parole :D.
Per quanto riguarda la mia rigidezza....Ti sbagli alla grande.Forse solo non sono riuscito a spiegarmi alla grande.Cercherò di chiarire il senso del mio post. ;)


...Quando vuoi :)
 
R

riverviolet

Guest
Elyass86 ha scritto:
La mia era piuttosto una critica alle persone che nel loro infinito dolore non riescono ad afferrare quelle poche mani protese,pronte ad aiutarle ,e che NON vogliono rialzarsi dopo una batosta.Per me quella è la vera debolezza.Non il fatto di fermarsi a piangere.Ma il fatto di vedere il pianto come un momento ultimo ,come una sconfitta.Bene quelle persone mi infastidiscono.Adoro le persone che sanno lottare così come adoro quelle che sanno incassare una sconfitta e...riprovarci.Credo che sia la differenza fondamentale tra il vivere ed il sopravvivere.
Oh, comprendo quel che vuoi dire.
Queste persone io le chiamo i parassiti dell'anima.
Sono dei maipolatori, perchè se sei sempre a piangere, qualcuno che si intenerisca lo trovi sempre e così si offrono per fare quello che toccherebbe ai primi.
In questo ti quoto, non sono deboli affatto, sono furbi, molto furbi.
 
Ultima modifica di un moderatore:

aseret

Florello Senior
Mi sembra che tu voglia dire che il dolore puo' esprimersi col pianto e con intensa epressione emotiva nei momenti più duri,ma che tale modo di comportarsi non deve diventare un' abitudine, perchè a lungo andare diventa imbarazzante per chi ascolta e può denotare incapacità ad affrontare la vita e scarsa autonomia. E' così?

Ho letto adesso il post di Sonia, concordo con lei.
 
Ultima modifica:

daria

Master Florello
Elyass86 ha scritto:
:surp: Un attimo :surp: un attimo.:azz: State portando il discorso fuori tema.

La mia non voleva essere una crociata contro il pianto, il pianto era solo un esempio.
Cerco di spiegarmi meglio perchè prima nella fretta ho trascurato alcune importanti precisazioni.
Anche io sono dell'idea che esistano momenti in cui il pianto è inevitabile.Ci sono attimi in cui tutto sembra andare storto o in cui ci sentiamo infinitamente deboli.In quei momenti diventa di fondamentale importanza avere accanto qualcuno che ci dia una mano a rialzarci.Concordo in tutto..
La mia era piuttosto una critica alle persone che nel loro infinito dolore non riescono ad afferrare quelle poche mani protese,pronte ad aiutarle ,e che NON vogliono rialzarsi dopo una batosta.Per me quella è la vera debolezza.Non il fatto di fermarsi a piangere.Ma il fatto di vedere il pianto come un momento ultimo ,come una sconfitta.Bene quelle persone mi infastidiscono.Adoro le persone che sanno lottare così come adoro quelle che sanno incassare una sconfitta e...riprovarci.Credo che sia la differenza fondamentale tra il vivere ed il sopravvivere.


A costo di sembrare retorica, ti dirò, a volte le cose possono essere molto complicate possono prescindere dalla parte conosciuta della nostra emotività,
le nostre stesse reazioni possono sorprenderci e trovarci impreparati..
Difficile stabilire un modello di comportamento e di riferimento almeno per me.
Comunque, no est problema ho molti anni più di te ed evidentemente qualche sicurezza di meno :eek:k07: :) :)
 

cyberjack

Aspirante Giardinauta
riverviolet ha scritto:
WOW! Ti ho letto con sorpresa e stima. :)


Vero? Ogni tanto, non capisco perchè, sembro quasi una persona seria!! :crazy:

Per fortuna che non è sempre così... :D

:eek:k07:

@ Elyass: Capisco cosa vuoi dire. Purtroppo tra noi ci sono persone forti, persone deboli, coreggiose, timide, cattive, furbe. crudeli, amorevoli... non si può pensare che tutti agiscano seguendo schemi comportamentali standard... è fondamentale capire se la persona che abbiamo davanti e che non ce la fa a tirarsi su" lo fa perchè vuole "andare a rimorchio degli amici" o perchè è davvero così abbattuta da non riuscire a rialzarsi, o chissà per quali altri motivi...
Ci sono persone che si lasciano morire di inedia, e persone che nascondono la propria depressione con l'iperattività. è fondamentale imparare a guardare le persone con altri occhi, oltre a quelli sul viso :eek:k07:
 

Elyass86

Guru Giardinauta
daria ha scritto:
A costo di sembrare retorica, ti dirò, a volte le cose possono essere molto complicate possono prescindere dalla parte conosciuta della nostra emotività,
le nostre stesse reazioni possono sorprenderci e trovarci impreparati..
Difficile stabilire un modello di comportamento e di riferimento almeno per me.
Comunque, no est problema ho molti anni più di te ed evidentemente qualche sicurezza di meno :eek:k07: :) :)
Forse sono io...ma non capisco cosa tu voglia dire :lol: .E' troppo facile, io credo ,mascherare determinate reazioni con la complessità del nostro animo.Certo, spesso non siamo in grado di prevedere certe situazioni e molto più spesso la nostra prima sensazionè è la solitudine è il sentirci persi.Chi lo mette in dubbio?Ma questo ci giustifica?Credi davvero che sia bello vedere una persona che si lascia andare nella propria debolezza, vedere una persona che rinuncia a se stessa?
Io credo di no.
E sottolineo credo perchè non voglio che, come hai fatto tu, altri utenti prendano le mie parole come "sicurezze".Grazie a Dio sono giovane ed ho tutto il tempo per fare esperienza e per cambiare le mie convinzioni.Anzi è proprio per questo che ho scritto:per dire la mia opinione su un argomento delicato e confrontarla con la vostra.In grande serenità :) .
 
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