Io annaffio sporadicamente le succulente a foglia, e per sporadicamente intendo 2-3 volte per tutto l'inverno: quindi piante come quelle della famiglia delle crassulaceae, le aloe (ma non necessariamente, resistono anche senza alcuna annaffiatura), i sedum, le echeverie... lo faccio solo quando le temperature sono discrete, e, ripeto, non più di 2-3 volte. Il clima di Roma è leggermente più caldo di quello di Ancona, in effetti, ma dopo dieci anni di coltivazione posso senz'altro dire che le annaffiature invernali non sono necessarie, anzi, per le cactacee possono essere addirittura deleterie.
I primi anni ho seguito i consigli dei più esperti ed è andato tutto bene, poi ho iniziato a fare qualche esperimento, qualcuno è andato bene e qualcun altro è andato male; quest'anno, ad esempio, molti dei miei echinocereus hanno preso acqua diverse volte durante l'inverno eppure non ne hanno affatto risentito, anzi, secondo me è stato un fattore positivo per la loro successiva fioritura. Però parlo di echinocereus e di un inverno particolarmente mite. Non potrei probabilmente dire le stesse cose se fosse successo due inverni fa.
Posso anche dire che ho seguito i consigli di coltivatori esperti di copiapoa che consigliavano annaffiature invernali (sempre molto oculate) per le suddette, ed è andato tutto bene ugualmente. Però non mi sento di dare gli stessi consigli a chi inizia ora a coltivare cactus.
Posso anche aggiungere che per disgrazia alcuni miei ariocarpus un anno hanno subito una leggera nevicata, ed è andato tutto ugualmente bene, ma non posso affermare che mettere gli ariocarpus sotto la neve sia una pratica da fare.
Quindi io direi che è meglio seguire i consigli di chi ormai ha una certa esperienza e col tempo fare i propri esperimenti ma con la giusta cognizione di causa che nel frattempo si è maturata