Volendo fare i "fini" la ventola sarebbe bene che rimescolasse costantemente l'aria all'interno, in modo da avere una temperatura più uniforme ed evitare zone più fredde e più calde.
Questo ridurrebbe leggermente anche il rischio di "cotture", ma non così tanto da tranquillizzare.
Utilizzare un termostato come da te suggerito andrebbe bene, ma non lo stesso che si imposta per la temperatura minima (nemmeno utilizzando l'altra coppia di contatti o un relè), bensì un altro, impostato semmai ad una temperatura superiore, quella a cui si deve raffreddare la serra.
Precisazione tecnica: mettere un relè in parallelo ai contatti "aperti" di un termostato è come ....chiuderli un po', dipende da quale è il carico, e ti assicuro che se il carico è un altro relè, entrambi rimarrebbero per sempre eccitati: occhio!
Ripeto che secondo me il "rimescolamento" dell'aria farebbe bene in ogni caso, ma serebbe insufficiente in caso di giornata soleggiata, caso in cui sarebbe necessario perlomeno aprire la serra oppure scambiare l'aria interna con l'esterna.
In pratica servirebbe perfezionare la termostatazione fra i punti minimo (al disotto del quale si può riscaldare) e massimo (oltre il quale si deve raffreddare).
Nulla di speciale per chi maneggia termostati ed elementi riscaldanti/raffreddanti/ventilanti, cavi elettrici, spelature, morsetti, un buon isolamento dove c'è una elevata umidità e rischio pioggia, ma sono scettico circa l'affidare la vita delle piante ad un sistema improvvisato, anche se progettato in base a criteri che condivido.
Come si vede avremmo costruito un contenitore dove anziché proteggere le piante, le metteremmo in condizioni di sopravvivere solo se il sistema che sta progressivamente complicandosi, se funzionerà bene, se non avrà anomalìe, se non mancherà la corrente. Un po' troppi "SE" per i miei gusti, tenderei a lasciare le cose come stanno, confidando nella natura.
Ciò che la natura non ha previsto è che noi mettiamo degli alberi in un vaso che fa si che le radici risentano del gelo perché diversamente da come la natura aveva previsto, le radici non sono al calduccio sottoterra.
Ma si può prendere spunto proprio dalla natura (se indispensabile) e seppellire i vasi con tutte le radici (in casi estremi) oppure limitarsi a coprire abbondantemente i nostri eleganti vasi con foglie secche, o per chi non bada a spese, con materiale da imballaggio o quotidiani appallottolati.
Io ho usato scatole di polistirolo espanso da 5 litri raccolte al mercato (contenevano mozzarelle), ci ho ficcato dentro i vasi, ho riempito gli spazi con le pagine appallottolate di un quotidiano, ed infine ho coperto con un po' delle foglie che ho raccolto nel mio condominio.
Tutte le mie piante hanno superato benissimo il gelo di questo inverno milanese su di un balcone, ma come detto in precedenza dipende principalmente dalle essenze in questione.
Ciao