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Progettare un Giardino: un amore in equilibrio

Niccolò 77

Maestro Giardinauta
Proprio come un seme, interrato quando non si sà e donatoci da mamma o papà, sappiamo con certezza che un giorno germoglierà.
Non importa se prima di camminare già paciugavamo la terra, se più grandicelli il nostro desiderio era di poter coltivare, anche in un vaso, un tagete od un tulipano,
od essendo più maturi ed arrivare, quasi per caso, ad amare il mondo vegetale: quel che conta è che prima o poi nascerà!
C'è chi è più fortunato e può dedicarsi da subito ad accudirlo: un giardino, un balcone in città, una terrazza ed un davanzale basterà.
Eccitazione, soddisfazione, e delusione ci prenderanno prima o poi!
Noi partiamo con le migliori intenzioni: entusiasmo, voglia di fare, sperimentare, accudire, accostare e poi seguite dal voler cambiare, spostare, eliminare, il tutto per cercare di arrivare ad una condizione ideale.
Purtroppo, in ambito giardinicolo, non esiste la perfezione. Per quanto bravi ed animati dal più sano amore per le piante, esse ci daranno sempre da pensare.
Sono esseri viventi con un proprio ciclo vitale che non coinciderà mai con l'umanità.
Quando si progetta un giardino si inseriscono alberi, arbusti, perenni ed annuali che , paragonati a noi, sarebbe come radunare ottuagenari, pensionati, rampanti, adolescenti, bambi e lattanti tutti in un luogo solo.
Ed allora lo sconforto che ci prende è quello di non saper trovare un equilibrio, di sentirsi inadeguati, incapaci e crediamo che il nostro amore sia stato solo un abbaglio, un qualcosa che non ci appartiene e che non ritroviamo più in noi stessi.
Quante terrazze,vasi, balconi e giardini un tempo verdeggianti ho visto ingiallire!
Quante mani, dietro a quelle fronde paglierine, non hanno che solo il ricordo delle impronte digitali un tempo velate dalla terra!
Peccato! Perchè un qualsiasi albero, per quanto bello e necessario, lentamente si trasformerà nel più crudele degli assassini per chi aveva prosperato ai suoi piedi.
Un tempo il sole, poi la mezz'ombra ed ora l'ombra completa avvolge chi si era giovato del gigante amico. Ma egli è buono! Una volta concluso il suo ciclo vitale, lascerà nuovo sole che scalderà la terra arricchitasi negli anni.
Solo che noi questo non lo capiamo e non lo accettiamo, perchè le nostre esigenze ideali sarebbero: una pianta che sia sempreverde, faccia fiori tutto l'anno, sia adattabile a qualsiasi esposizione, temperatura e clima, che cresca velocemente ma che poi non ci sai bisogno di potarla e concimarla e, soprattutto, bagnarla. Il giardino, il terrazzo, il balcone ed il davanzale sono esattamente così: un microcosmo in continua evoluzione, dove il benessere di una specie non coincide necessariamente col prosperare dell'altra.
Solo che che chi pretende la pianta perfetta é, di solito, il visitatore occasionale del forum, mentre noi, giardinieri per passione, sappiamo bene che non esiste.
Allora, sbagliando, ricerchiamo le dimensioni, le fioriture e le tessiture accostando diverse specie che non potranno mai darci un equilibrio stabile.
 

new dawn

Guru Giardinauta
Tra poesia e buon senso, Niccolò ha detto cose fondamentali per chi in terrazza o in giardino, desidera creare delle armonie vegetali.
Io andrei oltre. Nel senso cioè che ogni progetto di comune mortale (escludo i geni visionari) si ispira, consapevolmente o no, a un modello.
Perché, ancor prima di scegliere le piante, o di metterle come capita pur di avere tutte quelle che ci piacciono, dentro di noi c'è un'immagine che ci portiamo dietro.
Può essere legata all'infanzia oppure no, può essere qualcosa che abbiamo visto in fotografia o da vicino...
Molti di noi, ho scoperto, conservano nel cuore quel bellissimo libro per bambini che è "Il giardino segreto". Quasi quasi sembra che tutti gli inglesi abbiano come modello quel libro.
Io ce l'ho, e questo è il guaio.
Nel mio immaginario c'è un giardino verde, pieno di foglie, con fioriture delicate e fresche. Ma è difficile far coincidere questo con un'ambiente di terra estremamente energetica e contemporaneamente compatta, con estati secche e umide contemporaneamente, inverni miti, ecc.
Voglio dire, che, oltre all'equilibrio di crescita delle singole piante, il progetto deve basarsi sulla possibilità di star bene delle piante nel contesto in cui le mettiamo. Se staranno a loro agio tutte, in qualche modo si creerà un equilibrio.
E' un po' ovvio quello che ho scritto, è vero, ma io, col senno di poi, penso che molti di noi non fanno questo piccolo e semplice lavoro teorico, cioè di far coincidere il loro immaginario con il senso della realtà, operazione che poi consentirà al giardino di mettersi rapidamente in equilibrio da solo.
 

Niccolò 77

Maestro Giardinauta
Spesso si desidera ciò che non si può ottenere e tu sei la prima a renderti conto che è pressochè impossibile ricreare il tuo "giardino segreto"in una terra che di segreto ha ben poco. Allora ti direi che le piante adatte al tuo scopo sono quelle che naturalmente colonizzano i pendiii della tua isola, affondano le radici tra crepe rocciose e raspirano salsedine. Però, ovviamente, non coincidono con il tuo sogno di verde su verde, fiore su fiore, foglia su foglia ed impalpabilità.
Tu devi esserne cosciente sapendo i limiti, e rispettandoli, del luogo in cui vivi.
Poi coincidenze occasionali e fortuite possono sfociare in un "amplesso eterno" ma consci che il "grande freddo" può sempre arrivare a turbare qualsiasi progetto. Sempre e quando meno lo credi.
 

daria

Master Florello
Tutto vero, ma quell'equilibrio necessario, instabile,di buon senso giardinicolo,a volte ti fa sentire oppresso da tutto quel -magari inevitabile...- ingiallimento dilagante...e fa cascare un poco i braccini :fifone2: mica capitera' solo a me?...
Poi magari basta poco, un rincho che credevi morto ed e' pieno di foglioline nuove

si vabbe'...

che pazienza, con la passione della lettura e' piu' facile :D
 

Olmo60

Guru Master Florello
secondo me chi si aspetta dal proprio giardino una perfezione di qualsiasi tipo sia, parte col piede sbagliato. E' sbagliato, secondo me NON assecondare quello che il nostro ambiente ci permette e voler a tutti i costi quel dato fiore, quel dato arbusto che comunque nel nostro giardino cresceranno sempre "stenti" perchè non adatti: quelle persone che si fissano su delle piante "impossibili"..I sogni devono adattarsi alla realtà, non sopraffarla. Poi per me è un pensiero bello, non triste, che un albero invecchi, che anche le rosa più bella anno dopo anno perda la sua colorazione, è bello sapere che dopo di me, il mio ginko sarà ancora lì a dare negli autunni a venire, luce e colore (come una pennellata su di un quadro), al prato. Chi ama la natura non può non sentire la caducità del tutto: ma non per questo si arrende. Poi, tra la ricerca del bello e la ricerca del possibile, ci stanno anche le manie personali (io ne ho e credo che molti ne abbiano) ma questo non vuol dire inseguire la perfezione a 360 gradi.:)
 

rocco.co

Guru Giardinauta
Il giardinaggio come contraddizione: piacere per l'effimero e per l'eterno....per la vita e la morte.....per l'ombra e la luce
Il giardinaggio non come ricerca di equilibrio....ma come rassegnazione e sperimentazione al divenire
 

carne

Florello Senior
Il giardinaggio come contraddizione: piacere per l'effimero e per l'eterno....per la vita e la morte.....per l'ombra e la luce
Il giardinaggio non come ricerca di equilibrio....ma come rassegnazione e sperimentazione al divenire
quante cose che vedi io vedo solo un fiore c he però raggruppa tante emozioni già dalla sua nascita.
 

rocco.co

Guru Giardinauta
@carne
E' stato Niccolò a farmici riflettere
Mi pare che anche tu abbinando le parole "emozioni" e "fiori" dai un taglio riflessivo alla considerazione sul giardinaggio.....quindi ci vedi altro..che ne pensi? :)
Buona giornata!
 

new dawn

Guru Giardinauta
che intendi per rassegnazione, rocco.co? Mi sembra una strana parola se la abbini a "sperimentazione al divenire" che è tutto uno slancio in avanti!
Io penso come te che il giardinaggio sia sperimentazione, altrimenti non sarebbe un piacere. Ogni pianta contiene in sé delle possibilità, tutte da vivere insieme a lei. Non è un'emozione, questa?
Le riflessioni di Niccolò, e altre riflessioni non levano nulla all'immediatezza delle emozioni, stanno su un piano completamente diverso
 

Niccolò 77

Maestro Giardinauta
Tutto vero, ma quell'equilibrio necessario, instabile,di buon senso giardinicolo,a volte ti fa sentire oppresso da tutto quel -magari inevitabile...- ingiallimento dilagante...e fa cascare un poco i braccini :fifone2: mica capitera' solo a me?...
Poi magari basta poco, un rincho che credevi morto ed e' pieno di foglioline nuove

si vabbe'...

che pazienza, con la passione della lettura e' piu' facile :D

Credo che lo sconforto, in ambito giardinicolo, sia quasi all'ordine del giorno. Però è altrettanto vero che è spesso seguito da un successo. E se non lo vediamo, siamo noi che ci lasciamo prendere dalla rassegnazione.
Per quanto riguarda il discorso del "rinco"si inserisce a pennello nel discorso perchè lo si è sempre usato abbondantemente ma a causa dei -16° di quest' inverno, qui in zona pochi sono sopravvisuti. Ed ora quei muri, pergolati,recinzioni e siepi messe a nudo ti lasciano uno sconforto!!!
 

Niccolò 77

Maestro Giardinauta
secondo me chi si aspetta dal proprio giardino una perfezione di qualsiasi tipo sia, parte col piede sbagliato. E' sbagliato, secondo me NON assecondare quello che il nostro ambiente ci permette e voler a tutti i costi quel dato fiore, quel dato arbusto che comunque nel nostro giardino cresceranno sempre "stenti" perchè non adatti: quelle persone che si fissano su delle piante "impossibili"..I sogni devono adattarsi alla realtà, non sopraffarla. Poi per me è un pensiero bello, non triste, che un albero invecchi, che anche le rosa più bella anno dopo anno perda la sua colorazione, è bello sapere che dopo di me, il mio ginko sarà ancora lì a dare negli autunni a venire, luce e colore (come una pennellata su di un quadro), al prato. Chi ama la natura non può non sentire la caducità del tutto: ma non per questo si arrende. Poi, tra la ricerca del bello e la ricerca del possibile, ci stanno anche le manie personali (io ne ho e credo che molti ne abbiano) ma questo non vuol dire inseguire la perfezione a 360 gradi.:)

Olmo........il tuo nick per me è qualcosa di lancinante, peggio dello sconforto!
Da Milano a Bologna, lungo tutta la tratta dell'autosole, è una moria continua di Olmi. E nessuno fa niente! Ed in pochi lo notano, ed è questa la tristezza!
 

rocco.co

Guru Giardinauta
che intendi per rassegnazione, rocco.co? Mi sembra una strana parola se la abbini a "sperimentazione al divenire" che è tutto uno slancio in avanti!
Io penso come te che il giardinaggio sia sperimentazione, altrimenti non sarebbe un piacere. Ogni pianta contiene in sé delle possibilità, tutte da vivere insieme a lei. Non è un'emozione, questa?
Le riflessioni di Niccolò, e altre riflessioni non levano nulla all'immediatezza delle emozioni, stanno su un piano completamente diverso

Vedo l'emozione come primo passo per la riflessione esistenziale
Sperimentare la vita attraverso la semina, rassegnati all'ineluttabile limite posto dalla materia, ovvero imperfezione e morte
Perserverare (sperimentare) nell'inseguire un modello estetico consapevoli (rassegnati) che anche fosse raggiunto non sarebbe che un equilibrio effimero, instabile
Poichè tutto evolve e degenera in disordine entropico....che è diverso dal caos
Il privilegio del giardiniere è potere assistere a questo evolversi delle cose

PS: son chiacchiere così a tempo perso, per amor d'esistenzialismo

Per gli olmi: in Italia son anni che nmuoiono per colpa di un patogeno per il quale non c'è cura...si è dovuto ricorrere a piante geneticamente selezionate...un albero così radicato nel nostro paesaggio è scomparso nel giro di 40 anni credo
 

Niccolò 77

Maestro Giardinauta
Per gli olmi: in Italia son anni che nmuoiono per colpa di un patogeno per il quale non c'è cura...si è dovuto ricorrere a piante geneticamente selezionate...un albero così radicato nel nostro paesaggio è scomparso nel giro di 40 anni credo

Si, lo so bene. Ma il discorso è che qui nel sud milanese era dagli anni '90 che non morivano più olmi(anche perchè erano pressochè scomparsi) poi, dall'emilia, terra dallo stretto legame con gli olmi, pian piano gli insetti scolitidi, vettori del fungo, sono risaliti in Lombardia dove adesso stanno decimando le piante di circa 10/15 anni che sono in maggior numero, ma anche parte di quelle scampate nei primi anni novanta.
 

rocco.co

Guru Giardinauta
Ma...mi stai decendo che è una recrudescenza ma una nuova mutazione o infestazione che colpisce anche le varietà più forti???
Allorta no: nessuno ne parla!
 

Niccolò 77

Maestro Giardinauta
Ma...mi stai decendo che è una recrudescenza ma una nuova mutazione o infestazione che colpisce anche le varietà più forti???
Allorta no: nessuno ne parla!
Io posso solo dirti che il fenomeno è allarmante! Secondo me è un'infestazione ancora più violenta. Adesso sto tenendo d'occhio un olmo che ho io qui in campagna e che ha circa 80 anni, ieri mi sono accorto che un ramo apicale inizia ad avere i sintomi iniziali. Gli altri anni NON si era mai ammalato! E questo mi preoccupa parecchio.
 

Niccolò 77

Maestro Giardinauta
Dico gli altri anni perchè quelli nati nelle vicinanze, dai suoi stessi semi, sono schiattati una volta raggiunti i 3/6 metri. Comunque farò foto e documenterò con topic in sezione malattie.
 

Olmo60

Guru Master Florello
Olmo........il tuo nick per me è qualcosa di lancinante, peggio dello sconforto!
Da Milano a Bologna, lungo tutta la tratta dell'autosole, è una moria continua di Olmi. E nessuno fa niente! Ed in pochi lo notano, ed è questa la tristezza!

purtroppo l'ho imparato dopo averlo acquistato..non so se il mio ha quella malattia "mortale" che dici, so che tutti gli anni lo devo curare, d'inverno proteggo il tronco, lo spazzolo per eliminare eventuali parassiti...gli passo la poltiglia...ma è il mio preferito proprio per questo, perchè è fragile e bellissimo, nonostante tutto..http://

s
pero che continui a crescere..il mio ragazzo è quasi geloso perchè dice che faccio più coccole all'olmo che a lui:lol:
niccolò, come sono questi sintomi apicali? cosa devo andare a guardare?
gli ho comprato anche una trappola per catturare i cossus-cossus..pochi risultati pratici ma due farfalloni li ho fatti fuori:mazza:
 
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Master Florello
Un ben tornato a Niccolò.
Io non ho il terrazzo perfetto, neanche lontano al mio giardino segreto.
Ma se gli afidi e la cocci sparissero da sole si avvicinerebbe molto al mio ideale
 

rocco.co

Guru Giardinauta
Un ben tornato a Niccolò.
Io non ho il terrazzo perfetto, neanche lontano al mio giardino segreto.
Ma se gli afidi e la cocci sparissero da sole si avvicinerebbe molto al mio ideale

E quali sono le emozioni/ riflessioni che provi nel curare le tue piante?
 

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Master Florello
Ti racconto l'ultima emozione così te ne fai un'idea.
Svasata ciccina, pulizia radicale da cocci, messa ad asciugare al riparo.
Questo almeno 20 gg fa.
Sabato decido di riordinare scaffale vasi vuoti e lei riemerge, dimenticata totalmente, ma lei non si era dimenticata di me e ha un bocciolo.
Presa tra le mani con la delicatezza tipica femminile, cercato il vaso + adatto e messa a dimora,, parlandole e scusandomi della mia trascuratezza.
Ora tutti i giorni controllo se si è ripresa e se porterà a termine il fiore.
Non mi sono commossa, ma ho sorriso ad una cosa bella che nonostante tutto è andata avanti.
Le riflessioni, forse non tutto il male viene per nuocere?
 
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