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Annaffiature in inverno

luigimita

Aspirante Giardinauta
acqua zero, anche se le vedete "raggrinzite". E' molto semplice, anche se fornite acqua non la utilizzano, le loro radici adesso non funzionano, in molte specie addirittura muoiono per poi riformare capillari quando la temperatura si alza.
 

njnye

Florello Senior
le spinose le ho già ritirate in casa, le altre, visto che c'è il sole, le lascio ancora finché non sono proprio al limite. I sedum invece stanno crescendo in modo impressionante!
 

Stefano De C.

Florello Senior
acqua zero, anche se le vedete "raggrinzite". E' molto semplice, anche se fornite acqua non la utilizzano, le loro radici adesso non funzionano, in molte specie addirittura muoiono per poi riformare capillari quando la temperatura si alza.

Andare a riposo cmq non significa che sono ferme.
Certo l'uso di acqua è molto basso come giustamente fai notare
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
mi spiace contraddirti in continuazione, ma per quello che riguarda le succulente e in specifico i cacti, il riposo vegetazionale è proprio totale nei confronti dell'acqua. Come ti ha detto luigimita l'apparato radicale muore in buona parte, può raggiungere anche 80% del totale. Queste informazioni le puoi trovare su testi tecnici come "The cactus primer"; anche se alle nostre latitudini possono avere comportamenti diversi, a riposo ci vanno e l'acqua non viene più assorbita.
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Un testo tecnico sulle cactacee ce l'ho cmq

Ciao
per testo tecnico io intendo un testo che ti spiega quello che sui vari libri non viene nemmeno affrontato. L'unico testo tecnico scientifico che parla dei cacti e della loro fisiologia è quello che ti ho detto, se no devi armarti di voglia e leggerti una miriade di libri di fisiologia vegetale e botanica, questi sono testi che uno legge solo se fa determinati studi.
 

Stefano De C.

Florello Senior
Ciao
per testo tecnico io intendo un testo che ti spiega quello che sui vari libri non viene nemmeno affrontato. L'unico testo tecnico scientifico che parla dei cacti e della loro fisiologia è quello che ti ho detto, se no devi armarti di voglia e leggerti una miriade di libri di fisiologia vegetale e botanica, questi sono testi che uno legge solo se fa determinati studi.

Ne ho anche di quelli, cmq, guarda che "Il mondo delle cactacee" è stato scritto da un botanico italiano tra i massimi esperti di cactacee: Alessandro Guiggi (oltre a Patricia Palacios, altra botanica esperta di cactacee), tanto che anche mia madre quando lo ha sfogliato m'ha chiesto se mi sono comprato un libro per universitari, è molto tecnico ma semplice
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
non è il punto di chi scrive il libro, ma cosa viene affrontato sul libro, cosa viene detto e le informazioni che vengono eviscerate; non ho mai letto il testo in esame e non ho trovato online il sommario. Deduco che cio che ti abbiamo detto non viene affrontato su tale libro e si spiega perchè vuoi annaffiare delle piante che sono di natura nate per restare quiescenti nella siccità.
 

Carneade

Aspirante Giardinauta
Ehmm ... chiedo scusa per il lenzuolo. :martello:

Devo dire che mi sento un po' a disagio nell'intervenire in questa discussione e in soggezione nei confronti di lettori di testi scientifico-tecnici unici e irripetibili. Più che alle eviscerazioni di “The cactus primer”, io sono avvezzo a quelle di “Il mio primo cactus” di Faustino Ciucci e Dolores Depanza e con risultati scadenti, visto che ci ho capito ben poco. Ma si sa a sciienza non è per tutti.
Premesso ciò, chiunque capirebbe (perfino io) che non posso assolutamente lasciarmi scappare questa rara occasione per starmene zitto. Ma ahimè, mi è venuto in mente un fatto reale, raccontatomi tantissimo tempo fa che non posso non raccontare a mia volta.
Circa vent'anni fa, quando ancora internet non era una realtà alla portata di tutti, un cactofilo (non so chi sia ma certamente reale) si dotò di un potentissimo ricevitore per ascoltare la radio messicana e più precisamente le previsioni del tempo. Quando le previsioni annunciavano pioggia in una località, andava ad innaffiare tutti i cactus di quella località. Di conseguenza quei cactus dovevano sentirsi proprio a casa loro e scoppiare di salute.
Ma anche ad uno come me, più a suo agio col primo che non col primer, una domanda sorge spontanea: e le altre variabili? Il substrato, la composizione dell'acqua, l'inclinazione solare, la ventilazione, la temperatura media, … e per ultimo ma certamente non meno importante, in Messico i cactus non crescono in vaso.
Perchè ho raccontato questa storia? Perchè credo che ogni studio scientifico su delle piante in habitat, perda completamente di validità a casa di ciascuno di noi e quello che funziona a casa di uno non funziona a casa di un altro. I miei cactus, come dicevo prima, si prendono da quasi 10 anni tutta la pioggia dei nostri inverni e in rare occasioni anche la neve e, malgrado tutto quello che si può leggere nel più tecnico dei libri (scritto per piante in habitat!), scoppiano di salute. Ciò nonostante non mi sentirei mai di consigliare a qualcuno che ha le mie stesse minime invernali di mettere dei cactus in piena terra, perchè in un clima più piovoso la temperatura media è più bassa, perchè il terreno potrebbe non essere drenante come il mio, perchè trovandomi a cavallo tra due mari, da me c'è sempre vento e via dicendo.
 

Carneade

Aspirante Giardinauta
Caro Stefano, non imparerai mai a coltivare i cactus o altre piante chiedendo consigli agli altri o leggendo libri scientifico-tecnici ma imparando dai tuoi errori. Impara dall'esperienza degli altri e dai libri le cose fondamentali, tipo che non puoi coltivare un cactus come un papiro o viceversa o che il raggrinzimento non è patologico e poi fai come credi meglio o comunque sperimenta; perchè quello che succederà a casa tua non è scritto in nessun libro e non può prevederlo nessun esperto.
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
credo che già il fatto che uno scriva qui o legga un forum di qualsiasi cosa, abbia già voglia di imparare dall'esperienza degli altri, la cosa più importante è l'esperienza che si può assimilare dai libri, che non è di certo quella personale che come ovvio è sempre puntiforme, riguarda solo quello che succede a casa propria detta solo dal caso e non dalla consapevolezza degli eventi fattibili. Non c'è nessuna misurazione di inclinazione e ne di altre cavolerie, che si basano su chi ovvio non sa che le piante misurano non tanto le temperature singole ma la lunghezza del giorno, con un ciclo circadiano, poi che uno abbia il fondo sch...ena fortunato non fa legge, in italia a causa del suo clima ci sono molte più patologie che affliggono tutte le piante. Cosa che non accade in un deserto che blocca ogni patogenesi nei periodi di siccità, che come tutti sanno, nei deserti non sono accompagnate per forza dal caldo, anzi nei deserti può esserci molto più freddo che a casa vostra, ma c'è comunque siccità, anche quando nevica c'è siccità, non essendoci acqua liquida.
Ma questo fa parte dell'esperienza della cultura dettata dai libri, che come sempre sono scritti da chi ne sa più di noi.
 

Stefano De C.

Florello Senior
Ciao
non è il punto di chi scrive il libro, ma cosa viene affrontato sul libro, cosa viene detto e le informazioni che vengono eviscerate; non ho mai letto il testo in esame e non ho trovato online il sommario. Deduco che cio che ti abbiamo detto non viene affrontato su tale libro e si spiega perchè vuoi annaffiare delle piante che sono di natura nate per restare quiescenti nella siccità.

Nooo, lo affronta eccome, infatti Guiggi lo dice che in inverno al massimo ogni 30-40 giorni, ma a seconda delle condizioni ambientali si possono non annaffiare epr nulla in tutto l'inverno.
Giusto per precisare, nessuna polemica chiaramente
 

Stefano De C.

Florello Senior
Cmq, consiglio di mettere i vostri cicci, chi non lo avesse fatto, sotto una tettoria, sono in arrivo abbondanti piogge, anche se non vi sarà freddo
 

Galika

Aspirante Giardinauta
a leggere questo post mi e' venuta un' irresistibile voglia di pop corn :lingua:
scusate l'ot :ros: non ho resistito
 

Mor@

Moderatrice Sez. Cactacee e Succulente
Membro dello Staff
Nooo, lo affronta eccome, infatti Guiggi lo dice che in inverno al massimo ogni 30-40 giorni, ma a seconda delle condizioni ambientali si possono non annaffiare epr nulla in tutto l'inverno.
Giusto per precisare, nessuna polemica chiaramente
Se fossi venuto a Bologna alla festa del cactus, Guiggi l'avresti visto in carne ed ossa a presentare il proprio libro :ciglione:... non metto in dubbio la sua professionalità, anzi, ma l'Italia è molto lunga e di conseguenza i consigli vanno soppesati a seconda di dove si abita: quelli sono consigli dati in "media", tu a Roma sei comunque tra i più fortunati e rientri nella "media", ma, se ancora non l'avessi capito dopo le decine di consigli postati, per uno come te che affronta per la prima volta l'invernata con i cactus, sconsiglierei di fare di testa propria ma seguire le esperienze dei più "vecchi", esperienze che nel tempo potrai adattare al tuo clima e al tuo modo di coltivare.
E ora faccio basta ché mi è venuta la gola secca :D
 

Carneade

Aspirante Giardinauta
Ciao,
la cosa più importante è l'esperienza che si può assimilare dai libri, che non è di certo quella personale che come ovvio è sempre puntiforme, riguarda solo quello che succede a casa propria detta solo dal caso e non dalla consapevolezza degli eventi fattibili.
Da quello che ho potuto capire (devi avere pazienza, le mie capacità di comprensione dell'italiano sono piuttosto ridotte :confused:) mi sembra che tu stesso ritieni ovvio che quello che succede a casa propria è diverso da quello che si può assimilare dai libri, quindi chi coltiva a casa propria e non sui libri, per logica (la mia logica, niente di chè, una roba alla buona senza sofisticherie) non dovrebbe seguire i libri alla lettera ma solo nelle linee generali.

Non c'è nessuna misurazione di inclinazione e ne di altre cavolerie,
E dire che ho sempre pensato che le spine dei ferocactus coltivate in Sicilia siano più colorate di quelle coltivate a Milano per via della maggiore intensità luminosa e che il drenaggio in piena terra sia diverso da quello in vaso. Invece … tutte cavolerie.:muro: Dovrò decidermi a comprare qualche libro, anzi il Libro. :ciglione:

che si basano su chi ovvio non sa che le piante misurano non tanto le temperature singole ma la lunghezza del giorno, con un ciclo circadiano,
Mi sembra di aver parlato di temperatura media (ovviamente giornaliera) non di temperature singole ma sono sicuro che sia io a non capire oltre a non sapere. :martello:
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
io ritengo che quello che succede a casa proprio non ha nessun valore diagnostico, oggi piove e il tuo cactus in giardino vive, domani fa vento e il tuo cactus muore, se poi uno è fissato sul motivo che sia l'irrigazione a uccidere le piante allora è il caso che vada a leggersi si IL libro, le piante non muoiono perchè c'è acqua, ma perchè si instaurano patologie fungine e/o batteriche.
Poi che uno vada a scomodare il sole, l'inclinazione, le temperature, la neve, la grandine e qualsiasi altra cosa significa semplicemente che non ha chiaro del perchè delle cose.
Non ci sono spine che reggono ne al sud ne al nord.
 

Carneade

Aspirante Giardinauta
Ciao

io ritengo che quello che succede a casa proprio non ha nessun valore diagnostico,
E questo l'avevo scritto io
quello che funziona a casa di uno non funziona a casa di un altro
non mi sentirei mai di consigliare a qualcuno che ha le mie stesse minime invernali di mettere dei cactus in piena terra,

brandegeei ha scritto:
oggi piove e il tuo cactus in giardino vive, domani fa vento e il tuo cactus muore,
Daje :fischio:


brandegeei ha scritto:
se poi uno è fissato sul motivo che sia l'irrigazione a uccidere le piante allora è il caso che vada a leggersi si IL libro, le piante non muoiono perchè c'è acqua, ma perchè si instaurano patologie fungine e/o batteriche.
Non avevo capito bene questo passaggio,:confused: tanto che in un primo momento, pensando che volessi dire che si può dare tutta l'acqua che si vuole perché c'è altro che causa la morte, mi chiedevo se tu fossi la stessa persona che prima diceva che basta una goccia d'acqua per ammazzare una pianta. Se interpreto bene, vuoi dire che l'acqua (nei periodo sbagliati) potrebbe essere causa di patologie. Se è così, che bella scoperta!

brandegeei ha scritto:
Poi che uno vada a scomodare il sole, l'inclinazione,
Di nuovo con questa inclinazione? Ne ho parlato solo a proposito di quel tale che pensava che bastasse innaffiare quando piove nella località di origine per avere piante belle come in natura. Tra i vari fattori che fanno cadere questa convinzione c'è appunto l'intensità luminosa che in Messico è maggiore rispetto alla Sicilia e in Sicilia è maggiore rispetto alla Lombardia. Chiaro ora?

brandegeei ha scritto:
le temperature, la neve, la grandine e qualsiasi altra cosa significa semplicemente che non ha chiaro del perchè delle cose.
Siamo mortali e in quanto tali imperfetti.

brandegeei ha scritto:
Non ci sono spine che reggono ne al sud ne al nord.
Arridaje. :fischio: Ho consumato il corno che prendo in simili occasioni a furia di sfregarlo. :D

Le mie piante sono state messe in terra nella primavera del 2006. Fatti il conto di quanti inverni hanno passato fuori. Il tasso di mortalità (pochissime, alcune delle quali sono morte in estate, altre sono state falciate per sbaglio dal decespugliatore) è stato di gran lunga inferiore a quello delle piante in vaso tenute rigorosamente asciutte per tutto l'inverno.
E con questo, per quanto mi riguarda, la discussione è finita. :Saluto:
 
Ultima modifica:

Stefano De C.

Florello Senior
Se fossi venuto a Bologna alla festa del cactus, Guiggi l'avresti visto in carne ed ossa a presentare il proprio libro :ciglione:... non metto in dubbio la sua professionalità, anzi, ma l'Italia è molto lunga e di conseguenza i consigli vanno soppesati a seconda di dove si abita: quelli sono consigli dati in "media", tu a Roma sei comunque tra i più fortunati e rientri nella "media", ma, se ancora non l'avessi capito dopo le decine di consigli postati, per uno come te che affronta per la prima volta l'invernata con i cactus, sconsiglierei di fare di testa propria ma seguire le esperienze dei più "vecchi", esperienze che nel tempo potrai adattare al tuo clima e al tuo modo di coltivare.
E ora faccio basta ché mi è venuta la gola secca :D

Non mi era possibile venire purtroppo :(
 
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