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Bambù in vaso in camera da letto?

Mad_Mez

Aspirante Giardinauta
Ciao a tutti :)

Prima di mobilitarmi chiedo a voi se avete dei link informativi ed informazioni per capire se le piante di bambù possono vivere in vaso ed in casa? Eventualmente se stanno bene, come? :)
 

Mad_Mez

Aspirante Giardinauta
Ciao,

prova a leggere qui:


probabilmente ci sono le informazioni che ti servono.

Ste
Ho letto :)

Veramente utile! Allora io vivo in Portogallo, sul mare e per esempio oggi c'è il 94% di umidità, d'estate non scende quasi mai sotto al 70% massimo il 60% ma di rado... L'umidità non si percepisce per il sole caldo e per il vento oceanico :)

Solo che la stanza in cui lo potrei posizionare prende la luce diretta dall'ora di pranzo fino al tardo pomerigggio, è poco? Chiedo perché voglio essere sicuro che stia bene qui ❤️
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

tieni presente che le piante, tutte le piante, sono da esterno ed il farle stare in casa è comunque una forzatura.
Inoltre la luce dei una stanza, anche se per l'occhio umano può sembrare sufficiente, per le piante è sempre poca (a meno di non avere intere pareti a vetro oppure finestroni enormi).

Allontanandosi dalle finestre la luce cala velocemente e, specie in inverno, i lati opposti alle finestre sono piuttosto bui.

Detto questo cerca di tenere la pianta vicino alla finestra ma lontano dalle fonti di calore che asciugano molto l'aria.

Poi, tra le piante rustiche, il bamboo è certamente una delle più coriacee.

Ste
 

Mad_Mez

Aspirante Giardinauta
Ciao,

tieni presente che le piante, tutte le piante, sono da esterno ed il farle stare in casa è comunque una forzatura.
Inoltre la luce dei una stanza, anche se per l'occhio umano può sembrare sufficiente, per le piante è sempre poca (a meno di non avere intere pareti a vetro oppure finestroni enormi).

Allontanandosi dalle finestre la luce cala velocemente e, specie in inverno, i lati opposti alle finestre sono piuttosto bui.

Detto questo cerca di tenere la pianta vicino alla finestra ma lontano dalle fonti di calore che asciugano molto l'aria.

Poi, tra le piante rustiche, il bamboo è certamente una delle più coriacee.

Ste
Grazie mille delle informazioni e della sensibilità riguardo le piante ❤️
 

Mad_Mez

Aspirante Giardinauta
@Stefano-34666 curiosità per te e chiunque leggerà qui, ho trovato che vendono a 1€/2€ qui in Portogallo piante di bambu e pensavo di inserirle qui all'esterno, dove ci sono fiumi, parchi ecc. ecc.

Dici che può essere un problema per la biodiversità e l'ecosistema già creato?
 

Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
@Stefano-34666 curiosità per te e chiunque leggerà qui, ho trovato che vendono a 1€/2€ qui in Portogallo piante di bambu e pensavo di inserirle qui all'esterno, dove ci sono fiumi, parchi ecc. ecc.

Dici che può essere un problema per la biodiversità e l'ecosistema già creato?
Sono invasive. Se in piena terra devi bloccare la crescita cintando la loro aiuola con lastre di rame o barriere in plexiglass profonde 1,5 m per evitare che stolonino dappertutto.
 

Mad_Mez

Aspirante Giardinauta
Grazie delle risposte ragazzi! Gentilissimi come sempre :)

Curiosità mia personale perché amo la conoscenza, cosa può creare consequenzialmente di negativo l'introduzione del bambù come pianta?
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

il bambù è una pianta molto vigorosa ed invasiva.
Cresce ovunque, soppianta le altre essenze, se ne frega di muri e vialetti, rompe allarga e spacca.
E se poi si cerca di eliminarlo allora è una vera impresa perché riparte da ogni piccola radicetta insignificante lasciata nel terreno.

Si parla tanto di gramigna ma il bambù è molto molto peggio.

Ste
 

kaloka.gathia

Aspirante Giardinauta
I bambù vengono convenzionalmente suddivisi in due categorie: quelli invasivi (in inglese running bamboo) e quelli non invasivi (clumping bamboo).
Al primo gruppo appartengono tutte le specie del genere Phyllostachys, bambù di medie-grandi dimensioni molto diffuse anche in Europa in quanto si adattano al clima temperato che abbiamo in gran parte del continente.
Al secondo gruppo appartengono tutte le specie del genere Fargesia, anch'esse molto diffuse da noi, ma anche altre come le sasa e le pseudosasa.

I bambù invasivi hanno un rizoma (radice sotterranea da cui si sviluppano radici assorbenti e nuovi culmi, cioè canne) che si sviluppa molto in lunghezza e quindi, nelle giuste condizioni pedoclimatiche e nutrizionali, colonizzano in breve tempo ampi spazi. Quelli non invasivi invece hanno un rizoma che cresce un pò in lunghezza per poi piegare verso l'alto. Questi bambuseti sono molto compatti e con espansioni annue molto limitate, quindi per nulla invasivi.

Se si vuole acquistare un bambù invasivo e tenerlo sotto controllo basta coltivarlo in vaso oppure mettere attorno alla pianta una barriera di materiale duro e resistente nel tempo, profondo 70-80 cm nel terreno in quanto più in basso i rizomi non si spingono. Di barriere anti bambù in commercio ce ne sono a iosa: esempio. In alternativa si può scavare un fossato della stessa profondità e magari passarci con un ripuntatore o con una vanga una volta in primavera e una in autunno ( le due stagioni in cui il rizoma è in crescita) per tagliare la parte di rizoma che eventualmente provasse a oltrepassare il fossato.

La propagazione avviene quasi esclusivamente per via agamica tramite rizomi, in quanto le fioriture sono rarissime e molto distanziate nel tempo (per alcune specie di phyllostachys si parla di una fioritura ogni 80-100 anni). Dei centinaia di bambuseti che ho visto negli ultimi anni, solo in uno ho trovato qualche spiga. Quindi la diffusione dei bambù a lunghe distanze come avviene per fiori e alberi da noi è estremamente raro.

E i bambù invasivi per colonizzare grandi spazi hanno bisogno di molto azoto nel terreno e molta acqua nella stagione di crescita. Se non vengono dati loro questi input agronomici la loro invasività è molto ridotta, soprattutto nei climi oramai semi desertici che abbiamo in buona parte d'Italia.

Se ne sono accorti i poveri fessi di agricoltori che si sono fatti abbindolare da affaristi che vendevano loro Moso pensando che bastava metterli nel terreno senza seguirli e coltivarli e sarebbero cresciuti da soli per ''100 anni'', per poi ritrovarsi a 4-5 anni dall'impianto con piante rachitiche che non produrranno mai i redditi fantasmagorici promessi loro, e con terreni che non sono ancora colonizzati sull'interfila. Ne ho visti diversi di questi esempi dalle mie parti.

E non è vero che basta una radichetta per propagarli, ci vuole un bel pezzo di rizoma sano e robusto con radici assorbenti attaccate per non farlo morire di sete nel primo anno dopo il trapianto. Sono un paio di anni che li coltivo e l'appassimento dei nuovi culmi nati da trapianto di rizoma nudo sono tutt'altro che rari nella prima estate di crescita.
 
Ultima modifica:

Stefano-34666

Guru Master Florello
I bambù vengono convenzionalmente suddivisi in due categorie: quelli invasivi (in inglese running bamboo) e quelli non invasivi (clumping bamboo).
Al primo gruppo appartengono tutte le specie del genere Phyllostachys, bambù di medie-grandi dimensioni molto diffuse anche in Europa in quanto si adattano al clima temperato che abbiamo in gran parte del continente.
Al secondo gruppo appartengono tutte le specie del genere Fargesia, anch'esse molto diffuse da noi, ma anche altre come le sasa e le pseudosasa.

I bambù invasivi hanno un rizoma (radice sotterranea da cui si sviluppano radici assorbenti e nuovi culmi, cioè canne) che si sviluppa molto in lunghezza e quindi, nelle giuste condizioni pedoclimatiche e nutrizionali, colonizzano in breve tempo ampi spazi. Quelli non invasivi invece hanno un rizoma che cresce un pò in lunghezza per poi piegare verso l'alto. Questi bambuseti sono molto compatti e con espansioni annue molto limitate, quindi per nulla invasivi.

Se si vuole acquistare un bambù invasivo e tenerlo sotto controllo basta coltivarlo in vaso oppure mettere attorno alla pianta una barriera di materiale duro e resistente nel tempo, profondo 70-80 cm nel terreno in quanto più in basso i rizomi non si spingono. Di barriere anti bambù in commercio ce ne sono a iosa: esempio. In alternativa si può scavare un fossato della stessa profondità e magari passarci con un ripuntatore o con una vanga una volta in primavera e una in autunno ( le due stagioni in cui il rizoma è in crescita) per tagliare la parte di rizoma che eventualmente provasse a oltrepassare il fossato.

La propagazione avviene quasi esclusivamente per via agamica tramite rizomi, in quanto le fioriture sono rarissime e molto distanziate nel tempo (per alcune specie di phyllostachys si parla di una fioritura ogni 80-100 anni). Dei centinaia di bambuseti che ho visto negli ultimi anni, solo in uno ho trovato qualche spiga. Quindi la diffusione dei bambù a lunghe distanze come avviene per fiori e alberi da noi è estremamente raro.

E i bambù invasivi per colonizzare grandi spazi hanno bisogno di molto azoto nel terreno e molta acqua nella stagione di crescita. Se non vengono dati loro questi input agronomici la loro invasività è molto ridotta, soprattutto nei climi oramai semi desertici che abbiamo in buona parte d'Italia.

Se ne sono accorti i poveri fessi di agricoltori che si sono fatti abbindolare da affaristi che vendevano loro Moso pensando che bastava metterli nel terreno senza seguirli e coltivarli e sarebbero cresciuti da soli per ''100 anni'', per poi ritrovarsi a 4-5 anni dall'impianto con piante rachitiche che non produrranno mai i redditi fantasmagorici promessi loro, e con terreni che non sono ancora colonizzati sull'interfila. Ne ho visti diversi di questi esempi dalle mie parti.

E non è vero che basta una radichetta per propagarli, ci vuole un bel pezzo di rizoma sano e robusto con radici assorbenti attaccate per non farlo morire di sete nel primo anno dopo il trapianto. Sono un paio di anni che li coltivo e l'appassimento dei nuovi culmi nati da trapianto di rizoma nudo sono tutt'altro che rari nella prima estate di crescita.
Ciao,

tutte le tue considerazioni sono corrette ma valide per piante tenute a casa propria, dove è possibile controllarne la crescita, l'irrigazione, la propagazione etc.

Il nostro amico invece vuole prendere delle piante e metterle sul suolo pubblico in Portogallo.
Qui sarebbero allo stato brado, quindi senza barriere e senza controllo.
Con il clima di Lisbona, l'umidità ed il caldo, le possibilità che i bambù crescano e prolifichino è altissima.

Quindi se già non è corretto piantare piante a caso sul suolo pubblico, men che meno lo è con il bambù che potrebbe anche non svilupparsi ma che ha moltissime probabilità di creare notevoli problemi.

Per esperienza personale, nel Biellese, dove il clima è tutt'altro che arido ed in inverno nevica e gela, chiunque ha provato a mettere il bambù (quello a canna piccola, non quello che dovrebbe far arricchire) si è trovato in poco tempo delle vere e proprie invasioni. Chi poi ha provato ad estirparlo si è trovato di fronte ad imprese costose, laboriose e, molto spesso, infruttuose.

Ste
 
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