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Aggiornamento

Manu1

Maestro Giardinauta
ps
comunque nei primi mesi di vita, mamma e figlio sono una cosa sola, imparanoa conoscersi, a capirsi, a parlarsi. quando dovevo staccarmi da mia figlia erano pianti (miei, lei era tranquillissima!!!)
 

RosaeViola

Master Florello
Manu1 ha scritto:
ecco bene senso materno. che si acquisice col tempo. si impara a capire il proprio figlio col tempo, a capire quando è il caso id correre e quando di dire "piccolo, dai che sei capace da solo!" che anche questo fa bene. io a mia filgia che certo ora è grandicella, ma da sempre, cerco di dare gli "strumenti" per farcela da sola nelle piccole battaglie (cuscino caduto, brutto sogno) perchè scopra che è capace di farcela. "ma se proprio non ci riesci, vieni da mamma". E soprattutto, le faccio capire, che io veglio sempre su di lei,anche quando non mi vede, perchè s senta sempre protetta, ma faccia le sue piccole esperienze. Ma certo, questo prima dell'anno di vita è un discorso relativo. Ma possiamo distinguere dal bisognoche i nostri bimbi hanno di noi e il NOSTRO bisogno della loro dipendenza? sarà pure legittimo ma bisogna controllarlo, per il loro equilibrio. Una volta un mio amico, meraviglioso padre di tre figli mi disse, "i figli sono fatti per aiutarli ad andarsene".

Manu, sono d'accordo con te, ma c'è un tempo per tutto.
Anche per le piccole prove.
Io esortavo sempre le mie bimbe a provarci da sole, con il mio apporto, la certezze che se non ce l'avessero fatta io le avrei aiutate, con la mia presenza rassicurante al fianco, ma ci sono mamme che pur di levarseli di dosso, si nascondo dietro tante cose vere, usate a sproposito e svilite.

E' vero, i figli si mettono al mondo per farne persone capaci di andare nella vita con le proprie gambe, ma piano, col tempo e con i piccoli passi che un bambino può affrontare e non con la brutalità e l'abbandono.
Io dico sempre che se li ami DEVI lasciarli andare...ma con calma e gradualmente.

Il problema è sempre lo stesso, sono le nostre paure, il nostro egoismo, il nostro bisogno di loro a impedirgli di crescere (e non parlo di crescita fisica, quella va da sè) parlo di crescita affettiva, di crescita interiore, di maturità dei sentimenti e delle capacità.
 

Manu1

Maestro Giardinauta
Sapete cosa ho capito io avendo una figlia. Una bimboha bisogno di tre cose. Amore, Rispetto, Regole. e ognuna di queste cose non dimenticando le altre due. amore per farlo sentire al sicuro, rispetto del suo cuoricino piccolo e sensibile per capire la strada per arrivare ai suoi sentimenti, mettersi nei suoi panni e capire di cosa ha bisogno, regole, per insegnargli la strada, poche regole, semplici, possibili da rispettare x un bambino (non ad.......... esermpio, non sporcare!!) per farlo sentire al sicuro. e poi tanta tanta attenzione ai suoi messaggi, segnali. un capriccio è una richiesta. d'amore, di fermezza, di attenzione.
 

Manu1

Maestro Giardinauta
rosaeviole certo, nei primi mesi di vita conta solo il contatto fisico, le coccole e la tranquillità. le regole non hanno molto senso. quando ho messo mia figlia a dormire in camera sua la prima volta a 5 mesi, lei dormiva bella larga spaparanzata e mio marito...consolava me in lacrime! ah il primo distacco!
 
R

riverviolet

Guest
Si fà per parlare Manu1 e per confrontarsi, ma reputo opinabile quel che hai detto riguardo alla dipendenza.
Può non piacere, ma lo è una dipendenza, non è un caso se i mammiferi sono diversi dagli ovipari.
Io sono dipendente dai miei figli, per me sono una droga e lo saranno sempre, lungi da me e mi fà un poco di orrore il pensiero di averli messi al mondo per aiutarli ad andarsene.

Se poi, quel che intendi è che non ci si deve riepire la vita con i figli, allora sono perfettamente daccordo.

Una madre è contenimento e rilascio, l'equilibrio sarebbe la perfezione.
 

RosaeViola

Master Florello
Io sono dipendente dai miei figli, per me sono una droga e lo saranno sempre, lungi da me e mi fà un poco di orrore il pensiero di averli messi al moo per aiutarli ad andarsene.


River, i tuoi sono ancora piccoli e forse per te è difficile vedere le cose in un altro modo perchè è ancora presto.
Ma dimmi, saresti contenta di impedire loro di vivere la propria vita per star bene tu?
Io non credo...per come li ami, io penso che rinunceresti alla tua, per la la loro.
Non mi sembri una madre-piovra, una di quelle succhiavita ai figli...
 

gigino67

Florello Senior
Piera1 ha scritto:
Gigì, leggo solo ora, tanto di cappello davanti ad uomo come te, ce ne vorrebbero di più. Ti dovrebbe leggere mio cognato che con la crisi Fiat è stato a casa un anno in cassa integrazione e con la scusa che non conosceva altro lavoro si faceva pagare le bollette da mia madre e dalla sua. Un abbraccio forte. Gigì, però un pò di limoncello me lo potevi lasciare.

Piera, anche io ho chiesto aiuto....e non me ne vergogno..ma contestualmente ho cercato di darmi subito una smossa.

Nel giugno del 2004 mi sono licenziato , mi schiavizzavano.......e sono rimasto senza lavoro ....lo sai per quanto tempo???!!! 3 giorni......sono andato a chiedere lavoro a chiunque e dovunque.

Adesso la situazione e' cambiata....il laoro c'e'..ma i soldi non bastano...e quindi anziche' chiedere o rimanere passivo ed accettae la situazione....mi smuovo il culetto......

Piera.....e' questione di carattere....che ci vuoi fare...
Ma adesso tuo cognato che fa'??????......

Per il limoncello ti do' la dose...facile....allora scrivi:

500 ml di alcool
500 ml di acqua
500 gr di zucchero
5/6/7 limoni ( a secondo della grandezza)

allora taglia finemente( non ci deve essere la polpa bianca) la buccia dei limoni preferibilmente verdelli,

a parte fai sciogliere lo zucchero nell'acqua tiepida, dopo di che' metti tutto insieme, cioe' bucce ,acqua zuccherata e alcool.
Metti tutto in un recipiente e lo copri........ogni giorno gli dai una girata e dopo 7/10 giorni....lo metti in freezer......ed il gioco e' fatto.

poi ti do' anche quello al caffe'.....slurp.....
 

RosaeViola

Master Florello
Prova ad immaginare questo River: mia figlia ha ormai 13 anni e mi chiede di uscire il pomeriggio con le sue amichette...che dovrei fare?
Dirle di no?
Mi chiede di avere un suo spazio dove io non debba entrare (parlo di intimità) che dovrei dire?
Mi chiede di avere un suo mondo di pensieri solo suoi? Che dovrei fare? Ricattarla moralmente per entrarci a forza?
NO
Non l'ho fatto...Le ho dato tempo e mi ci sta facendo entrare lei.
Deve essere una scelta e crescere è una scelta continua che porterà mia figlia ad essere un individuo adulto, maturo e sereno però.

Lasciarli andare significa rispettare che stiano crescendo e ci apparterranno sempre, ma solo affettivamente non a prezzo della loro individualità e la loro libertà interiore.
Io sono una donna libera mentalmente e lo sono perchè i miei genitori mi hanno permesso e rispettato di essere diversa da loro e di avere un mio mondo.
Voglio che le mie figlie si sentano come ho potuto sentirmi io e sono felice della mia libertà mentale, che difendo con le unghie e con i denti.
E i miei genitori, malgrado gli errori, malgrado le difficioltà, li ho amati sempre e sono stata sempre vicina a loro.

Amare DEVE poter essere una scelta fatta in libertà e non un ricatto morale e continuo.
 
R

riverviolet

Guest
Manu1 ha scritto:
Sapete cosa ho capito io avendo una figlia. Una bimboha bisogno di tre cose. Amore, Rispetto, Regole

Ecco, regole.
Questa parola secondo me, è spesso travisata e utilizzata in malo modo.
Un bambino necessita di abitudini, non di regole secon quest terine intendiamo disciplina e punizioni.
Conosco persone che fanno fare gli stessi loro orari ai bambini, perchè non si vogliono togliere la serata i pizzeria, salvo poi lamentarsi e sclerare se il piccolo l'indomani si alza tardi e non vuole andare all'asilo.

Non ho mai dato punizioni, comincio solo adesso con il grande di 6 anni, ma solo quando eccede mettendosi magari deliberatamente in pericolo con una disubbidienza, cosa che capita rarissime volte.
 
R

riverviolet

Guest
RosaeViola ha scritto:
River, i tuoi sono ancora piccoli e forse per te è difficile vedere le cose in un altro modo perchè è ancora presto.
Ma dimmi, saresti contenta di impedire loro di vivere la propria vita per star bene tu?
Io non credo...per come li ami, io penso che rinunceresti alla tua, per la la loro.
Non mi sembri una madre-piovra, una di quelle succhiavita ai figli...
Rosa, rileggi il mio post.
Non miriempio la vita con i miei figli, ho mille cose che mi realizzano.
Ma non ho fatto figli per rimpinguare il mondo e ripeto penserei d'essere una macchina programmata.
Sono dipendente e loro lo sono da me e dal loro padre, nel senso che sono parte edlla mia vita ed io lo sono di loro e in questo includo dolore,gioia, crescita personale.
Magari succederà che li conoscerete, e vedrai quanto sono sereni e autonomi.
Mai stata gelosa di loro, mia figlia in particolare ha un affettività quasi platonica e si sbaciucchia le maestre, ma anche la vicina di casa ed io ne son felice.
 

RosaeViola

Master Florello
River sono d'accordo con te, ma alle volte anche i bimbi di 4-5 anni hanno bisogno di sentire un no più deciso.
Ad esempio a me è successo di dover assumere una posizione più netta e che ho fatto? Ho imposto 10 minuti di ferma sul divano, cioè le ho obbligate a rimanere ferme e sedute sul divano.
Tutto qui e funziona.

In quanto alle regole usate come disciplina ferrea specie ad una certa età sono d'accordo con te.
Per non parlare delle uscite.
Cavolo, noi siamo stati anni senza concederci cose diverse per non alterare i loro ritmi e dare loro sempre un tranquillo scorrere della loro esistenza.
C'è un tempo per tutto...appunto.
 

Manu1

Maestro Giardinauta
no no regole regole. PIccole, fattibili, che spiego. Poche. e con le dovute eccezioni. Le regole si fanno nel Rispetto, dei loro tempi, bisogni. anzisi fannoper loro. si va a letto alle 20,05.(abbiamo patteggiato per questo io e lei). perchè se va a letto piu tardi è provato, sta male la mattinadopo. regola che si rompe il sabato, se lei vuole;non si guarda la televisione prima di una certa ora, si guarda per un'ora, la pubblicità si salta. E poche altre piccole regole, che i bambini alla fine percepiscono come una tutela, un gesto di amore nei confronti delle loro giovani vite. Le regole non son o "non sporcare, sta ferma, sta zitta". al massimo "fai quello che ti pare ma vai in camera tua per favore" In particolare con mia figlia, le regole, le abitudini, le piacciono da morire. se me ne dimentico una, me la ricorda lei! ma mia figlia èpiccola (4 anni) la convinco con uno sguardo. ma tra un po' col caratterino che si ritrova, allora si saranno dolori, no nmi basterà uno sguardo....
 
Ultima modifica:

RosaeViola

Master Florello
riverviolet ha scritto:
Rosa, rileggi il mio post.
Non miriempio la vita con i miei figli, ho mille cose che mi realizzano.
Ma non ho fatto figli per rimpinguare il mondo e ripeto penserei d'essere una macchina programmata.
Sono dipendente e loro lo sono da me e dal loro padre, nel senso che sono parte edlla mia vita ed io lo sono di loro e in questo includo dolore,gioia, crescita personale.
Magari succederà che li conoscerete, e vedrai quanto sono sereni e autonomi.
Mai stata gelosa di loro, mia figlia in particolare ha un affettività quasi platonica e si sbaciucchia le maestre, ma anche la vicina di casa ed io ne son felice.

River ne sono certa e infatti ho detto proprio questo!
Ma le succhiavita a cui mi riferisco io, sono quelle che impediscono ai propri figli di fare qualunque esperienza che li porti a crescere.
Sono quelle che piuttosto che stare sveglie sapendo che i propri figli sono usciti di sera, anche se 18enni, preferiscono manipolare così bene, che li portano alla rinuncia.
Guarda che questi soggetti qui, sono tanti purtroppo e sono le madri piangenti, che ricattano moralmente e che non si mettono mai in discussione.
 

RosaeViola

Master Florello
Manu1 ha scritto:
no no regole regole. PIccole, fattibili, che spiego. Poche. e con le dovute eccezioni. Le regole si fanno nel Rispetto, dei loro tempi, bisogni. anzisi fannoper loro. si va a letto alle 20,05.(abbiamo patteggiato per questo io e lei). perchè se va a letto piu tardi è provato, sta male la mattinadopo. regola che si rompe il sabato, se lei vuole;non si guarda la televisione prima di una certa ora, si guarda per un'ora, la pubblicità si salta. E poche altre piccole regole, che i bambini alla fine percepiscono come una tutela, un gesto di amore nei confronti delle loro giovani vite. Le regole non son o "non sporcare, sta ferma, sta zitta". al massimo "fai quello che ti pare ma vai in camera tua per favore" In particolare con mia figlia, le regole, le abitudini, le piacciono da morire. se me ne dimentico una, me la ricorda lei!

Brava Manu, sulle regole si deve derogare di fronte all'evento straordinario come appunto il sabato sera.
Questo insegna al bambino a non diventare rigido, a non essere un dittatore prima di tutto con sè stesso e poi con gli altri.

I no e le regole fanno sentire il bambino protetto e sicuro che possa fidarsi della forza del suo genitore e della sua sicurezza.
Proprio perchè è un bambino ha bisogno di appoggio e sostegno e sapere che i suoi genitori sono in grado di fornirgliene, lo farà solo stare bene.
La cosa che molti non sanno è che anche un bambino che cresce solo a concessioni, alla fine svilupperà un Super-Io così censorio, da diventare di ferro, da diventare ancora più rigido di molti altri bambini che hanno avuto il giusto mix tra regole e concessioni.
 
R

riverviolet

Guest
RosaeViola ha scritto:
Lasciarli andare significa rispettare che stiano crescendo e ci apparterranno sempre, ma solo affettivamente non a prezzo della loro individualità e la loro libertà interiore.

Amare DEVE poter essere una scelta fatta in libertà e non un ricatto morale e continuo.

Rosa, ho mai detto il contrario?
Sono talmente libera da essermi rifiutata di battezzarli, sotto la critica di tutti, sotto minacica di ghettizzazione; ho detto no, perchè la fede è qualcosa di estremamente privato e deve essere una scelta personale.

E sono una persona con un concetto di libertà a volte, talmente radicale da crearmi dei nemici, perchè risulto rivoluzionaria e provocatrice, quando a me interessa solo pensare liberamente e vivere piùliberamente possibile.

Amare non è una scelta per me, amare è un accadimento, un incidente e a volte perfino un accidente.
Non ho mai pensato che amare significhi appartaneneza in senso di proprietà privata.
 

RosaeViola

Master Florello
River, quello che scrivi mi conferma nè più nè meno che tu come me, li lascerai andare, li lascerai vivere perchè li ami!!!
Io sono sicura di te in questo senso, non potrebbe essere diversamente.
Io e te, con tutta la nostra libertà mentale, piangeremo tanto quando se ne andranno, ma sappiamo già ora che è inevitabile e sappiamo che li abbiamo messi al mondo per farli vivere e non per impedire loro di poter respirare la vita fino in fondo.

Dimmi che non mi sbaglio...
 
R

riverviolet

Guest
RosaeViola ha scritto:
River ne sono certa e infatti ho detto proprio questo!
Ma le succhiavita a cui mi riferisco io, sono quelle che impediscono ai propri figli di fare qualunque esperienza che li porti a crescere.
Sono quelle che piuttosto che stare sveglie sapendo che i propri figli sono usciti di sera, anche se 18enni, preferiscono manipolare così bene, che li portano alla rinuncia.
Guarda che questi soggetti qui, sono tanti purtroppo e sono le madri piangenti, che ricattano moralmente e che non si mettono mai in discussione.

Oh conosco benissimo la tipologia! Mia madre è così.
Le succhiavita sono color che si riempono degli altri, per avere un senso di sè e le vedi queste persone non solo nei riguardi dei figli, ma anche dei compagni o compagne.
Quado hai fatto fermare le tue figlie per quei 10 minuti, non hai dato una regola, le hai contenute, è comunque un abbraccio.
 

RosaeViola

Master Florello
Amare non è una scelta per me, amare è un accadimento, un incidente e a volte perfino un accidente.

River...pensaci bene...amare è sempre una scelta.
L'amore va alimentato e nutrito, confortato ed esaltato anche.
Se un amore va avanti è perchè dentro lo si vuole.
Ma non solo, sono sicura che si possa anche decidere di non amare più qualcuno che non ci merita o ci fa del male.
Si può, ma lo si deve volere davvero.
 
R

riverviolet

Guest
RosaeViola ha scritto:
River, quello che scrivi mi conferma nè più nè meno che tu come me, li lascerai andare, li lascerai vivere perchè li ami!!!
Io sono sicura di te in questo senso, non potrebbe essere diversamente.
Io e te, con tutta la nostra libertà mentale, piangeremo tanto quando se ne andranno, ma sappiamo già ora che è inevitabile e sappiamo che li abbiamo messi al mondo per farli vivere e non per impedire loro di poter respirare la vita fino in fondo.

Dimmi che non mi sbaglio...
Non ti sbagli Rosa, io sono così perfino nei riguardi di mio marito, te l'ho detto sono radicale nel concetto di libertà.
Mai creduto che l'amore sia una catena d'oro, ma una lettera d'amore che si scrive con il tempo nell'anima.
Loro sanno ch'io sono quì, sempre,che possono parlare se vogliono o tacere se lo desiderano.
Sono la loro madre, ma non ho ruoli da sostenere, è solo quello che sono, la loro madre, il resto è un viaggio fatto d'amore, insieme.
Anche quando le strade si divideranno, come è giusto che sia, saremo comunque insieme.

Ricordo ancora il primo giorno d'asilo, loro non hanno mai sofferto alcun disgio, almeno evidente, io, fuori, piangevo come una fontana, più commossa nel vederli piùgrandi, sorpresa di essere riuscita ad accompagnarli fin lì, felice di vederli giocare e ampliare la loro cerchia.
E non mi vergogno nè mi vergognerò mai di questo, come succederà il prossimo settembre, quando mio figlio comincerà la scuola.

Ma io sono una persona e loro non mi appartengono, di quest me ne sono pienamente resa conto, durante il parto, quando il dolore ha scalzato la ia volontà ed io sono diventata uno strumento, una porta per la vita.
 
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