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Popillia japonica

assodifiori

Maestro Giardinauta
beh quello che volevo fare è semplicemente areare il prato,quindi togliere la coltre di feltro che si deposita durante la stagione,così facendo un cm di terreno verrebbe "fresato",poi passerei a sarchiare le aiuole e anche li irrorerei ,vasellame compreso. 16 gr per litro di H2O da irrorare per mezzo pompa.Poi credo che larve son sempre larve,e qualche danno lo farà. Grazie come sempre della tua pazienza, ci aggiorniamo più in là
 

assodifiori

Maestro Giardinauta
ciao Alessandro e tutti gli utenti del forum.....eccomi tornato per aggiornarvi sulla situazione popilla japonica presente nel mio territorio.
la situazione è purtroppo peggiorata, quella che era una fascia di demarcazione della zona infestata fino allo scorso anno, fa ora parte della zona di infestazione vera e propria. Questo lo deduco io visto la presenza massiccia dell'insetto e sopratutto la minaccia è ormai giunta ai piedi delle colline novaresi, dove si produce vino e le viti sono ora in pericolo. molte trappole sono state messe in questa zona e dove ho visto personalmente una comparsa dell'insetto ,anche se non in numero drammatico. Il punto è che ora l'infestazione si sta allargando in modo molto più veloce visto che siamo in queste zone a una decina di km da Novara.
Nel mio giardino la situazione non è cambiata, in un primo momento ho sperato visto che si sono presentate almeno con un paio di settimane di ritardo, ma poi sono arrivate. Non so dirvi se il trattamento da me fatto sul terreno contro le larve abbia funzionato,anche se non escludo che lo possa essere stato visto che il prato è in perfette condizioni e le mie graminacee sono in buona salute, anche i carotaggi che ho fatto a maggio e giugno non hanno evidenziato la presenza di larve, cosa invece che ho drammaticamente constatato un paio di isolati più in la, dove un prugno è stato completamente divorato,e il prato sottostante era pieno di buchi nel terreno.
ho fatto un solo trattamento con deltametrina, visto che dopo tre giorni dal trattamento le maledette eran gia presenti, ho quindi desistito da trattamenti chimici, mi sarei sentito un assassino e così continuo manualmente con lanciafiamme e a farle cadere in acqua e sapone per farle annegare. sto anche pensando di eliminare (come letto in un articolo sulla stampa dove la regione piemonte lo consigliava) le piante del mio giardino che sono appetite dalla popilla. eliminerò dunque le rose,una ventina, il glicine e a malincuore il mio nocciolo contorto che ha anche un valore affettivo per me. Non l'ho ancora deciso, ma son molto tentato. ora il punto è, via queste essenze , si adegueranno ad altre? Ho visto qualche popilla sui fiori di lagestroemia , l'anno scorso non è stata toccata mentre ora.....sarebbe un vero dramma se dovessero estendere i loro gusti, è devastazione.
c'è stata una riunione unpaio di mesi fa all'istituto agrario della mia città (Novara) con esperti del settore ,ma non ho trovato nessuna pubblicazione sulla conclusione di questi lavori. L'informazione è una grande pecca in tutta questa situazione, molti ortolani e giardinieri con cui ho parlato non sanno nemmeno che esiste la popilla, forse non risolve ma informare può aiutare a risolvere.Questa è la mia esperienza in merito,se qualcuno ha info o può aiutare con la propria sarebbe il benvenuto nella discussione . grazie per la pazienza di aver letto ciao
 

assodifiori

Maestro Giardinauta
Per me non è pazienza ma utile informazione e aggiornamento, perciò ringrazio te. In bocca al...mah chissà a che cosa... :mad:
ciao Alessandro,scusami se ti interpello direttamente, ma forse ti è sfuggito il mio post di ieri,ma ci tengo ad un tuo intervento , e magari hai qualche notizia buona per qualche consiglio in più. Approfitto anche per riportar su la discussione
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Quella della lorra contro il coleottero giapponesi l'entomologo di punta del Settore Fitopatologico della Regione Piemonte l'ha definita una "mission impossible".
Al momento non ha antagonisti naturale che lo possano contenere e ogni anni si allarga l'area infestata nonostante i grossi sforzi intrapresi tra Piemonte, Lombardia e Parco Ticino. Lo scorso anno con le trappole ne hanno catturati per 15 quintali; ultimamente sulle vigne stanno effettuando prove insetticide e anche con sistemi biologici (polvere di caolino).
 
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