garofano
Maestro Giardinauta
Ho letto un articolo che mi ha sorpreso,non poco.
Vistola strabordante presenza della lingua inglese (o meglio,dell'americano)nel liguaggo parlato di tutti i giorni,ero arrivata a pensare che la lingua italiana fosse parlata da quattro gatti,e in questo numero disperavo di comprendervi molti miei connazionali,visto l'analfabetismo di ritorno e le varia contaminazioni linguistiche.E invece,con mio sommo stupore,ho appreso che la nostra lingua è una delle dieci lingue più parlate e studiate al mondo
La cosa mi ha fatto molto piacere:amo la nostra lingua,la trovo bellissima e ricca,molto musicale(specialmente se parlata con una dizione un po' decente,non dico da Accademia d'arte drammatica,ma decente).
C'è un'altra cosa che mi ha fatto pensare:la nostra lingua è strettamente associata alla nostra cultura,al nostro patrimonio culturale e di civiltà.Basta pensare,per esempio, che le espressioni del linguaggio musicale,ad esempio le istruzioni di esecuzione di un brano che si legono sugli spartiti di musica,sono initaliano,per es."pianissimo","andante" "allegro".
Le opere liriche di compositori italiani vengono cantate in italiano,anche se i cantanti sono giapponesi.
Altro esempio:ci sono prodotti industriali,come la macchina da scrivere Olivetti lettera 32, o la poltrona Frau che sono cosiderati oggetti di design,opere d'arte,al punto che sono in esposizione al Metropolitan Museum di New York.
Quindi,non c'avremo magari il petrolio,o meglio,non c'avremo tutto il petrolio dei Paesi arabi,ma abbiamo tante ricchezze che,se ben valorizzate e utilizzate, ci possono metter in una posizione di tutto rispettoarlo dell'arte,della cultura,della nostra gastronomia e produzione alimentare.Abbiamo tante di quelle cose buone che all'estero se le sognano.
E anche la nostra industria,la nostra creatività,il nostro artigianato,sono una gran ricchezza.L'Italia ha dettato legge nella moda e nello stile nel corso dei secoli,anche nel Novecento,rivaleggiando con la Francia.
Ancora adesso,malgrado tutto , la nosta creatività si fa notare.
Il nostro patrimonio artistico e culturale è miniera di ispirazione per gli altri paesi e altri artisti nel mondo.
E allora,mi chiedo,perchè ci stiamo facendo portare via tutto questo?
Perchè siamo noi per primi a farci portare via tutto questo?
Perchè siamo noi per primi a rovinare con l'incuria e un insano menefreghismo a rovinare tutto questo?
Perchè permettiamo che insipienti e meschine politiche dei personaggi che ci governano a livello locale e nazionale che accada tutto questo?Eppure è tutta roba che ci appartiene.
Chi dilapida i suoi beni stupidamenteviene considerato un pazzo.E noi,dilapidando questo nostro patrimonio,o deteriorandolo,siamo dei pazzi completi
Penso che saranno forse proprio queste cose che ci permetteranno di mantenere ncora un nostro posto nel mondo.
Non prendetemi per sciovinista,ma penso che non bisogna guardare sempre e solo al di fuori dei nostri confini,(per 'sta mania esterofila che è la nostra dannazione) pensando che quello che c'è fuori è meglio.Abbiamo tanto "meglio" in casa nostra,da proteggere e valorizzare.
Vistola strabordante presenza della lingua inglese (o meglio,dell'americano)nel liguaggo parlato di tutti i giorni,ero arrivata a pensare che la lingua italiana fosse parlata da quattro gatti,e in questo numero disperavo di comprendervi molti miei connazionali,visto l'analfabetismo di ritorno e le varia contaminazioni linguistiche.E invece,con mio sommo stupore,ho appreso che la nostra lingua è una delle dieci lingue più parlate e studiate al mondo
La cosa mi ha fatto molto piacere:amo la nostra lingua,la trovo bellissima e ricca,molto musicale(specialmente se parlata con una dizione un po' decente,non dico da Accademia d'arte drammatica,ma decente).
C'è un'altra cosa che mi ha fatto pensare:la nostra lingua è strettamente associata alla nostra cultura,al nostro patrimonio culturale e di civiltà.Basta pensare,per esempio, che le espressioni del linguaggio musicale,ad esempio le istruzioni di esecuzione di un brano che si legono sugli spartiti di musica,sono initaliano,per es."pianissimo","andante" "allegro".
Le opere liriche di compositori italiani vengono cantate in italiano,anche se i cantanti sono giapponesi.
Altro esempio:ci sono prodotti industriali,come la macchina da scrivere Olivetti lettera 32, o la poltrona Frau che sono cosiderati oggetti di design,opere d'arte,al punto che sono in esposizione al Metropolitan Museum di New York.
Quindi,non c'avremo magari il petrolio,o meglio,non c'avremo tutto il petrolio dei Paesi arabi,ma abbiamo tante ricchezze che,se ben valorizzate e utilizzate, ci possono metter in una posizione di tutto rispettoarlo dell'arte,della cultura,della nostra gastronomia e produzione alimentare.Abbiamo tante di quelle cose buone che all'estero se le sognano.
E anche la nostra industria,la nostra creatività,il nostro artigianato,sono una gran ricchezza.L'Italia ha dettato legge nella moda e nello stile nel corso dei secoli,anche nel Novecento,rivaleggiando con la Francia.
Ancora adesso,malgrado tutto , la nosta creatività si fa notare.
Il nostro patrimonio artistico e culturale è miniera di ispirazione per gli altri paesi e altri artisti nel mondo.
E allora,mi chiedo,perchè ci stiamo facendo portare via tutto questo?
Perchè siamo noi per primi a farci portare via tutto questo?
Perchè siamo noi per primi a rovinare con l'incuria e un insano menefreghismo a rovinare tutto questo?
Perchè permettiamo che insipienti e meschine politiche dei personaggi che ci governano a livello locale e nazionale che accada tutto questo?Eppure è tutta roba che ci appartiene.
Chi dilapida i suoi beni stupidamenteviene considerato un pazzo.E noi,dilapidando questo nostro patrimonio,o deteriorandolo,siamo dei pazzi completi
Penso che saranno forse proprio queste cose che ci permetteranno di mantenere ncora un nostro posto nel mondo.
Non prendetemi per sciovinista,ma penso che non bisogna guardare sempre e solo al di fuori dei nostri confini,(per 'sta mania esterofila che è la nostra dannazione) pensando che quello che c'è fuori è meglio.Abbiamo tanto "meglio" in casa nostra,da proteggere e valorizzare.