acqua zero, anche se le vedete "raggrinzite". E' molto semplice, anche se fornite acqua non la utilizzano, le loro radici adesso non funzionano, in molte specie addirittura muoiono per poi riformare capillari quando la temperatura si alza.
Un testo tecnico sulle cactacee ce l'ho cmq
Un testo tecnico sulle cactacee ce l'ho cmq
Ciao
per testo tecnico io intendo un testo che ti spiega quello che sui vari libri non viene nemmeno affrontato. L'unico testo tecnico scientifico che parla dei cacti e della loro fisiologia è quello che ti ho detto, se no devi armarti di voglia e leggerti una miriade di libri di fisiologia vegetale e botanica, questi sono testi che uno legge solo se fa determinati studi.
Ciao
non è il punto di chi scrive il libro, ma cosa viene affrontato sul libro, cosa viene detto e le informazioni che vengono eviscerate; non ho mai letto il testo in esame e non ho trovato online il sommario. Deduco che cio che ti abbiamo detto non viene affrontato su tale libro e si spiega perchè vuoi annaffiare delle piante che sono di natura nate per restare quiescenti nella siccità.
Se fossi venuto a Bologna alla festa del cactus, Guiggi l'avresti visto in carne ed ossa a presentare il proprio libro :ciglione:... non metto in dubbio la sua professionalità, anzi, ma l'Italia è molto lunga e di conseguenza i consigli vanno soppesati a seconda di dove si abita: quelli sono consigli dati in "media", tu a Roma sei comunque tra i più fortunati e rientri nella "media", ma, se ancora non l'avessi capito dopo le decine di consigli postati, per uno come te che affronta per la prima volta l'invernata con i cactus, sconsiglierei di fare di testa propria ma seguire le esperienze dei più "vecchi", esperienze che nel tempo potrai adattare al tuo clima e al tuo modo di coltivare.Nooo, lo affronta eccome, infatti Guiggi lo dice che in inverno al massimo ogni 30-40 giorni, ma a seconda delle condizioni ambientali si possono non annaffiare epr nulla in tutto l'inverno.
Giusto per precisare, nessuna polemica chiaramente
Da quello che ho potuto capire (devi avere pazienza, le mie capacità di comprensione dell'italiano sono piuttosto ridotte ) mi sembra che tu stesso ritieni ovvio che quello che succede a casa propria è diverso da quello che si può assimilare dai libri, quindi chi coltiva a casa propria e non sui libri, per logica (la mia logica, niente di chè, una roba alla buona senza sofisticherie) non dovrebbe seguire i libri alla lettera ma solo nelle linee generali.la cosa più importante è l'esperienza che si può assimilare dai libri, che non è di certo quella personale che come ovvio è sempre puntiforme, riguarda solo quello che succede a casa propria detta solo dal caso e non dalla consapevolezza degli eventi fattibili.
E dire che ho sempre pensato che le spine dei ferocactus coltivate in Sicilia siano più colorate di quelle coltivate a Milano per via della maggiore intensità luminosa e che il drenaggio in piena terra sia diverso da quello in vaso. Invece … tutte cavolerie.:muro: Dovrò decidermi a comprare qualche libro, anzi il Libro. :ciglione:Non c'è nessuna misurazione di inclinazione e ne di altre cavolerie,
Mi sembra di aver parlato di temperatura media (ovviamente giornaliera) non di temperature singole ma sono sicuro che sia io a non capire oltre a non sapere. :martello:che si basano su chi ovvio non sa che le piante misurano non tanto le temperature singole ma la lunghezza del giorno, con un ciclo circadiano,
E questo l'avevo scritto ioio ritengo che quello che succede a casa proprio non ha nessun valore diagnostico,
quello che funziona a casa di uno non funziona a casa di un altro
non mi sentirei mai di consigliare a qualcuno che ha le mie stesse minime invernali di mettere dei cactus in piena terra,
Daje :fischio:brandegeei ha scritto:oggi piove e il tuo cactus in giardino vive, domani fa vento e il tuo cactus muore,
Non avevo capito bene questo passaggio, tanto che in un primo momento, pensando che volessi dire che si può dare tutta l'acqua che si vuole perché c'è altro che causa la morte, mi chiedevo se tu fossi la stessa persona che prima diceva che basta una goccia d'acqua per ammazzare una pianta. Se interpreto bene, vuoi dire che l'acqua (nei periodo sbagliati) potrebbe essere causa di patologie. Se è così, che bella scoperta!brandegeei ha scritto:se poi uno è fissato sul motivo che sia l'irrigazione a uccidere le piante allora è il caso che vada a leggersi si IL libro, le piante non muoiono perchè c'è acqua, ma perchè si instaurano patologie fungine e/o batteriche.
Di nuovo con questa inclinazione? Ne ho parlato solo a proposito di quel tale che pensava che bastasse innaffiare quando piove nella località di origine per avere piante belle come in natura. Tra i vari fattori che fanno cadere questa convinzione c'è appunto l'intensità luminosa che in Messico è maggiore rispetto alla Sicilia e in Sicilia è maggiore rispetto alla Lombardia. Chiaro ora?brandegeei ha scritto:Poi che uno vada a scomodare il sole, l'inclinazione,
Siamo mortali e in quanto tali imperfetti.brandegeei ha scritto:le temperature, la neve, la grandine e qualsiasi altra cosa significa semplicemente che non ha chiaro del perchè delle cose.
Arridaje. :fischio: Ho consumato il corno che prendo in simili occasioni a furia di sfregarlo.brandegeei ha scritto:Non ci sono spine che reggono ne al sud ne al nord.
Se fossi venuto a Bologna alla festa del cactus, Guiggi l'avresti visto in carne ed ossa a presentare il proprio libro :ciglione:... non metto in dubbio la sua professionalità, anzi, ma l'Italia è molto lunga e di conseguenza i consigli vanno soppesati a seconda di dove si abita: quelli sono consigli dati in "media", tu a Roma sei comunque tra i più fortunati e rientri nella "media", ma, se ancora non l'avessi capito dopo le decine di consigli postati, per uno come te che affronta per la prima volta l'invernata con i cactus, sconsiglierei di fare di testa propria ma seguire le esperienze dei più "vecchi", esperienze che nel tempo potrai adattare al tuo clima e al tuo modo di coltivare.
E ora faccio basta ché mi è venuta la gola secca