MaryFlowers
Fiorin Florello
Un pozzo per il maryflowers. In quel angolo di mondo c'è il Mary flowers ( un dono e una dedica di una amica scrittrice scrittrice Anna Bruno prossima uscita di uno dei suoi libri .
Se si percorre l’antica 106, che da Rossano (Cs) porta a Contrada Amica, si può giungere, non certo per caso, al Mary Flowers: il giardino di Maria Ariosto, giardiniera per passione. L’infanzia e l’adolescenza passate in Germania hanno trovato nutrimento nei numerosi giardini all’inglese che, all’esterno come spesso sul retro di una casa, in questa nazione sono l’essenza. Maria cresce imparando a sentire le piante. Sin da bambina i suoi occhi accostano colori, linee e forme, che a mano a mano custodisce nella memoria, per portarli con sé, da adulta innamorata, in quel remoto posticino verde nel “Sud” dell’Europa, nella Terra dell’Abbondanza sulla costa ionica calabrese. - Una deliziosa scarpata, al centro di proprietà più importanti, di nome e per ampiezza e per cui il Mary Flowers si fa pistillo e stame di un grande fiore immaginario, che si ribalta all’occhio di chi vi arriva davanti. Ed è già subito fiaba solo a sentirlo nominare, il Mary Flowers! Fantasia e sentimento giocano e rimandano alla piccola Mary Lennox, protagonista del famoso romanzo, Il giardino segreto, della scrittrice angloamericana Frances Hodgson Burnett. Un giardino segreto scovato per caso che la bambina decenne cura e riporta alla vita. - Maria Ariosto come la Mary Lennox: bambina dall’animo colorato che porta i profumi della terra e che come la terra accoglie e dona, perde e ritrova, cade e si rialza. Ancora più forte e più “bambina” di prima. Non smette mai di sognare, Maria. Anzi sogna in comunione con la sua scarpata argillosa, che ha acquistato con fatica e che con fatica cerca ogni volta di far vivere e rivivere. Da anni, pianta da settembre a febbraio e gioisce in primavera. Pur cosciente di non sapere come andrà a finire nella successiva stagione estiva…
Perché in quel pezzetto di terra non arriva l’acqua. Eppure, l’acqua è vicina. Basterebbe un tubo, un semplice e corto tubo da collegare a uno degli irrigatori dei vicini. Ma i vicini non vogliono problemi e quel pezzetto di terra è costretto ad attendere, silente e paziente. E Maria continua a combattere per “lui” come fosse suo figlio.
“Ci vogliono soldi per tutto” mi dice “e io non ce li ho. Basterebbero sei mila euro per far fare un pozzo e il Mary Flowers vivrebbe senza paura di dover, ad ogni stagione, ricominciare“.
La scruto mentre parla. Mi racconta della sua moto e di come i vicini l’hanno sempre guardata in maniera strana, come “la donna con la moto che combatte per un giardino”.
I capelli scompigliati, il sorriso dei suoi occhi melanconici, zigomi forti come l’ossatura della sua corporatura: tutto in lei profuma del sapore della terra, del grembo della Grande Madre. E come la grande Madre, soffre e spera, abbraccia il dolore e saltella di gioia nel vedere i suoi “bimbi” morire o crescere, perdere o resistere e lei… lei non demorde! L’ostinazione della “terrona” è lì, riposta dentro al suo ventre e, esplodendo, si fa poesia…
A un certo punto, sposta il cancello sgangherato, le cui ante sono accostate, ma non serrate. -
Se si percorre l’antica 106, che da Rossano (Cs) porta a Contrada Amica, si può giungere, non certo per caso, al Mary Flowers: il giardino di Maria Ariosto, giardiniera per passione. L’infanzia e l’adolescenza passate in Germania hanno trovato nutrimento nei numerosi giardini all’inglese che, all’esterno come spesso sul retro di una casa, in questa nazione sono l’essenza. Maria cresce imparando a sentire le piante. Sin da bambina i suoi occhi accostano colori, linee e forme, che a mano a mano custodisce nella memoria, per portarli con sé, da adulta innamorata, in quel remoto posticino verde nel “Sud” dell’Europa, nella Terra dell’Abbondanza sulla costa ionica calabrese. - Una deliziosa scarpata, al centro di proprietà più importanti, di nome e per ampiezza e per cui il Mary Flowers si fa pistillo e stame di un grande fiore immaginario, che si ribalta all’occhio di chi vi arriva davanti. Ed è già subito fiaba solo a sentirlo nominare, il Mary Flowers! Fantasia e sentimento giocano e rimandano alla piccola Mary Lennox, protagonista del famoso romanzo, Il giardino segreto, della scrittrice angloamericana Frances Hodgson Burnett. Un giardino segreto scovato per caso che la bambina decenne cura e riporta alla vita. - Maria Ariosto come la Mary Lennox: bambina dall’animo colorato che porta i profumi della terra e che come la terra accoglie e dona, perde e ritrova, cade e si rialza. Ancora più forte e più “bambina” di prima. Non smette mai di sognare, Maria. Anzi sogna in comunione con la sua scarpata argillosa, che ha acquistato con fatica e che con fatica cerca ogni volta di far vivere e rivivere. Da anni, pianta da settembre a febbraio e gioisce in primavera. Pur cosciente di non sapere come andrà a finire nella successiva stagione estiva…
Perché in quel pezzetto di terra non arriva l’acqua. Eppure, l’acqua è vicina. Basterebbe un tubo, un semplice e corto tubo da collegare a uno degli irrigatori dei vicini. Ma i vicini non vogliono problemi e quel pezzetto di terra è costretto ad attendere, silente e paziente. E Maria continua a combattere per “lui” come fosse suo figlio.
“Ci vogliono soldi per tutto” mi dice “e io non ce li ho. Basterebbero sei mila euro per far fare un pozzo e il Mary Flowers vivrebbe senza paura di dover, ad ogni stagione, ricominciare“.
La scruto mentre parla. Mi racconta della sua moto e di come i vicini l’hanno sempre guardata in maniera strana, come “la donna con la moto che combatte per un giardino”.
I capelli scompigliati, il sorriso dei suoi occhi melanconici, zigomi forti come l’ossatura della sua corporatura: tutto in lei profuma del sapore della terra, del grembo della Grande Madre. E come la grande Madre, soffre e spera, abbraccia il dolore e saltella di gioia nel vedere i suoi “bimbi” morire o crescere, perdere o resistere e lei… lei non demorde! L’ostinazione della “terrona” è lì, riposta dentro al suo ventre e, esplodendo, si fa poesia…
A un certo punto, sposta il cancello sgangherato, le cui ante sono accostate, ma non serrate. -