La cosa mi sembra seria perchè riportata da una rivista seria. E' un appello lanciato da "Gardenia" di agosto in favore del roseto Carla Fineschi di Cavriglia (Ar). L'articolo inizia facendosi questa domanda: " Possibile che un roseto importante come questo, meta di migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo, debba essere mantenuto solo dal suo fondatore?"
Si dice che l'associazione orticola friulana la primavera scorsa ha dato un aiuto concreto inviando alcuni suoi iscritti che approfitanndo di qualche giorno di ferie hanno contribuito a ripulire dalle erbacce quello straordianrio museo vivente che è il roseto di Cavriglia la cui manutenzione è affidata esclusivamente al professor Fineschi e al suo ottimo giardiniere Vittorio Carraresi.
L'impegno economico della conservazione del rosaio è tutta del professor Fineschi, suo fondatore, il quale dice alla fine dell'articolo che " purtroppo le sue tasche si son fatte piccole."
Non so se sono stata in grado di riassumere al meglio e soprattutto di rendere l'idea del problema. Vi invito a leggere l'articolo e ad escogitare qualche idea per sollecitare qualche istituzione locale tascana che può darsi non si renda conto del patrimonio che si ritrova in quei due ettari di terra.
Si dice che l'associazione orticola friulana la primavera scorsa ha dato un aiuto concreto inviando alcuni suoi iscritti che approfitanndo di qualche giorno di ferie hanno contribuito a ripulire dalle erbacce quello straordianrio museo vivente che è il roseto di Cavriglia la cui manutenzione è affidata esclusivamente al professor Fineschi e al suo ottimo giardiniere Vittorio Carraresi.
L'impegno economico della conservazione del rosaio è tutta del professor Fineschi, suo fondatore, il quale dice alla fine dell'articolo che " purtroppo le sue tasche si son fatte piccole."
Non so se sono stata in grado di riassumere al meglio e soprattutto di rendere l'idea del problema. Vi invito a leggere l'articolo e ad escogitare qualche idea per sollecitare qualche istituzione locale tascana che può darsi non si renda conto del patrimonio che si ritrova in quei due ettari di terra.